Alberico da Romano il 7 ottobre 1259 abbandona l'oramai insicura Treviso rintanandosi nel munitissimo castello di San Zenone. Con le scorrerie che è costretto a compiere per vettovagliarsi si attira addosso i Trevigiani guidati dal podestà Matteo Badoer, ai quali si uniscono Padovani, Bassanesi, Veronesi, Veneziani, Mantovani, l'immancabile Azzo VII d'Este con Ferraresi, Buoso da Dovara con Cremonesi e Biacquino da Camino con Friulani. Dopo uno stretto assedio dall'aprile all'agosto del 1260, il 23 la cinta esterna è consegnata dai tedeschi ed il 26 Alberico è costretto ad arrendersi subendo una barbara esecuzione, preceduta da quella della moglie e dei sette figli.
Treviso si evolverà in signoria, nelle mani della famiglia Da Camino, e lo stesso accadrà a Ferrara con gli Estensi, a Milano con i Torriani e a Verona con gli Scaligeri, gli unici che manterranno una politica filo-imperiale. Padova sarà uno degli ultimi comuni a cedere il passo al regime signorile dei Da Carrara, nel 1337.
Uberto Pallavicino e Buoso da Dovara guasteranno presto la loro alleanza ed il primo, che terrà ancora l'arcivescovo Fontana prigioniero a Brescia, estenderà i suoi domini in Lombardia e si organizzerà come un condottiero mercenario, ma entrambi perderanno tutto quando Carlo I d'Anjou re di Sicilia, dopo aver sconfitto Manfredi e Corradino, estenderà la sua influenza nel nord Italia.
Tra tutti, il personaggio che ha maggiormente colpito storici e poeti, sembra essere lo sconfitto : Ezzelino III da Romano.
