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EZZELINO DA ROMANO

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Mire di Ezzelino ad Est (1240 - 1250).

Nel 1241 l'Imperatore Federico II è impegnato lontano dalla Marca. Dai principi tedeschi arrivano pressanti richieste d'aiuto per fermare la minacciosa invasione dei Mongoli, che sommergono Polonia, Ungheria e Slesia, prima di essere richiamati in Asia da dispute dinastiche. Federico invia scarsi aiuti in Germania, ma riesce a mandare a vuoto il Concilio indetto da Gregorio IX per confermare la scomunica e provvedere ad azioni maggiormente nocive, riportando la vittoria navale presso l'isola del Giglio, il 3 maggio 1241, dove sono catturati un centinaio di vescovi francesi, poi torna nel regno di Sicilia a sedare le ribellioni sobillate dal papa.
Ezzelino trova un alleato in Mainardo III conte di Gorizia con il quale nel 1242 saccheggia il trevigiano ad Alberico, riuscendo a prendere Agna e a catturare Giacomo di Carrara che viene giustiziato, mentre nel veronese subisce le incursioni di Azzo con Ferraresi e dei Sambonifacio con Mantovani. Le continue repressioni portano nel 1243 a Padova alla triste costruzione delle Zilie, inumane prigioni che prendono il nome dal loro architetto, Zilio, il quale sarà tra i primi ad esserne rinchiuso, e che nel 1251, oramai insufficienti, saranno affiancate dalle Malte, entrambe sinistre anticipazioni dei Forni viscontei di Monza.
L'ascesa della contea di Gorizia causa il voltafaccia politico di Bertoldo di Andech patriarca di Aquileia che, dopo anni di politica filo-imperiale e la partecipazione personale all'assedio di Brescia nel 1237, si concilia con Innocenzo IV. La defezione causa la devastazione del Friuli nel 1244, da parte di Ezzelino e del feudatario ribelle Guecello di Prata, che sorprende il Patriarca con un'imboscata presso Sacile e per poco non lo cattura.
Nell'estate del 1245 Ezzelino continua i guasti nel trevigiano ed in Friuli, togliendo Mestre al fratello, e ancora nel 1246, mentre Federico II ed il figlio Enzo guerreggiano in Lombardia. Nel 1247 Ezzelino partecipa alle prime fasi dell'assedio di Parma, con Federico II, Enzo e Buoso da Dovara, mentre la città è difesa dal legato papale Gregorio di Montelongo e Azzo VII d'Este, ma non è presente alla grave sconfitta imperiale, il 18 febbraio 1248, poiché è rientrato nei propri domini della Marca. Insiste infatti nella guerra contro il Patriarcato, togliendo Feltre a Bianquino da Camino, nel 1249 anche Belluno e l'anno seguente saccheggia ancora il Friuli con Mainardo III conte di Gorizia, fronteggiando a San Vito l'esercito del patriarca Bertoldo, ma la battaglia non ha luogo. Entrambi preferiscono non rischiare le proprie forze, Ezzelino ne ha bisogno per mantenere il controllo della Marca, Bertoldo per non finire in balia di Mainardo con il quale riesce invece a rappacificarsi.
Privato del forte alleato Ezzelino preferisce abbandonare Fagagna, la recente conquista presso la sede patriarcale ad Udine, ponendo fine alle proprie mire a est.

  1. Introduzione.

  2. La Marca e gli Ezzelini.

  3. Piccole Guerre (1220 - 1230).

  4. L'Ascesa di Ezzelino III (1230 - 1240).

  5. Mire di Ezzelino a Est (1240 - 1250).

  6. Mire di Ezzelino a Ovest (1250 - 1260).

  7. Dopo Ezzelino.

  8. Gli Eserciti e le Armi.



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