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La fondazione di Aquileia da parte dei Romani (183 a.C. - 568 a.U.C.) segna la fine della Preistoria e l’inizio della Storia nella
regione, che all’epoca è abitata dalle seguenti popolazioni:
Venetici (in pianura fino al Timavo ed alla Livenza): Indoeuropei giunti in Italia
nell’età del Bronzo, popolano la pianura e le valli alpine. La cultura Venetica (con centro Aeste, odierna Este) o
Campignana riceve influenze celtiche dalla cultura d’Hallstatt e dalla successiva cultura di La Téne.
Vivono accentrati in villaggi costruiti su palafitte, praticano l’agricoltura, la pastorizia, il commercio (la regione
è attraversata dalla via dell’ambra), l’allevamento di cavalli pregiati (esportati anche a Siracusa) e la
metallurgia. Seguono politica filo-romana. Sono stati trovati i resti di spade micenee, asce di bronzo, martelli in pietra
verde (diorite e giadeite), cuspidi di frecce e giavellotti. Le decorazioni rappresentano carri da guerra, opliti
con elmi crestati e scudi rotondi.
Histri (in Istria, fino al Timavo): Illirici penetrati in Istria e sul Carso (V° sec. a.C.). Praticano il
commercio, la pirateria e la pastorizia (pecore e capre). Abitano in castellieri, alcuni dei quali risultano abitati già
nell’età del bronzo. In Istria sono state trovate le tracce di oltre 500 castellieri, 24 sul Carso e 16 in Friuli ai confini con il
Goriziano. I muri sono in grossi blocchi oppure doppi con materiale di riempimento a secco ed hanno fino a 3 metri di
spessore.
Carni (sull’arco alpino): Celti giunti alla fine del III° sec. a.C., prendono il nome dal termine
karn (roccia). Si espandono nelle valli dell’arco alpino, sparsi in piccole comunità rette dall’oligarchia appoggiata dai druidi, si fondono alle
precedenti popolazioni. Vivono soprattutto di caccia e di pesca, meno di allevamento, agricoltura e commercio. In regione
sono state rinvenute monete galliche ma nessun resto dei tipici oppidum celtici. Il principale sito archeologico celtico
è Raveo, in Carnia.
La fondazione di Aquileia rientra nel quadro della difesa dei Venetici filo-romani dall’espansione dei Celti e dalle scorrerie degli Illiri,
particolarmente degli Histri:
Prima Guerra contro gli Histri (221-220 a.C.): è causata dalla pirateria Illirica. I consoli M.
Minucio Rufo e L. Cornelio Scipione Asina iniziano una sanguinosa campagna contro gli Histri, alleati agli Illiri. La campagna
è proseguita l’anno seguente dai consoli L. Veturio Filone e C. Lutazio Catulo che ottengono dagli Histri un tributo.
I Venetici forniscono 20.000 cavalieri (socii) a Roma, impegnata nella seconda guerra punica (218 a.C.).
Dopo la fine della guerra (201 a.C.) i Romani riprendono il controllo della Gallia Cisalpina (Pianura Padana).
Gli Histri inviano aiuto agli Etoli in guerra contro Roma che esce vittoriosa dal conflitto (190 a.C.).
12.000 Galli Transalpini si insediano sul fiume Aquilis o Akilis (“Fiume Scuro”) nella bassa pianura friulana
(186 a.C.) e dopo vane trattative con i Romani sono cacciati dal console M. Claudio Marcello (183 a.C.). Il senato decreta la
costruzione della colonia latina di Aquileia (183 a.C.), “Città sul Fiume Aquilis”.
Fondazione di Aquileia (181 a.C.) da parte dei triunviri Publio Scipione Nasica, Caio Flamino e Lucio
Manlio Acidino, che vi installano 3.000 famiglie di coloni e 250 equites (appartenenti alla classe mercantile).
Il console Quinto Fulvio Flacco respinge sulla zona alpina 3.000 Galli Transalpini che hanno chiesto inutilmente
di potersi stabilire in Italia (179 a.C.).
Seconda Guerra contro gli Histri (178-177 a.C.): I consoli Aulo Manlio Vulsone e Marco Giunio
Bruto con due legioni, dopo una prima sconfitta, sbaragliano gli Histri al Timavo causando loro 4-8.000 caduti e ne ottengono la
sottomissione. L’ultima eroica resistenza è tentata a Nesactium (presso Pola), ma il console Caio Claudio Pulcro toglie
l’acqua ai difensori che uccidono donne e bambini e si uccidono, per evitare la schiavitù. Pulcro occupa Mutila (Medulin) e
Faveria (Castelnuovo d’Arsa) e celebra il trionfo a Roma. La guerra è descritta dallo storico Livio e nel poema perduto di
Ennio “De Bello Histricum”.
Terza Guerra contro gli Histri (171 a.C.): Il console C. Cassio Longino muove da Aquileia verso la
Macedonia ed è richiamato dal Senato, ma nel ritorno saccheggia parte dei territori degli Histri, Carni (nominati per la prima
volta), Giapidi (popolazione illirca nell’odierna Slovenia) e di alcune tribù celtiche che l’anno seguente inviano un’ambasciata
a Roma.
Aquileia diviene il centro dell’espansione politica, economica e culturale romana nella regione:
Il Senato invia altre 1.500 famiglie di coloni ad Aquileia (169 a.C.).
Da Aquileia partono le spedizioni contro l’Istia, la Carnia, la Dalmazia, la Carinzia e la Croazia dei consoli
C. Marcio Figulo (157 a.C.), L. Cornelio Lentulo (156 a.C.) e P. Cornelio Scipione Nasica (155 a.C.).
Il console Spurio Postumio Albino fa costruire la Via Postumia (148 a.C.) da Genova ad Aquileia. In
regione sorgono i centri di Quadrivium (Codroipo) e Castrum Silicanum (Scalcano).
Il pretore T. Annio Rufo fa costruire la Via Annia (131 a.C.), prolungamento della Via Popilia da
Rimini, per Adria, Padova, Altino, Concordia ad Aquileia.
Spedizione contro i Giapidi (129 a.C.): Il console G. Sempronio Tuditano effettua una spedizione fino
al fiume Kerka contro i Giapidi, alleati ai Taurisci ed i Liburni, e reprime una ribellione degli Histri. Ottenuto il titolo
"Iapudibus", celebra il Trionfo a Roma ed erige un tempio ad Aquileia. Le operazioni sono descritte nel poema perduto di
Ostio “De Bello Histricum”. A quest’epoca risale la fondazione delle colonie militari di Tergeste (forse nel 128
a.C.), Pietas Iulia (Pola) e la costruzione di una strada da Aquileia a Ad Silanos (Gemona, 128 a.C.).
Il console Lucio Metello sottomette i Giapidi, i Liburni ed i Dalmati (120-119 a.C.).
Spedizioni contro i Carni: Il console Q. Marzio Re effettua una spedizione contro i Carni (118 a.C.),
seguita da quella del console Marco Emilio Scauro che penetra nelle valli del Natisone e in Carnia (115 a.C.), li rende tributari e
celebra il trionfo a Roma.
Battaglia di Noreja (presso l’odierna Klagenfurth): Il console Gneo Papirio Carbone respinge i Cimbri
diretti in Friuli (113 a.C.).
La Legione XIIIa Gemina prolunga la Via Postumia per Arae Postumiae (Postumia) verso la Pannonia. La strada
è chiamata (non ufficialmente) Via “Gemina” o “Augusta Postumia” (100 a.C. ca.).
La Lex Pompeia (89 a.C.) assegna il diritto latino alle città venete ed eleva Aquileia a
municipium.
Ia Guerra Civile: Aquileia si schiera con Mario contro Silla (87-86 a.C.).
Viene costruita la strada per il Canal del Ferro e val Canale fino a Virunum (Zollfeld, presso Klagenfurt, 60 a.C.
ca.).
Il proconsole della Gallia Cisalpina Caio Giulio Cesare effettua una spedizione contro gli illirici Taurisci e
Piruste (55-54 a.C.) che effettuano scorrerie. I Giapidi, respinti da Aquileia, devastano Tergeste che viene ricostruita (52 a.C.).
Giulio Cesare fonda Forum Iulium Carnicum (Zulio) ed eleva a municipium Forum Iulii Transpadanorum
(Cividale, III 50 a.C.), dove sorge un foro, una basilica, piccole terme, collegata con una strada ad Aquileia e per Caporetto, Plezzo,
Predil a Tarvisio (50 a.C. ca.).
IIa Guerra Civile: Da Tergeste parte la XIIIa legione, che passa il Rubicone con Cesare all’inizio della guerra
civile contro Pompeo (49 a.C.). Gli Histri patteggiano per Pompeo contro Cesare.
IIIa Guerra Civile: I triunviri Ottaviano, Antonio e Lepido si accordano a Bologna contro i repubblicani. Il
console C. Asinio Pollione sottomette le colonie filo-repubblicane della Gallia Cisalpina orientale che sono poi colonizzate con i
congedati. Pola è distrutta. Per celebrare l’accordo viene fondata la colonia Concordia Iulia (42 a.C., in seguito
municipium, odierna Portogruaro), collegata ad Aquileia tramite la via Emilia. Il confine orientale dell’Italia
è spostato dal Rubicone al Formius (Risano), creando la provincia di Venezia, Istria e Carnia dipendente dal
proconsole della Gallia Cisalpina (42 a.C.). Ottaviano riedifica Pola Pietas Iulia (42/41 a.C., in seguito municipium),
dove sorgono un teatro, un anfiteatro (la celebre Arena), un tempio dedicato a Roma e uno ad Augusto, le mura con 12 porte
(compresa la Porta Aurea).
Spedizione contro i Giapidi (35-33 a.C.): Il triunviro Caio Ottaviano intraprende una serie di
campagne contro i Giapidi, li sottomette e giunge al Danubio. Eleva Iulium Carnicum a municipium (33 a.C.) e
Tergeste a colonia (33 a.C.), collegata ad Aquileia tramite la via “Timavi” (tratto della via “Gemina”) per Lacus Timavi
(attuale Lisert), dove i romani istallano allevamenti di noti cavalli. Ottaviano munisce la città di mura delle
quali è ancora visibile la porta decumana (chiamata Arco di Riccardo). In suo onore il tratto di arco alpino prende
il nome di Alpi Giulie.
Principali Cariche delle Civitates Romane | |
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Decurioni (o Curiali) | Nominati a vita, 100 in tutto, formano l’assemblea cittadina (Curia). |
Duo Viri Iure Dicundo | Eletti annualmente dai comizi. Amministrano la giustizia di primo grado, presiedono la curia ed i comizi. |
Duo Viri Qinquennales | Eletti ogni 5 anni, effettuano il censimento, nominano i Curiali mancanti, amministrano le finanze. |
Duo Viri Aedilicia Podestate | Si occupano della sicurezza pubblica, delle costruzioni pubbliche, le vie, i bagni, l’annona ed i mercati. |
Questori | Si occupano dell’erario e dei conti. |
Comitia Curiata | Assemblea popolare, elegge i magistrati e approva le leggi. |
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