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ENRICO I "L'Uccellatore" (919-936).
Duca di Sassonia. Designato dal precedente come successore, è eletto re solo
da Sassoni e Franconi.
Raggiunge i primi successi in occidente, annettendo il ducato di Lorena (923-925).
Dopo la cattura fortunosa di un capo degli Ungari, paga loro un tributo ed
ottiene da questi un armistizio di nove anni per la Germania settentrionale (924).
Durante questa tregua addestra Sassoni e Turingi a combattere a cavallo,
impiegandoli con successo nelle guerre oltre l'Elba e l'Oder contro i Vendi
(Slavi del Baltico, il termine significa Pastori). Dopo la presa della rocca di Brennabor
(Brandeburg, 928) e la sconfitta degli Evelli, è occupata la Lusazia e viene fondata
Meissen (929).
Si rivolge poi all'interno e con le armi ottiene il riconoscimento formale
del titolo regio dai duchi di Lorena, Svevia e Baviera (928-929). Con
Arnolfo Wittelabach duca di Baviera sottomette Venceslao I "Il Santo" (dei
Premyslidi) duca di Boemia, che paga un tributo (929).
Allo scadere della tregua con gli Ungari rifiuta di pagare il tributo,
questi invadono la Sassonia ma sono sconfitti all'Unstrut (15 III 933).
Toglie a Chnuba re di Danimarca le terre tra il Schlei e l'Eider ed
istituisce la Marca Danese (934).
Non ha ricevuto l'incoronazione imperiale ma è considerato il fondatore del
regno tedesco.
La moglie Mathilde è santa.
OTTONE I "Il Grande" (936-973).
Figlio del precedente.
Eletto ventiquattrenne solo da Franconia e Sassonia, lascia il governo della
Sassonia a Ermanno Billung, che continua l'espansione a est ai danni degli
Slavi.
Deve sottomettere Eberardo duca di Baviera e subito dopo combattere la
Prima Guerra dei Ducati.
Contro di lui si ribellano infatti Eberardo duca di Franconia, Giselberto
di Lorena, parte dei suoi stessi vassalli sassoni (938), in seguito anche
Federico arcivescovo di Magonza, che gli era prima favorevole, ed il suo
stesso fratello Enrico. I ribelli sono appoggiati da Luigi IV "D'Oltremare" re di
Francia, che Ottone contrasta alleandosi a Ugo "Il Grande".
Il duca di Franconia cade nella lotta e questo ducato non è più conferito
cessando di esistere, mentre Giselberto duca di Lorena viene sbaragliato
dagli Ungari ad Andernach (939) e resta tra i caduti.
La guerra, dopo una campagna di Ottone fino alla Senna (940), si chiude
favorevolmente per il re che si riappacifica con il fratello, al quale
conferisce il ducato di Baviera, mentre nomina duca di Lorena il genero
Corrado.
Ottone I può quindi rivolgere le proprie attenzioni all'esterno.
Intraprende infatti un'altra campagna contro Luigi IV "D'Oltremare" (946) giungendo a
Rouen, ma ottiene maggiori risultati contro il re di Francia con il sinodo
di Ingelheim. Sottomette Boreslao I duca di Boemia (950) ed interviene
nelle lotte per la corona d'Italia.
Senza trovare opposizione armata, è incoronato a Pavia re d'Italia (23 IX
951), sposa Adelaide di Borgogna (vedova del re spodestato Lotario) e
sottomette Berengario II, ma lascia a questo l'Italia in feudo perchè in
Germania è scoppiata una nuova ribellione.
La Seconda Guerra dei Ducati si rivela ancora più dura della
precedente.
Contro Ottone si alleano il figlio Liudolfo, da poco duca di Svevia, il
cognato Corrado duca di Lorena, Wichmann duca di Sassonia (nipote di
Ermanno Billung), Arnolfo e Federico arcivescovo di Magonza.
L'Imperatore è appoggiato dal fratello Brunone, eletto arcivescovo di
Colonia, da Reginaro di Hannegau, Bucardo di Svevia e altri componenti
della piccola nobiltà.
Liudolfo e Corrado aprono la strada agli Ungari che devastano la Lorena ed
anche Arnolfo cade combattendoli a Regensburg. Ottone sottomette Corrado,
Federico ed infine il figlio Liudolfo. Affronta l'ultima grande scorreria
degli Ungari è li sconfigge duramente a Lechfeld (10 VIII 955).
Il re può riorganizzare nuovamente i territori tedeschi:
Assegna la Baviera al nipote Enrico "Il Rissoso" (figlio del
fratello Enrico), da trasmettere agli eredi, e la Svevia a Bucardo.
Divide definitivamente la Lotaringia: a sud l'Alta Lotaringia (o
Mosellane) assegnata a Brunone arcivescovo di Colonia (953), a nord la Bassa Lotaringia
(Lothier o Lorena), più numerosi principati laici (es. l'Hannegau o Hainault) ed
ecclesiastici.
Nomina quattro conti palatini (ministariali) per controllare
internamente l'operato dei duchi.
Estende la Marca Orientale al Traisen.
Dopo di che può tornare a rivolgersi all'esterno.
Gli slavi del Mecklemburgo sono sconfitti (955).
Il figlio Liudolfo scende in Italia, dove Berengario II agisce da
indipendente, ne sottomette gran parte ma muore (956).
Ottone I sottomette Miecislao di Polonia dei Piasti (960), assicura la
corona tedesca al figlio settenne e scende in Italia per la seconda volta
(961).
Sottomette Beregario II, abbandonato dall'esercito, ed è incoronato
Imperatore a Roma (2 II 962) in cambio della non ingerenza nell'elezione
papale e nella città. Assedia vanamente Bari ai Bizantini (962) e deve
tornare a Roma per reprimere le trame di Giovanni XII (che fa deporre) ed
Adalberto, figlio di Berengario (963), che cercavano l'alleanza degli
Ungari e di Bisanzio.
Nel 965 Ottone torna in Germania, dove frattanto continua la spinta tedesca
a oriente, a danno degli Slavi.
A est del ducato di Baviera si espandono la marca Orientale, quella
Carinziana, i vescovati di Passau e Salisburgo; a est del ducato di
Sassonia le marche di Meissen, del Nord (ai Billung) e l'arcivescovato di
Magdeburg (fondato nel 968). L'espansione medioevale tedesca verso Est, ai
danni degli Slavi, è chiamata "Drang nach Osten".
Ottone scende in Italia per la terza volta (966) reprime un tumulto popolare
contro il papa e fa incoronare Imperatore il figlio Ottone II (967).
Prosegue togliendo Benevento ai Bizantini, assedia vanamente Bari e dopo
lunghe trattative riconosce i possessi bizantini in cambio della mano
della principessa Teofano per il figlio Ottone II (972).
Torna quindi in Germania e muore nel suo castello di Memleben (7 V 973).
E' considerato il fondatore dell'Impero medioevale tedesco.
OTTONE II (973-983)
Figlio del Precedente.
Nel 976 sconfigge e depone il cugino ribelle Enrico "Il Rissoso" duca di
Baviera e da questo ducato distacca la Carniola, eretta a ducato (con
Verona) e la Marca Orientale (data ai Babenberg).
Combatte il re di Francia, che ha frattanto occupato Aquisgrana, e lo
respinge fino a Parigi, dove il freddo e le malattie lo costringono a
ritirarsi, mantenendo però la Lorena (978).
Scende in Italia (980), caccia da Roma il partito patrizio dei Crescenzi
e toglie la Puglia ai Bizantini ma è gravemente sconfitto dai mussulmani di
Sicilia a Capo Colonne (13 VII 982), salvandosi a stento dalla cattura.
Mentre la Germania è colpita dalle scorrerie dei Danesi e dalle rivolte
degli Slavi, Ottone II prepara un nuovo esercito per rifarsi in Italia
meridionale, ma muore di febbre presso Roma appena ventottenne.
OTTONE III (983-1002).
Figlio del precedente, eredita il trono a tre anni con la reggenza della
madre bizantina Teofano ed in seguito della nonna Adelaide (poi Santa).
Ha luogo una grande rivolta delle tribù slave degli Obodriti e Liutizi
tra l'Elba, la Saale e l'Oder, che invadono la Sassonia ma sono sottomessi (983).
È inoltre sventato un tentativo di Enrico "Il Rissoso" di riprendere il
potere.
Ottone III scende in Italia ed è incoronato Imperatore (21 V 996).
D'accordo con papa Silvestro II eleva l'Ungheria a regno a vantaggio di Stefano I Arpad.
Affascinato dalle antichità latine scende nuovamente in Italia (998), visita
vari santuari e cerca di governare l'Impero da Roma, creando malumore in
Germania.
La penetrazione a est prosegue con la fondazione del vescovato di Praga in Boemia,
di Gnezco in Polonia (1000) e di Gran in Ungheria (1001).
Muore ventiduenne presso Roma e con lui ha termina la casa di Sassonia.
ENRICO II "Il Santo" (1002-1024).
Figlio di Enrico "Il Rissoso", è riconosciuto re dopo una breve guerra.
Pone fine alla ribellione di Baldovino conte di Fiandra, che possiede alcuni
feudi imperiali (1006-7).
Internamente protegge e controlla la chiesa, appoggia la fondazione del
vescovato di Babenberg in Carinzia (1007) e trova l'appoggio del popolo
contro la grande nobiltà.
Scende tre volte in Italia. Ottiene a Pavia la corona del regno (22 IX 1004)
e a Roma quella Imperiale (II 1014). Prende poi Capua, Napoli e Salerno
(1022) combattendo la nascente potenza dei Normanni.
Effettua tre spedizioni contro Boreslao I "Chrobry" (Il Prode) di Polonia,
che ha occupato la Boemia (comprendente Moravia, Slesia, Lutazia e
Cracovia) e lo costringe a ritirarsi all'Elba con il trattato di Bautzen
(1018). Ma alla morte di Enrico II, Boreslao prende il titolo regio e si
dichiara indipendente dall'Impero.
Enrico II è santificato nel 1146 (anche sua moglie Guneconda).
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