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CORRADO III (1138-1152).
Duca di Franconia, fratello di Federico duca di Svevia e genero dell'Imperatore Enrico V.
Già ribelle a Lotario III, è eletto re in contrapposizione al troppo
potente Enrico "Il Superbo", dal quale pretende la restituzione della
Baviera. Scoppia così la Guerra tra Guelfi e Ghibellini (1138),
prima di una serie.
Corrado è aiutato dal fratellastro Leopoldo IV di Babenberg duca d'Austria (al quale
assegna la Baviera da conquistare) e da Alberto "L'Orso" magravio di Brandeburgo
(al quale assegna la Sassonia). Dopo la morte di Enrico "Il Superbo" (1139),
la lotta è continuata per suo figlio decenne Enrico "Il Leone" dallo zio
Guelfo III duca di Baviera.
Nello scontro di Weinsberg (21 XII 1140) risuonano i rispettivi gridi di
battaglia che danno il nome ai partiti: "Hye Weiblingen!" (dal castello
d'origine della famiglia) e "Hye Welf !". Weinsberg è presa e distrutta da
Corrado III.
La guerra si chiude con l'accordo di Francoforte (1142), con il quale
Enrico "Il Leone" è confermato duca di Sassonia ma deve cedere la Baviera
a Leopoldo IV.
A quest'epoca risale la fondazione del porto di Lubecca (1143).
Bernardo di Chiaravalle predica le crociate in Terrasanta e contro i Vendi (1147).
Corrado parte per la seconda crociata lasciando il figlio decenne
Enrico sotto tutela dell'Arcivescovo di Magonza, ma questo è destituito dal
papa Eugenio III, che dalla sua residenza a Treviri tenta di imporsi in Germania.
La crociata di Corrado III si rivela disastrosa ed inconcludente. I Tedeschi
sono gravemente sconfitti sul fiume Bathys, presso Dorileo, dai Selgiuchidi
di Masud II sultano di Rum. Corrado, grazie alla flotta bizantina,
raggiunge in Terrasanta Luigi VII re di Francia ed i principi latini con i quali assedia
vanamente Damasco (24-28 VII 1148) ed Ascalona (1148). Quindi riparte
(8 IX) e rientra in Germania, dove come ultimo impegno affronta Enrico "Il
Leone" che tenta di riottenere la Baviera.
Alberto "L'Orso" di Ballenstedt (degli Ascani) ha frattanto portato avanti l'espansione
tedesca a est, ha convertito Pribislaw principe degli Evelli ed ha ottenuto in
eredità il Brandeburgo (1150).
Corrado III muore senza aver ricevuto l'incoronazione imperiale.
FEDERICO I "Barbarossa" (1152-1190).
Figlio del precedente, accompagna il padre alla seconda crociata dove si
guadagna il soprannome.
Cognato di Enrico "Il Superbo", è eletto re da tutti i principi dell'Impero
per porre fine alle lotte tra Guelfi e Ghibellini. Infatti tra i suoi primi
atti c'è il divieto di fare guerre private (che poi verranno invece
regolamentate).
Nel patto di Costanza (III 1153) Federico I promette al papa Eugenio III il
suo aiuto contro i Normanni e contro Arnaldo da Brescia, padrone di Roma, in
cambio della promessa dell'incoronazione imperiale. Sono presenti anche
numerosi comuni italiani che presentano le loro proteste contro le prevaricazioni
di Milano.
Prima di assentarsi Federico pacifica la Germania, rende al cugino Enrico
"Il Leone" la Baviera (dieta di Ratisbona, 1154) e gli lascia mano libera
al nord, mentre egli può agire in Germania meridionale e Italia.
In Germania meridionale raccoglie numerose reichsvögte (avvocatizie),
fa largo uso di missi imperiali, aumenta la feudalità infeudando anche
rendite ed aliena numerosi beni demaniali.
Scende la prima volta in Italia (X 1154), prende Asti, Chieri e Tortona,
intima ai comuni di dimostrare i privilegi ottenuti dai precedenti
imperatori (dieta di Roncaglia) e viene incoronato re d'Italia a Pavia (V 1155).
Consegna Arnaldo da Brescia al papa Adriano IV che lo condanna per eresia e
lo giustizia sul rogo e incorona imperatore Federico I (VI 1155).
I principi tedeschi rifiutano di marciare contro i Normanni, quindi
l'imperatore torna in patria inimicandosi Adriano IV (che con il basileus
Manuel I Comneno attacca vanamente Guglielmo I d'Altavilla ed è costretto a
firmare il trattato di Benevento).
Tornato in Svevia (IX 1155), assegna a Enrico II Jasomirgott (fratello ed
erede di Leopoldo IV Babenberg), in cambio della Baviera, la Marca Orientale
innalzata a ducato con notevoli autonomie (1156) ed espande l'influenza
dell'impero sposando l'erede della contea di Borgogna (1156).
Dalla Francia giungono in Germania gli ideali Cavallereschi, e nelle corti
tedesche si diffondono i Minnesäger (Cantori d'Amore), tra i
quali ricordiamo i seguenti:
Walter von Vogelweide (n. 1160 circa), autore di poesie amorose
e politiche.
Il bavarese Wolfram von Eschenbach (1170-1220), poeta epico e
amoroso, autore del "Parzival".
Lo svevo Hartmann von Ave (1170-1235), autore del poemetto
"Der Arme Heinrich (Il Povero Enrico) e dei due poemi "Erek" ed
"Iwein" trasposti dagli analogni di Crêtien de Troyes.
Gottifried von Strassburg, autore del "Tristan" (1210).
Boreslao IV re di Polonia rifiuta l'invio di truppe e tributi destinati alla spedizione
in Italia, subisce l'invasione di Federico I di Halle, Enrico "Il Leone" ed Alberto
"L'Orso" che passano l'Oder (1157), incendiano Pozan, Wroclaw e nonostante i Polacchi
rispondano con la tattica della terra bruciata ottengono la sottomissione di
Borelsao.
L'imperatore scende per la seconda volta in Italia dove, aiutato da Lodi, Pavia e
Cremona, dopo brevi assedi, ottiene la resa di Brescia (VI 1158) e di Milano
(6 VIII - 7 IX 1158). In una nuova dieta a Roncaglia (X 1158) proclama i
diritti imperiali, tuttavia la perdita di privilegi scontenta anche i
comuni filo-imperiali.
L'aumento di potere dell'Impero preoccupa il partito ecclesiastico ed alla
morte di Ardiano IV (1158) ha luogo una doppia elezione papale. Vittore IV
è riconosciuto in Germania, Italia, Polonia e Danimarca. Alessandro III è
riconosciuto da Inghilterra e Francia, quindi scomunica Federico I ed al suo
arrivo fugge in Francia (1162).
L'imperatore infatti scende la terza volta in Italia. Dopo duri assedi
prende le ribelli Crema (7 VII 1160 - 25 I 1161) e Milano (6 VIII - 1 II
1162), fa radere al suolo quest'ultima città, estende l'amministrazione
imperiale in Romagna e Tuschia.
L'espansione Tedesca sul Baltico prosegue senza l'appoggio imperiale. Il patto di Visby
(1161) tra le città mercantili tedesche ed olandesi del mar del Nord è
considerato l'atto di fondazione della Lega Hanseatica. Viene fondata una colonia alle
foci della Düna (1165), in Livonia, poi elevata sede vescovile (1184).
Contro l'imperatore si alleano Alessandro III (torna in Italia nel 1165), il basileus Alessio I
Comneno e la Lega Veronese (Venezia, Vicenza e Padova), mentre Federico
riesce ad accordarsi con Enrico II re d'Inghilterra (dieta di Würzburg),
in conflitto con Tomaso Becket.
Federico I scende la quarta volta in Italia. Con l'aiuto di Venezia assedia
tre mesi Ancona, appoggiata da Bisanzio, e ne ottiene la resa (1 VI 1167).
Gli Imperiali sconfiggono i Romani a Monteporzio e Federico I ottiene la
resa di Roma (24-30 VII 1167), portandovi l'anti-papa Pasquale III.
Alessandro III si rifugia presso i Normanni di Sicilia.
All'apice del successo i Tedeschi sono colpiti da una pestilenza (VIII
1167), devono abbandonare Roma e tornare in Germania attraversi la Savoia, poich%acute; frattanto 23
città si sono federate nella Lega Lombarda ed hanno riedificato Milano (27 IV 1167).
Federico I interviene personalmente in Polonia ed in Slesia (1172) rimanendo 7 anni lontano dall'Italia
dove l'impero è rappresentato dal combattivo Cristiano arcivescovo di Magonza.
Limperatore scende in Italia per la quinta volta, prende Asti (X 1174) e
assedia la neo fondata Alessandria, dove è raggiunto da Cristiano di
Magonza che non è riuscito a prendere Ancona (assediata dal 1 IV al X 1174).
Fallito anche l'assedio di Alessandria (XI 1174 - 12 IV 1175), raggiunge
con la Lega Lombarda l'armistizio di Montebello.
Federico I raduna un nuovo esercito con i rinforzi provenienti dalla Germania, i
Comaschi ed i Pavesi, ma prima di raggiungere il grosso è sconfitto dai
Milanesi e alleati a Legnano (29 V 1176).
La parola passa alla diplomazia. Federico e Alessandro III raggiungono la
pace preliminare di Anagni (XI 1176) e, dopo lunghe trattative, quella
definitiva a Venezia (estate 1177), che pone fine allo scisma lasciando
inalterata la situazione territoriale. Il papa praticamente abbandona gli
alleati che ottengono solo una tregua; di 15 anni per i Normanni, di 6 per
i comuni.
Perduto gran parte del potere in Italia, Federico I si rifà in Germania a
spese del cugino Enrico "Il Leone" che ha esteso il suo potere:
Ai danni della piccola nobiltà ha concesso feudi a
ministeriali piuttosto che infeudarli, controllato le investiture ecclesiastiche dei
vescovati di Oldenburgm, Ratzenburg e Macklenburg.
Ha inoltre appoggiato le città, fondato Monaco, ampliato Branschweig e
concesso privilegi a Lubecca (tolta ad Adolfo di Holstein, 1158).
Ha esteso l'influenza tedesca a Est, sottomesso Macklenburg
(1160), reso vassalli i principi slavi oltre l'Elba e colonizzato con contadini
tedeschi e fiamminghi vasti territori.
Ha condotto politica internazionale con una crociata, una sosta
a Bisanzio, la guerra contro Boreslao IV re di Polonia (1157), un'alleanza (1168) con
Vlademaro I re di Danimarca (unificatore del regno), che si espande nel Baltico.
Si è inimicati altri principi dell'impero tra i quali
Alberto "L'Orso" di Ballenstedt (degli Ascani), Corrado II di Schauenburg, che ha
dovuto cedergli i diritti su Lubecca (1157) e l'arcivescovo di Colonia, che gli
sobillava contro i principi sassoni.
Affrontato dall'Imperatore (1180-81) e privo di appoggi, Enrico "Il Leone"
si sottomette a Erfurt ed è bandito dall'Impero per tre anni, trovando
rifugio presso il suocero Enrico II re d'Inghilterra.
Dei suoi dominii gli sono lasciati solo il Brunswick ed il Lüneburg, il
resto è smembrato:
Il ducato di Sassonia, ridotto al Wittemberg e al Lauvenburg,
è dato a Bernardo d'Ahnalt magravio di Brandeburgo, figlio di Alberto "L'Orso"
(Resterà ai suoi discendenti fino al 1918).
Il ducato di Baviera, anch'esso privato di vasti territori (anche
la contea del Tirolo), è dato al conte palatino Ottone di Wittelsbach
(resterà ai suoi discendenti fino al 1918).
La Stiria, staccata dalla Baviera, è eretta a ducato (dal
1192 ai Babenberg).
Il distretto di Colonia ed il vescovato di Paderbon, tolti alla
Sassonia, formano il ducato di Westfalia, assegnato all'arcivescovo di Colonia.
Diventano autonomi 2 arcivescovati (Magdeburg e Brema), 7
vescovati (Minden, Verden, Mümster, Hildesheim, Halberstadt, Meseburg e Naumburg),
le contee di Misnia, Turingia e Macklemburg.
Il ducato di Pomerania è dato a Bogislao, che si
sottomette a Federico.
Gli Slavi sono incorporati nell'Impero, smettendo di pagare
tributi.
Dopo questa divisione l'Impero comprende 16 principi laici (duchi, margravi)
e 50 principi ecclesiastici (arcivescovi, vescovi e abati).
Frattanto hanno termine le lunge e dure trattative con i comuni che con la
pace di Costanza (IV 1183) ottengono notevoli autonomie mentre Federico conserva
il potere in Piemonte ed in Romagna. Proprio per l'Italia centrale
risorge il contrasto con il papa, aggravato dall'intesa di Federico con
i Normanni.
Federico scende in Italia la sesta volta e conclude le nozze tra il figlio
Enrico re di Germania e Costanza d'Altavilla (I 1184) a Milano, dove Enrico è anche incoronato
re d'Italia. La città è assicurata alla parte imperiale con nuove
concessioni (1186).
Nella conferenza di Verona (1186) le parti non trovano l'accordo e
Federico assedia Urbano III in questa città mentre il figlio Enrico devasta
lo stato pontificio.
Il papa cerca l'alleanza dell'Arcivescovo di Colonia, dei principi renani
della Bassa Lorena e dei Guelfi, appoggiati da Inghilterra e Danimarca, ma
è prevenuto dall'Imperatore che nella dieta di Gelnhausen (1186), si
accorda con loro. Solo Filippo II re di Francia si allea a Urbano III
(1187) ma la presa di Gerusalemme da parte del Saladino impone la
sospensione del conflitto.
Nella dieta di Magonza (1188) Federico "Barbarossa" prende la croce,
nomina il figlio Enrico reggente ed impone a Enrico "Il Leone" altri tre
anni di esilio, quindi parte alla guida della terza crociata (11 V 1189).
Giunto in Austria trova i primi intoppi che supera con la presa e l'incendio
di Mauthausen (1189). Sconfigge poi i Bizantini a Tessalonica e saccheggia
Adrianopoli, inducendo Isacco II Angelo a trasbordarlo sulla costa
asiatica.
Qui i crociati soffrono fame, privazioni e devono aprirsi la strada a
forza. I Selgiuchidi sono sconfitti a Iconio (17 V 1190) e forniscono
viveri, ma giunto in Cilicia Federico "Barbarossa" muore annegato guadando
il Salef (10 VI 1191).
Bollito e smembrato. Il corpo è sepolto, le ossa ed il cuore sono portate
sotto Acri dal figlio Federico duca di Svevia (che si ammala e muore, il 21
I 1191). Il cuore è poi inviato in Germania. L'Imperatore è quindi
seppellito in tre posti diversi, ma le leggende lo dicono addormentato sotto
un monte, pronto a tornare nel caso la Germania sia in pericolo.
È considerato uno dei più grandi e importanti sovrani tedeschi.
ENRICO VI "Il Crudele" (1190-1197).
Figlio del precedente.
Scende in Italia ed abbandona Tuscolo ai Romani, così il papa Celestino
non può rifiutarsi ad incoronarlo imperatore.
Prosegue poi per togliere il regno di Sicilia a Tancredi di Lecce, che
si allea ai principi di Turingia, Sassonia, Meissen, a quelli del Basso
Reno capitanati da Adolfo di Colonia, a Enrico "Il Leone", al papa ed a
Riccardo I "Cuordileone" re d'Inghilterra.
Fallito l'assedio di Napoli (IV-VIII 1191), l'imperatore torna in patria
ed affronta gli avversari distinguendosi per i suoi metodi crudeli (da cui
il soprannome).
Di ritorno dalla terza crociata, Riccardo "Cuordileone" è catturato da Leopoldo V di
Babenberg duca d'Austria (1192) che lo consegna all'Imperatore, ed è da
questi rilasciato solo dopo l'aiuto a riportare i principi ribelli dalla
sua parte, il pagamento di un grosso riscatto ed il riconoscimento della
sovranità tedesca (1194).
Frattanto Enrico VI scende in Italia la seconda volta. Con l'aiuto
Genovese e Pisano prende Palermo (20 IX 1194) dove è incoronato re di
Sicilia (25 XII) e sottomette i mussulmani di Tunisi e di Tripoli. Concede poi
i titoli regi alla dinastia armena di Cilicia (1194) ed ai Lusignano di
Cipro (1195), in cambio del giuramento di vassallaggio.
La morte di Enrico "Il Leone" (1195) pone fine alla guerra tra Guelfi e
Ghibellini in Germania, ed il figlio di questi, Enrico, sposa Agnese,
cugina di Enrico IV, che gli porta in dote il palatinato renano.
Cerca di rendere ereditaria la corona tedesca facendo concessioni ai
principi ma riesce solo ad ottenere che il figlio duenne Federico sia
riconosciuto re di Germania (1195).
Indice una crociata (III 1195) e scende in Italia la terza volta
ultimando la conquista del regno, saccheggia Napoli (1196) e Catania.
Probabilmente tra i suoi obiettivi c'è l'impero Bizantino (ha infatti
chiesto un tributo al basileus Alessio III), ma si ammala e muore appena
trentaduenne a Castrogiovanni (28 IX 1197).
FILIPPO di SVEVIA (1198-1208).
Figlio di Federico I "Barbarossa".
Vescovo di Wurzburg (dal 1190), abbandona subito la carriera ecclesiastica
ottenendo la Toscana dal fratello Enrico VI (1195), poi il ducato di Svevia
(1196).
L'anno seguente sposa Irene, figlia del basileus Isacco.
Alla morte di Enrico VI è eletto ventunenne re di Germania dai principi
della Germania meridionale ed orientale (6 III 1198) con l'appoggio di
Filippo II re di Francia (senza tener conto del "Bambino delle Puglie" già
eletto).
I principi della Bassa Renania capitanati da Adolfo di Colonia, appoggiati
da Riccardo "Cuordileone" re d'Inghilterra, gli contrappongono il sedicenne
Ottone di Brunswick (2 V 1198), figlio di Enrico "Il Leone", che in seguito
trova l'appoggio anche di Innocenzo III (trattato di Neuss, III 1201).
Filippo riceve l'aiuto dei vescovati, delle città meridionali e dai principati orientali
(Boemia, Austria e Brandeburgo) ai quali concede numerosi privilegi. Ottokar Premsyl duca di
Boemia ottiene il titolo regio (1198).
La guerra (IVa tra Guelfi e Ghibellini) è combattuta nel nord della Germania
tra saccheggi ed assedi. I principi cambiano frequentemente partito,
mirando ad ottenere vantaggi personali ma il partito Svevo lentamente ha la meglio.
Alberto di Buxhövden Appeldern ha frattanto proseguito l'espansione tedesca
in Livonia con la proclamazione di una crociata (1200), la fondazione di Riga (1201)
e l'istituzione dei Schwerbrüder (Cavalieri Portaspada, 1202). Il vescovo di
Livonia è nominato principe dell'impero da Filippo (1207).
Dopo la presa Colonia i successi di Filippo di Svevia sono fermati dal
conte palatino Ottone di Wittelsbach, al quale ha rifiutato la mano della
figlia Beatrice e che si vendica assassinandolo (21 VI 1208).
La sua assenza dall'Italia ha permesso agli avversari dell'Impero di
rifarsi dei progressi ottenuti da Enrico VI:
Le città toscane formano una lega contro l'Impero.
Innocenzo III fa occupare Roma, Spoleto e Ancona.
Costanza d'Altavilla (vedova di Enrico VI) con l'appoggio
normanno caccia i tedeschi dalla Sicilia (ma non riesce a cacciarli dall'Italia
meridionale).
Le città lombarde usurpano i beni dell'Impero.
OTTONE IV di BRUNSWICK (1208-1214).
Figlio di Enrico "Il Leone", passa la fanciullezza in Inghilterra (Riccardo
"Cuordileone" è suo zio).
Contende la corona tedesca a Filippo di Svevia. Dopo la morte del rivale
ne sposa la figlia Beatrice ed ottiene il riconoscimento della sua
elezione a re di Germania.
Tra i suoi primi atti c'è la condanna a morte di Ottone di Wittelsbach per
l'assassinio di Filippo e la promessa a Innocenzo III di cedergli l'Italia
centrale (Esarcato, Pentapoli, ducato di Spoleto e l'eredità di Matilde di
Canossa), al congresso di Spira (III 1219).
Scende in Italia ed è incoronato Imperatore da Innocenzo III (X 1210), che
riceve i territori promessi tranne il ducato di Spoleto, e deve inoltre
riconoscere i diritti dell'Impero sulla Toscana.
Ottone poi si unisce ai tedeschi rimasti in Puglia e prende Napoli (XI
1210), ma questo atto causa la rottura con il papa ed il riaccendersi della
guerra in Italia. Con l'imperatore guelfo si schierano numerosi comuni
lombardi (Milano, Pavia, Tortona, Como, Alessandria, Lodi, Crema), mentre
a fianco del papa combattono i comuni emiliani e romagnoli (Parma, Reggio,
Modena).
A quest'epoca Andrea II Arpad re d'Ungheria chiama i cavalieri Teutonici per
contrastare i Cumani (1211).
Inncenzo III scomunica l'imperatore (18 XI 1210) e gli contrappone il giovane Federico
re di Sicilia (figlio di Enrico VI "Il Crudele") che trova numerosi appoggi
in Germania meridionale e centrale (IX 1212) e l'alleanza di Filippo
"Augusto" re di Francia.
Contro quest'ultimo, Ottone IV raduna i principi della Bassa Renania e riceve
aiuti da Giovanni I "Senzaterra" re d'Inghilterra, ma viene sconfitto a
Bouvines (27 VII 1214).
Abbandonato da quasi tutti i suoi sostenitori, Ottone IV si rifugia
nell'Harzburg e muore (19 V 1218).
FEDERICO II "Stupor Mondi" (1214-1220, 1235-1237).
Figlio di Enrico VI di Svevia.
Riconosciuto re di Germania a due anni, poi trascurato, eredita a tre anni
il trono di Sicilia dalla madre, che prima di morire lo pone sotto tutela
del papa Innocenzo III (1197).
Contrapposto da questi a Ottone IV, è eletto re di Germania dai principi
tedeschi a Magonza (1212). Dopo la sconfitta del rivale a Bouvines e la
sua uscita di scena, nomina il figlio Enrico duca di Svevia e rettore
di Borgogna (1216), poi co-regnante di Germania (1220), con la concessione
di privilegi economici ai principi ecclesiastici.
Torna in Italia ed ottiene l'incoronazione Imperiale da Onorio III a Roma
(1220) in cambio di concessioni al clero lombardo. Invece che partire
per la Terrasanta si limita a inviare viveri e aiuti in Egitto ai crociati
guidati dal cardinale Pelagio (1220-21), per affrontare i problemi
in Italia settentrionale.
La dieta indetta a Cremona (1225) va deserta, perchè i comuni bloccano i
passi alpini ai feudatari in arrivo dalla Germania, poi si uniscono nella
Seconda Lega Lombarda (6 III 1226). Onorio III media la pace lasciando
la situazione inalterata.
I Cavalieri Teutonici, espulsi da Andrea II Arpad re d'Ungheria, si installano nella terra
di Kulm (Baltico) su richiesta di Corrado duca di Masovia, con la conferma di
Federico II (1226) che inoltre eleva Lubecca a città imperiale (1226).
Il nuovo papa Gregorio IX è deciso ad imporsi e scomunica l'imperatore (1227) con il
pretesto che tarda a partire crociato. Federico parte per la Terrasanta (VI 1228, Crociata
degli Scomunicati), dove trova scarso appoggio da parte dei principi latini e gli ordini
religiosi (tranne i Teutonici). Riesce comunque a stipulare un trattato con al-Kamil sultano
ajjuibita d'Egitto, impegnato nelle guerre civili e suo partner commerciale,
riottenendo la
Città Santa, dove in forza dei diritti della moglie Isabella di Brienne, si
auto-incorona re di Gerusalemme (17 III 1229).
Dopo la sua partenza dalla Terrasanta il partito imperiale deve imporsi con la forza, ma il
legato imperiale Riccardo Filangeri è infine sconfitto dai nobili levantini a
Kyrenia (Cipro, VI 1232).
Tornato in Italia, Federico II respinge facilmente le truppe pontificie che
hanno invaso il regno di Sicilia, e raggiunge con il papa il trattato di
San Germano (odierna Cassino), con il quale rinuncia ai diritti imperiali
sull'Italia Centrale ed ottiene la revoca della scomunica (1230).
Il periodo di pace gli permette di riorganizzare il regno di Sicilia,
istituisce missi regi e raduna un parlamento a Melfi (1231) con il quale
regola la giustizia e le tasse (Constitutiones Melphitanae).
In Germania invece gli Imperatori hanno trascurato la legislazione, che
del periodo carolingio si è diversificata secondo le consuetudini locali.
Di questo periodo è lo "Specchio Sassone" (1230), raccolta degli antichi
libri giuridici sassoni, scritti in tedesco, seguito dallo "Specchio Svevo".
Federico II interviene nuovamente invano in Italia settentrionale (dieta di
Cividale, V 1232) ed il papa si impone ancora come mediatore, ma il
lodo non modifica la situazione (VI 1233). I comuni mantengono i beni ed i
diritti usurpati.
Passa in Germania e reprime la ribellione del figlio Enrico (1235, vedi
sotto). Nella dieta di Magonza regola le guerre private, rende ad Ottone
"Il Fanciullo" (figlio di Ottone IV) il Brunswick ed il Lüneburg elevati a
ducato, e crea la carica di Giudice Imperiale, affidata ad un ministeriale.
Torna in Italia (1236) e con le alleate Cremona, Parma, Reggio e Modena,
si assicura i primi successi. L'anno seguente sconfigge la seconda lega
lombarda a Cortenuova (27 XI 1237) ottenendo la sottomissione di quasi
tutte le città lombarde, ma fallisce l'assedio di Brescia (autunno 1238, è
presente anche Voldarico vescovo di Trieste), ed è scomunicato da Gregorio
IX (20 III 1239), per disaccordi riguardo il clero del regno di Sicilia
(ma in realtà per il predominio politico in Italia e in Europa).
Il papa inizia una propaganda diffamatoria ma non può impedire a Federico II
di estendere le sue conquiste in Italia centrale e settentrionale. Fallisce
anche un tentativo di mediazione dei principi tedeschi (1240).
La flotta imperiale sconfigge quella Genovese all'isola del Giglio (1240),
catturando numerosi vescovi francesi, ed il nuovo papa Innocenzo IV, eletto
dopo due anni di soglio vacante, raggiunge una pace preliminare (1244) che
tuttavia non sigla, preferendo rifugiarsi a Lione, dove riconferma la
scomunica dell'Imperatore (17 VII 1245).
A quest'epoca risale la fondazione di Friedland (1244), nel Brandeburgo, ad opera
di cinque locatori (tra i quali l'italiano Berengario).
Federico II prepara la spedizione contro Lione, ma deve fermarsi all'assedio
di Parma, dove subisce una disastrosa sconfitta (18 II 1248), seguita
l'anno successivo da quella del figlio Enzo, catturato a Fossalta (26 V
1249).
In possesso di gran parte dell'Italia, Federico II non riesce a chiudere
il conflitto in suo favore perchè muore a Firenzuola il 13 XII 1250,
ed è sepolto a Palermo.
Più che un Imperatore tedesco è stato un principe italiano, ma è
considerato il più illuminato tra i sovrani medioevali.
ENRICO VII (1220-1235).
Figlio di Federico II.
Tra le condizioni che Innocenzo III impone a Federico II c'è quella di
tenere separati il regno di Sicilia e quello di Germania. Perciò
Enrico a un anno è nominato re di Sicilia mentre il padre combatte per il
trono tedesco (1212), poi duca di Svevia e rettore di Borgogna (1216),
infine, ancora novenne, co-regnante di Germania (1220) sotto la tutela del
vicario imperiale Enghelberto arcivescovo di Colonia.
Nel 1225 Enghelberto è assassinato e la tutela è affidata a Luigi di Wittelsbach
(duca di Baviera, ma i principi sono praticamente indipendenti e ottengono lo
scioglimento della lega di città del Medio Reno.
Una coalizione guidata da Enrico conte di Schwerin, cacciato dai suoi
domini da Valdemaro II re di Danimarca, sconfigge quest'ultimo a Bornhövede
(22 VII 1227), costringendolo a rinunciare alle recenti conquiste, seppur
precedentemente confermate da Federico II (Pomerania, Meclemburgo, contea
di Holstein, Lubecca e Amburgo).
Nel 1228 Enrico VII diviene maggiorenne ed esce dalla tutela, trovando
l'appoggio delle città e dei ministeriali svevi, ma alla dieta di Worms
(IV 1231) i principi ottengono da lui piena giurisdizione nei propri
domini ed il divieto alle città di stringere leghe.
Le persecuzioni dai domenicani contro gli eretici, appoggiate dal padre,
lo portano ad urtarsi con lui, alleandosi ai principi ecclesiastici
tedeschi, contrari a questa intromissione, e alle città lombarde (XII
1233). Ma deve arrendersi al padre (1235), che lo depone e rinchiude a
vita.
Enrico VII si avvelena e muore in prigionia il 12 II 1242.
CORRADO IV (1237-1254).
Figlio di Federico II e di Isabella di Brienne, nato a Andria (1228).
E' nominato a nove anni re di Germania, sotto tutela del vicario imperiale
Sigfrido di Eppenstein arcivescovo di Magonza (1237).
Questo passa dalla parte del papa quando Federico II viene scomunicato
(1240), con Corrado di Hochstaden arcivescovo di Colonia e l'arcivescovo di
Treviri, mentre la maggioranza dei principi tedeschi si mantiene neutrale.
Con gli Staufer si schierano le città ed i vicari imperiali, il re di
Boemia e Enrico Raspe conte di Turingia.
Le lotte non si fermano neanche quando dall'est avanzano le orde Mongole,
che sbaragliano Enrico duca della Bassa Slesia a Wahlstadt (9 IV 1241),
prima di essere richiamati in Asia centrale da dispute dinastiche.
Frattanto la vittoria dei Russi a Bauska (1236), provoca la fusione dei Portaspada
nell'Ordine Teutonico (1237) e quella di Alessandro "Nevskij" sul lago Peipus
(1242) pone fine all'espansione tedesca in Livonia, anche perchè i Teutonici
preferiscono espandersi in Prussia con la fondazione dei porti di Braunsberg, Elbing e
Königsberg (1255), ottenendo il controllo del commercio nel Baltico.
Enrico Raspe è infine indotto a cambiare parte, viene eletto anti-re (1246),
seppure con pochi seguaci, e riceve il soprannome di "Plaffenkönig"
(Re dei Preti).
Corrado scende in Italia e da Venezia raggiunge via mare la Puglia, quindi
si unisce a Manfredi, figlio naturale di Federico II, che sta occupando il
regno di Sicilia.
Tra i due non c'è accordo e i sostenitori di Manfredi vengono privati dei
feudi a favore dei tedeschi giunti con Corrado, ma questi muore (21 V 1254).
Gli ultimi Svevi non portano il titolo di re di Germania:
Enzo (1224-1272).
Figlio naturale di Federico II (Heinz è il diminutivo di Heinrich),
combatte in Italia a fianco del padre.
Riporta la vittoria della Meloria (1241), ottiene la Gallura per
matrimonio (1242) ed il padre crea per lui il regno di Sardegna.
Occupa gran parte della Lombardia, partecipa all'assedio di Parma ed
è infine sconfitto e catturato a Fossalta dai Bolognesi (26 V 1249) che
lo tengono prigioniero fino alla sua morte (14 III 1272).
Selvaggia.
Figlia naturale di Federico II, sposa Ezzelino III da Romano legato imperiale della
marca veronese, che lascia presto vedovo.
Manfredi.
Figlio naturale di Federico II combatte in Italia a fianco del padre.
Regge il regno di Sicilia e lo difende efficacemente dagli eserciti
pontifici in nome dello zio Corrado IV, poi per il figlio di questi
Corradino, ma alla voce delle sua morte (forse messa in giro dallo
stesso Manfredi) assume la corona del regno a Palermo.
Abile politico, in Italia appoggia la lega di Cremona, che abbatte
Ezzelino III da Romano (1259), ed i ghibellini senesi e fiorentini, che
sconfiggono i guelfi fiorentini a Montaperti (1260).
Dà sua figlia in sposa a Pietro III re d'Aragona ed invia un contingente
in aiuto dei principati latini in Grecia, che sono egualmente sconfitti
dai bizantini di Nicea a Pelagonia (1260).
Il papa indice contro di lui una crociata e Carlo d'Anjou (fratello di
Luigi IX re di Francia) lo sconfigge a Benevento (1266), dove Manfredi
muore. Dapprima coperto da un cumulo di pietre, e poi sepolto fuori dai
confini del regno, perchè scomunicato, della sua tomba non rimane
traccia.
Corrado d'Antiochia.
Figlio naturale di Federico II, combatte a fianco del padre, poi di Manfredi.
Corradino di Svevia (1252-1268).
Il padre Corrado IV lo lascia a 3 anni orfano e duca di Svevia, cresce in Baviera.
Scende in Italia appena quindicenne (X 1267) ma è sconfitto a
Tagliacozzo (23 VIII 1268) da Carlo I d'Anjou re di Sicilia, che lo fa
giustiziare a Napoli assieme al giovane cugino Federico di Baden (29 X 1268),
entrambi sepolti a Napoli.
Con lui termina la dinastia Sveva ed il ducato non è più assegnato.
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