Racconti miei di altri
Questa è una pagina di
racconti di amici, che sono molto contento di ospitare
nel mio sito. Per questo motivo sono anche un po' miei.
o Vittorio
Baccelli (baccelli1@interfree.it)
http://baccelli1.interfree.it
Attendere prego
Il traffico scorreva tranquillo in quel
normale tardo pomeriggio d'inizio primavera ed un leggero
vento faceva correre in cielo piccole, ma compatte nubi
bianche. Continua
o Giuseppe
Bianco
(geppo174@inwind.it)
http://www.leparoleperte.it
Un
vecchio Blues
"
La strada che va in su è la stessa che va in giù. ", disse
giustamente il filosofo. Quest'affermazione
ha sempre suscitato in me fantasiose ipotesi! Continua
Il
profumo della primavera
Questa è la storia di Achille. No. Non
quello famoso al quale hanno dedicato perfino un'infiammazione
di un tendine, no! Un
Achille diverso.... Continua
o Nunzio
Cocivera (nunziococivera@tiscalinet.it)
http://www.ilteatrodicocivera.org
Maria
Maria
sorride posando il telefono, la sua amica Chiara che lavora al piano
di sotto gli ha appena detto che ha un nuovo ragazzo; sorride, ma il
suo sorriso si trasforma in una smorfia di dolore. Continua
o Graziano
De Lorda (delorda@tiscalinet.it)
Fottuto, maledettissimo sporco
Natale
Chi
vincerà?Questo rimaneva del sogno di Daniele.Daniele
doveva svegliarsi alle nove del ventiquattro Dicembre
millenovecentonovantotto. La penultima vigilia di questo
millennio, un muro invalicabile da dover oltrepassare ad
ogni costo, anche senza di lei.
Continua
o Donatella (gaarid@libero.it)
http://www.donatella.3000.it
La Passeggiata
Era nuovamente scaduta la carta
didentità.
Erano passati altri cinque anni senza che lei si fosse
accorta di nulla, o meglio il tempo era passato
velocemente, lasciandola ancora una volta a bocca aperta.
Quella mattina era andata allanagrafe e
limpiegata, ritirando le fotografie, le aveva dato
una notizia sconcertante: lei era la più anziana del
paese. Continua
o Chiara
Stella Gori (pema85@tiscalinet.it)
Fratelli sposati
Già da circa due anni, avevano
preso in considerazione la possibilità di andare a
vivere assieme, ma un po per lopposizione dei
genitori, che era stata dura abbattere, un po per
linsufficienza di risorse finanziarie, non erano
ancora riuscite a realizzare il loro sogno. Continua
La scommessa della
cacciatrice e della giustizia
E' una notte buia, l'aria è fredda e la luna sembra che
si sia nascosta pur di non vedere l'orribile delitto che,
poco sotto di lei, si sta compiendo nella domus
del ricco latifondista romano Silone. Continua
o Roberto
Grosso (robysan@aerre.it)
http://www.papero.freeweb.org
100 lire a testa
Che ci vuole, mi
son detto. La città ha, piu o meno, un milione di
abitanti. Praticamente nessuno di loro è così
malridotto da non poter dare la più miserevole delle
elemosine. Se faccio in maniera d'incontrare, anche
fuggevolmente, un migliaio di persone al giorno, e posto
di riuscire a smuovere il loro cuore, posso raggranellare
centomila lire al giorno. Continua.
Dopo la morte dei cantautori
Maledizione. Stamattina mi
sono alzato con un'inquietudine in corpo. Sono anni
oramai che mi capita. Tutte le volte ne cerco le cause
nel tempo passato e in quello che continua a passare.
Penso che le articolazioni non sono più quelle d'una
volta, così il cuore e i polmoni e tutto l'armamentario
glandolare. Continua.
o Lidia Gualdoni (brunberr@tin.it)
http://guide.supereva.it/arte_e_cultura/libri_autori/
La casa del giudice
La casa era immersa in un silenzio irreale, solo
raramente interrotto dal lieve fruscio di pagine
sfogliate o di passi leggeri.
In lontananza, voci di persone che discorrevano
tranquillamente dopo il pranzo: una ragazzina stava forse
raccontando di amici e di giochi sulla spiaggia; qualche
risata dai toni forzati, il ticchettio delle posate sui
piatti. Continua
o Matteo
Labati (matteolabati@hotmail.com)
Scacco
La porta
dingresso è chiusa, ma non fermata dalla chiave.
In ogni caso il padre, ogni volta che rientra, prova
subito a spingere la maniglia, prima di essere costretto
ad inzupparsi le dita nella tasca, tra i fazzoletti,
cercando le chiavi. Non cè infatti abitudine, in
famiglia, di chiudere a mandata, se qualcuno è in casa
e la sua è una famiglia, è una casa, nella quale
non è prevista, lassenza. Continua.
o Gian Cesare Marchesi (giancem@tin.it
)
http://web.tiscalinet.it/gcmarchesi/Index.htm/
Il cappone di Natale
Nostro cugino
Ermanno ce l'aveva portato dalla campagna la vigilia di
Natale, e già questo fatto aveva recato un primo
scompiglio in famiglia. Temendo di incappare
nel grande traffico pre-natalizio che avrebbe invaso la
città nelle ore d'apertura dei negozi, Ermanno era
giunto a casa nostra alle sei del mattino...... Continua
o Carlo Miccio (microcolica@yahoo.com)
http://www.geocities.com/microcolica
Scimmie
Eravamo gia' entrambi alquanto nervosi prima di
entrare in quel bar, io ed il mio amico. Il bar di per se
non era nulla di particolare, con il solito neon volgare
incastonato tra le bottiglie di liquore, invecchiate
dodici anni e forse piu'dietro un bancone di legno che
correva da un angolo all'altro della parete, e
tutt'intorno sedie spaiate sparpagliate intorno a
tavolini spaiati. Tutto qui, piu' il flipper, un telefono
a gettoni e due tavoli per la carambola. In piu' il fatto
che ovunque era pieno di scimmie. Continua
o Alessandra
Nassuato (alessandranassuato@tin.it)
L'incastro
E’
come un gioco ad incastro. Io
sono un incastro dalle mille sporgenze, rientranze, punte, valli ed ho
bisogno di trovare colui che riempia, colmi, assorba ciò che sono.
Continua
Se
Hitler avesse avuto il cellulare
Se
Adolf Hitler avesse avuto il cellulare, probabilmente non sarebbe
diventato l’uomo freddo e spietato che tutti conosciamo.
Continua
o Patrizio Pacioni (info@patriziopacioni.it)
http://www.patriziopacioni.it
Piccioni
La
carcassa del piccione non era altro che un fagotto
floscio di penne fradice, una macchia grigia appena
affiorante dalla povera neve superstite nellaiuola
centrale di Piazza Fontana. Lestremo residuo di
quella spolverata notturna che cinque giorni prima aveva
imbellettato di bianco la città, nascondendo sotto la
sua veste immacolata, anche se per poche ore soltanto,
limmondizia e le brutture delle strade. Continua.
o Cesare
Parenti (cparen@tin.it)
La chierica
Mi mette uno specchio dietro alla testa poi mi pone
davanti allaltro specchio piu grande che
ce in bagno, cosi la mia dolce consorte
mi fa vedere quello che da solo non avrei mai potuto
vedere. Una chiazza biancastra e circolare che circonda
la chierica. Il bianco e' della cute che i pochi capelli
rimasti non riescono a nascondere. Continua.
Ictus
Queste alici sono troppo piccole, ci vuole tempo a
pulirle e sono gia quasi le otto. Tra poco
arriveranno gli ospiti e devo ancora impanare i calamari
e i filetti di pescatrice. Il fritto misto e
laborioso da preparare ma in genere riscuote un ampio
consenso e poi soprattutto piace a me. Scegliere il
menu non e privilegio da poco .......Continua.
Barbara
La festa non stava
andando male. La mia casa in campagna faceva la sua
figura in quella sera di fine maggio 1982 non ancora
calda ma gia con lodore del fieno che
arrivava dai campi ed con i primi grilli canterini che si
udivano nelle pause musicali. Lestate era alle
porte e vi era in giro una gran voglia di godersela fino
in fondo. Continua.
Malatrà
“Papa’ e’ vero che i giovani
di sinistra invecchiando diventano di destra?” Continua.
o Thomas
Pistoia (ciocio@inwind.it)
http://www.viaoberdan.it/
La vera storia di Padre Pino
- Sono stanco
Una luna a barattolo farà capolino da dietro le tende,
ad un soffio di vento. Brezza leggera e suadente di fine
estate, passeggera.
Il cranio canuto, spelato, papalina buffa e severa di
uomo di chiesa ormai bianco nel pelo, si adagerà sul
cuscino
La verità. Continua.
o Roberto Tosato ( rtosato@ATyahoo.com)
http://www.i-like.it/
La carta
"Lei, altissima e mora, due gambe perfette che
uscivano dal vestito leggero e cortissimo. Si stava
facendo fotografare da un uomo, che doveva essere il suo
amante, a giudicare dalla differenza detà e dai
gridolini che gli spediva ogni tanto. Non erano foto
qualunque, niente panorama, solo lei e lei. Non erano
turisti, e lo si vedeva anche dal libro di poesie che lei
teneva in mano.
Continua.
L'inganno
(ovvero l'importanza di chiamarsi Renato)
Mi
sovviene or ora il ricordo di una vicenda occorsami diversi anni fa.
E’ proprio vero che a volte, ed anche piu’ spesso, la realta’
puo’ superare la fantasia.Continua.
o
Luigi
Traverso
(mirty36@libero.it)
Le
colline e le pianure
Le Colline e le Pianure è un romanzo
che racconta la storia di una famiglia italiana emigrata negli Stati
Uniti nella seconda metà dell'Ottocento, sullo sfondo dei
rivolgimenti storici e sociali di quegli anni. Sono presentati qui due
capitoli, insieme alla sintesi del libro. Continua.
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