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GLI ESERCITI DEL D.B.A.

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Epoca dei regni Ellenistici e Roma Repubblicana (31-60).

(31a) Primi Cartaginesi.
Quart Hadasht (Città Nuova), fondata dai Fenici di Tiro, espande il proprio impero commerciale nel Mediterraneo occidentale, sulle coste Libiche (14b) e in Sicilia, dove si scontra con le città stato Greche (34) che chiamano in proprio soccorso Pirro (43).
Il governo è in mano al sanhedrim (senato oligarchico eletto a vita). L'esercito è formato da Libici addestrati alla greca (Sp), da Africani (Ps), da mercenari Ispanici (Cv, Ax, Ps) e nobili celti con corazze ed elmi (Cv) seguiti dai loro clienti (Wb). Il carro (LCh) entra presto in disuso.

(31b) Tardi Cartaginesi.
Cartagine espande i propri dominii in Libia (14b) e lotta per il predominio in Sicilia contro Siracusa (34) ma ne è estromessa da Roma (46b). Si rifà occupando la Spagna (52) da dove Annibale attacca nuovamente Roma, sconfiggendo per strada i Galli (35) che forniscono truppe, ma dopo lunga lotta ne esce sconfitto. Il conflitto contro i Numidi (53) causa ancora l'intervento di Roma che assedia e rade al suolo Cartagine.
L'esercito comprende anche cittadini cartaginesi (Sp), frombolieri balearici (Ps), ottimi cavalleggeri numidi (LH), elefanti (El), alleati italici (Ax) a fianco delle truppe già viste (Cv, Ax, Wb).

(32) Tardi Opliti Greci.
Le lunga guerra del Peloponeso coinvolge tutte le città greche ed i popoli confinanti: Illiri (26), Traci (27) e satrapie Persiane dell'Asia Minore (33).
All'egemonia Ateniese segue quella Spartana, poi quella Tebana ed infine quella del regno di Macedonia (36), che reprime i tentativi di ribellione (40).
Le truppe cittadine comprendono i tradizionali Opliti (Sp), ossatura degli eserciti, i peltasti (Ax), i psiliti (Ps) e poca cavalleria (Cv, LH), ai quali si affiancano alleati e misthophoroi (mercenari) a seconda del fronte:

Argo è governata da un consiglio e da ottanta anziani, dispone di 1.000 soldati professionisti mantenuti ed addestrati a spese dello stato e raccoglie ne "I 5 Lochi" i cittadini veterani.
Le città dell'Arcadia (Mantinea, Tegea, Megalopoli), regione del Peloponeso centrale, sono governate dall'Assemblea dei 10.000 e possiedono un esercito federale di 5.000 Epariti.

(33) Tardi Persiani della dinastia Achemenide.
L'impero achemenide è amministrato localmente da khastrapanan (satrapi) controllati da funzionari chiamati "Occhi del Re", costruisce strade, organizza un servizio postale, uniforma i pesi (secondo l'uso babilonese), le monete (secondo l'uso dei Lidi) e segue una politica di tolleranza religiosa.
Nell'esercito alla tradizionale cavalleria (Cv, LH) sono affiancati cavalieri maggiormente protetti, con scudo, bracciali e selle corazzate, armati di kontos (lancia), creando i primi catafratti (Kn) che attaccano in colonna o seguono i carri falcati (SCh). La fanteria (Bw, Ax, Ps) è rafforzata con mercenari Greci (Sp). I cammelli sono impiegati saltuariamente per il trasporto (Fw).
Dopo le guerre persiane gli Achemenidi respingono l'assalto di Sparta all'Asia Minore, finanziano le altre città greche, intervengono nella guerra del Peloponeso (32) ma sono colpiti dalle scorrerie degli Sciti (25), da crisi dinastiche e dalle rivolte di alcuni satrapi (33). Riescono a rioccupare l'Egitto a lungo ribelle (29) ma l'impero viene conquistato da Alessandro "Magno" (36).

(34) Siracusani.
Colonia Corinzia. I gamoridi (discendenti dei coloni greci) detengono i diritti civili ed hanno come sottoposti i cilliri (discendenti della popolazione indigena).
Resiste all'assedio Ateniese (è la più antica guerra documentata in Italia) ed estende la propria influenza in Sicilia scontrandosi con Cartagine (31a, 31b) che minaccia anche con una spedizione in Africa. Occupa basi in Tirreno, Adriatico, effettua spedizioni militari in Etruria, Epiro e Grecia.
Le lotte interne che vedono l'alternarsi di oligarchie, democrazie e tiranni ne causano la decadenza costringendola a chiamare in aiuto Pirro, che poi abbandona per le sue mire espansionistiche (43). La più grande città italiana dell'epoca viene infine assediata, espugnata e distrutta da Roma (46), ultima colonia greca in Italia a perdere la propria indipendenza.
Stato militare, l'esercito è guidato da strateghi e dispone di cavalli, più numerosi in Sicilia che in Grecia (Cv, LH), opliti (Sp), compreso un nucleo permanente di 600 uomini, arcieri e frombolieri (Ps), aiuti Spartani, mercenari Galli (Wb) ed Iberici (Cv, Ax), alleati Lucani (LH) e migliora notevolmente le macchine da guerra (Art), tra le quali i celebri "specchi ustori" del matematico Archimede Pitagorico.

(35) Galli.
I Celti (indoeuropei) sono chiamati dai latini "Galli" (dall'indo-europeo gall, forza o grido).
Diffondono la loro cultura in Europa occidentale, espandendosi in Spagna (52), nella Pianura Padana ai danni degli Etruschi (30b) con puntate offensive contro i popoli italici (30a, 30b, 30c) ed ai confini con l'Illiria (26).
Sono divisi in popoli e tribù spesso in lotta tra loro (35), governati dall'oligarchia appoggiata dalla potente casta dei druidi (Fw), da Dru Wids (Esperti in Quercie), custodi dei Dru Nemeton (Querce-Santuari). Solo in caso di minacce esterne eleggono un capo comune.
La Gallia Meridionale è attraversata da Annibale (31b), diretto in Italia, e viene poi occupata dai Romani (46b). La pressione dei Germani (57) dal Reno fornisce l'occasione di intervento a Cesare (59) che sottomette tutta la Gallia e reprime la grande rivolta guidata da Vergingetorige. I Galli vengono romanizzati.
L’arma principale dei Galli è la cavalleria, formata dai nobili e dai loro clienti (ambacts in celtico) che combattono su carri (LCh) o a cavallo (Cv), generalmente equipaggiati meglio dei fanti, questi sono contadini tenuti in scarsa considerazione militare (Wb, Ps). Il campo può essere formato da pesanti carri a quattro ruote ed in casi disperati anche le donne si armano e combattono (Fw).
Le armi offensive comprendono lunghe spade, lance, gaesum (giavellotto celtico), mataris (giavellotto) più raramente archi (usati per la caccia), fionde ed asce. Le armi difensive consistono in corazze di cuoio, elmi in bronzo e scudi piatti di forma rotonda, ovale o meno spesso rettangolare. Solo i più ricchi hanno cotte di maglia di ferro. Portano vesti, brache e mantelli ampi e colorati, spesso la barba, i baffi (simbolo di nobiltà), capelli acconciati verso l’alto e tinti con calce ed ornamenti d’oro. Completano l’equipaggiamento il carnyx (tromba da guerra) e l’insegna a forma di cinghiale, che rappresenta il dio della guerra Tutatis.
Una delle più belle raffigurazioni di guerrieri celtici si trova sul Calderone di Gunderstrup.
I Celti hanno fama di essere valorosi e forniscono contingenti mercenari in tutto il Mediterraneo a quasi tutti gli eserciti dell’antichità (Greci, Cartaginesi, Diadochi, Romani).

(36) Macedoni di Alessandro "Magno".
Formatosi il regno di Macedonia, l'esercito viene riorganizzato con servizio militare obbligatorio e comprende:

I Macedoni sono affiancati da alleati e mercenari Greci (Sp), peltasti (Ax), cavalieri Traci, Tessali (Cv) ed in battaglia sono per la prima volta largamente utilizzate baliste e catapulte (secondo l'eseperienza delle guerra tra Greci e Cartaginesi in Sicilia), montate su carri (Art).
Il regno macedone assoggetta i Greci (32), respinge gli Sciti oltre Danubio, sottomette alcune tribù illiriche (26), sottomette parte della Tracia (27), e sotto la guida di Alessandro "Magno" conquista in pochi anni il grande Impero Persiano (33).

(37) Imperiali di Alessandro.
Dopo la conquista dell'impero Persiano Alessandro continua la marcia verso est respingendo gli Sciti (25) in Asia centrale e invadendo l'India (21a), dove però le sue truppe pretendono di tornare indietro.
L'esercito non differisce dal precedente tranne che per l'introduzione di vesti persiane, l'aggiunta di aghemata; ausiliari forniti dai popoli sottomessi (Ax) e l'arruolamento di mercenari Sciti (LH).

(38a) Antigonidi.
Dopo la morte di Eumene, Antigono "Monoftalmo" ("Monocolo") governatore della Frigia e della Licia tenta di riunire tutti i dominii di Alessandro "Magno", sostenuto anche dal figlio Demetrio "Poliorcete" ("Espugnatore"; abile negli assedi) e dal genero Cratero, comandante della fanteria della guardia di Alessandro, che ha guidato i veterani macedoni in patria.
Antigono occupa alcuni territori di Seuleco (41a) e marcia contro Tolomeo (42) ma è sconfitto dai suoi nemici coalizzati perdendo Siria e Mesopotamia. Rioccupa la Siria, entra in contatto con gli Arabi (5), si impossessa dell'Asia Minore (38b, 44) e della Grecia (39) ma è sconfitto e ucciso da una nuova coalizione.
I suoi successori conquistano il trono macedone.
Il suo esercito ellenistico comprende cavalieri (Kn, Cv, LH), picchieri (Pk), peltasti (Ax), elefanti (El) e leve locali (Ps).

(38b) Eumenidi.
Eumene satrapo di Cappadocia e Paflagonia, comandante degli Eteri, sostiene il reggente Perdicca e diviene reggente dopo l'assassinio di questo (40), occupa Ponto, Bitinia e Macedonia ma cade marciando contro Tolomeo. Il successore da lui designato non viene riconosciuto da nessuno ed i suoi dominii sono occupati da Antigono (38a).
L'esercito è tipicamente ellenistico con falangisti alla macedone (Pk), cavalieri (Kn, Cv), elefanti (El) e montanari dell'Asia Minore (Ps).

(39) Lisimaco.
Governatore di Tracia, contrasta le scorrerie di Traci (27) e Illiri (26), partecipa alle guerre tra Diadochi (40, 38a) espandendosi in Ponto e Bitinia. Combattendo Pirro re dell'Epiro (43) e subisce l'occupazione da parte dei Seleucidi (41a).
L'esercito tipicamente ellenistico (Kn, Cv, Pk, Ps, El) è affiancato da mercenari greci (Sp) e Traci (LH, Ax).

(40) Diadochi.
Dopo la morte di Alessandro "Magno", suo fratello Arrideo e suo figlio postumo Ego non sono che pedine dinastiche nella lotta per la successione dei generali (Predicca, suo fratello Alceta, Antipatro) chiamati Diadochi (successori).
Le guerre tra Diadochi (40) ed il bisogno di difendersi da vicini e ribelli (26, 27, 32, 45), causa la disgregazione dell'impero di Alessandro in una serie di grandi regni (41a, 42a) e regni minori (38b, 39, 43, 47) in lotta tra loro.
Gli eserciti dei Diadochi rispecchiano quello di Alessandro con picchieri alla macedone (Pk), cavalieri (Kn, Cv), peltasti (Ax), elefanti (El) e leve dei territori controllati (Ps).

(41a) Primi Seleucidi.
Seleuco I "Nicatore" ("Vincitore") dopo la morte di Alessandro "Magno" combatte al fianco di Perdicca ma partecipa poi al suo assassinio ed ottiene la satrapia di Babilonia.
In oriente è coinvolto nelle lotte tra satrapi asiatici (40), è spodestato da Antigono "Monoftalmo" (38a) ma riottiene la Babilonia con l'aiuto di Tolomeo, espande i confini a est (40), occupa la Battriana (50) e giunge all'Indo (21a), dove si accorda con il sovrano Maurya che gli consegna numerosi elefanti da guerra.
Quindi si rivolge a ovest, assume titolo di re, fonda la nuova capitale Antiochia, si allea a Demetrio "Poliorcete" contro Tolomeo (42a) e Lisimaco (39), tradisce il primo (38a), ne occupa i dominii asiatici ed abbatte il terzo ed è assassinato mentre invade la Grecia.
Le lotte tra Diadochi sono continuate dal figlio Antioco I che inoltre combatte le scorrerie degli Arabi (5) e sconfigge i Galati (45), ottenendo il soprannome di "Soter" (Salvatore).
L'esercito è ellenistico, comprende cavalieri (Kn), lancieri Lidi (Kn), nomadi asiatici (LH), fanti Siri addestrati alla macedone (Pk), che formano anche la falange scelta degli argyraspidi, numerosi elefanti indiani (El), fanti locali (Ps), mercenari arabi ed arcieri cretesi (Ps).

(41b) Tardi Seleucidi.
I successori di Seleuco I continuano la lotta contro l'Egitto Tolemaico (42b) ma non riescono a tenere unito il vasto impero : sono espulsi dall'Europa ad opera della Macedonia (49), si rendono indipendenti l'Armenia (44), il Ponto, la Bitinia, la Galazia (45), la Cappadocia, la Battriana (50), la Partia (51) e Israele (56). Pergamo (48) si espande in Asia Minore.
I tentativi di riconquistare questi territori causano l'intervento di Roma (46b) a fianco dei piccoli stati asiatici minacciati (Pergamo, Rodi) e le rivalità interne del regno Seleucida (41b) ne facilitano l'annessione.
L'esercito è come il precedente (Kn, LH, Pk, El, Ps) con l'aggiunta di mercenari Galati (Wb), truppe addestrate "alla romana" (Bd), carri falcati (SCh), ausiliari dei popoli sottomessi come Arabi, Medi (Ax), catapulte e baliste (Art).

(42a) Primi Tolomei.
Il generale macedone Tolomeo I "Soter" ("Il Salvatore"), detto anche "Lago" (da cui dinastia dei Lagidi), alla morte di Alessandro "Magno" governa l'Egitto con capitale Alessandria.
Combatte Perdicca, il satrapo Cleomene inviato a sostituirlo (40) ed Antigono "Monoftlamo" che tenta l'occupazione dell'Egitto (38a). Assume titolo di re, persegue una politica marittima ed occupa Siria, Palestina, Cipro, Cirenaica (14b), minacciato dal ritorno a ovest di Seleuco I (41a).
L'esercito è ellenistico, comprende cavalieri (Kn, LH), falangisti greci e macedoni forniti da colonie-militari (Pk), africani alla macedone (Ax), peltasti (Ax), mercenari Galati (Wb), Arabi (LH, Ps), arcieri cretesi (Ps) ma pochi Egiziani perché inaffidabili e facili alla ribellione.

(42b) Tardi Tolomei.
I successori di Tolomeo proseguono la sua politica marittima occupando la costa libica (14b), quella mediterranea dell'Asia Minore e numerose isole Egee. Simboli di questa espansione sono la torre di segnalazione costruita sull'isola di Pharos, in marmo bianco, alta 135 m., la ricca biblioteca di Alessandria e gli studi astronomici (Sistema Tolemaico).
Una spedizione contro i Seleucidi (41b) giunge in Babilonia e recupera gli idoli dei Faraoni asportati dagli Achemenidi. Le lotte dinastiche e le rivolte interne favoriscono infine l'occupazione Romana (59).
L'esercito, raffigurato sui rilievi di Medinet Habu (nella necropoli di Tebe), rispecchia il precedente (Kn, LH, Pk, Ax, Wb, Ps) con l'aggiunta di elefanti libici (El), mercenari Galli (Wb), Traci (Ax) e truppe addestrate "alla romana" (Bd).

(43) Epiroti.
Il regno ellenistico dell'Epiro combatte contro le tribù Illiriche (26), gli altri regni ellenistici (39, 40) ma è noto sopratutto per la spedizione di Pirro contro Roma (46a, 46b) ed in Sicilia (31a, 34), con le sue vittorie pagate a caro prezzo rimaste proverbiali (Vittoria di Pirro).
L'esercito è tipicamente ellenistico con falangisti alla macedone (Pk), ottimi cavalieri tessali ed epiroti (Kn, Cv, LH), peltasti (Ax), aiuti degli alleati greci (Sp), dei Tolemei (El, LH), Italici e leve (Ps).

(44) Primi Armeni.
Popolazione indoeuropea, in armeno Haik.
Vassalli dei Medi, già sotto i Persiani i satrapi godono di notevole indipendenza che acquistano del tutto ad opera di due generali di Antioco III (38a, 41b).
La Piccola Armenia è presto occupata dai Romani. La Grande Armenia, con capitale Artaxata, si libera dal dominio dei Parti (51), si espande in alta Mesopotamia, è a lungo contesa tra l'impero Romano (59, 64, 69, 77b) e quello Persiano (51, 73a), ai quali fornisce truppe ausiliarie, ed è infine spartita tra i due. È il primo stato al mondo a dichiarare il cristianesimo religione ufficiale.
L'esercito, raffigurato anche sull'Arco di Galerio, comprende cavalieri catafratti (Kn) forniti dai marzapan (governatori di confine), abili cavalleggeri (LH) e fanteria locale con armature, lance e scudi (Ax) o fionde (Ps).

(45) Galati.
I Celti sono un popolo guerriero e forniscono mercenari a tutto il mondo antico mediterraneo.
Giunti in Grecia tentano di impossessarsi di territori a spese di Traci (27) e Macedoni (40) ma sono respinti all'interno dell'Asia Minore dai Seleucidi (41a). Qui sono chiamati Galati, o anche Gallo-Greci, continuano le scorreria ai danni di Pergamo (48), del Ponto (58) e dei Seleucidi (41b), ai quali forniscono anche truppe mercenarie, e sono infine sottomessi dai Romani.
L'esercito è formato da una nobiltà guerriera che combatte a cavallo (Cv, LH) e su carri falcati (SCh, LCh), seguita da clienti (Wb, Ps) ed in seguito da truppe addestrate alla romana (Bd).

(46a) Romani di Camillo.
Il terreno montano delle guerre sannitiche porta all'abolizione della falange e all'adozione dell'esercito manipolare. I combattenti non sono più classificati in base al censo ma scelti (legere = scegliere) in base al fisico e ricevono l'armamento a spese dello stato.
Una legione è così formata:

Le legioni romane (inizialmente 2, poi 4) sono affiancate da legioni fornite dai socii, con doppio numero di cavalieri.
Roma sottomette dopo dure guerre Etruschi (30b), Sanniti, Umbri (30c), Campani, Apulii (30d), e resiste alle invasioni dei Celti (35), chiamati Galli dai latini. Padrona dell'Italia Centrale estende la sua influenza sulle città greche del sud, entra in conflitto con Taranto (30d) che chiama in suo aiuto Pirro (43).

(46b) Romani di Polibio.
Dopo la dura guerra contro Pirro (43) e le lunghe guerre contro e Cartagine (31b), Roma rimane la potenza egemone del Mediterraneo occidentale, pone fine all'indipendenza di Siracusa (34), occupa la Gallia Cisalpina (35), la Spagna (52), le coste Illiriche (26), la Numidia (53) ed interviene in Oriente dove isola politicamente e sconfigge le potenze Macedone (49) e Seleucida (41b).
L'esercito è simile al precedente per un massimo di una ventina di legioni, occasionalmente affiancato da truppe mercenarie la cui prima menzione riguarda degli arcieri siracusani (Ps) e dei guerrieri spagnoli.

(47) Greci Ellenistici.
Al disgregarsi dell'impero di Alessandro "Magno", la Grecia torna al frazionamento politico, aggravato dal declino economico e culturale. La necessità di difendersi dai Diadochi (40) impone tuttavia il formarsi delle potenti leghe rivali Etolica ed Achea (47), che cadono infine sotto il dominio romano.
Gli eserciti comprendono cavalieri (Kn, Cv, LH), fanti (Ax), psiliti (Ps), mercenari Traci (Ax) e Galati (Wb).

(48) Pergamo.
L'eunuco Filitero sottrae a Lisimaco la città di Pergamo con i suoi tesori, i suoi discendenti sconfiggono Antioco, acquistano piena indipendenza ed assumono il titolo di re.
Il regno si espande in Asia Minore ai danni dei Seleucidi (41b), duramente contrastato dalle tribù guerriere dei Galati (45). Minacciato dall'espansione della Macedonia si affida alla nascente potenza di Roma che ne eredita i dominii.
Pergamo è famosa per la diffusione della Pergamena, ricavata da pelli di animali per contrastare il commercio del papiro dei rivali Tolomei d'Egitto.
L'esercito comprende cavalieri (Kn, LH), fanti locali, mercenari greci (Ax, Ps) e mercenari Galati (Wb).

(49) Tardi Macedoni.
La dinastia Antigone sul trono della Macedonia mantiene l'egemonia in Grecia, combatte Traci (27) ed Illiri (26), si espande ai danni dei Seleucidi (41b) e minaccia i piccoli regni ellenistici di Pegamo e Rodi che chiamano in causa Roma (46b). La Macedonia viene sconfitta e ridotta a provincia.
L'esercito comprende cavalieri (Cv, LH), falangisti (Pk), peltasti (Ax), psiliti (Ps), mercenari Traci (Ax) e Galati (Wb), occasionalmente catapulte e baliste (Art).

(50) Battriani e Indo-Greci.
Il governatore seleucida Diodoto si proclama indipendente e fonda un regno di tipo feudale, governato dall'élite greca su popolazione iranica.
Il regno resiste ai tentativi Seleucidi di sottometterlo (41a, 41b), si espande in Punjam e nel Sindh (21a) dove fonda altri regni indo-greci autonomi ed adotta la religione buddista. In seguito resiste all'espansione dei Parti (51) ma è abbattuto dai Saci (25).
L'esercito è irano-ellenistico con cavalieri (Kn), falangisti alla macedone (Pk), peltasti (Ps), ausiliari sciti (LH) ed indiani (Lb, El).

(51) Parti.
Tribù nomade di origine iranica governata dalla dinastia Arsacide, ribelle più volte ai Seleucidi (41b), riesce infine a rendersi indipendente e si espande in Iran.
Lo stato è feudale con una potente nobiltà, impegnata a volte in lotte intestine o dinastiche (51). L'esercito comprende abili cavalieri ed arcieri (LH, Ps) affiancati dai tradizionali catafratti persiani (Kn).
Conquista la Babilonia, pone la capitale a Ctesifonte e combatte gli altri regni formatisi dal disgregarsi dell'impero di Alessandro : Ponto (58), Kusan (21b) e Battriana (50).
Il regno contrasta l'espansione Han (54), le incursioni degli Sciti (25), Alani (55a) e Sarmati (55c), è impegnato in una lunga lotta contro Roma (59, 64, 69) alla quale contende il controllo dell'Armenia (44) ed è infine abbattuto dai vassalli Sasanidi (73a).

(52) Iberici.
Popolazione di origine incerta, dopo l'età del bronzo subisce l'influenza delle colonie greche, fenicie e l'infiltrazione dei Celti dalla Gallia (35).
La mancanza di unione tra le tribù (52) favorisce la colonizzazione delle coste da parte di Cartagine (31b) che penetra poi nell'interno, sostituita da Roma. Dopo accanite lotte i Romani (46b, 59) occupano tutta la penisola.
Le truppe comprendono cavalieri spesso armati di lancia (Cv, LH), bande di scutati (Ax), caetrati (Ps), fanti leggeri armati di giavellotto (Ps) e bellicosi Celtiberi (Wb). Sono diffusi il gladio (adottato poi dai Romani), la sciabola, la picca e l'elmo ma non l'armatura.

(53) Numidi.
Popolazione nomade (perciò dei latini chiamati Numidi) che dispone di ottimi cavalieri (LH) appoggiati da fanti leggeri armati per lo più di giavellotti (Ps), da elefanti (El) e da mercenari Iberi, Galli (Cv, Ax) o Africani addestrati alla romana (Bd, Ax).
Il regno numida viene coinvolto nelle guerre tra Roma (46) e Cartagine (31b) che elevano propri pretendenti al trono numida (53) e dopo dura campagna è sottomesso dai Romani (59) ma le scorrerie delle tribù continuano anche durante l'Impero (64).

(54) Cinesi della dinastia Han.
Regno feudale che prende nome da un fiume, unifica la Cina (16c) e fonda una dinastia durata quattro secoli. Il sovrano adotta il titolo di Kao Tsu (Alto Progenitore).
Stabilisce un'amministrazione centralizzata, monopoli statali su monete, sale, tasse e ferro, riprende la costruzione della Grande Muraglia, adotta il Confucianesimo come dottrina ufficiale e per la selezione dei funzionarid istituisce esami di stato con i "Cinque Classici" del Confucianesimo: I Cing (Libro dei Mutamenti), Shu-Ching (Libro dei Documenti), Shih-Ching (Libro delle Odi), Li-Ching (Libro dei Riti) e Ch'un Ch'in (Primavere e Autunni). Istituiti nel 125 a.C., gli esami sono aboliti nel 1912.
In questo periodo sono scritti i manuali "Metodi Militari", con la storia dei principali generali dell'epoca dei Regni Combattenti, ed i "Sima Fa" (Metodi del Sima, ministro della guerra), in gran parte perduto. Lo studio dell'astronomia rende possibile l'invenzione della meridiana e dell'orologio ad acqua, la stesaura di un calendario lunare ed il calcolo delle eclissi. In matemarica è adottato il sistema posizionale ed è inventato il compasso. Il ferro sostituisce completamente il bronzo.
L'esercito è formato da sudditi che devono prestare servizio obbligatorio per due anni, richiamabili in caso di necessità. I carri (HCh), a volte disposti in circolo, vanno in disuso a favore dell'impiego della cavalleria (Cv), che è riformata per affrontare gli Hsiung-Nu (62), armata di chien (spade in ferro a 2 fili), tun (scudi) rotondi, e balestre, ma i cavalli devono essere importati dal Ferghana o da Samarcanda. Sono presenti truppe scelte denominate "Valorosi dei Tre Fiumi". Le armi sono simili a quelle della precedente dinastia Ch'in: la k'ai (armature di ferro) diviene arma protettiva principale, permangono le chia (armature in cuoio, anche quelle in pelle di ippopotamo laccata di rosso), le chiai (corazze a scaglie, probabilmente in cuoio), i mou (elmi in ferro) ed i kan (scudi in legno a forma di tetto). Si diffonde l'impiego di tun (scudi) rettangolari o semi-circolari verniciati di rosso. Tra le armi offensive permangono i ko (asce-daghe simili ad alabarde, Sp) e le balestre (Cb) e le ultime spade di bronzo. L'esercito è accompagnato da portatori (Ps) e prostitute (Fw).
La miglior documentazione archeologica proviene dalla Tomba di Lei-T'ai, di un generale, dove sono state trovate le figurine in parata di 39 cavalli, 14 carri, 17 cavalieri e 20 servitori.
Dopo lunga lotta l'impero Han respinge gli Hsiung-Nu e colonizza l'Asia centrale con militari, tribù nomadi sottomesse (62) ed evasori fiscali. Si espande in Manciuria, Corea e Annam (71). La burocrazia controlla gli ultimi imperatori ed eleva la breve dinastia militare Hsin, ma la rivolta religiosa di nobili latifondisti e contadini che si dipingono la faccia di rosso e sono quindi chiamati "Sopraccigli Rossi" rendono il trono agli Han con nuova capitale Lo-Yang.
Le nuove spedizioni in Asia Centrale (tra le quali la più nota è quella del generale Pan-Ch'ao) ed i contatti con Parti (51) e Kuhsana introducono il cavallo arabo (LH), l'armatura lamellare e la tipica spada corta cinese ad imitazione della akinakes delle steppe. Il costume nomade sostituisce le vesti svolazzanti e sono ancora diffuse le corazze di cuoio.
I militari sedano la rivolta dei contadini taoisti denominati "Turbanti Gialli" ma poi si scontrano per il potere spezzando la Cina nei San-Kuo (tre Regni).

(55a) Primi Rossolani.
I Rossolani sono una tribù sarmata (iraniani) che, spinta dai nomadi asiatici (25), si stabilisce a nord del Mar Nero e sul Caucaso, effettua scorrerie contro i vicini Bosforiani (55b), il regno del Ponto (58) i Parti (51) e Roma (64).
L'arrivo di altre tribù sarmate (55c) li costringe a spostarsi sul Danubio.
L'esercito è tipicamente sarmata, con numerosi cavalieri (Kn, Cv) e pochi fanti leggeri (Ps).

(55b) Bosforiani.
Coloni greci delle città stato del Mar Nero uniti alle tribù scite dell'entroterra, formano delle repubbliche guidate da arconti, in lotta tra loro, poi unificate da una dinastia di tiranni (55b).
Per combattere gli Sciti chiedono aiuto al regno del Ponto che li sottomette (58). Ritrovano l'autonomia sotto la protezione di Roma (64, 68). Combattono i vicini Rossolani (55a), i Daci (68) e sono infine sottomessi dai Goti (70).
L'esercito, guidato da strateghi, comprende cavalieri (Kn), carri pesanti con balestrieri, milizie cittadine e contadine (Ax, Ps), balestrieri (Ps), macchine e sindi cioè ausiliari barbari di provenienza asiatica (Kn).

(55c) Sircaci, Iazigi o Tardi Rossolani.
Tribù sarmate di origine iraniana, dall'Asia Centrale occupano la Russia Meridionale ed il Caucaso, effettuano incursioni contro i vicini Rossolani (55a), Bosforiani (55b), contro il Ponto (58) ed i Parti (51). Spostatisi poi sul Danubio combattono il regno dei Daci (68), Roma (64), sono sottomesse dagli Unni (79) ed infine dai Goti (70). Si fondono agli Slavi.
Sono principalmente cavalieri (Kn) affiancati da Alani o altri nomadi asiatici sottomessi (LH, Ps).

(55d) Tardi Alani.
Il termine identifica l'ultima ondata di tribù sarmate che invadono l'Europa.
Dal Caucaso si trasferiscono sul Danubio e si scontrano con l'impero Romano. Sono sottomessi dagli Unni (79), dai Visigoti (70), invadono poi la Gallia Romana (77a) e passano in Lusitania dove sono annientati dai Visigoti. I resti si uniscono ai Vandali.
Alcune tribù Alane rimaste sul Danubio trovano impiego presso l'impero Bizantino ma entrano in rivalità con i "colleghi" della Compagnia Catalana (165).
Come gli altri Sarmati (tranne gli Iazigi) usano deformare il cranio dei bambini come segno di distinzione e nelle tombe seppelliscono anche i cavalli e le armi (corte spade e daghe). I guerrieri comprendono numerosi arcieri a cavallo (LH), alcuni cavalieri corazzati di tipo sarmata (Kn) e fanti germanici (Bd, Ps).

(56) Israeliti Maccabei.
La famiglia degli Asmonei guida l'insurrezione degli Israeliti contro l'ellenizzazione e la profanazione del Tempio da parte dei sovrani Selgiucidi (41b), ricevendo il soprannome di "Maccabei" (Martellatori).
Dopo numerosi successi gli Israeliti raggiungono l'indipendenza, prontamente riconosciuta da Roma e dall'Egitto, forniscono truppe nelle guerre dinastiche dei Selgiucidi, respingono le incursioni degli Arabi, ma il paese è travagliato da dispute politico-religiose e diviene protettorato romano.
L'esercito comprende cavalieri (Kn, LH) e bande di fanti (Ax, Ps).

(57) Primi Germani.
Popolazioni indoeuropee che prendono il nome da War-man (Uomini della Guerra), da garm (grido di guerra) o dalla tribù dei Jerman, una delle prime incontrate dai Celti.
Si mescolano ai Celti in Germania, rimanendo divise in 40-100 tribù in guerra tra loro (57). Le attività principali sono la pastorizia e la caccia. La proprietà privata è limitata alla casa e all'orto, i terreni coltivabili sono assegnati a sorte alle sippe (famiglie) mentre foreste e pascoli sono terre comuni.
Wodan è il dio supremo e della guerra ed i guerrieri caduti valorosamente sono accolti nel Walhall. Il loro albero sacro è l'Yggdpasyl (Frassino) ma, a differenza dai celti, non hanno una casta sacerdotale.
I re hanno poteri fortemente limitati dalle assemblee dei liberi e solo in caso di guerra viene eletto un capo con pieni poteri, al quale i giovani guerrieri giurano fedeltà assoluta formando un gruppo scelto (che Tacito chiama comitatus, altri "Energumeni"). A fianco di questi (Cv, Bd) combattono bande schierate a cuneo per wod (lega di guerrieri) o per tribù (Wb, Ps) e spesso fanti leggeri (Ps) mischiati ai cavalieri, che più spesso hanno compiti secondari.
L'arma tipica è la framea, giavellotto usato anche nel corpo a corpo, con fionde, archi, grandi scudi, sahs, asce e martelli. Più raramente spade e lance.
Tra le popolazioni Germaniche ricordiamo:

(58) Pontici.
È uno dei regni ellenistici sorti in Asia Minore dal dissolversi dell'Impero di Alessandro "Magno".
Combatte le tribù Galate (45), si espande sulle coste del Mar Nero ai danni di Rossolani e Bosforiani (55a, 55b), combatte i Parti (51), contrasta efficacemente le scorrerie di Sciti (25) e Sarmati (55c), che poi forniscono truppe.
Rimasta l'unica grande potenza ellenistica, cerca di riunire i regni Orientali e la Grecia contro Roma (59) alla quale cede dopo quattro accanite guerre.
L'esercito comprende ottima cavalleria (Kn, Cv), mercenari Sciti (LH), quadrighe falcate (SCh), mercenari addestrati alla macedone (Pk) da istruttori Greci, in seguito "alla romana" (Bd), mercenari Galati (Ax) e fanti forniti dai popoli sottomessi (Ax, Ps).

(59) Romani di Mario.
Il console Mario, vista la carenza di volontari per la guerra Giugurtina, arruola cittadini privi di censo offrendo paga più alta. L'armamento viene uniformato adottando il gladio spagnolo già in uso dai gladiatori, dai quali si copia anche il tipo di addestramento. I manipoli sono riuniti in cohortes perdendo in flessibilità ma aumentando in forza d'urto e capacità di combattere autonomamente. La legione (Bd) è affiancata da corpi specializzati di auxilia, mercenari non romani organizzati in cohortes di fanti o alae di cavalieri. I più noti sono i frombolieri balearici, gli arcieri cretesi, i numidi armati di giavellotto (Ps), i cavalieri Germani o Ispanici (Cv).
I militari diventano professionisti legati ai loro generali, cosa che causa numerose guerre civili:

(60) Britanni.
Celti con influenze dalle tribù dei Belgi (quindi germanizzati) sono suddivisi in tribù in guerra tra loro (60). Subiscono le incursioni di Cesare (59) che ottiene da loro solo la promessa di un tributo, seguite più tardi dall'invasione di Roma Imperiale (64) che riesce a soggiogarli dopo lunghe e sanguinose lotte e ribellioni, la più famosa delle quali è quella guidata dalla regina Baodicea.
I guerrieri britanni (Wb, Ps) usano dipingersi di blu, per rendere il proprio aspetto più terrificante, sono armati di spade, giavellotti, elmi e scudi oblunghi di vimini o di legno, sono affiancati da cavalleggeri (LH) e da carri a due cavalli (essedie), dai quali i guerrieri lanciano giavellotti, all’occorrenza smontano per combattere appiedati (LCh/Bd) e che fungono da centro di raccolta per disimpegnarsi velocemente. Infatti la loro tattica preferita è la guerriglia.

  1. Introduzione.

  2. Indice Alfabetico.

  3. Epoca degli imperi Medio-Orientali (1-30).

  4. Epoca dei regni Ellenistici e Roma Repubblicana (31-60).

  5. Epoca dell'impero Romano e dei regni Romano-Barbarici (61-90).

  6. Epoca delle invasioni degli Arabi, Vichinghi ed Ungari (91-120).

  7. Epoca Feudale e delle Crociate (121-150).

  8. Epoca dell'impero Osmano e della Guerra dei Cent'Anni (151-180).

  9. Eserciti non ufficiali.

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