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(a) Chichimeca.
Sono tribù nomadi selvagge e primitive che compiono continue scorrerie da settentrione.
Prevalentemente cacciatori vestiti di pelli, armati di arco e frecce avvelenate. Sopprimono i
vecchi ed i malati.
Alcune tribù (tra le quali gli stessi Atzechi) si inciviliscono conservando lo spirito
guerriero e formano dei regni con capitale Texcococo, Tlaxcala (entrambe distrutte dagli
Aztechi) e Tepanechi. La confederazione Michoacan resiste agli attacchi aztechi provenienti
da sud.
1 Bd, 7 Wb, 4 Ps.
(b) Toltechi.
Il nome significa "Maestri del Mestiere" ed è dovuto alle loro abilità artistiche.
Formano un regno teocratico con capitale Tollan ("Città dei Giunchi").
La divinità principale è il serpente piumato Quetzalcoatl mentre il giaguaro e
l'aquila sono i simboli della casta guerriera. Sottomettono dopo dure lotte alcune tribù
Maya, poi più volte ribelli, ma il regno è distrutto dai Chichimeca, che
incendiano Tollan.
Le statue dei guerrieri del tempio di Tula impugnano i atl-atl (lanciadardi).
2 Bd, 6 Ax, 4 Ps.
(c) Michuaque.
In Atzeco significa "Coloro che hanno i pesci". Popolano il Messico occidentale con capitale
Michoacan ("Luogo dei Pescatori").
Praticano il culto del fuoco ed i sacrifici umani. Uomini e donne usano raparsi e vestirsi con
lunghe vesti senza maniche, abitano in case di legno con tetti di paglia (jacales) ed
elevano caratteristiche piramidi a terrazze di forma metà quadrata e metà circolare
(yacatas). Lavorano con abilità la pietra, il metallo, il legno e le piume.
Gli Spagnoli gli hanno chiamati Taraschi ("Straniero" nella loro lingua).
1 Bd, 7 Ax, 4 Ps.
(d) Huaxtechi.
Creano un regno sulle rive del fiume Panuco. Sono feroci e combattivi, collezionano teste,
rendono i denti appuntiti limandoli e li tingono di nero, si infilano nel naso cannucce d'oro
piumate, tingono i capelli di rosso o di giallo acconciandoli con una ruota di piume di
pappagallo ed uno specchio tondo. Vestono mantelline multicolori e cinture con sonagli di
conchiglie.
Vivono in capanne di paglia (jacales) costruite su terrapieni ed erigono templi in
pietra rotondi o con spigoli arrotondati.
Respingono gli attacchi Aztechi e resistono a lungo anche agli Spagnoli.
7 Wb, 5 Ps.
(e) Totonachi.
Formano alcuni regni a sud-est degli Huaxtechi rispetto ai quali sono meno bellicosi e selvaggi.
Indossano un perizoma, un mantello ed i sandali, portano grandi dischi nel labbro inferiore ed
usano tatuarsi la testa.
La capitale egemone Cempoala lascia il posto a Zacatlan che viene presa dagli Aztechi.
Sono i primi indigeni mesoamericani visitati da Cortès al quale si alleano contro gli Aztechi,
ma sono presto decimati da epidemie.
3 Wb, 5 Ax, 4 Ps.
(f) Zapotechi.
Sono un popolo pacifico (negli scavi non sono state trovate armi), intelligente ed abile
costruttore. Realizza architetture ciclopiche e vive in case in mattoni con tetti di foglie di
palma o granoturco circondate da recinti di massicci cacti.
Sono governati da un sovrano e da un sacerdote chiamato Uija-Tao ("Gran Veggente") con
pari dititti, adorano il dio della pioggia Quetzal ed il Giaguaro.
Vengono sottomessi dai Mixtechi con i quali si fondono, passano poi sotto il dominio Azteco ed
infine Spagnolo.
1 Ax, 11 Ps.
(g) Maya.
Antica civiltà dello Yucatan, Guatemala e Honduras, governata da teocrazie dedite al commercio
e alle guerre, divenute poi dinastie laiche.
Si susseguono le egemonie delle città di Cocom, Chichen Itzà, Mayapan, Xiu, che
erigono grandi templi e si combattono facendo uso di mercenari Aztechi. Già decaduti,
sono sottomessi dagli Spagnoli e decimati dalle epidemie.
Hanno una piccola flotta commerciale, usano semi di cacao per moneta ed hanno ideato il
calendario più perfetto del mondo che comprende i cicli solare, lunare e venusiano.
Lo stato è governato da un Halaxh Huinic (Vero Uomo), affiancato da un consiglio
che comprende i sacerdoti, gli indovini (Portavoce degli Dei) ed il ministro della guerra.
Le classi superiori comprendono i medici e maghi, gli apicultori (il vino con miele è considerato
la bevanda divina) ed i cacciatori.
L'armata è guidata da un generale eletto a vita, affiancato da un nacom (Gran
Sacerdote) ed è formata da sudditi richiamati, armati di lance, archi e frecce, protetti
da corazze di cotone lunghe fino alle ginocchia, scudi rotondi o oblunghi ornati con disegni di animali,
linee ondulate e adorni di piume colorate, come le bandiere. Gli ufficiali hanno anche elmi di
legno e pelli di giaguaro o di puma.
I colori più usati negli affreschi sono rosso, verde oliva, bianco, giallo-oro, turchino,
arancione e, sopratutto in quelli di battaglie, il nero.
I prigionieri di guerra sono ridotti in schiavitù oppure sacrificati.
7 Ax, 2 Ax o Bd (mercenari aztechi), 3 Ps.
(a) Cuismnacu.
Città dove si trova il santuario del dio Pachacamac ("Creatore dei Mondi"), che profetizza al
contrario e attira pellegrini dalle regioni circostanti.
Nonostante sia potentemente munita di fortificazioni viene conquistata dagli Incas.
(b) Chimù.
Potente e vasto regno feudale con capitale Chan-Chan, munita di mura.
Dispone di un ottima reta stradale e di una flotta mercantile di grosse zattere. Nonostante
l'alleanza con la città di Cajamarca, gli Incas ne sconfiggono l'esercito privandolo dei
rifornimenti idrici e sottopongono il regno a tributo.
I motivi ornamentali più riccorenti sui ritrovamenti archeologici sono cani, falci di luna,
stelle e serpenti.
(c) Likan Antai.
Il nome significa "Uomini della Terra" e sono chiamati anche Atacamenos.
Creano un regno presso il lago Atacama, si espandono in Argentina, Bolivia e Perù, sono poi
respinti verso sud dai Chnca con i quali si fondono, infine vengono conquistati dagli Incas.
Erigono città-fortezze, solitamente su alture rocciose, impiegano rame, una lega di rame e
stagno, archi e freccie, i lama come mezzo di trasporto (Fw) e praticano l'agricoltura a
terrazza.
(d) Antisuyu.
Tribù selvagge delle foreste del rio Urabamba, compiono incursioni contro i dominii
Incas.
Epoca dell'impero Romano e dei regni Romano-Barbarici (61-90).
Epoca delle invasioni degli Arabi, Vichinghi ed Ungari (91-120).
Epoca dell'impero Osmano e della Guerra dei Cent'Anni (151-180).
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