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Flavio VALENTINIANO I (364-375).
Guardia imperiale dei due imperatori precedenti, è designato Imperatore a Nicea da un
concilio di funzionari e generali che gli impone di associare il fratello Flavio Valente, al
quale è affidato l'oriente (26 II 364).
Valentiniano, benché analfabeta, riforma le finanze e l'istruzione mentre combatte le
seguenti guerre:
Contro gli Alemanni (365-368).
Tre grosse colonne di Alemanni passano il Reno (I 365). Il generale Giovino sorprende e
sbaraglia la prima sulla Mosella, Valentiniano I sconfigge la seconda a Solicinio ed affronta
la terza a Durocatalauno (odierna Chalol-sur-Marne), ma lo scontro è
indecisivo.
Gli Alemanni sono riconosciuti alleati e si ritirano.
Contro i Picti, Scoti e Sassoni (367-369).
Compiono scorrerie in Britannia rispettivamente dall'Irlanda, dalla Caledonia e dalla Germania
e sono sconfitti dall'abile comes spagnolo Teodosio in quattro anni di lotta.
Contro Firmo (372-374).
Nobile mauro si proclama imperatore in Africa con l'appoggio delle truppe romane ma è
sconfitto dallo stesso comes Teodosio.
Contro i Quadi e Sarmati (375).
Passano il Danubio e massacrano due legioni in Pannonia. Sono affrontati da Valentiniano
che muore alla fine della campagna a Brigetium (XI 375), davanti agli ambasciatori Quadi venuti
a chiedere la pace.
Lascia l'occidente ai figli Graziano (8enne) e Valentiniano II (4enne).
A Roma il prefetto Vezio Agorio Pretestato erige il tempio ai 12 dei protettori della
città, o Dii consentes (367 d.C.; restano le rovine e un colonnato).
Flavio VALENTE (364-378).
Fratello del precedente che lo associa al trono dietro pressione delle truppe e gli affida il
governo dell'Oriente, dove combatte le seguenti guerre:
Contro Procopio (365-6).
Il ribelle Procopio, appoggiato dai Visigoti (Goti Saggi) è sconfitto e giustiziato con i
familiari dai generali di Valente.
Contro i Visigoti (367-378).
Valente respinge i Visigoti dalla Tracia ed effettua due campagne oltre il Danubio costringendo
il re Atanarico alla pace, a fornire truppe e accettare la religione ariana (369).
All'arrivo degli Unni permette ai Visigoti di stabilirsi in Mesia ma le vessazioni dei
governatori romani causano la ribellione dei Visigoti (377) che sbaragliano i Romani ad
Adrianopoli dove muore lo stesso Imperatore Valente (9 VIII 378).
Dopo questa sconfitta la fanteria pesante legionaria non viene pił
ricostruita.
Flavio GRAZIANO (375-383).
Figlio di Valentiniano I che lo nomina Augusto a otto anni.
Da Treviri governa parete dell'occidente (Italia, Illiria ed Africa sono lasciate a suo fratello
Valentiniano II), favorisce i Germani ed il cristianesimo. Dietro l'influenza di Ambrogio
vescovo di Milano (poi santo) ordina la soppressione dei collegi sacerdotali pagani (382) e la
rimozione della statua della dea Vittoria (382), nonostante le proteste del Senato e dei
patrizi pagani (una statua alla Vittoria è stata posta presso lo Stadio Comunale Grezar a
Trieste nel 1997).
Dopo la morte di Valente ad Adrianopoli, associa al trono l'abile magister equitem
Flavio Teodosio I "Magno" (19 I 379), assegnandogli l'Oriente.
Combatte le seguenti guerre:
Contro gli Alemanni (378).
Graziano con gli alleati Franchi sbaraglia gli Alemanni ad Argentaria (in Alsazia), li insegue
fino alla Selva Nera, li costringe alla pace e a fornire reclute.
Contro Magno Clemente Massimo (383).
Magister equitum proclamato Imperatore dalle legioni di Britannia si impadronisce della
Britannia e della Gallia, fa uccidere Graziano a Lione da Andra Gazio (25 VIII 383), fissa la
capitale a Treviri ed ottiene il riconoscimento da Teodosio I "Magno", dietro promessa di non
occupare l'Italia.
Flavio VALENTINIANO II (375-392).
Figlio di Valentiniano I e fratellastro del precedente, sale al trono occidentale a 4 anni sotto
tutela dalla madre Flavia Giustina Augusta (ariana).
Da Milano governa nominalmente l'Italia, l'Illiria e l'Africa, mentre le altre province
occidentali sono assegnate al fratellastro Graziano (e sono occupate da Magno Clemente Massimo
dal 383).
All'epoca le legioni sono armate prevalentemente con archi e fionde. Sono
combattute le seguenti guerre:
In Mauretania (375).
Rioccupata dalle sue truppe.
Contro Magno Clemente Massimo (387-388).
Magno Massimo occupa anche la Spagna e l'Italia ma è sconfitto e ucciso presso Aquileia
dall'Imperatore Teodosio I "Magno" (28 VII 388), che rimette Valentiniano II sul trono.
Contro i Franchi Ripuari (388-389).
Il generale franco Arbogaste respinge sul Reno i Franchi Ripuari.
Valentiniano destituisce il generale franco Abrogaste che lo fa uccidere (15 V 392), ponendo fine
alla dinastia Valentiniana.
Flavio TEODOSIO I "Il Grande" (379-395).
Abile generale, è con il padre comes Teodosio in Britannia per l'Imperatore
Valente (368) e difende poi la Mesia dai Sarmati (374-5).
Dopo la morte di Valente è associato al trono come Augusto dall'Imperatore Graziano a
Sirmio (19 I 379) e gli è assegnato l'Oriente.
Teodosio dichiara il cristianesimo religione di stato, proibisce le divinazioni (381),
l'ingresso ai templi (391), il culto domestico delle divinità (392) ed abolisce i giochi
Olimpici (394). I pagani che dimostrano violentemente ad Alessandria d'Egitto sono puniti con la
distruzione del tempio di Serapide.
Combatte le seguenti guerre:
Contro i Visigoti (379-382).
Teodosio combatte i Visigoti e Ostrogoti nei Balcani (dalla battaglia di Adrianopoli) e
conclude dei trattati. 40.000 Goti sono accolti in Pannonia, Dacia Ripense, Tracia, Macedonia,
Mesia e forniscono truppe in cambio del soldo e vettovaglie.
Contro Magno Clemente Massimo (388).
Teodosio muove personalmente contro Magno Massimo con un esercito composto da Goti, Alani,
Unni e Franchi.
Magno Massimo è sconfitto a Sciscia, nuovamente a Petovium, in Pannonia, e viene ucciso
dai suoi soldati presso Aquileia (28 VII 388). Valentiniano II riottiene il trono
d'occidente.
Contro i cittadini di Tessalonica (390).
Teodosio reprime duramente (7-15.000 caduti) i disordini causati a Tessalonica dalle fazioni del
circo, a seguito del tentativo di arresto di un auriga colpevole di reati comuni.
Ambrogio vescovo di Milano (poi santificato) toglie i sacramenti all'Imperatore che deve
umiliarsi e domandare perdono alla chiesa (25 XII 390) ! L'evento è celebrato con la
composizione del celebre canto "Te Deus Laudamus" ed ha poi ispirato celebri quadri a
Rubens (esposto a Vienna) ed a Van Dick (esposto a Londra).
Contro Eugenio e Arbogaste (394).
Il generale franco Arbogaste dopo l'uccisione di Valentiniano II (392) eleva al trono Flavio
Eugenio, riconosciuto dall'occidente.
Teodosio sconfigge entrambi al Frigidus (6 IX 394, odierno Vipacco, in Istria) e diviene unico
Imperatore, ma nella campagna contrae la malattia che lo uccide 4 mesi dopo, a Milano (15 I 395).
Lascia l'Oriente al primogenito Arcadio (18enne) ed l'Occidente al
secondogenito Onorio (11enne), dividendo definitivamente l'Impero.
Alcuni storici fissano a questa data (395) la fine dell'Evo Antico e l'inizio del Medioevo.
Flavio ONORIO (395-423).
Secondogenito del precedente che lo lascia undicenne erede delle province occidentali
dell'Impero sotto tutela del vandalo magister utriusque militiae Flavio
Stilicone.
L'impero subisce l'ostilità della corte orientale, le seguenti invasioni e ribellioni:
In Illiria si ribellano i Visigoti (395).
Stilicone interviene nei Balcani dove i Visigoti, stanziati come alleati, si sono ribellati ed
hanno proclamato re Alarico (395), ma Rufino, tutore d'Oriente, lo ferma e gli toglie parte
delle truppe che, giunte a Costantinopoli, lo uccidono (27 XI 395).
In Africa si ribella Gildone (398).
Gildone comes e magister utriusque militiae in Africa si ribella e si dichiara
per l'impero orientale ma è sconfitto e ucciso a Teveste (VII 398) dal fratello Mascezel
inviato da Stilicone che poi lo fa giustiziare.
Il poeta Claudio Claudiano scrive il De Bello Gildonico.
Rezia e Norico sono invase da Vandali e Alani (401).
Stilicone contiene Vandali e Alani che saccheggiano Norico e Rezia ma deve raggiungere con
loro un accordo e arruolarli per affrontare nuovamente i Visigoti.
L'Italia è invasa dai Visigoti (401-404).
Alarico approfitta dell'assenza di Stilicone, invade l'Italia e prende Aquileia (401).
Stilicone chiama la XII Legione dalla Britannia, sguarnisce il Reno, arruola Vandali e
Suebi, costringe Alarico ad abbandonare l'assedio di Milano, lo sorprende e sconfigge a
Pollentia (6 IV 402) catturandone la famiglia e lo respinge in Illirico.
Alarico torna in Italia per la seconda volta ma Stilicone lo sconfigge a Verona (estate 403)
e lo respinge nuovamente in Illirico (403). La corte imperiale è spostata da Milano a
Ravenna.
Stilicone e Onorio celebrano il Trionfo a Roma (1 I 404) e durante i giochi dei gladiatori
il monaco orientale Telemaco si getta nell'arena e viene trucidato, ottenendo un decreto che
vieta i giochi (405).
L'Italia è invasa dagli Ostrogoti (405-406).
Redagasio re degli Ostrogoti invade l'Italia con mercenari Visigoti, Alani ed Unni ma è
sconfitto, catturato e giustiziato a Fiesole da Stilicone (23 VIII 406).
La Gallia è invasa da Suebi, Vandali, Alani e Burgundi (406-407).
Passano il Reno sguarnito (I 406), sconfiggono i Franchi alleati ai Romani presso Magonza e
saccheggiano indisturbati la Gallia con la loro cavalleria per un anno.
La Britannia e la Gallia sono in mano all'usurpatore Flavio Caludio Costantino III (406-411).
Flavio Claudio Costantino difende la Britannia da Scoti, Pitti e Sassoni, è proclamato
imperatore dalle legioni rimaste (406), sbarca in Gallia (407) accolto dalla popolazione,
respinge i barbari in Spagna, occupa l'Alsazia e la Lorena.
La Spagna è occupata da Suebi e Vandali (407-418).
Gli Suebi occupano la Galazia (definitivamente) e la Lusitania mentre i Vandali occupano il
resto della Spagna e sono poi respinti in Spagna meridionale (416-418) che prende il nome di
[V]Andalusia. Il generale Massimo è proclamato imperatore ma è subito abbandonato
dai suoi.
L'Italia è invasa dai Visigoti la terza volta (408-410).
Stilicone cerca di accordarsi con Alarico per evitare una nuova invasione e impiegarlo in
Gallia ma Onorio, pressato dalla corte, lo accusa di tradimento e lo fa giustiziare (22 VIII
408).
Trentamila barbari passano con Alarico che invade l'Italia (408), cerca inutilmente di trattare
con la corte di Ravenna, infine assedia Roma (dove il papa, per scongiurare il pericolo,
permette la celebrazione dei riti pagani), la prende (24 VIII 410) e la fa saccheggiare per tre
giorni. Dopo la morte di Alarico (24 VIII 410) il figlio Ataulfo porta i Visigori in
Gallia.
La Gallia è nuovamente invasa dai barbari (411-418).
Il nuovo magister militum Flavio Costanzo sconfigge il generale ribelle Geronzio,
prosegue l'assedio ad Arelate da lui iniziato e dopo quattro mesi ottiene la resa
dell'usurpatore Costantino III, che nonostante i patti viene giustiziato (411) con il figlio
Giuliano.
I Barbari tornano quindi ad invadere la Gallia.
Guntar re dei Burgundi e Goar re degli Alani nominano Imperatore Giovino (411-413). I primi
occupano Worms, Treviri e l'alta Valle del Rodano (chiamata poi Burgundia).
Ataulfo re dei Visigoti sconfigge ed uccide il generale romano dell'imperatore Giovino, poi
lo stesso Giovino (412), prende Narbona, Tolosa, Bourdigala (Bordeaux), assale Marsiglia (413),
sposa la sorella dell'Imperatore Galla Placidia rapita nel sacco di Roma (I 414) ed eleva
imperatore Prisco Attalo che gli conferma il possesso dell'Aquitania (414).
Vallia, fratello e successore di Ataulfo, combatte in Spagna per Onorio (416-418) al quale rende
Galla Placidia e consegna Prisco Attalo ed ottiene la conferma del possesso dell'Aquitania.
Durante il suo governo è rifatta la imponente porta Appia (odienra porta San Sebastiano).
Onorio porta Prisco Attalo in trionfo a Roma. Galla Placidia è data in moglie all'anziano
Flavio Costanzo che è associato all'impero ma muore (IX 421) seguito dal 37enne Onorio (15 VIII 423).
GIOVANNI (423-425).
Primicerio dei notai, è eletto dal partito avverso a Costantinopoli (XII 423) appoggiato
dal generale Ezio.
Teodosio II Imperatore d'Oriente invia una flotta guidata da Ardaburio ma viene dispersa da una
tempesta. Ardaburio è catturato presso Ravenna ma con l'aiuto del figlio Aspar, giunto
via terra e del partito filo-orientale cattura e giustizia Giovanni ad Aquileia (425).
Ezio, giunto con un esercito unno, dopo uno scontro incerto si rappacifica con Galla Placidia.
Flavio Placido VALENTINIANO III (425-455).
Figlio di Costanzo III e Galla Placidia, nominato Augusto dall'Imperatore d'Oriente Teodosio II
che sposta il confine dei due imperi alla Sava.
Risiede a Ravenna sotto la tutela della madre Galla Placidia mentre l'Impero subisce le seguenti invasioni:
In Gallia tentano di espandersi Visigoti e Franchi (425-430).
Il generale di origine barbarica Ezio Flavio contiene l'espansione dei Visigoti sconfiggendoli
ad Arelate (425), dei Franchi Ripuari (428), ottiene i titoli di magister utriusque
militia e di patrizio (429), infine sconfigge il capo franco Clodion "Il Capellone"
(430).
In Africa si ribella Bonifacio (427).
Il comes Africa Bonifacio rifiuta di rientrare a Ravenna e sconfigge le truppe inviate
contro di lui.
L'Africa è invasa dai Vandali (429-435).
I Vandali passano dalla Spagna in Africa guidati da Gensenico (429), occupano le due Mauretanie
e la Numidia (431), sconfiggono Bonifacio uscito da Ippona con rinforzi dell'Impero d'Oriente
guidati da Aspar (431) ed ottengono il riconoscimento come foederati (10 II 435).
L'Italia è campo di battaglia dei generali (432-433).
Gallia Placidia sostituisce Ezio con Bonifacio (432) che sconfigge il primo presso Rimini
ma muore poco dopo. Il suo successore Sebastiano è sconfitto da Ezio che riottiene la
carica (433).
In Gallia torna Ezio (435-437).
Ezio doma la rivolta dai bagaudi in Armorica e sconfigge i Visigoti.
Alleato ad Attila sconfigge presso Worms Gunther re dei Burgundi (436) ed il suo popolo
è massacrato (entrando nel ciclo di leggende dei Nibelunghi).
Sconfigge poi gli Alani che sono installati nella provincia Viennesis (detta poi
Sapaudia, infine Savoia).
L'Africa diviene regno indipendente (439-442).
Gensenico ultima l'occupazione dell'Africa (439) fissando la capitale a Cartagine, fallisce un
tentativo contro la Sicilia (440) ma vede riconosciuta la propria indipendenza in cambio
della restituzione della Mauretania e della Numidia. E' il primo regno barbarico sul suolo
dell'impero riconosciuto dalla corte occidentale !
La Britannia è invasa da Angli e Sassoni (442).
La Britannia, privata delle truppe romane che hanno seguito Costantino nel 407, viene invasa da
Angli e Sassoni ed è difesa dai Britanni romanizzati (dando vita alla leggenda di re
Artù).
È definitivamente persa per l'impero e sarà poi chiamata Inghilterra (terra degli Angli).
La Gallia è invasa dagli Unni (451).
Gli Unni guidati da Attila "Flagello di Dio" invadono la Gallia ma sono sconfitti da Ezio ai
Campi Catalunici (451), l'ultima vittoria dell'esercito imperiale, con gli alleati Visigoti e Burgundi.
L'Italia è invasa dagli Unni (452).
Attila "Flagello di Dio" invade l'Italia, distrugge Aquileia (i cui fuggitivi fondano Venezia)
e torna in Pannonia per l'intervento del papa Leone I "Il Grande" (santo sia della chiesa
cattolica che di quella ortodossa, ma in giorni diversi) e la minaccia alle spalle di Marciano
imperatore d'Oriente.
Attila muore nel 452 e l'impero Unno si sfascia.
In Illiria si ribella Marcellino (454).
Ezio mira a imparentarsi con Valentiniano III ma i due litigano durante un colloquio e
l'imperatore trafigge personalmente il generale (21 IX 454).
Marcellino comes illiricum, favorevole ad Ezio, si dichiara indipendente.
Pochi mesi dopo Valentiniano III assiste alle esercitazioni delle truppe ed è ucciso da
due bucellarii, istigati da Petronio Massimo, al quale l'imperatore ha tolto la moglie
(16 III 455). È l'ultimo imperatore d'occidente della dinastia Teodosiana.
PETRONIO MASSIMO (455).
Senatore eletto Imperatore dal Senato (III 455) dopo aver partecipato all'assassinio del
precedente, del quale sposa la vedova Eudosia.
Del cambio al vertice approfitta Gensenico re dei Vandali che assale Roma e la fa saccheggiare
(2-16 VI), compresi il palazzo imperiale ed i templi pagani mentre le chiese sono risparmiate
per un accordo con papa Leone I. Petronio Massimo è lapidato dal popolo di Roma (31 V
455).
Gensenico porta a Cartagine gli arredi del tempio di Gerusalemme (a Roma dal 70 d.C.), Eudosia,
le figlie Placidia e Eudocia, numerosi senatori e migliaia di cittadini.
Flavio Eparchio AVITO (455-456).
Nobile gallo già diplomatico del generale Ezio, poi magister militum galliarum.
Viene eletto Imperatore ad Arles (VII 455) dall'esercito e dall'aristocrazia gallo-romana
radunata da Teodorico II re dei Visigoti. L'elezione è approvata da Costantinopoli ma non
dal senato di Roma.
Lo svevo comes Flavio Rincimero (nipote di Vallia re dei Visigoti) è nominato capo
dell'esercito e l'impero occidentale affronta le seguenti guerre:
Contro gli Suebi in Spagna (456).
Teodorico II con Visigoti, Burgundi e Romani di Spagna affronta Rechiaro re degli Suebi,
lo sconfigge a Parama (5 X 456) e lo giustizia nella capitale Bracara (28 X).
Contro i Vandali (456).
Gensenico occupa la Numidia, le due Mauretanie, la Tripolitania, la Sicilia (prim. 456),
le coste dell'Italia Meridionale e la Corsica ma è sconfitto sul mare presso quest'isola
da Rincimero.
Avito teme l'aumento di potenza di Rincimero e cerca di raggiungere la Gallia per radunare
truppe ma Rincimero lo sconfigge a Piacenza (X 456), lo cattura, lo depone e lo nomina vescovo
di questa città.
Flavio Giulio Valerio MAGGIORIANO (457-461).
Abile generale già con Ezio, con Rincimero contro i Vandali, sconfigge gli Alamanni a
Bellinzona.
È proposto Imperatore d'occidente da quello d'oriente Leone I, innalzato da Rincimero
(1 IV 457) ed accettato dal senato. Governa solo l'Italia emanando leggi contro
l'eccessiva fiscalità e combatte le seguenti guerre:
In Gallia contro Burgundi, Franchi e Visigoti (458-459).
Il generale romano Egidio conduce un'abile politica di alleanze per combattere i barbari.
Con mercenari Franchi toglie Lione ai Burgundi e rinnova con loro l'alleanza (459).
Poi sconfigge Teodorico II re dei Visigoti che assedia Arelate (odierna Arles) e
conferma l'alleanza con i Romani.
Infine è respinto alla Loria e fonda uno stato indipendente che deve difendere da
Childerico I re dei Franchi dando vita a numerose leggende. Alla sua morte (464) il regno passa
al figlio Siagro Afranio (+ 486).
In Africa contro i Vandali (460).
Maggiorano prepara una spedizione contro i Vandali ma questi lo sorprendono e gli incendiano la
flotta ad Alicante (prim. 469).
Maggiorano rientra in Italia ma è abbandonato da tutti. Rincimero che era stato messo da
parte ne sconfigge la guardia a Tortona (2 VIII 461) e lo giustizia (7 VIII).
LIBIO SEVERO (461-465).
Originario della Lucania, dopo alcuni mesi di trono vacante è acclamato Imperatore dalle
legioni illriche con l'appoggio di Rincimero (XI 461).
I Burgundi si espandono nella Viennese e prendono Lione, i Visigoti prendono Narbona, gli
Alemanni si espandono in Retica ed i Vandali continuano le loro scorrerie nel mediterraneo,
colpendo anche la Grecia.
Libio Severo è eliminato dallo stesso Rincimero (14 XI 465).
Procopio ANTEMIO (467-472).
Di origini greche e genero dell'Imperatore d'Oriente Marciano, dice di discendere dall'omonimo
generale del 365 e si distingue combattendo gli Unni ed i Goti.
E' nominato Augusto dall'Imperatore d'Oriente Leone I ed accettato da Rincimero che ne sposa
la figlia.
I due imperi organizzano una grande spedizione contro Gensenico re dei Vandali e sbarcano
presso Cartagine ma la loro flotta è incendiata (465). Aspar, ministro della corte
orientale, conclude una pace separata (468).
Mentre Eurico re dei Visigoti espande i propri domini in Gallia (469), Rincimero si ribella,
si allea a Gensenico ed insieme elevano imperatore Olibrio. I tre assediano cinque mesi Roma,
uccidono Antemio (11 VII 472), prendono la città e la saccheggiano (22 VIII).
Anicio OLIBRIO (472).
Ricco senatore rapito da Gensenico al sacco di Roma del 455 e sposato a Placidia (figlia di Valentiniano III).
E' innalzato da Gensenico ed accettato da Rincimero, che insieme lo portano a Roma, ma
Rincimero muore oscuramente (19 VIII 472) e tre mesi dopo anche Olibrio (2 XI 472).
Flavio GLICERIO (473-474).
Comes domesticorum elevato al trono imperiale a Ravenna (5 III 473) dall'esercito guidato
dal magister militum burgundo Gundobaldo, nipote di Rincimero.
Cede l'Alvernia a Eurico re dei Visigoti ma Nementum (odierna Clermont-Ferrand) rifiuta di
aprire le porte e resiste all'assedio (473-474) guidata da Ecdizio (figlio dell'Imperatore Avito).
Glicerio viene cacciato da Giulio Nepote appoggiato dall'Imperatore d'Oriente Leone I ed è
costretto a farsi prete. Diviene vescovo di Salona e muore in questa città (480) mentre
Gundobaldo ripara in Burgundia.
Flavio GIULIO NEPOTE (474-475).
Figlio e successore del comes illiricum Marcellino, governa da indipendente l'Illiria.
Con l'appoggio dell'Imperatore d'Oriente Leone I ottiene il trono, caccia il precedente e
viene acclamato (24 VI 474).
Governa l'Italia, l'Illiria e riconosce l'indipendenza di Eurico re dei Visigoti, che ha
occupato Nementum, gran parte della Spagna e la Gallia tra il Rodano e la Loira (475).
Ottenuta la pace tenta il disarmo dei mercenari Rugi, Turcilingi ed Eruli che si ribellano
guidati dall'illirico di origine romana Oreste "Il Pannonico" (già con Attila).
Giulio Nepote, assediato a Ravenna, fugge a Salona (28 VIII 475) dove in seguito viene ucciso
(480).
ROMOLO Momilio "AUGUSTOLO" (475-476).
Figlio sedicenne di Oreste "Il Pannonico", che caccia il precedente e lo eleva al trono (31 X 475).
I capi germanici, non vedendo mantenute le promesse, si ribellano e acclamando loro re lo sciro
Odoacre (23 VIII 476), compagno d'armi di Rincimero.
Odoacre chiama i Rugi e gli Eruli in Italia, prende e saccheggia Ticinum (odierna Pavia), cattura
e uccide Oreste presso Piacenza (28 VIII), depone Romolo "Augustolo" è lo confina presso
Napoli. Poi invia le insegne imperiali all'Imperatore d'Oriente Zenone Isaurico, atto che segna
la fine dell'Impero Romano d'Occidente, la fine dell'Evo Antico e l'inizio del Medioevo.
L'ultimo imperatore di Roma ha lo stesso nome del suo leggendario fondatore, ed è detto
"Augustolo" (piccolo augusto) per la sua giovane età.
Flavio ARCADIO (395-408).
Primogenito dell'Imperatore Teodosio "Il Grande", eredita l'Oriente mentre il fratello Onorio
ottiene l'Occidente.
Perde subito la Grecia e Macedonia invase da Alarico re dei Visigoti (395), che ottiene il
riconoscimento come magister militiae (397).
Il governo è in mano alla moglie Eudossia Aelia ed al ministro Rufino, questi è
ucciso dal comandante goto Gainas (27 XI 395) e gli succede il praepostus sacri cubiculi
Eutropio, a sua volta messo a morte. Gainas diviene magister utriusque militiae ma
è costretto a fuggire per i tumulti dei romani cristiani contro i barbari ariani (12 VI
400), ripara presso gli Unni che lo uccidono.
TEDOSIO II "Calligrafo" (408-450).
Figlio del precedente, eredita il trono a 7 anni ed dominato dalla madre, dalla sorella
Pulcheria, poi dalla moglie Eudocia (421) che viene esiliata per infedeltà,
e dai ministri.
Scrive manoscritti miniati religiosi (da cui il soprannome, ma è detto anche "Il
Giovane") e pubblica il "Codice Teodosiano", raccolta dei decreti imperiali emanati da
Costantino in poi, che viene applicato anche in alcuni territori dell'Impero Occidentale (ad
esempio in Gallia).
L'Impero combatte le seguenti guerre:
Contro i Sasanidi (420-428, 441).
I generali sconfiggono ad Arzanene Narsete, fratello del re dei re Verane V.
Contro Giovanni (425).
Vedi sopra.
Contro gli Unni (441-447).
Attila invade la Mesia e la Tracia (441), sconfigge l'esercito di Teodosio II a Marcianopoli
(446) e triplica il tributo (447).
Teodosio muore per una caduta da cavallo (450) senza eredi. E' l'ultimo imperatore della
dinastia Teodosiana in Oriente.
Flavio MARCIANO (450-457).
Soldato veterano che sposa Pulcheria, sorella del precedente e sale al trono.
Effettua riforme finanziare, rifiuta di pagare il tributo ad Attila (che quindi invade l'occidente).
Combatte il Monofisimo ed è poi canonizzato dalla chiesa greca.
LEONE I "Il Grande" (457-474).
Valoroso soldato della Dacia. E' eletto Imperatore dall'esercito guidato da Aspar e viene
consacrato dal patriarca di Costantinopoli (prima consacrazione di un imperatore da parte
della chiesa).
È il primo imperatore della dinastia Trace, assume la dignità imperiale anche per
l'Occidente che lascia a Rincimero e combatte le seguenti guerre :
Contro i Vandali (465-468).
I due imperi organizzano una grande spedizione contro Gensenico re dei Vandali e sbarcano
presso Cartagine ma la loro flotta è incendiata (465). La corte orientale conclude una
pace separata (468).
Contro Aspar (471).
Per bilanciare il potere dei barbari nell'esercito Leone I arruola numerosi Isauri, montanari
indipendenti del Tauro, guidati da Tarasicodissa. Insieme a questo generale ordina di uccidere
Aspar ed i suoi tre figli. Anche se due di essi riescono a salvarsi Leone viene soprannominato
"Macellus".
Quest'atto libera l'impero orientale dalla tutela dei germani.
Contro gli Ostrogoti (473).
Teodorico re degli Ostrogoti sconfigge Leone I ed occupa i territori a sud del Danubio.
LEONE II (474).
Figlio di Arianna (figlia del precedente), sale al trono a quattro anni sotto la reggenza del
padre Tarasicodissa, ma muore 10 mesi dopo.
ZENONE "ISAURICO" (474-491).
Tarasicodissa sposa Arianna, figlia dell'Imperatore Leone I "Il Grande", regge l'Impero per il
figlio Leone II e sale al trono alla morte di questi cambiando nome in Zenone.
Subisce la rivolta del monofisita Basilisco (475), ripara in Isauria e torna a Bisanzio l'anno
seguente.
Riceve le insegne imperiali dell'Occidente da Odoacre re degli Eruli (476) che nomina patrizio,
ma poi gli invia contro Teodorico re degli Ostrogoti (478).
ANASTASIO I "Il Silenziario" (491-518).
Ricopre a palazzo la carica di Silenziario, sposa Arianna vedova del precedente e sale al trono.
Combatte con successo i Sasanidi (502) e costruisce le mura a Costantinopoli per proteggerla
dai Bulgari.
È l'ultimo imperatore della dinastia Trace (segue la dinastia Giustinianea).
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