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GLI IMPERATORI ROMANI

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L'Età dei Severi (193 - 235 d.C.)

Publio Elio PERTINACE (193)
L. SETTIMIO SEVERO (193-211)
Marco Aurelio Antonino "CARACALLA" (211-217)
Marco Opelio MACRINO (217-218)
Sesto Vario Avito Bassiano "ELIOGABALO" (218-222)
Marco Aurelio ALESSANDRO SEVERO (222-235)

Publio Elio PERTINACE (193).
Già generale in Oriente, Rezia, Norico, Germania e Britannia, anziano senatore e prefetto urbano. Dopo l'assassino di Commodo è acclamato imperatore dai pretoriani.
Vuole ripristinare la disciplina nell'esercito ed 87 giorni dopo l'elezione è ucciso dagli stessi pretoriani (28 III 193) che, per la prima volta, mettono all'asta il titolo imperiale.
Il trono è rivendicato dai seguenti pretendenti (che con Pertinace danno il nome al "Periodo dei Cinque Imperatori"):

L. SETTIMIO SEVERO (193-211).
Nato a Leptis Magna (odierna Homs, in Tripolitania). L'età dei Severi è anche detta "degli Imperatori Africani e Siriani".
È proclamato Imperatore a Carnuntum dalle legioni pannoniche ed entra a Roma (VI 193).
Effettua le seguenti riforme in campo militare:

In quest'epoca l'esercito ammonta a 40 legioni, adotta pila più corti e pesanti, la spatha degli auxilia al posto del gladius e scudi piatti al posto di quelli cilindrici.
Settimio Severo auto-proclama la propria adozione da parte del defunto Marco Aurelio (195), governa con pugno di ferro, fa controllare dal governo l'economia e combatte le seguenti guerre:

Il vincitore divide la Britannia in due province, fa giustiziare 29 senatori ed acquartiera la legione II Parthica ai Castra Albana (è la prima legione acquartierata in Italia) assieme a 1-2.000 equites singolares (riserva autonoma di cavalleria creata da Traiano), trasferiti dal Laterano ai nova castra severiana.
Concede notevoli privilegi ai militari e gli è attribuita la frase "Date denaro ai soldati, infischiatevi di tutto il resto!": li introduce nell'amministrazione (mancandogli l'appoggio del Senato),permette la convivenza con le proprie donne fuori il campo, concede agli ufficiali il permesso di riunirsi in circoli (che assumono connotati politici), esenta i veterani dagli obblighi civili, inserisce i centurioni nell'ordine equestre e investe il prefetto del pretorio di poteri sulle magistrature civili.

A Roma la corporazione degli argentari dedica all'imperatore ed alla sua famiglia un arco, detto "Arco degli Argentari", che in realtà ha l'architrave orizzontale (conservato). Settimo Severo erige il palazzo severiano (l'ultimo edificio imperiale, in gran parte distrutto da Sisto V) ed uno stadio privato (si conservano le rovine, compresi i camerini riscaldati).

Marco Aurelio Antonino "CARACALLA" (211-217).
Originariamente di nome Settimio Bassiano, nel 198 è associato al trono dal padre Settimio Severo e cambia nome in Marco Aurelio Antonino. E' soprannominato "Caracalla" dal nome della tunica gallica imposta all'esercito e ai civili nei ricevimenti ufficiali.
Dopo aver eliminato il fratello co-regnante Geta (II 212), emette la Costitutio Antoniana (212), che riconosce la cittadinanza romana a tutti i sudditi dell'Impero (noto come Editto di Caracalla) permettendo così di incamerare più tasse (di fatto annulla le differenze tra legionari ed auxilia).
Durante il suo regno fa giustiziare 20.000 persone, compreso il noto Papiniano (212), condannato a morte per essersi rifiutato di recitare l'elogio funebre di suo fratello ucciso per ordine dell'imperatore.
Aumenta considerevolmente il soldo ai militari mentre l'impero soffre per la svalutazione della moneta, l'aggravamento delle imposte e le seguenti guerre:

A Roma ultima le sontuose Terme Antoniniane, iniziate dal predecessore, capaci di ospitare 1.600 bagnanti, con piscine, palestre, cortili decorati con colonne, stucchi, affreschi, mosaici e statue (come il celebre "Ratto d'Europa" conservato a Napoli).

Marco Opelio MACRINO (217-218).
Dopo aver ucciso il precedente è proclamato Imperatore dalle truppe, primo equites a ricoprire questa carica.
Associa al trono il figlio quindicenne Diadumeniano (217) e conclude una vergognosa pace con i Parti, con la quale riconosce lo status quo ante e concede loro un tributo.
A causa di ciò gran parte delle truppe lo abbandona ed elegge al suo posto Vario Avito Bassiano.
Macrino, al quale è rimasta fedele la IV Scythica, viene sconfitto a Immae, presso Antiochia (8 VI 218), è catturato a Calcedonia e giustiziato con il figlio.

Sesto Vario Avito Bassiano "ELIOGABALO" (218-222).
Cugino di Caracalla, ha quattordici anni quando è eletto Imperatore dalla III Gallica (16 V 218), riconosciuto dalla II Parthica e dalle altre legioni orientali.
Assume nome Marco Aurelio Antonino, sconfigge il precedente e scioglie la III Gallica perché irrequieta.
E' soprannominato "Eliogabalo" perché educato a Emesa come sacerdote del dio El-Gabal ("Il Dio dell'Alto") infatti lo proclama dio supremo dell'Impero ma i riti orientali importati a Roma trovano la disapprovazione generale.
Adotta il cugino Alessiano nominandolo Cesare (221) ma poi vuole sbarazzarsene ed è ucciso dalle truppe (12 III 222).

Marco Aurelio ALESSANDRO SEVERO (222-235).
Cugino del precedente che lo ha adottato (221), sale quattordicenne al trono imperiale sotto tutela della madre Giulia Mamea e la nonna Giulia Mesa. Lascia al Senato la direzione della politica e del governo.
Le legioni sono formate ciascuna da 6 coorti che si schierano in ordine chiuso e profondo, appoggiate da macchine militari.
Il suo principale consigliere, Ulpiano, è ucciso da una rivolta dei militari (228).
Combatte le seguenti guerre:

L'imperatrice Giulia Domna riedifica suntuosamente il tempio di Vesta (notevoli resti, comprese le statue con corpi giovanili e volti anziani).


  1. Introduzione.

  2. La Casa Giulio-Claudia (27 a.C. - 68 d.C.).

  3. La Casa Flavia (69-96).

  4. L'Età degli Antonini (96-192).

  5. L'Età dei Severi (193-235).

  6. L'Anarchia Militare (235-268).

  7. Gli Imperatori Illirici (268-285).

  8. La Tetrarchia (285-364).

  9. L'Impero d'Occidente e l'Impero d'Oriente (364-476).



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