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Balilla (1746).

Guerra di Successione Austriaca.

Seconda Rivolta Giacobita - La Battaglia di Culloden.
Carlo Edoardo Stuart riceve 4.000 uomini di rinforzo, mette sotto assedio il castello di Stirling (6 I) e sconfigge l’esercito regio di soccorso presso Falkirk (17 I 1746). Stirling resiste un altro mese prima di arrendersi ai giacobiti (18 II 1745).
Frattanto Guglielmo d’Hannover duca di Cumberland arriva ad Edimburgo (30 I 1746), marcia verso nord con 8-000-8.500-9.000 uomini e si accampa a Nairn, dove festeggia il suo venticinquesimo compleanno (15 IV).
Lord Murray e sir John Drummond con 3.500 giacobiti effettuano una marcia notturna tentano di sorpendere l'accampamento regio ma la nebbia e la vegetazione fa loro perdere il contatto ed il piano deve essere abbandonato. Un migliaio di giacobiti si disperde lungo la strada per riposare o cercare provviste mentre gli altri tornano stanchi ed affamati a Culloden Moor, presso Inverness, seguiti dai regi.
Il giorno seguente il duca di Cumberland sbaraglia i giacobiti a Culloden (16 IV 1746).
Gli inglesi devastano le Highlands e vietano il tartan. Numerosi ufficiali giacobiti fuggono in Europa e trovano impiego negli eserciti stranieri. Molti soldati riparano nelle colonie. Circa 80 prigionieri giacobiti sono giustiziati. Felix O’Neill, giunto con il reggimento Hibernia dalla Spagna, è catturato ed imprigionato nel castello di Edimburgo. Altri 300 irlandesi sono catturati ed in seguito tornano in Francia (1747).
Il duca di Cumberland è soprannominato “Billy the Butcher” (Beccaio o Macellaio).
Carlo Edoardo Stuart si nasconde, infine s’imbarca ad Arisaig sulla fregata francese L’Heureux (19 IX 1746) e giunge a Saint-Pol-de-Leon, in Bretagna (10 X). La sua popolarità in Scozia perdura ed è testimoniata da una canzone popolare che dice “Chi Non Vorrebbe Combattere per Carlo?”.

Guerra di Successione Austriaca - I Francesi Avanzano nei Paesi Bassi Austriaci.
Nei Paesi Bassi Austriaci il maresciallo Maurizio di Sassonia con 120-150.000 uomini aprofitta che il grosso degli inglesi è impegnato in patria contro i giacobiti, assedia e costringe alla resa Buxelles (30 I - 20 II 1746), difesa dal conte Kaunitz con 7.000 uomini, e Lovanio.
Con l’arrivo dei rinforzi austriaci guidati da Grünne (III 1746) gli alleati ammontano a 17.000 austriaci, guidati da Batthayany, e 50.000 tra inglesi ed olandesi.
Sono aperti negoziati a Breda (V 1746) tra Francia, Province Unite e Gran Bretagna ma questa non vuole restituire Louisbourg e chiede che al congresso partecipino anche Austria e Savoia,
Maurizio di Sassonia con 124.000 francesi respinge gli austro-inglesi da Demer in Olanda (V 1746) e copre le operazioni d’assedio degli altri corpi: Clermont, raggiunto da Luigi XV (4 V), assedia ed ottiene la resa di Anversa (31 V); il principe di Conti con 25-30.000 uomini scende lungo il Reno, assedia e costringe alla resa Saint-Guilain, Mons (13 VI - 11 VII 1746) e Charleroi (11 VII - 1 VIII 1746).
La Francia rompe le trattative a Breda (X).
L’Austria e la Gran Bretagna tentano invano di aprire un secondo fronte sul Reno, coinvolgendo gli stati tedeschi; ottengono 6.000 uomini dalla Baviera ma l’elettore Palatino ed il Wurtemberg restano neutrali e le trattative si arenano dopo che la Francia dichiara di rispettare la neutralità dell’Impero.

Guerra di Successione Austriaca - La Manovra della Méhaigne.
Il comando delle truppe alleate è affidato a Carlo di Lorena (24 VII), che con l’olandese principe di Waldeck raduna a Breda 60-76.000 uomini, compresi alcuni reggimenti inglesi e 6.000 assiani di ritorno dalla Scozia e 16.000 rinforzi austriaci guidati da Lobkowitz, ed avanza in soccorso delle piazze assediate.
Gli alleati si schierano dietro al fiume Méhaigne (2 VIII) e minacciano le linee di rifornimento francese lanciando 7.000 truppe leggere verso Lovanio (ala destra) e due distaccamenti di fanti ed ussari verso ovest (ala sinistra): uno è respinto da Cinq Étoile (1 e 2 VIII), sul fiume Orneau; l’altro attacca il vicino villaggio di Peruis, difeso da un centinaio di uomini e dalla compagnia di croati, elimina quasi tutti i difensori ed ottiene la resa del comandante Cursol (2 VIII).
Maurizio di Sassonia con 80.000 uomini avanza di 12 Km verso il grosso degli avversari (4 VIII) inviando tre corpi a protezione delle comunicazioni con Lovanio: il conte di Saint-Germaine a Wavre, 3.000 uomini guidati da d’Armentières e 2.000 uomini guidati da Froulay. Froulay è attaccato da 1.200 ussari ma grazie all’arrivo di d’Armentières riesce a respingerli. L’ala destra e le comunicazioni verso la Sambre e la Mosa, sono protette dai distaccamenti di Mortagne, con i Volontaires Royaux, del conte d’Estrées e di Crémilles.
Dopo essersi garantito la sicurezza delle comunicazioni, Maurizio di Sassonia sposta progressivamente il capo verso est (15, 17 e 19 VIII), minacciando di avvolgere gli alleati da destra ed inducendoli ad un movimento parallelo che li allontana da Namur, allungando le linee di rifornimento. Gli spostamenti dei due eserciti generano continue scaramucce.
Durante la terza marcia, la retroguardia francese guidata da Löwendal, compreso il reggimento Grassin, combatte dalle 11:00 alle 17:00 contro ussari, panduri e granatieri appoggiati da cannoni (19 VIII), perde 200 uomini contro 7-800 degli attaccanti.
Bercheny con 20 compagnie di granatieri, 40 picchetti e 400 maître ripulisce le sponde della Méhaigne degli avversari e lascia presidi nei villaggi, garantendosi così il controllo della navigazione e dei passaggi del fiume.
Un distaccamento guidato da Löwendal, con i reggimenti leggeri Grassin e La Morlíere, occupa Huy (21 VIII), sulla Mosa, minacciando le comunicazioni dell’esercito alleato con Liegi e Maastricht. Il conte di Beausobre con 200 granatieri, 1.000 fanti, 200 dragoni e 200 ussari occupa i sobborghi della città neutrale di Liegi. Maurizio di Sassonia fa gettare 12 ponti sulla Méhaigne (22 VIII) ed ordina di rompere tutte le mole dei mulini nei dintorni dell’accampamento avversario.
Carlo di Lorena fa gettare dei ponti alle sue spalle sulla Mosa, presso Namur, ed invia oltre la Méhaigne 4-5.000 uomini (25 VIII) che attaccano un convoglio francese di 1.000 vetture. La scorta affronta gli attaccanti ed è respinta in disordine ma dà il tempo al convoglio di passare. L’esercito alleato si ritira oltre la Mosa (notte del 28 VIII) ed il Maresciallo di Sassonia passa la Méhaigne (29 VIII). La manovra della Méhaigne è considerata un magistrale esempio della “petite guerre”.
Mentre gli alleati ripiegano verso Maastricht, il conte di Clermont è incaricato di assediare Namur (5 IX) e ne ottiene la resa (21 IX).
I francesi investono Liegi. Carlo di Lorena muove in soccorso ma è respinto, prende posizione presso Roucoux dove è attaccato e sconfitto (11 X 1746). Maurizio di Sassonia ottiene la resa di Liegi, rientra in trionfo a Parigi ed è nominato maresciallo generale.
Un corpo inglese di 6.000 uomin effettua un colpo di mano contro il porto di Lorient (IX 1745), in Bretagna, ma è respinto. È una delle operazioni anfibie contro le coste francesi, ironicamente paragonate a “breaking windows with guineas” (Rompere i vetri con le ghinee).

Guerra di Successione Austriaca - L’Offensiva Austriaca in Italia.
La Francia ratifica il trattato con il re di Sardegna (17 II 1746) e la Spagna si dichiara favorevole (5 III).
L’Austria si allea alla Russia (1746) per garantirsi la pace con la Prussia e può spostare in Italia, attraverso il Tirolo, 30.000 uomini guidati dal feldmaresciallo austriaco (conte) Ulisse Massimiliano Brown de Camus.
Gli austriaci guidati dal generale Lichtenstein (successo a Schulenberg) cacciano il conte di Gages da Parma. Carlo Emanuele III rompe l’armistizio. I sabaudi guidati da Karl Sigmund Friedrich Wilhelm barone di Leutrum sorprendono Asti, costringendo alla resa 11 battaglioni francesi (7 III 1746) e catturano così 5 generali, 30 ufficiali e 4.800 uomini (5-6.000 uomini in altre fonti). I sabaudi liberano la cittadella di Alessandria (11 III), ridotta alla fame da 5 mesi d'assedio, ed Acqui. Gli Spagnoli evacuano Milano (19 III), dove entra Carlo di Lorena, e ripiegano a Parma. Gli austro-sabaudi guidati da Leutrum assediano e costringono alla resa Valenza (17 IV - 3 V 1746).
Il feldmaresciallo Brown con 7.000 uomini investe Guastalla, taglia le comunicazioni degli avversari con il Piemonte. Gli spagnoli evaquano Reggio e Brescello. Castellar compie una difficile ritirata attraverso gli Apennini (19/20 IV) e raggiunge Sarzana lasciano 3.000 caduti durante la marcia.
Gli austriaci ottengono la resa di Parma (22 IV) catturando 1.200 spagnoli e 25 cannoni.
Brown è minacciato dagli spagnoli guidati dall’infante Filippo di Borbone ma riceve rinforzi e li obbliga a chiudersi in Piacenza.
Gli spagnoli sono soccorsi dai francesi guidati da Maillebois, seguiti però dai sabaudi guidati da Carlo Emanuele III di Savoia. I franco-spagnoli, guidati da Maillebois e da Filippo di Borbone, attaccano le posizioni degli austriaci guidati dal principe di Liechtenstein alla Trebbia (16 VI 1746), presso Piacenza, e sono sconfitti. Filippo di Borbone è assediato a Pavia.
Filippo V di Borbone re di Spagna, alla notizia della sconfitta (9 VII 1746), è colpito da un attacco celebrale che lo porta alla morte. Gli succede il figlio Ferdinando VI che, tramite la moglie María de Braganza, chiede al Portogallo di mediare una pace con l’Inghilterra. Le trattative si aprono a Breda.
Il marchese di Las Minas giunge in Italia (VII 1746) con l’ordine di rimanere sulla difensiva.

Guerra di Successione Austriaca - La Ritirata di Maillebois.
Carlo Emanuele III occupa il passo di Stradella bloccando la ritirata francese verso Genova.
Maillebois avanza nel milanese inducendo gli austro-sardi a seguirlo, poi ripassa il Po presso Piacenza (9 e 10 VIII) su tre ponti di barche, portando con sé 5.000 carri, 4.000 muli e 30 cannoni.
Il generale Botta Adorno, che ha sostituito Lichtenstein, ingaggia la retroguardia francese guidata da Gages, composta da 3 brigate di fanteria e 2 di cavalleria, a Rottofreddo/Rottofreno sul Tidone (12 VIII 1746). Il generale austriaco Berenklau è ucciso mentre attacca l'ala destra avversaria. Dopo 11 ore di combattimenti gli austriaci occupano il campo ma i francesi riescono a sgangiarsi.
Maillebois, rimasto con 16.000 uomini, raggiunge Tortona (14 VIII), procede per Novi, Savona, Genova e rientra in Francia (17 IX).
Piacenza si arrende lasciano in mano austriaca 4.000 spagnoli (quasi tutti malati), 30 cannoni, 30 mortai e numerose munizioni. Gli spagnoli evacuano Pavia (29 VIII).

Guerra di Successione Austriaca - La Rivolta di Genova.
Il feldmaresciallo austriaco Ulisse Massimiliano Brown de Camus, con 40.000 austriaci, 20.000 sabaudi e l’appoggio della flotta inglese, ottiene la resa della repubblica di Genova (6 IX 1746). Lo stesso giorno il torrente Polcevera in piena travolge un distaccamento austriaco, uccide 600 soldati, numerosi muli, cavalli e distrugge parte dei bagagli.
Il generale Botta Adorno (figlio di un esule genovese) impone dure condizioni ed un’ingente indennità di guerra.
Brown lascia a presidiare la Liguria 8.000 tedeschi guidati dal generale Rodolfo conte di Chotek, e con 5.000 cavalieri e 25.000 fanti svizzeri, tedeschi ed italiani (40.000 uomini in altre fonti) invade la Provenza.
Gli asutriaci forzano il Varo (30 XI 1746), che segna il confine, causando ai francesi 500 caduti, passano il Cagne (1 XII) ed investono Antibo (4 XII). Maillebois è sostituito dal maresciallo Belle-Isle.
9.000 spagnoli (12 battaglioni) attraversano il Delfinato per presidiare la Savoia abbandonando il maresciallo Belle-Isle, che resta con 12.000 uomini e ripiega a Puget.
A Genova, presidiata da 7 battaglioni austriaci, una rissa tra soldati austriaci e cittadini, con il celebre episodio del ragazzo Balilla (il primo a lanciare un sasso), degenera in rivolta (5-10 XII 1746). Gli austriaci lasciano 3-4.000 prigionieri, compresi 150 ufficiali, sono costretti ad abbandonare la città e tutta la Liguria. I genovesi formano una milizia di 15.000 uomini.


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