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Del periodo imperiale elenchiamo i principali fatti economici, politici, culturali e militari che interessano la regione:
Caio Ottaviano Augusto, primo Imperatore romano (27 a.C. - 16 d.C.), divide l’Italia in regioni amministrative
istituendo la Regio X Venetia et Histria, i cui confini giungono all’Arsa (27 a.C.). Tutte le popolazioni che la abitano
ricevono la cittadinanza romana. Le civitates si autogovernano ed hanno giurisdizione anche sul territorium,
suddiviso in castella, vici e pagi.
Aquileia, capitale della X Regio, nel periodi imperiale raggiunge l’apogeo economico e commerciale con
una popolazione stimata di 200.000 abitanti. La cinta muraria passa da 1 km di perimetro a 8 km. Sorgono numerose attività
artigianali, templi a divinità orientali (Iside, Mitra, Serapide). Le merci trattate comprendono legname, vino, olio del Norico,
della Pannonia e dell’Istria, terracotta, attrezzi di bronzo e ferro, vetro, ambra, gemme, oreficeria, pesce, bestiame, pelli, vesti di lino
e di lana, schiavi.
La sottomissione della Pannonia, la costruzione della strada per Iulium Carnicum (27 a.C.) prolungata attraverso
Passo Monte Croce Carnico fino Aguntum (Stribach, sulla Sava, 18 a.C.) e la creazione della provincia del Norico (16 a.C.)
allargano i mercati di Aquileia.
Ottaviano Augusto eleva a municipium Alvona (Albona, 12 a.C. ca.) e Iulia Parentium (Parenzo, 12 a.C.),
dove sorgono i templi a Marte, Nettuno, un Foro, un Comizio.
L’imperatore Caio Ottaviano Augusto ospita ad Aquileia Erode “Il Grande” re di Giudea (10 a.C.).
Batone con 20.000 Pannoni, in gran parte già auxilia romani, devasta le coste adriatiche e punta su
Aquileia ma è distrutto dopo una cruenta battaglia dai consoli Tiberio e Messala con 10 legioni (6 a.C.). La repressione
della grande rivolta Illirica (dal 6 al 9 d.C.) allarga i mercati di Aquileia.
Sulla via “Gemina” viene edificata Emona (14-15 d.C., odierna Lubiana) nel luogo dell’accampamento della
legione XVa Apollinaris, munita di mura con 26 torri e 4 porte.
Druso per l’imperatore Tiberio sottomette i Carni ribelli (15 d.C.). Legioni ribelli distruggono Nauportus (oggi
Vrhnika), presso Emona (15 d.C.) e sono sconfitte.
L’imperatore Claudio (41-54 d.C.) sviluppa il porto di Aquileia sul fiume Natissa. Tuttavia nella metà
del II sec. il Natissa perde gran parte delle acque e il porto deve essere spostato ad Aquae Gradatae (Grado).
L’imperatore Claudio accresce la colonia di Tergeste installandovi dei veterani (44 d.C.). Nel periodo
imperiale sono edificati il porto, il teatro (dove hanno luogo anche combattimenti tra gladiatori), la basilica, il foro, i templi
Capitolino, alla Magna Mater e alla Dea Bona, l’acquedotto del rio Rosandra (7 miglia) affiancato in seguito da quelli del rio
Timignano e di Montebello. La città governa inoltre il vicino territorio dei Carni e dei Catali. I cittadini forniscono truppe alla
legione XVa Apollinaris.
L’imperatore Claudio eleva a rango di Via Imperiale, detta Via “Iulia Augusta” (50 d.C.) la strada da Aquileia,
per Ad Silanos (Gemona), Pontebba, Virunum (Zollfeld, presso Klagenfurt), con diramazione per il castellum Tricesimum e
Iulium Carnicum ad Aguntum.
L’Anno dei Quattro Imperatori (69 d.C.): Durante le guerre per il trono imperiale scatenatesi dopo la morte di
Nerone, le legioni danubiane favorevoli Tito Flavio Vespasiano transitano per la regione e sconfiggono a Bedriacum (presso
Vicenza) l’imperatore Vitellio.
L’imperatore Vespasiano fa prolungare la Via “Flavia” (78 d.C.), da Tergeste per Muggia, Aegida (Capodistria)
a Iulia Parentium (Parenzo) a Pola (da Pola la via Egnatia porta a Bisanzio). L’imperatore Tito, figlio di Vespasiano, fa costruire la
deviazione per Tersatica (municipium, presso Fiume) e Sissek (80 d.C.).
Invasione di Quadi e Marcomanni (169 d.C.): La regione è duramente colpita dalla prima grande
invasione germanica, quella di Quadi e Marcomanni che distruggono Opitergium (Oderzo), assediano Aquileia che resiste
nonostante le difese improvvisate, sconfiggono il prefetto del pretorio Furio Vittorino che cade in battaglia e sono infine respinti
dall’imperatore Marco Aurelio e suo fratello Lucio Vero. I due svernano ad Aquileia, fanno erigere nuove fortificazioni e stabiliscono
due legioni di presidio ma Lucio Vero muore improvvisamente ad Altino. Il confine orientale viene rafforzato istituendo la
Praefectura Italiae et Alpium, regione militare di frontiera (172).
Alvona (Albona) diviene municipium (170 d.C. ca.).
Bellum Aquileiense (238 d.C.): Nel periodo della Grande Anarchia Militare (235-268), il
generale Massimino "Il Trace", eletto imperatore dalle truppe a Magonza (18 III 235) dopo l’assassino del predecessore Severo
Alessandro, scende in Italia contro il Senato, passa l’Isonzo gettando un ponte galleggiante su anfore, poiché il ponte
è stato abbattuto, assedia Aquileia ma dopo 22 giorni viene ucciso dalle sue stesse truppe perché dispotico (VII
238). La città implora l’aiuto divino erigendo un altare alle divinità capitoline (Giove, Giunone e Minerva). La
leggenda dice che i difensori, a corto di corde per gli archi, abbiano usato i capelli delle loro donne, fatto celebrato a Roma con
l’erezione di un tempio dedicato a Venere Calva. In quest’epoca a Concordia Iulia è impiantata una fabbrica di frecce
(viene quindi detta Concordia Iulia Sagittaria).
Il prefetto C. M. Quinto Traiano Decio respinge un’invasione di Goti ed alleati dall’Istria (248).
Claustra Alpium: Viene eretto l’accampamento militare Castra Fulvio Frigido
(Aidussina, 270 d.C. ca.), munito di 16 torri (2 conservate), perno del Claustra Alpium, il vallum difensivo delle Alpi
Giulie lungo un centinaio di chilometri, da Fiume al monte Nanos (eretto e rinforzato nel corso del II° e III° sec.), presidiato da due
legioni. Anche le mura delle città della regione sono rafforzate.
L’imperatore Diocleziano divide l’Impero in diocesis e provinciae. La X Regio
appartiene alla diocesi che ha per capitale Milano, con la Raetia, la Cispadania, parte del Noricum e la Sava (293-297).
Ad Aquileia è documentata l’esistenza di una zecca (295 d.C.) che conia soprattutto in rame, meno
spesso in oro e argento. Risulta attiva fino al 452.
L’imperatore Costantino I (311-337) divide l’Italia in due vicariati: Vicariato di Roma (10 provincie) e Vicariato
d’Italia con capitale Milano (7 provincie compresa la Venezia, alle quale sono poi aggiunte l’Istria, le Alpi Cozie la Retia I e II).
Dopo l’editto di Costantino sulla libertà di culto (313), Teodoro vescovo di Aquileia (310-319), primo
vescovo documentato fonda la basilica di Aquileia, i cui mosaici sono ancora esistenti, e prende parte al concilio di Arles (314). Ad
Aquileia è istituita una scuola teologica ed il vescovo diviene metropolita.
Guerre tra i figli di Costantino (340 - 360): Costantino I "Il Grande" divide l’Impero tra i suoi tre figli Costanzo
II (Oriente), Costante (Italia ed Africa) e Costantino II (Gallie). La regione è il teatro principale delle loro lotte civili e
fratricide. Costantino II assedia Aquileia ma il suo esercito è sconfitto da quello di Costante tra Cervignano e Torviscosa
(339 d.C.). Costantino II cade in un agguato ed è gettato nel fiume Ausa. Costante è a sua volta ucciso dal
magister militum di origine franca Flavio Magno Magnezio (350 d.C.) che fissa il proprio quartier generale ad Aquileia. La
città è occupata da Costanzo II (352 d.C.) che rimane unico imperatore. Magnezio fugge e si uccide. Costanzo II
subisce poi la ribellione del cugino Giuliano “L’Apostata” che assedia Aquileia (360-361 d.C.), ne saccheggia i dintorni e ne ottiene
la resa dopo un anno, a seguito della notizia della morte naturale di Costanzo.
Invasione Alemanna (367 d.C.): Gli Alemanni saccheggiano l’alta Carnia e sono cacciati dalle legioni di
Valentiniano II.
Invasioni Barbariche nei Balcani (375-382 d.C.): Quadi, Eruli e Rugi occupano il Norico (verso il 375). I
Visigoti sbaragliano i Romani ad Adrianopoli (9 VIII 378) ed occupano la Pannonia (382), privando la regione di vaste aree
commerciali. Ad Aquileia le fortificazioni sono rafforzate ed il presidio è aumentato con l’invio di Germani, Goti e
Sarmati.
Guerra tra Impero d’Occidente ed Impero d’Oriente (388 d.C.): L’imperatore d’oriente Teodosio I "Il Grande"
interviene contro l’usurpatore Clemente Massimo che dopo alcune sconfitte è ucciso dalle sue truppe presso Aquileia (28
VII 388).
Battaglia del Frigidus (6 IX 394): L’imperatore d’oriente Teodosio I "Il Grande" interviene contro il
generale Arbogaste e l’usurpatore Eugenio che sono sconfitti nella valle del Frigidus (odierno Vipacco). Il Castra Fulvio
Frigido è incendiato. La battaglia è celebrata dal poeta Claudiano nel De Probino et Olybrio Consulibus
e nel De Tertio Consulatu Honorii, dove racconta che la Bora, soffiando sabbia in faccia alle truppe di Abrogaste, abbia
favorito quelle di Teodosio.
Invasione dei Visigoti (401 d.C.): Alarico re dei Visigoti prende Pola, Nesactium, sconfigge il magister
militum Stilicone sul Timavo, assedia, espugna e saccheggia Aquileia ed invade l’Italia (403 d.C.) ottenendo il permesso di
risiedere sulla Sava come foederato. Dopo la morte di Stilicone invade nuovamente l’Italia (408 d.C.), assedia e prende
Roma, che subisce per la prima volta il saccheggio (410 d.C.).
Attila “Flagello di Dio” khagan degli Unni saccheggia la regione (422 d.C.).
Distruzione di Aquileia (452 d.C.): Attila “Flagello di Dio” khagan degli Unni distrugge Altino,
Concordia, Padova ed assedia due legioni in Aquileia. Dopo tre mesi la città è presa, saccheggiata e in gran parte
distrutta (VIII 452). La leggenda racconta che al momento di desistere Attila abbia visto alcune cicogne abbandonare una torre con i
propri piccoli interpretando il fatto come un segno propizio, abbia perciò ordinato l’assalto a quella torre che fu presa,
determinando la caduta della città.
Giulio Nipote (474-475 d.C.): L’impero è oramai governato dai generali germanici che si contendono il
controllo delle provincie e la nomina di imperatori fantoccio. L’ultimo tentativo contro di loro è effettuato dal governatore
indipendente dell’Illiria Giulio Nipote, che diviene imperatore d’occidente con l’appoggio di Leone I imperatore d’Oriente (24 VI
474). Nipote ordina il disarmo dei mercenari germanici ma questi insorgono guidati da Oreste "Il Pannonico" (illirico di origine
romana) costringendolo a fuggire a Salona (28 VIII 475), dove in seguito è ucciso (480 d.C.). Oreste nomina imperatore il
figlio sedicenne Romolo Augustulo.
Principali Cariche dell'Impero | |
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Decurioni (o Curiali) | Accrescono la loro importanza, la carica diviene ereditaria ma con l’obbligo di rispondere con il proprio in caso di carenza delle entrate. |
Comitia Curiata | Vede ridurre i propri compiti. L’amministrazione somiglia sempre più a quella delle provincie. |
Giuridico | Di nomina imperiale, amministra la giustizia di una regione. Quello della Traspadania ha giurisdizione anche sulla Venezia ed Istria. |
Curatore | Di nomina imperiale, controlla le finanza di una città. |
Corrector o Praefector | Di nomina imperiale, controlla la finanza di una regione ed in seguito sostituisce il Giuridico. Quello della X regione ha sede ad Aquileia. |
Il Cristianesimo in regione, è documentato dalla fine del III° sec. e si diffonde nonostante le ripetute
persecuzioni e le dispute interne.
Fortunaziano (8°) vescovo di Aquileia (339-362), di famiglia di origine africana, è al concilio di
Sardica (343-344) dove viene condannato Valente vescovo ariano di Mursia che mirava alla cattedra vescovile di Aquileia. Ospita poi
l’Imperatore Costante, l’anti-ariano Atanasio d’Alessandria (poi santo, il Credo Atanasiano è tuttora recitato), 5 vescovi
più due condannati a Sardica (345).
Fortunaziano al concilio di Milano convocato dall’Imperatore ariano Costante firma la condanna all’esilio di
Atanasio e del papa Liberio. è inoltre autore dei “Rusticus Sermo”, commenti ai vangeli (perduti).
Valeriano vescovo d’Aquileia (362-388, poi santo) partecipa con altri 31 vescovi al concilio di Aquileia (381),
convocato dal celebre Ambrogio vescovo di Milano (poi santo), contro l’Arianesimo.
Cromazio vescovo di Aquileia (388-407) è in seguito santificato.
Turannio Rufino nato a Concordia Sagittaria verso il 410 d.C., studia nella scuola vescovile di Aquileia,
è battezzato (370) e fonda una comunità di clerici con San Gerolamo. Successivamente si trasferisce ad Alessandria
d’Egitto (373), Mesopotamia, Gerusalemme (378) dove diviene prete e vive in un monastero. Qui inizia la traduzione di scritture
cristiane dal greco. Rientra a Roma (397) ed inizia una disputa epistolare con San Gerolamo a proposito della traduzione degli scritti
di Origine, che cerca di conciliare il Platonismo con il Cristianesimo. Tornato ad Aquileia, ospite del vescovo Cromazio, continua la
sua vasta e preziosa opera di traduzione e produzione, in gran parte perduta. Ricordiamo il “Perì Archòn”,
118 “Omelie“ sui Testi Sacri, due “Apologie” contro San Gerolamo, la “Benedizione dei Patriarchi”, la traduzione della “Storia
Ecclesiastica” di Eusebio di Cesarea alla quale ha aggiunto due libri. È testimone dell’invasione di Alarico (410), parte per
l’Oriente, raggiunge la Sicilia (408) e muore (estate 411). Non è stato proclamato beato né santo, ma neppure
condannato dalla Chiesa.
Dopo la morte di Ambrogio (397), la diocesi di Aquileia supera per importanza Milano ed è seconda
solo a Roma, avendo una trentina diocesi suffraganee; in Veneto (Padova, Verona, Vicenza, Trento), Vindelica (Lubiana e Celje),
Norico, Pannonia e Rezia (Augsburg ). L’area corrisponde all’incirca alla diocesis istituita da Diocleziano.
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