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TRIESTE: Risale a quest’epoca la prima volgarizzazione, molto contestata, degli statuti cittadini (1421).
Il comune di Trieste ha dispute di confine con Ramperto di Walsee signore di Duino (1422), poi è la volta di Marino
vescovo-conte di Trieste a disputare alcune pievi a Rodolfo di Walsee signore di Duino che è condannato dal Concilio
(1434) e da Eugenio IV (1436).
FRIULI: Venezia prosegue l’espansione sulla terraferma combattendo tre guerre contro i Visconti (1426-1428, 1429-1433,
1435-1441). I suoi domini giungono all’Adda.
Sigismondo di Lussemburgo ottiene finalmente l’incoronazione imperiale a Roma (1433) ma pochi anni dopo muore (1437). Le
corone tedesca e imperiale passano definitivamente alla casa d’Asburgo (fino al 1806) i cui domini abbracciano il Friuli.
A causa delle dispute tra il papa veneziano Eugenio IV ed il concilio di Basilea, ha luogo l’elezione di due Patriarchi:
Il concilio nomina Alessandro di Masovia (1439-1444), figlio del duca di Masovia, ma Venezia gli impedisce di raggiungere la sede e
non interviene nelle vicende del patriarcato.
Eugenio IV nomina Giovanni V Vitelleschi, elevato poi cardinale e sostituito nella carica patriarcale dal padovano Ludovico III
Scarampo Trevisan (1440), che firma con Venezia il Concordio (10 IV 1445); in cambio di una rendita annua,
riconosce alla repubblica il dominio temporale salvi Aquileia, i castelli di San Vito e San Daniele, cede tutti i diritti e mantiene il
dominio spirituale. Il patriarcato cessa legalmente di essere un principato temporale. I contrasti per l’applicazione
dell’accordo terminano con il trasferimento del titolo patriarcale a Venezia (1451).
La moneta veneziana sostituisce quella patriarcale.
ISTRIA: A Capodistria sono eretti la fontana a forma di ponte (1423), il palazzo Pretorio in stile gotico-rinascimentale (1447) e la
Loggia (1463), tuttora esistenti.
TRIESTE: Papa Eugenio IV toglie al capitolo di Trieste il privilegio di nominare il Vescovo (20 V 1446). L’anno seguente ha luogo
una doppia nomina: Eugenio IV nomina Antonio Goppo mentre l’anti-papa Niccolò V nomina il senese Enea Silvio
Piccolomini (giurista e storico) che cede i domini vescovili all’Austria e lascia la carica ad Antonio Goppo (1451).
Trieste cerca di deviare i flussi commerciali dall’Istria ai danni di Venezia (1462) che inizia la Guerra del Sale (1463):
Presso Moccò 200 cavalieri Triestini guidati da Cristoforo de Cancellieri sconfiggono 400 cavalieri
veneziani guidati dal conestabile Santo Gavardo (1463).
I Veneziani (bloccano dal mare la città dal 1461), occupano Corniale, Monte Cavo, San Servolo,
Castelnuovo, respingono un esercito di soccorso, assediano Trieste anche da terra (4 VII 1463) con 20.000 uomini, 4 bombarde sul
colle di San Vito, sotto la guida di Santo Gavardo e del provveditore Giovanni Antonio Macello.
I Triestini, con 200 cavalli e 1.000 scopettieri carinziani inviati dall’imperatore Federico III d’Asburgo (figlio di
Ernesto “Il Ferreo”, compiono numerose sortite ma si ritrovano presto a corto di viveri. Il campo veneziano è incendiato
con una sortita (10 IX 1463) ma l’assedio continua.
Papa Pio II (Enea Silvio Piccolomini) media la Pace di Venezia (12 XI 1463), restituendo in cambio Rimini al
filo-veneziano Pandolfo Malatesta. Trieste deve cedere Monte Cavo, San Servolo, Castelnuovo, offrire le proprie scuse, promettere
di non interferire nel commercio e non esportare sale pena la distruzione delle saline.
Federico III premia Trieste per l’eroica resistenza concedendo un nuovo stemma con l’Alabarda ed i colori
dell’Austria.
Venezia distrugge le saline di Zaule (3 VII 1464).
DUINO: L’imperatore Federico III d’Asburgo eredita i beni di Volfango Walsee signore di Duino (1465) ed acquista quelli in Istria
del fratello Lemberto Walsee (1472), che muore nel 1483.
TRIESTE: La città è colpita dalla peste (1467). La parte oltranzista dei patrizi, già compromessa con il
Collegio della Balia, responsabile della guerra contro Venezia e di rinviare la traduzione in volgare degli statuti, riforma la
Confraternita delle Tredici Casate (ma otto risultano estinte) e spinge gli altri patrizi alla Guerra Civile (1467-1469).
Antonio Bonomo guida un’insurrezione popolare che caccia Giorgio Cernomel capitano di Trieste, i patrizi
“Bailisti” (già favorevoli al Consiglio della Balia) e saccheggia le loro case (15 VIII 1467). I fuoriusciti riparano a Duino.
Tomaso Ellacher capitano di Duino con Nicolò Lugar castellano di Vipacco, Giorgio Cernomel capitano
di Trieste con 1.000 mercenari tedeschi guidati da Andrea di Dietrichstein ed i fuoriusciti triestini entrano a Trieste (25 XII 1467) ma
ne sono nuovamente cacciati.
Tomaso Ellacher capitano di Duino con i fuoriusciti, 3.000 tedeschi ed alcune bombarde sconfigge i triestini sul
colle di Ponziana (14 VIII 1469), occupa la città ed istituisce un governo militare. Alcuni capi sono giustiziati, una trentina
sono esiliati ed i loro beni confiscati.
L’imperatore Federico III d’Asburgo visita Trieste, ordina la costruzione del castello di san Giusto (20 V 1470)
e l’anno seguente rende al comune i poteri (tranne la nomina a capitano).
Venezia invia 1.400 uomini a saccheggiare il territorio di Trieste (1472) e devasta nuovamente le saline di Zaule
(1473).
Il Carso, il Friuli e Trieste sono colpiti da un’invasione di cavallette (1475), ma più gravi si rivelano le Scorrerie
Turche:
Venezia istituisce delle colonie di Morlacchi (slavi balcanici in fuga dagli Osmani) a Buie (1449), Salvore (1463) e
Castelveneto (1476), iniziando l’opera di ripopolamento dell’Istria che prosegue nei secoli XVI e XVII.
Le prime bande osmane penetrano in Friuli mentre il grosso saccheggia la Carniola (1451).
COSTANTINOPOLI: I Turchi espugnano Costantinopoli (29 V 1453) ponendo fine al millenario impero
bizantino. La città diviene la loro nuova capitale (Istambul).
CARNIOLA: Ha fine la dinastia dei conti di Celje (1456) i cui domini passano agli Asburgo.
ISTRIA: La penisola è colpita da scorrerie turche (1471).
FRIULI: Per difendersi dai turchi, Venezia inizia la costruzione della fortezza di Emopoli (1471), odierna
Gradisca, ultimata nel 1481 con il contributo di Leonardo da Vinci. La fortezza è edificata nel territorio di Leonardo conte di
Gorizia (1454-1500), che protesta inutilmente, rinnova i trattati di reciproca successione con gli Asburgo (1474) e si ritira a
Lienz.
TRIESTE: I turchi incendiano Prosecco, Duino, Monfalcone, Sesana (6 IX 1471) che diviene loro base e resiste
all’attacco di 350 Triestini (8 IX).
FRIULI: 8.000 turchi penetrano in Friuli giungendo fino sotto Udine (21-24 IX 1472) mentre 3.000 cavalieri
veneziani rimangono al sicuro a Cervignano. Venezia costruisce una linea fortificata tra Gorizia e Fogliano ed una trincea fino a
Gradisca.
TRIESTE: Iskandrer bey saccheggia il Carso (1476) affrontato presso Moccò da 200 uomini d’arme di
Trieste. La città è colpita dalla peste (1477 e 1479).
FRIULI: Iskander bey con 10.000 akynky (scorridori) sbaraglia 3.000 cavalieri veneziani guidati da
Antonio di Verona presso il ponte di Lucinico (31 X 1477), percorre il Friuli fino sotto Udine, Cividale e giunge sotto Treviso. I
villaggi sono saccheggiati e dati alle fiamme, gli uomini ed i vecchi sono uccisi, le donne ed i bambini trascinati in schiavitù.
I fuochi degli incendi si vedono dai campanili di Venezia. I Turchi ripassano l’Isonzo con 1.400 prigionieri (12 XI 1477).
Venezia invia Carlo da Montone e Deifobo dell’Anguillara con 6.000 cavalieri, 3.000 fanti, organizza localmente 2.000
“descritti” (provvisionati di San Marco), riordina le cernite, riceve 600 fanti da Milano e 300 da Ferrara.
I turchi sono fermati sull’Isonzo (VII 1478) e le parti firmano una pace (1479).
PUGLIA: Gli osmani, in pace sul fronte settentrionale e con Venezia, sbarcano in Puglia, assediano ed occupano
Otranto (28 VI – 11 VIII 1480) dove sono assediati da una lega tra i principati italiani (2 V – 10 IX 1481). Si arrendono dopo la
morte del sultano Maometto II a Istambul.
CARINZIA E CARNIOLA: I Turchi devastano Carniola (1478 e 1482) fin sotto Lubiana, la Carinzia fin sotto
Villacco.
FRIULI: Grazie alla tregua sono installate le prime stamperie, a Cividale (1480) ed a Udine (1484), ma l’intervento
Osmano contro Venezia è sollecitato da papa Sisto V nella guerra di Ferrara (1483-84).
Milano e Firenze, minacciati dall’espansione di Venezia alleata alla Francia, finanziano gli osmani affinché
riaprano le ostilità. I turchi saccheggiano il territorio di Zara (VI 1499) e tornano in forze in Friuli (28 IX). Il presidio della
regione ammonta a 3.000 uomini della guarnigione di Gradisca, 1.300 cavalieri e 15.000 cernite friulane guidate dal
provveditore Andrea Zancani che non esce da Gradisca. Altri 600 cavalieri e 1.000 fanti giungono tardi dal Cremonese con alcune
migliaia di cernite venete e si chiudono a Sacile.
Circa 10.000 turchi saccheggiano le campagne fino al Tagliamento ed al Livenza, distruggono 132 villaggi, causano 10.000 tra caduti e
prigionieri e ripassano l’Isonzo (5 X). Andrea Zancani è processato e condannato a quattro anni di confino.
Secondo una stima il totale tra caduti e ridotti in schiavitù nelle scorrerie Turche in Friuli si aggira sui 25.000.
TRIESTE e GORIZIA:
Il cavaliere-brigante Erasmo Lueger con 2.000 ungheresi tenta un colpo di mano contro Trieste
(1481) in risposta del quale Garparo Rauber barone del Cragno con truppe triestine e la “Gran Bombarda” pone l’assedio al
castello di Lueger (Predjama) e lo dirocca, causando la morte di Erasmo.
L’Imperatore Federico III d’Asburgo ordina a Baldassarre Durer capitano di Trieste di cacciare dalle
alture del territorio i Morlacchi ed i Croati, responsabili del disboscamento (13 III 1490).
Leonardo conte di Gorizia muore a Lienz senza eredi (1500). La contea di Gorizia ed i feudi friulani passano agli Asburgo.
A Trieste di imbarcano 3.000 mercenari tedeschi diretti a Manfredonia (1503), nel corso della guerra per il regno di Napoli tra Spagna e Francia. La città fornisce alcune navi.
L'Imperatore Carlo V d'Asburgo (re di Spagna) cede i "Confini Italiani", con Trieste, al fratello Ferdinando I d'Asburgo arciduca d'Austria (1522).
Un piccolo contingente di cavalleria triestino guidato da Giusto Coppa combatte a Vienna contro i Turchi (1531). Altri contingenti di cavalleria combattono i turchi negli anni seguenti (1558-1559, 1566).
I triestini distruggono il mercato non autorizzato di Duino (1541).
I triestini distruggono il mercato non autorizzato di Corniale (1563) ed incendiano il paese. L'imperatore media la pace ed impone a Trieste il pagamento delle spese.
Trieste fornisce una fusta e 2 brigantini guidati dallo spagnolo don Giovanni Godinez all'assedio di Marano, difesa dai veneziani. Poco dopo su rischiesta di Venezia la piccola flotta è disarmata.
Andrea Rapiccio vescovo di Trieste media le dispute tra le fazioni triestine ma al banchetto rappacificatore muore misteriosamente, probabilmente avvelenato (21 XII 1573).
I veneziani distruggono le saline triestine (1578).
Principali Cariche del governo Veneziano in Friuli | |
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Luogotenente |
Nominato dal Gran Consiglio, rimane in carica 16 mesi. Risiede normalmente ad Udine e nomina gli altri funzionari. |
2 Marescialli |
Nominati dal Luogotenente normalmente tra i patrizi veneziani, garantiscono la pubblica sicurezza. |
2 Tesorieri |
Nominati dal Luogotenente normalmente tra i patrizi veneziani, si occupano delle finanze. |
2 Giudici |
Nominati dal Luogotenente, uno si occupa della giustizia civile, l’altro di quella penale, affiancati da un tribunale. |
Parlamento o Colloquio Generale |
Al parlamento rimangono questioni finanziarie, militari, amministrative, legislative ed il controllo dei funzionari. |
Municipi |
Venezia nomina il podestà, gastaldo o capitano, aumenta le attribuzioni del Consiglio Maggiore e diminuisce quelle
dell’Arengo fino a farle diventare praticamente nulle. |
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