la rabbia ... |
... e l'orgoglio |
ci sono fatti e persone che mi fanno indignare,
che mi fanno vergognare di appartenere alla stessa razza (quella umana) o che, più semplicemente,
meritano la mia rabbia ...
L'ordine
é cronologico a ritroso: dall'alto in basso, dall'inserimento
più recente a quello più antico . Ciò che viene
inserito non viene più modificato; in caso di ripensamenti
si provvede con aggiunte postume, datate. Le immagini, invece, possono
essere aggiunte in ogni momento. Se mi scriverete, pubblicherò i vostri interventi accanto, come in un blog |
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14 ottobre 2013 | ||||
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ERICH PRIEBKE, ad oltre 100 anni di età, è morto nella città del suo destino, Roma, che lo vide giovane capitano delle SS nel marzo del 1944, eseguire scrupolosamente ed efficientemente l'ordine del suo superiore colonnello Kappler di trucidare 335 civili romani, quale rappresaglia per l'eccidio di 33 soldati tedeschi che stavano transitando in Via Rasella. Non ho il minimo dubbio che quei 335 italiani siano stati trucidati da innocenti, ma non dobbiamo dimenticare che in quel periodo gli innocenti, gli inermi erano trucidati a milioni, semplicemente perchè l'intero mondo era in guerra, e in guerra l'atto più esecrabile in tempo di pace, cioè quello di togliere la vita ad un essere umano, viene considerato meritevole di encomio, anzi più ne ammazzi più sei valoroso! Quante centinaia di migliaia di morti furono causate da personaggi che la storia reputa grandi, esemplari, come Cesare, Alessandro Magno, Napoleone ? Non intendo, con questo, giustificare affatto l'eccidio delle fosse Ardeatine, ma voglio soltanto ricordare che esso non è né migliore né peggiore del bombardamento delle città, spesso avvenuto pur sapendo che in esse non vi erano forze nemiche ma solo civili indifesi, a solo scopo di terrorismo. Detto questo, è bene ricordare anche che nel 1948 il tribunale militare di Roma condannò il colonnello Kappler quale unico responsabile di quell'eccidio, mandando assolti tutti gli ufficiali alle sue dipendenze, in quanto meri esecutori dei suoi ordini. Tra di essi non fu prosciolto Priebke solo perchè non era stato portato dinanzi a quel tribunale ma era riuscito a fuggire prima, altrimenti sarebbe stato prosciolto anche lui. Per questo motivo per Priebke NON viene spiccato mandato di cattura internazionale ed egli vive pacificamente per decenni sulle Ande finchè viene casualmente scoperto da una televisione americana, portato in Italia e processato nel 1996. Io ricordo perfettamente la sentenza del tribunale militare di Roma che ne dichiarò la scarcerazione motivando di “non doversi procedere, essendo il reato estinto per intervenuta prescrizione”, e ricordo i tumulti che avvennero immediatamente dopo questa sentenza, il vero e proprio assedio del tribunale che impedì a Priebke di andarsene libero, come da sentenza, e che indusse le autorità, non ho ancora ben capito sulla base di che, a mantenerlo “sotto custodia”, benchè dichiarato formalmente libero, per dar modo alla Cassazione di dichiarare nullo quel processo e disporne uno nuovo che lo condannò all'ergastolo …! Certamente quell'ergastolo non riportò in vita i 335 assassinati alle fosse Ardeatine, per me fu un atto di ingiustizia nei confronti di un soldato esecutore di ordini, per i parenti delle vittime fu comunque una forma di riparazione e, in ogni caso, Priebke fu l'unico ergastolano in Italia, nel dopoguerra, a scontare la pena fino all'ultimo, ad oltre 100 anni di età! Ma, guarda un po', quegli stessi gruppi e persone che abitualmente si dichiarano non violente, pacifiste, porgitrici dell'altra guancia, che esecrarono l'impiccagione di Saddam e l'esecuzione di Gheddafi, oggi insorgono contro … un morto, e gli negano funerali e sepoltura! Che una cosa del genere la dica io, che ho sempre sostenuto la damnatio memoriae per i delitti più efferati, è un conto, ma che la sostenga il “democratico” e cattolico Marino nella sua veste di sindaco di Roma e addirittura la curia cattolica romana … penso sia semplicemente l'ennesima manifestazione di implacabile protervia coi vinti, per distogliere l'attenzione o trovare quasi una compensazione ad altrettanto proterva resa nei confronti dei potenti. Capisco e addirittura giustifico lo sdegno degli ebrei romani e dei parenti delle vittime, che hanno tutto il diritto di odiare ed esecrare chi comunque fu l'esecutore di una tragica rappresaglia di guerra, anche adesso che è morto, ma non trovo giustificazione alcuna per chi, con la fascia tricolore o col rosario in mano, non sappia e voglia portare rispetto per un morto che ha espiato per intero la sua pena. Rispetto per un soldato che ha perso una guerra senza passare dalla parte del nemico, che ha eseguito gli ordini rispettando il suo giuramento, che non ha voluto pentirsi di un ordine eseguito, anche se ciò gli avrebbe sicuramente fatto mitigare la pena, ma che ha comunque affermato nel suo cosiddetto “testamento” che “Tutti gli atti di violenza indiscriminata contro le comunità, senza che si tenga conto delle effettive responsabilità individuali, sono inaccettabili, assolutamente da condannare” ma anche che “Quello che è successo agli indiani d'America, ai kulaki in Russia, agli italiani infoibati in Istria, agli Armeni in Turchia, ai prigionieri tedeschi nei campi di concentramento americani in Germania e Francia così come in quelli russi, i primi lasciati morire di stenti volutamente dal presidente americano Eisenhower, i secondi da Stalin. … Tutti episodi ripeto da condannare senza mezzi termini, comprese le persecuzioni fatte dai tedeschi a danno degli ebrei; che indubbiamente ci sono state.” E questo testamento non lo aveva ancora redatto quando, nel 1997, Montanelli gli scrisse personalmente : “Signor capitano, … Da vecchio soldato, e sia pure di un Esercito molto diverso dal Suo, so benissimo che Lei non poteva fare nulla di diverso da ciò che ha fatto.” Sì, Priebke non poteva fare nulla di diverso allora, come forse nulla di diverso possono fare oggi i cattolici a corrente alternata, bravi a perdonare Caino e inesorabili a dileggiare Priebke, da morto, facendolo passare per barbaro, incapaci di accorgersi che barbari si dimostrano loro. Pubblicato a pag. 26 del quotidiano "LA SICILIA" di martedì 15 ottobre 2013, seppure con diversi tagli che lo rendono confuso ...!. Condividi su Facebook |
Mario Cervi: i criminali di guerra italiani non furono mai condannati
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28 marzo 2013 | ||||
Franco Battiato a Bruxelles (Ansa)
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Tutte e tutti indignati contro Battiato in questi giorni ..., per aver detto, ad un convegno presso il Parlamento Europeo :«Ci sono troie in giro in Parlamento che farebbero di tutto, dovrebbero aprire un casino» Certo, non è stata una bella espressione in bocca ad un assessore al turismo della Regione Siciliana in veste ufficiale, nè ha aggiunto prestigio alla nostra nazione, nè è stata del tutto fondata nella sua genericità ..., nè si rivolgeva specificamente al solo sesso femminile, anzi, come lo stesso Battiato ha successivamente precisato, si riferiva a uomini e donne, anzi, dico io, più agli uomini che alle donne che hanno "esercitato" nel nostro parlamento ... Pubblicato a pag. 32 del quotidiano "LA SICILIA" di venerdì 29 marzo 2013 Condividi su Facebook
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Chi è "fascista" | 7 marzo 2013 |
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Oggi è molto raro, persino in Francia, che qualcuno dia del "sanculotto" a qualcun'altro ..., persino chi prima dava del "robespierre" oggi usa l'epiteto "talebano" per indicare chi è invasato da aberrazione e violenza ideologica, ma son passati oltre 200 anni dalla Rivoluzione Francese ! Io voglio sperare che non siano necessari 200 anni perchè in Italia si finisca col dare del "fascista" non solo a chi ha un atteggiamento dittatoriale (che potrebbe anche starci, anche se ritengo sarebbe più incisivo usare l'epiteto "stalinista"...), ma anche e soprattutto a chiunque NON abbia sul fenomeno, sulla storia del fascismo ESCLUSIVAMENTE opinioni TOTALMENTE negative. E allora in questo Paese si assiste al paradosso che mentre un "buon'anima" post mortem non si nega neppure al peggiore assassino, chi osi tentare una rivalutazione anche di un solo minuscolo fatto del fascismo, viene aggredito senza se e senza ma da una folla inferocita di cosiddette "persone di cultura"... Perchè la stragrande maggioranza della gente, la "maggioranza silenziosa" non arriva a tali eccessi, forse perchè non deve gareggiare con nessuno per conquistare la palma dell'antifascista più antifascista di tutti ...,ma le sedicenti "persone di cultura", i sedicenti maitres à penser della politica, del giornalismo, del "salottismo" non si lasciano scappare un'occasione per gridare "dagli all'untore" ogni qualvolta c'è una persona che, a volte persino involontariamente, emette una sola sillaba fuori dall'assordante coro "antifascista" ad oltranza e a permanenza saecula saeculorum ...! E' così accaduto in questi giorni che una persona stimata e stimabile come la neoparlamentare 5stelle Roberta Lombardi che, tra l'altro, non mi pare abbia in questo senso "scheletri nell'armadio", sia stata subissata da una quantità industriale di riprovazioni e bacchettate per aver scritto sul suo blog : "Se parliamo delle ideologie, penso all’episodio recente di “Grillo che apre a Casapound”. Prima questione: qualcuno mi dice, finchè esistono loro il fascismo non sarà morto, quindi non mi dire che questa ideologia non rappresenta una minaccia presente. Da quello che conosco di Casapound, del fascismo hanno conservato solo la parte folcloristica (se vogliamo dire così), razzista e sprangaiola. Che non comprende l’ideologia del fascismo, che prima che degenerasse aveva una dimensione nazionale di comunità attinta a piene mani dal socialismo, un altissimo senso dello stato e la tutela della famiglia. Quindi come si vede Casapound non è il fascismo ma una parte del fascismo. E quindi solo in parte riconducibile ad esso. Seconda questione, e questo per me è il punto fondamentale, sono 30 anni che fascismo e comunismo in Italia non esistono più. Invocarne lo spettro a targhe alterne è l’ennesimo tentativo di distrazione di massa: ti agito davanti il noto spauracchio perché voglio far leva sulle tue paure per portarti dalla mia parte. Non sono i fascisti o i comunisti che ci hanno impoverito, tolto i diritti, precarizzato l’esistenza, reso un incubo il pensiero del futuro." Oltre ad aver estrapolato la singola frase "l’ideologia del fascismo, che prima che degenerasse aveva una dimensione nazionale di comunità attinta a piene mani dal socialismo, un altissimo senso dello stato e la tutela della famiglia" che tolta dal suo contesto ovviamente acquista un significato diverso e più assoluto, non è stato sufficiente che la stessa Lombardi precisasse sul suo blog "Quella espressa era una analisi esclusivamente storica di questo periodo politico, che naturalmente condanno. In Italia il fascismo così come il comunismo è morto e sepolto da almeno trent’anni. Io posso comprendere i familiari delle vittime del Fascismo, centinaia di migliaia di persone malmenate, fucilate, affidate ai forni tedeschi ... ma non comprendo chi, ad oltre mezzo secolo di distanza, continua a considerare il Fascismo "il male assoluto" (espressione inventata da Fini, se non ricordo male ...!), senza riconoscere che insieme agli orrori dei soprusi squadristici, della guerra e del razzismo il Fascismo fu, oggettivamente, un cambiamento radicale e molto positivo di una società italiana allora ancora praticamente feudale (in molti casi lo è ancora oggi ...!). La storia ha dimostrato che vi furono molti gerarchi arroganti, ladri e approfittatori, ma se emendato dall'evidente maschilismo e militarismo (allora in auge in tutto il mondo, comunque ...), io trovo che il "decalogo" che qui sotto trascrivo potrebbe essere assunto quasi interamente come vademecum delle generazioni di tutti i tempi: DECALOGO DELL'ITALIANO NUOVO (ARNALDO MUSSOLINI) Ma, comunque, se un Paese è libero e democratico, così come viene ritenuto legittimo professare qualsiasi religione e fede politica, comprese la religione cattolica coi suoi milioni di morti per effetto delle crociate, dell'inquisizione o dei conquistadores nelle americhe, quella islamica con migliaia di kamikaze che hanno annientato vite innocenti e stretto il mondo nel terrore, e quella comunista coi milioni di morti nei gulag russi, in Cina, in Cambogia, ... non riesco proprio a capire perchè continui ad essere zittito, criminalizzato, emarginato chi osi pensare che, insieme a tanti sbagli, il fascismo presentò non pochi aspetti assolutamente positivi e addirittura attualissimi. O meglio, lo capisco benissimo, perchè secondo me meno si conosce, più si è ignoranti e più si è massimalisti. Invito tutti ad andarsi a rileggere sul sito antifascista http://www.storiaxxisecolo.it/rsi/rsicartaverona.htm la "Carta di Verona" e, ovviamente emendandola dagli immancabili saluti al duce, antisemitismo e simili "residuati bellici", dirmi se essa non rappresenti ancora oggi, dopo oltre mezzo secolo una sintesi di obiettivi ancora moderni ed ancora non raggiunti. Nella stessa pagina c'è anche un link http://www.storiaxxisecolo.it/rsi/rsicartaverona1.htm che porta al decreto di socializzazione delle imprese del quale qui trascrivo solo due articoli : "Art. 43 - Remunerazione del capitale. Sugli utili netti, dopo le assegnazioni di legge alla riserva, e la costituzione di eventuali riserve speciali, che saranno stabilite dagli statuti e regolamenti, è ammessa una remunerazione al capitale investito nell’impresa in una misura massima fissata per i singoli settori produttivi dal Comitato ministeriale per la tutela del risparmio e l’esercizio del credito. Art. 44 - Assegnazione degli utili ai lavoratori. Gli utili che residueranno dalle assegnazioni di cui all’articolo precedente verranno ripartiti tra i lavoratori: operai, impiegati tecnici amministrativi e dirigenti, in rapporto all’entità delle remunerazioni percepite nel corso dell’anno. Tale ripartizione non potrà comunque eccedere il 30% del complesso delle retribuzioni nette corrisposte ai lavoratori nel corso dell’esercizio. Le eccedenze saranno destinate ad una Cassa di compensazione, amministrata dall’Istituto di Gestione e Finanziamento e destinata a scopi di natura sociale e produttiva. Con separato provvedimento del Ministero per l’Economia Corporativa, di concerto col Ministero per le Finanze, sarà approvato il regolamento di tale Cassa. " Questo veniva scritto e firmato da Benito Mussolini nel 1944 e a quasi settant'anni di distanza non c'è ancora stato nè un governo, nè un partito, nè un sindacato capace di far realizzare tale progetto, che ancora oggi è quanto di più avanzato si possa concepire nel campo del lavoro. Ma io qui non voglio "difendere il fascismo" nè in tutto, nè in parte; voglio solo essere libero di poter scrivere quello che ho appena scritto senza essere definito o considerato nè un mentecatto nè un violento, picchiatore, guerrafondaio, aguzzino, antidemocratico, illiberale, disumano, ... cioè, un "fascista". Anzi penso che "fascista" sia proprio chi è sempre pronto a bacchettare, se non a stroncare, dileggiare, emarginare, martoriare chi come la deputata 5stelle Roberta Lombardi ha osato esprimere un'opinione, che io condivido senza per questo ritenere che debba essere condivisa anche da altri, ma che ha lo stesso diritto di espressione che la nostra Costituzione riconosce all'art. 21 In questo senso penso proprio che sia io che la deputata Roberta Lombardi siamo i più antifascisti del mondo. |
10 maggio 2012 | ||||
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Quando una persona si suicida io mi cavo il cappello dinanzi a chi ha deciso di andarsene, non importa se per scelta lucida e libera o per resa o fuga da una realtà divenuta o vista come troppo opprimente, non meritevole di essere vissuta. |
Un braccio di ferro infinito | 22 febbraio 2012 |
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In questi giorni è comparsa e scomparsa la notizia sull'abolizione, ope legis, dei risarcimenti -pare- dipendenti da "colpi di frusta" fondamentalmente con due motivazioni: a) perchè diagnosticamente quasi mai dimostrabili e b) perchè costano alle assicurazioni italiane ben 2 milioni di euro all'anno, che fanno dell'Italia il primo paese al mondo con tale patologia. |
Un aiutino ai "professoroni" | 23 gennaio 2012 |
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Per il governo certamente non è facile "mettere una pezza" ai motivi che hanno scatenato la protesta dei forconi in Sicilia e che oggi, come era prevedibile, stanno facendo insorgere tutta Italia. |
La rivolta dei forconi | 20 gennaio 2012 |
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E' iniziata lunedì 16 scorso questa strana cosa chiamata "rivolta dei forconi", è iniziata nel silenzio più totale di tutti i media più importanti che solo alla fine del secondo giorno, quando nelle città siciliane cominciavano a finire il carburante e le merci nei supermercati, hanno iniziato ad accennarne, e non in prima pagina ... Alla fine il "solito" Santoro l'ha promossa in prima serata, mentre l'altrettanto "solito" Vespa continuava a far sentire: "Salga a bordo, cazzo!", divenuto ormai un tormentone internazionale ... Il presidente siciliano di Confindustria ipotizza che dietro ai "forconi" possano esserci "mafiosi", ma, seppure sfidato dagli stessi manifestanti, non è in grado di fare un nome che sia uno... Perchè dietro ai forconi ci stanno non solo autotrasportatori, "padroncini", contadini, allevatori, ma anche operai disoccupati, commercianti, padri e madri di famiglia, gente comune e studenti. Insomma ci stiamo (quasi) tutti i siciliani, anche se ormai possiamo camminare solo a piedi perchè sono tutte a secco le pompe di benzina e di gasolio, anche se i mandarini marciscono nei magazzini, il latte viene munto e buttato, la corrispondenza è bloccata e si perde la partecipazione ai concorsi, alle gare d'appalto, e molte città sono invase dai rifiuti. E sono pochi quelli che si lamentano, pochi quelli che disquisiscono se sia giusta, utile, intelligente, produttiva una protesta così ... strana, che è uno sciopero ma anche una serrata, un blocco stradale ma lascia passare i rifornimenti essenziali, e i "capi" promettono che non hanno nessuna intenzione di affamare, danneggiare i siciliani, perchè loro sono tutti i siciliani, che non ne possono più di essere emarginati, ridotti a subire in silenzio, ma che finalmente hanno deciso di prendere in mano il loro destino, visto che i loro governanti o fanno i satrapi a Palermo, o gli alieni a Roma. Perchè, giunti ormai al quinto giorno di paralisi di un'intera isola, il "governatore" Lombardo non mi pare che stia facendo niente di diverso da ciò che (non) ha fatto sino ad ora e Monti finge di non vedere e non sapere ..., perchè -secondo me- SA che i "forconi" hanno ragione: hanno ragione a reagire all'ulteriore aumento dei carburanti, già più cari d'Europa, all'aumento dei pedaggi e dei traghetti che penalizzano soprattutto le regioni più periferiche, hanno ragione a reagire all'implacabilità della Serit che ha già causato il fallimento di tante aziende, hanno ragione a non voler più assistere alla sequela di imprenditori suicidatisi per essere stati costretti a licenziare il personale, hanno ragione a pretendere l'attuazione di quello Statuto Siciliano, tutt'ora vigente ma mai applicato negli articoli più importanti e caratterizzanti, che a Palermo e a Roma conoscono bene, ma ben si guardano dal rispettare, a Roma per egoismo e a Palermo per viltà. E allora come finirà? Ce lo chiediamo tutti, con speranze diverse. I governanti (locali e nazionali) sperano che alla mezzanotte di stasera tutto finisca, come un qualsiasi sciopero, e che domani tutto continui come prima, anzi "meglio" di prima, nel senso che la maggior parte della gente dovrebbe aver capito che qualsiasi "rivolta" è autolesionistica, inutile e dannosa... I siciliani invece sperano che chi ha potere raccolga il senso di questa protesta che non è nè un braccio di ferro con le istituzioni, nè una rivendicazione corporativa, ma è il grido di dolore insopprimibile di un'isola che sta morendo, e che non si rassegna al suo rango di colonia, nè al suo destino di vittima sacrificale sull'altare dello spread, delle banche, dei poteri forti e delle caste. Come finirà? "Lo sapremo solo vivendo" mi viene spontaneo pensare ..., ma credo che dopo questa "rivolta" certamente la Sicilia e l'Italia non saranno più le stesse, perchè la prima credo che abbia ormai capito che solo imbracciando i forconi, ripudiando qualsiasi sigla o bandiera sindacale e di partito e riunendosi tutti insieme sotto il vessillo della Trinacria, c'è possibilità di nutrire ancora speranza verso il nostro futuro, e la seconda che molto probabilmente la prossima volta non resterà a guardare, ma scenderà anch'essa in piazza e allora se non basteranno i forconi, potrebbe rispuntare la ghigliottina.Condividi su Facebook |
Un Paese formale e formalista | 15 dicembre 2011 |
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Certamente l'Italia è uno dei paesi più belli del mondo, con la maggiore quantità e qualità di opere d'arte, con alle spalle un glorioso passato di potenza imperiale, con una schiera di protagonisti di primissimo piano nel campo delle scienze, delle arti, della scoperta, ... ma, se non vogliamo continuare ad impersonare la figura triste e patetica di certi nobili decaduti, che vivono di ricordi e ... languono nella miseria, dobbiamo anche renderci conto, una volta per tutte, che siamo anche un paese formale e formalista, con tutto quello che ne consegue. |
13 dicembre 2011 | |||
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Certamente morire a 20 anni è qualcosa di "innaturale", "contronatura", e quando a morire a 20 anni è un giovane come questo in foto, uno splendido ragazzo che studiava e contemporaneamente lavorava per sostentarsi, il dolore e la disperazione sono al massimo. AGGIORNAMENTO del 5.3.2012: E' successo ancora! Alle 2 di stamattina a Reggio Calabria restava schiacciato Matteo Armellini, 31 anni, insieme a due altri operai rimasti solo feriti. Purtroppo posso solo RIPETERE, PAROLA PER PAROLA ciò che ho detto il 13 dicembre scorso. Aggiungo solo: quanti altri morti ci vorranno ancora per costringere a reale responsabilità i dirigenti dei cantieri? |
Elevare l'età pensionabile | 15 novembre 2011 |
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Una menzogna ripetuta tante volte diventa una mezza verità; se, poi, a ripeterla sono insigni maggiorenti, dirigenti, professori, allora diventa una verità indiscutibile. Io invece voglio discuterla, perchè per me l'assioma che tutti oggi ripetono: "Visto che si è alzata l'età media della vita, è giusto e indispensabile alzare l'età pensionabile" è una menzogna così pacchiana, da stupirsi sia ripetuta da tutti come una verità, infatti, poichè oggi l'età media di sopravvivenza europea si aggira poco sopra gli 83 anni e si ritiene "inevitabile" e giusto portare l'età pensionabile a 67 anni, se fosse vero tale assunto e l'età di sopravvivenza un giorno raggiungesse i 93 anni, bisognerebbe portare l'età pensionabile a 77 anni? L'assunto è assurdo semplicemente perchè l'indubbio protrarsi della lunghezza media della vita non corrisponde ad altrettanto protrarsi delle perfette condizioni di salute, efficienza e reattività che, invece, continuano a non mutare in modo significativo. E'sbagliato che i figli debbano pagare la pensione ai padri e ai nonni, anzichè ciascuno debba pagarla a se stesso! |
La doppia morale | 6 novembre 2010 |
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Il presidente francese Mitterrand aveva una amante e una figlia "segreta" e in Francia lo sapevano tutti, tutti i francesi e tutti i giornali, ma nessuno ne ha fatto parola se non, e con molto rispetto, dopo la sua morte. Personalmente ho sempre pensato e penso che le preferenze sessuali (tutte) di tutti siano un fatto assolutamente privato, sia che si tratti di cittadini qualsiasi che di "potenti" e penso, anzi, che gli uni e gli altri possano avere tendenzialmente comportamenti globalmente più positivi se sono soddisfatti sessualmente e, di contro, comportamenti acidi o aggressivi se insoddisfatti, per qualsiasi motivo ... Stare al centro di una ricca tavolata a raccontar barzellette circondati da belle ragazze credo che sia il sogno di qualsiasi uomo etero "normale", ma allora perchè criticare chi ha gusti sessuali diversi (gay e lesbiche) se volesse aspirare ad una situazione analoga, seppur non etero? Ciò che fa indignare me, insieme a milioni di altre persone, è questa doppiezza, questi "vizi privati e pubbliche virtù", questo prostrarsi pubblicamente dinanzi alle più retrive sessuofobie cattoliche e questo "disinvolto" comportamento personale, difeso e addirittura ostentato come un diritto inalienabile alla personale libertà e felicità, mentre si è condotta e si continua a condurre un'attività legislativa che definirla illiberale, retriva e bigotta è poco. |
Il riso fa buon sangue ...! (ovvero: consoliamoci così !)
(si consiglia doppio click sull'immagine per visualizzare direttamente su youtube)
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Se fossimo in un Paese civile ... | 31 gennaio 2010 |
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Il Sole-24ore online oggi pubblica: Non è il primo uomo che si suicida per la perdita del lavoro, e purtroppo non sarà neanche l'ultimo, che dopo qualche sottile trafiletto sui giornali, dimenticheremo. Come tutti gli altri. |
Berlusconi 2009: se questo è un uomo ... | 9 febbraio 2009 |
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Quello che segue è il testo della lettera che Beppino Englaro e la moglie Saturna Minuti scrissero nel 2004 alle più alte cariche dello Stato, tra cui l'allora presidente Ciampi e l'allora premier Berlusconi. (dal sito www.desistenzaterapeutica.it) Al Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi Ci rivolgiamo a Lei, signor Presidente della Repubblica e agli altri destinatari di questa lettera aperta per portare a Vostra conoscenza quanto è accaduto, e continua ad accadere, al bene personalissimo "vita" di Eluana. Noi siamo i suoi genitori: Saturna e Beppino Englaro. E quel che segue è la sintesi d'una storia fatta di dolori, battaglie, illusioni, in nome di una libertà fondamentale che ci pare negata e maltrattata. Tutto è cominciato la mattina del 18 gennaio 1992, quando nostra figlia Eluana a bordo della sua automobile è entrata in testacoda e si è schiantata contro un muro. L'impatto violentissimo le ha causato un gravissimo trauma encefalico e spinale: Eluana non era più in grado di intendere e di volere e versava in uno stato di coma profondo. Dal momento in cui è giunta in queste condizioni all'Ospedale di Lecco è scattato un inarrestabile meccanismo di tutela del bene "vita" di Eluana, meccanismo che noi genitori abbiamo considerato inumano ed infernale. I medici dell'Unità Operativa di Rianimazione dell'Ospedale di Lecco, diretta dal professor Riccardo Massei, in assoluta ottemperanza al giuramento di Ippocrate, hanno dato inizio alla rianimazione ad oltranza di Eluana. Diamo atto ai medici che l'assistenza data a Eluana è corrisposta ai criteri della più evoluta letteratura scientifica internazionale e si è svolta in una struttura perfettamente adeguata, con il massimo sostegno possibile ed immaginabile da parte di tutte le persone ritenute idonee ad essere chiamate in causa per il bene di Eluana, genitori compresi. Il prof. Massei fu da subito molto umano, semplice e chiaro, tanto che ci disse che il sapere scientifico, per un caso grave come quello di Eluana, era di poco superiore allo zero per quanto concerneva la sua evoluzione futura. La rianimazione non poteva in alcun modo essere sospesa per volontà di nessuno al mondo, finché non fosse avvenuta la cessazione irreversibile di tutte le funzioni dell'encefalo di Eluana, ovvero finché non fosse intervenuta la sua morte cerebrale. Eluana non è morta: è caduta in uno stato vegetativo persistente e, dopo due anni, in uno stato vegetativo permanente nel quale si trova tuttora. Oggi è in un letto d'ospedale, senza alcuna percezione del mondo intorno a sé: non vede, non sente, non parla, non soffre, non ha emozioni, insomma, è in uno stato di morte personale. Ha bisogno d'assistenza in tutto e per tutto: viene lavata, mossa, girata, nutrita ed idratata da una sonda supportata da una pompa. I medici sono riusciti a salvarle la vita, ma la vita che le hanno restituito è quella che lei aveva sempre definito assolutamente priva di senso e dignità. Eluana, sin da bambina, in più occasioni ci aveva manifestato un concetto molto definito della libertà e della dignità, che l'adolescenza e la maggiore età avevano sempre più rafforzato e reso limpido. La libertà di disporre della propria vita secondo la sua coscienza e la sua ragione era un valore irrinunciabile per Eluana, il quale non sarebbe mai potuto venir meno perché faceva parte, per così dire, del suo DNA. Il tema del bene personalissimo "vita" era stato affrontato in famiglia molte volte, anche in occasione di svariate situazioni-limite che i mezzi di comunicazione avevano portato alla ribalta pubblica. Era così emerso un valore di fondo molto forte ed univoco: solo la coscienza e la ragione di Eluana, di Saturna e di Beppino potevano decidere se le rispettive vite fossero da considerare ancora vite e se avessero un senso ed una dignità. Il caso ha voluto che la nostra famiglia approfondisse anche il tema della rianimazione senza ripresa di coscienza dopo giorni e settimane, come pure quello dell'essere tenuti in vita in stato vegetativo permanente. La sospensione dei soste-gni vitali per queste due estreme condizioni, in modo da non essere tenuti in vita forzatamente oltre determinati limiti di tempo e così poter finalmente essere lasciati morire, era per Eluana, Saturna e Beppino la cosa più ovvia e naturale del mondo. L'orrore di vedere uno di noi tre privo di coscienza, tenuto in vita a tutti i costi, invaso in tutto e per tutto da mani altrui anche nelle sfere più intime, non sarebbe stato in alcun modo sopportabile e ammissibile: Eluana ha sempre considerato ciò una barbarie. Questa era la volontà di Eluana e noi genitori volevamo e vogliamo che venga rispettata. Siamo stati costretti ad iniziare una lunga battaglia legale: ci siamo rivolti ai giudici affinché, nel rispetto della volontà di Eluana, autorizzassero i medici a sospendere i trattamenti di sostegno vitale. Riteniamo semplicemente contro lo spirito della nostra Costituzione venire così palesemente discriminati del diritto inviolabile alla libertà di terapia e cura fino alle più estreme conseguenze, possibile nella condizione personale capace di intendere e di volere, ed impossibile in quella non più capace di intendere e di volere. A oltre 10 anni dallo scioglimento della prognosi nel senso dell'irreversibilità delle condizioni di Eluana, la seconda sentenza della Corte d'Appello di Milano, pronunciata nel dicembre 2003, ha ritenuto inammissibile e da rigettare la richiesta di sospensione delle misure di sostegno vitale, con la quale il papà Beppino (che ne è il tutore) dà semplicemente voce a quanto Eluana avrebbe deciso nel caso le fosse capitato di trovarsi in una simile situazione. ____________________________________ Il signor Englaro ha detto di aver ricevuto risposta solo da Ciampi (che si dichiarava incompetente in merito) e da Pera. Il Signor Berlusconi ha fatto dichiarare che a Palazzo Chigi non risulta mai pervenuta tale lettera. I suoi avversari politici lo hanno sempre sbeffeggiato dandogli, tra l'altro, anche del bugiardo ed io ho commesso l'errore di pensare che fossero essi in malafede, anche in considerazione dell'obiettiva persecuzione giudiziaria che essi non hanno mai ammesso, dell'invidia che il suo successo in politica ha determinato e della provenienza di molti oppositori dalla ben collaudata scuola di partito del vecchio PCI, maestra nell'arte della disinformazione e dell'agressione politica. Ma il signor Englaro, oltre ad essersi conquistato la stima mia e di milioni di italiani, ... ha le ricevute delle raccomandate ! E allora SILVIO BERLUSCONI E' UN BUGIARDO. Anche per me. Ma questa potrebbe essere una "virtù" per un politico, tanto quanto una battuta volgare per una prostituta..., ma in questi giorni ha saputo fare di più... Per rafforzare la tesi che Eluana "è viva" ha detto che ha un regolare ciclo mestruale e potrebbe avere figli ..., che è la volgarità peggiore che potesse inventarsi, riferendosi ad una donna inerme da 17 anni, incapace di intendere e volere, oltre che di alimentarsi! Allora o è un necrofilo o è, lui, l'arcianticomunista, più materialista di qualsiasi materialista! Non basta: proprio lui che sta a tutti i costi tentando di IMPORRE con legge dello stato che TUTTI i cittadini non potranno in futuro più decidere di esser lasciati morire in pace, ha il coraggio di continuare a dire che sono gli ALTRI gli STATALISTI ! Quindi bugiardo, materialista, volgare e statalista! Non basta! Il signor Englaro ha chiesto a Napolitano e Berlusconi "da padre a padre" di andare a far visita alla figlia, da soli e in privato, per rendersi conto delle sue reali condizioni. Il Colle non mi risulta a tutt'oggi abbia risposto e se rispondesse in privato o non rispondesse affatto lo comprenderei perfettamente, poichè il rifiuto di sottoscrivere il decreto-legge berlusconiano contro Englaro non è stato motivato dalle condizioni della donna, ma esclusivamente da motivazioni più generali ed è importante che Napolitano, proprio in questo momento, mantenga quanto più una funzione di terzietà e di imparzialità. Ma il signor Berlusconi come ha risposto ? Dicendo che sarebbe andato a far visita ad Eluana solo dopo che avessero ripristinato la sua alimentazione e idratazione forzata. Ammesso che avesse ragione lui, i baciapile e il Vaticano nel ritenere la sospensione di alimentazione e idratazione forzata un omicidio, vi sembra questo il modo di rispondere ? Questo mi fa risaltare quanto il signor Berlusconi sia anche IPOCRITA e FALSO, perchè a parole dice che farà di tutto per "salvare Eluana", nei fatti invece rinuncia all'unico gesto virile e "cristiano" che forse non avrebbe convinto Englaro, ma che sarebbe stato sicuramente apprezzato umanamente e civilmente. Ma se ha deciso così, è stato un bene: per me e per tanti altri che sino ad ora abbiamo pensato che fosse un uomo coraggioso perchè si è dimostrato più piccino di quanto gli epiteti dei suoi avversari non abbiano mai detto, e un bene anche per il signor Englaro che seppur per un solo attimo avrebbe potuto tentennare nella sua decisione, in tal modo invece non ha avuto tale opportunità e il destino farà il suo corso. Di sicuro i due uomini: Englaro e Berlusconi sono l'uno la cartina di tornasole per l'altro. Englaro: provato, aggredito, subissato da insulti, giganteggia come un vero Eroe civile (come lo definisce El Pais) che resiste in nome dell'amore e del rispetto per la figlia, per mettere fine ad uno strazio durato 17 anni e per vincere una battaglia di civiltà a nome di tutti noi. Berlusconi: vigliacco, bugiardo e ipocrita che si lascia tirare i fili dal Vaticano, che con una mano lo istiga e con l'altra chiama al telefono il Presidente Napolitano per "confermare gli ottimi rapporti" ...! Signor Berlusconi, un giorno ti renderai conto che in questi pochi giorni sei stato capace di tirarti da solo addosso più fango di quanto te ne abbiano regalato i tuoi oppositori e che, seppur finirai questa legislatura, essa sarà certamente l'ultima perchè noi italiani possiamo anche farci illudere, farci conquistare, farci anche turlupinare ma, in fondo, non siamo stupidi.
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Nucleare in Italia ? Non il solito "no, grazie" | 5 novembre 2008 |
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E mia certezza, e non solo mia, che l'attuale governo Berlusconi stia facendo un enorme sbaglio scegliendo di far tornare il nucleare in Italia, ed ho l'impressione che la mia non sia un'opinione e basta, quindi di per sè discutibile e controvertibile, ma qualcosa di ben più serio, essendo la risultante dei seguenti, e concomitanti, fatti certi: 1) E' certo che, anche fantasticando che in Italia si riesca a rispettare i tempi di progetto, la prima centrale non potrà essere finita se non dopo 7 anni dall'inizio della progettazione, per cui, sempre ipotizzando che si inizi entro il 2008, essa sarà finita non prima del 2014. 2) E' certo che, anche ammettendo che si rispetti tale tempistica, occorrerà aggiungere anche ulteriori tempi per il caricamento e il collaudo sicchè l'inizio verosimile di produzione, se tutto fila liscio, è prevedibile poco prima del 2018. 3) E' certo che fino a tale data non solo l'Italia non produrrà un solo watt di energia elettrica dal nucleare, quindi permarrà in una situazione energetica molto precaria, e gli investimenti cospicui necessari per realizzare il nucleare verranno sottratti da altre utilizzazioni come, ad esempio, per rendere meno precaria, già entro un paio di anni, tale situazione, semplicemente costruendo rigassificatori. 4) E' certo che già adesso il prezzo dell'uranio è in costante continuo aumento tant'è vero che pare che Spagna e Germania abbiano già deciso di abbandonare per il futuro tale tecnologia. Pur essendo infatti tale minerale 40 volte più abbondante dell'argento e diffuso persino nelle acque, esso è troppo disperso sicchè ai costi per la sua movimentazione e arricchimento (fondamentali per il suo uso come combustibile nucleare) bisogna aggiungere cospicui costi di estrazione, considerando anche che dell'uranio scavato solo una piccolissima percentuale è utilizzabile per l'uso in centrale. 5) E' certo che a quasi 30 anni dalla chiusura delle centrali nucleari già attive in Italia, nessun governo italiano è stato capace di trovare almeno un sito nazionale di stoccaggio definitivo dei materiali radioattivi esausti che, appunto da quasi 30 anni, giacciono ancora nelle centrali stesse, con crescenti problemi di sicurezza . 6) E' certo che il problema dello smaltimento delle scorie non è stato risolto affatto in nessuna parte del mondo, a meno che non si voglia considerare una soluzione valida nascondere l'immondizia sotto il tappeto; questo stanno facendo infatti i paesi nucleari, a parte la disseminazione dell'uranio impoverito nei posti più stravaganti, dalle zavorre degli aerei alle bombe anticarro, essi stanno infatti puerilmente mettendo sottoterra o sotto il mare tonnellate di scorie che resteranno radioattive migliaia di anni. Queste sono le mie certezze, alle quali possiamo aggiungere, queste sì opinabili, le mie paure: 1) Sulla base di queste certezze trovo che sia irresponsabilmente velleitario per un Paese che non riesce neppure a smaltire la spazzatura (e meno che meno i residui delle sue ex centrali nucleari), ipotizzare seriamente di smaltire scorie radioattive, salvo affidarle ai Russi che le scaraventino segretamente nel mare del Nord, o ai Cinesi che nemmeno tanto segretamente le disperdano in Tibet ... 2) Trovo altresì stupido entrare nel "nucleare", seppure di terza generazione, proprio adesso che i Paesi più attenti ne stanno uscendo e che l'uranio per le centrali (non l'uranio minerale generico) sta divenendo sempre di più difficile e costosa estrazione, quindi per nulla risolutivo, in prospettiva, della crescente sete di energia. 3) Credo abbastanza probabile che, come già avvenuto con le autostrade, le ferrovie, le dighe, ecc. non solo i costi preventivati per la costruzione di nuove centrali si triplicherannono strada facendo, ma che addirittura, per un motivo o per l'altro, i ritardi di messa in funzione siano tali da dover poi fermare le centrali nucleari dopo pochi anni semplicemente per mancanza di materia prima a un costo accettabile; 4) Dando per scontato che vengano costruite centrali "intrinsecamente sicure" (cioè quelle che si autospengono in caso di qualsiasi problema), dando per scontato che si sia capaci di allocarle in zone geologicamente davvero idonee (e non sul terreno del solito speculatore o su quello soggetto ad alluvioni, come già avvenuto in Italia) e dando altresì per scontato che le si sappia costruire in modo da resistere all'assalto di aerei kamicaze o simili attentati, come si farà a proteggere con certezza dal terrorismo i tanti trasporti necessari prima per rifornirle di combustibile, poi per portare il combustibile esausto al ritrattamento, poi per portarlo ai luoghi di stoccaggio? 5) Infine non dobbiamo dimenticare che l'energia nucleare ha "costi vantaggiosi" solo perchè essi vengono determinati analogamente a quelli delle centrali a carbone, a petrolio, a gas, considerando i costi di progettazione, costruzione, gestione e approvvigionamento per Kw prodotto. Ma le centrali nucleari hanno costi enormi di dismissione e smaltimento che, se considerati, abbattono quasi totalmente il loro presunto "costo vantaggioso", quindi di che stiamo parlando? E poichè io continuo a detestare i vari "sfascisti" di turno buoni solo a criticare, a bloccare e non a proporre alternative, ecco, seppure sinteticamente la mia alternativa. Per risolvere al più presto possibile la necessità di diversificazione e di aumento di produzione, fatto 100 il budget dei prossimi 4 anni di governo, investirei immediatamente 40 per i rigassificatori, 40 per lo sviluppo del fotovoltaico e 20 per la ricerca e l'incentivazione di altre forme di energia alternativa. Investirei massicciamente nel fotovoltaico perchè, nonostante l'attuale tecnologia non sia particolarmente performante, credo che sia questo il miglior futuro per noi e per le prossime generazioni e trovo che sia assurdo (per non usare altri termini più coloriti) che in Germania, ben più povera di sole, ci siano già oggi 400.000 edifici con pannelli solari mentre noi, "paese del sole" siamo fanalino di coda sia nell'installazione che nella produzione di pannelli solari! Ricoprendo di pannelli fotovoltaici la quasi totalità degli uffici pubblici (scuole, ospedali, caserme, ...) nonchè le zone industriali e i tetti dei privati consenzienti, con i nostri livelli di insolazione credo che in Italia raggiungeremmo almeno il 40 % del nostro fabbisogno energetico (anche se sono convinto che potremmo superare anche il 60 %). 4 Kw di pannelli solari, sufficienti ad una famiglia media, li montano un paio di persone (anche assolutamente inesperte) in non più di 5 giorni se su un tetto, in 3 giorni se su un terrazzo o su terra. E appena installato il contatore si comincia a produrre energia elettrica per sè e per la rete nazionale. Oltre ai pannelli di silicio in Germania, negli USA, in Giappone e persino in Cina si stanno già moltiplicando le fabbriche di pannelli ai cristalli di silicone e a film sottile, ancora meno inquinanti, più performanti e meno costosi, ma noi in Italia stiamo a progettare centrali nucleari e a ... registrare la crescita zero del PIL e a... "1000" dell'idiozia dei nostri governanti! Condividi su Facebook Pubblicato anche sul Forum di Panorama |
Lo stupro dell'anima | 27 ottobre 2008 |
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"Quella sera di giugno del 2002, Valentina Cavalli era appena uscita da un concerto, a Milano, in compagnia del fidanzato Lorenzo. Una Mercedes super lusso si avvicinò: tre giovani della Milano 'bene'. Uno rimase in auto a far il palo, gli altri due immobilizzarono il ragazzo e stuprarono Valentina lì per terra, sul marciapiede. La vita di Valentina finì quel giorno, su quel marciapiede. Quanto scrive Roberta sul suo blog mi porta a fare diverse considerazioni: 1) Se la vicenda di Valentina fosse una esasperata eccezione essa potrebbe farci pensare alla naturale fallacia umana di qualsiasi uomo, anche se tra-vestito da giudice e potremmo sperare in una revisione del processo, innescata dal "fatto nuovo" determinato dal suicidio di Valentina; invece questo è l'ennesimo caso di pessimi giudici che maleficamente sfruttano pessime leggi in un pessimo Paese dove in tutti i tribunali sta scritto "La legge è uguale per tutti", ma chi ha soldi ed è potente la fa franca sempre. 2) Pensavo (e credo di non essere il solo) che ci fossimo buttati dietro le spalle definitivamente quelle sentenze che fino agli anni 70 ammiccavano al machismo da due soldi e marchiavano a fuoco le donne che non solo avevano "provocato" il loro stupro ma addirittura erano così "sfacciate" da dichiararlo in tribunale. 3) Detesto chi a questo punto afferma che "tutti siamo responsabili" di questa a quanto pare invincibile "cultura dello stupro", quindi, come al solito "nessuno è responsabile". Io credo che invece i responsabili siano bene individuabili se ci sforziamo di non usare le solite generalizzazioni ma definiamo impietosamente le singole mele marce di ogni paniere. Le responsabilità stanno nella scuola, nella persona di quei ministri che sino ad ora hanno istituzionalizzato il "buonismo", quei presidi che hanno preferito seguire tale andazzo, turarsi naso ed occhi pur di non avere "grane", e soprattutto quei docenti, pochi, che hanno dimenticato o non hanno mai saputo che si educa (e si diseduca) col proprio esempio e, tanti, che hanno tollerato bullismo, insolenza, irriverenza, degrado nelle loro classi. Responsabilità stanno nella magistratura, nelle persone di quei membri del CSM che hanno chiuso entrambi gli occhi sui giudici incapaci o buonisti (perchè il giudice per definizione NON deve essere nè buonista nè forcaiolo, deve mantenersi comunque imparziale), non hanno mai valorizzato, se non post mortem, i giudici eccellenti e non si sono mai dimenticati di bacchettare aspramente i giudici "scomodi", alla De Magistris o Forleo. Senza dimenticare l'Associazione Nazionale Magistrati, nelle persone di chi non sa fare altro che reclamare il mantenimento dello statu quo (=strapotere e malagiustizia) contro qualsiasi accenno di riforma. Responsabili sono i cattivi maestri della nostrana politica, inarrivabili nelle affermazioni di principio e ineguagliabili nella negazione di tali principi nelle leggi e nella pratica comune. Con ciò non voglio esercitarmi nella "nobile arte" italica di dare tutte le responsabilità agli "altri" e mai a se stessi, ma io la mia piccola parte, come insegnante, come genitore e come cittadino l'ho sempre fatta. Avete ciascuno di voi fatto altrettanto? |
Se questa è vita | 23 febbraio 2008 |
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"Vita è la donna che ti ama, il vento tra i capelli, il sole sul viso, la passeggiata notturna con un amico. Queste parole di Piero Welby mi son tornate in mente quando il camaleontico Giuliano Ferrara, con sussiego ed autoreferenzialità ha proclamato nei giorni scorsi che anche l'aborto terapeutico rientra a pieno titolo in questa sua nuova crociata "Aborto? No, grazie!" perchè anche se le indagini diagnostiche ci confermano che il bambino che nascerebbe sarebbe certamente malato, tutto sommato non sarebbe altro che un uomo malato, come tanti che sono nati allorchè tali diagnosi prenatali non erano possibili. Il che è perfettamente in linea con la crociata talibana cattolica "Pro life" che, talibanamente appunto, non ammette "se", "ma", "però" e coerentemente, ma tragicamente, non solo non ammette l'aborto ma obbliga a reimpiantare embrioni, se nati con inseminazione artificiale, anche se certamente malati . Ribadisco ancora una volta: la Chiesa cattolica, come qualsiasi altra setta, club, circolo ..., può imporre questo ed altro ai PROPRI aderenti e non ha nessuna colpa se i politici italiani (TUTTI, con la sola esclusione dei radicali) si lasciano pesantemente condizionare dalle sue scelte. Amo e condivido molto la definizione che della vita umana da Welby e penso che tutto ciò che non rientri in questa definizione, neppure come ragionevole aspettativa, non possa considerarsi "vita umana" tout court. Persino molti animali, quando si trovano in situazione di cattività, e quindi "intuiscono" che il loro figlio verrebbe a nascere in quella stessa situazione, NON li fanno nascere. E, guarda la combinazione, i più accesi talibani antiabortisti chi sono? I preti, che la chiesa cattolica vuole SENZA figli, e adesso Ferrara, anche lui senza figli ! Mi sembra di tornare al tempo in cui la stessa chiesa cattolica, in questo stesso nostro Paese, voleva imporre a TUTTI di non poter scegliere il divorzio (tranne i pochi privilegiati che ricorrevano alla "Sacra Rota") e delineò scenari di dissoluzione sociale, di promiscuità e di anarchia se il divorzio fosse stato reso possibile anche in Italia. Ma io mi accorsi di aver sbagliato subito, quando vidi che questi scenari nefasti non solo non si realizzarono, ma molte persone ritrovarono la loro gioia di vivere (quella della definizione di Welby ...!) chiudendo un rapporto coniugale infelice e possibilmente realizzandone un altro, felice stavolta. Senza per nulla imporre a chi volesse rispettare in eterno il vincolo matrimoniale, anche se infelice, di spezzarlo per forza! E quella lezione mi servì per preferire di affidarmi da allora alla mia, seppur fallace, testa piuttosto che all' "illuminato Magistero" della chiesa cattolica ...; spero che gli italiani facciano altrettanto adesso, scegliendo di difendere la vita umana alla Welby e di non tornare indietro su conquiste di civiltà e di libertà (=responsabilità) faticosamente già raggiunte. |
Giovani di ieri e di oggi | 3 novembre 2007 |
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Quando io ero un ragazzo (prima metà degli anni 60), accanto alla maggioranza dei soliti coetanei (e non) ignavi, amorfi, indifferenti alla politica, c'eravamo delle minoranze molto ideologizzate che davvero pensavano di "cambiare il mondo". Noi di destra vivevamo con un interessante "strabismo" perchè con un occhio guardavamo al passato, all' "impero sui colli fatali di Roma", alla vittoria scippata dai traditori, agli italiani infoibati e agli assassini divenuti eroi, e con l'altro guardavamo al futuro, che sarebbe stato radioso semplicemente applicando la legislazione sociale della Repubblica di Salò, normativa alternativa contemporaneamente al capitalismo, al liberalismo e al marxismo, che ancora oggi sono convinto offra intuizioni valide. Sì, è vero, in nome di questi ideali ce le siamo date di santa ragione ma posso assicurare che se alcuni vertici dell'estrema sinistra e dell'estrema destra erano manovrati da burattinai "istituzionali", noi della base di destra non immaginavamo neppure lontanamente tutto ciò e rimanevamo agghiacciati (e ancor più esacerbati) dalle stragi "di destra" e dagli assassini di sinistra (Ramelli, i fratelli Mattei, sono solo alcuni esempi di un tempo in cui sui muri e su certi giornali si leggeva "uccidere un fascista non è reato"). Con questo intendo dire che, anche senza saperlo, "I care", me ne importa, era il motivo che accomunava i giovani di destra e di sinistra ed eravamo davvero convinti che la nostra azione sarebbe riuscita a cambiare la società. Nel famoso "68", pur stando dall'altra parte (perchè non riuscivo ad accettare che comunque si sprangassero i professori e si distruggessero prima le università e poi le scuole superiori in nome di "non sappiamo cosa vogliamo, ma lo vogliamo tutto e subito!") sono stato contento anch'io che si propugnasse "l'immaginazione al potere!" e che si insorgesse contro i baronati universitari. Oggi non solo i baronati universitari sono più potenti che mai, ma il livello di ignoranza è palpabile in ogni settore, con rare eccezioni, ovviamente. Non solo, ma "la casta" si è fatta più arrogante, più impunita ed è raro trovare tra i giovani chi abbia animo e voglia di contrastarla, mentre sovrabbondano quelli che vogliono piuttosto riceverne privilegi. Chi aveva fatto rinascere qualche speranza creando un partito nuovo che avrebbe dovuto essere formato da non professionisti della politica, ha finito col raccattare vecchi arnesi democristiani e socialisti, mentre l'ultimo nuovo partito, il Partito Democratico, finge di scegliere il suo segretario con elezioni farsesche e somiglia tanto alla vecchia DC ...! Bella alternativa davvero! Cambiare casacca e bandiera è ormai considerato "normale" perchè, si dice, "le ideologie sono cadute". Ma sono davvero cadute ? Cosicchè i giovani di oggi (non tutti, per fortuna! Ma tanti comunque...) anzichè lottare per "cambiare il mondo" scendono in campo CONTRO il cambiamento : contro la Moratti che voleva cambiare la scuola e contro Fioroni che sta cercando di porre un minimo rimedio agli sfasci sia della Moratti che dei suoi predecessori; contro la TAV, rischiando di restare tagliati fuori dall'Europa e con una rete ferroviaria interna ancora meno veloce di soli 10 anni fa; contro le trivellazioni in Valle di Noto, come se noi non avessimo bisogno di petrolio e come se volessero mettere i pozzi dentro il duomo; contro gli inceneritori e contro le discariche come se non stessimo affogando nella spazzatura e non stessimo sperperando miliardi per pagare chi, all'estero, ce la ricicla... Il risultato è un Paese in declino, una barca che affonda mentre l'equipaggio litiga e se ne frega, un lento ma inarrestabile tramonto dinanzi alla sempre più sfolgorante alba cinese e indiana ... Ma allora, sono meglio questi giovani di oggi, disoccupati o sfruttati, rassegnatamente costretti a fare i "bamboccioni" o eravamo meglio noi che ci sprangavamo in nome di un mondo migliore ? |
Un Paese che va in fumo | 13 giugno 2007 |
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Da decenni ho sempre sostenuto che il nostro Paese va alla malora perchè i nostri governanti (destra, sinistra, centro, ... non cambia niente, purtroppo!) impiegano il 90 % del loro tempo per cercare o mantenere equilibri di potere, beghe di partito e simili e solo il restante 10 % per governare davvero l'Italia. Mi devo correggere: non il 90 % ma oltre il 95 % viene dedicato a restare in sella e forse nemmeno il 5 % per legiferare, decidere, scegliere per il bene comune. E in questo preciso momento forse il tempo per le tresche sfiora il 100 %, se l'attuale governo non solo si dimostra incapace di attuare la "lenzuolata di liberalizzazioni" annunciata a suon di tromba (rimangiata la liberalizzazione dei taxisti, quella dei notai, la cancellazione del P.R.A., e ... così via...!), non solo non ha raggiunto l'accordo per modificare la legge Maroni sulle pensioni e per dare il via definitivo alla TAV, ma non è neppure capace di defenestrare il comandante della Guardia di Finanza Gentile, visto che la Corte dei Conti ha eccepito circa la regolarità burocratico-legale della nomina del suo successore ...! E l'opposizione che fa ? Poichè gli italiani, esasperati da questo stato di cose, hanno in massa suffragato i suoi candidati alle amministrazioni locali, non trova niente di meglio che andare a piangere sulle ginocchia del Presidente della Repubblica, sostenendo che questo governo è ormai sfiduciato dagli italiani e che quindi o si va alle urne o si fa un governo "tecnico" che comunque alle urne porti ... E nel frattempo il Paese va in malora: i ricchi sempre più ricchi e sempre più evasori, i poveri sempre più poveri, indebitati e a rischio di criminalità, il ceto medio sempre più strozzato dalle tasse e vicino alla soglia di povertà ... Ma quello che mi fa più rabbia è che, se pure si votasse domani e l'attuale opposizione riconquistasse il governo, sono ahimè certo che comunque il muro del 95 % di cui parlavo all'inizio non verrebbe abbattuto, visto che quando l'attuale opposizione è stata al governo (e per 5 anni), pur essendo molto meno litigiosa dell'attuale, non ha nè attuato liberalizzazioni, nè attuato il principio del legittimo conflitto tra contribuenti (la parcella che io pago a te, me la metto in detrazione), nè sorvegliato la speculazione sull'euro-lira, nè snellito la pubblica amministrazione ma ha regalato miliardi alla chiesa cattolica (non rivedendo l'8 per mille, regolarizzando 15.000 insegnanti di religione e togliendo l'ICI su tutte le proprietà ecchesiastiche...), costretto ad andare a fare l'inseminazione all'estero e non disincentivato la "fuga di cervelli" all'estero ... E allora è tutto un passare dalla padella della sinistra alla brace della destra, con un centro che versa benzina sotto entrambe e ... gli italiani che schiumano di rabbia arrostendosi. Arrostendoci. Bruciandoci. |
2 giugno 2007 | 2 giugno 2007 |
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Da molti anni non mi capitava di assistere, alla televisione, alla parata in occasione della festa della Repubblica, il 2 giugno, ma anche stavolta non ho saputo (e voluto) resistere alla commozione che mi prende ogni volta, guardando quelle migliaia di soldati di tutte le armi che sfilano seri e impettiti, al ritmo cadenzato di tante bande, seguendo il tricolore. Perchè in modo assolutamente involontario ed automatico, mentre altri avranno da ridacchiare sullo "sguardo marziale", sui pennacchi e sulle corsette dei bersaglieri, io invece non posso fare a meno di pensare ai milioni di ragazzi come quelli che in quasi 200 anni di "Stato Italiano" sono morti o sono rimasti dilaniati in una delle tante guerre grazie alle quali l'Italia è quella che è oggi, e a quanti tra questi ragazzi e ragazze che sto vedendo sfilare, rischiano di fare la stessa fine in uno dei tanti scenari in cui ancora oggi il mio Paese è impegnato in armi nel mondo, o nell'azione di contrasto alla criminalità all'interno dei nostri confini Così come non posso fare a meno di indignarmi nel ricordare i miei 15 mesi di leva, durante i quali io, allora convintamente di destra, dovetti rendermi conto che sicuramente meglio sarebbe stato per l'Italia arrendersi subito, se vi fosse stata una guerra, piuttosto che fingere di combattere con quell'esercito del quale toccavo con mano la pressocchè assoluta inefficienza. Non dimenticherò mai (erano gli anni sessanta) le nostre radio residuati bellici (io ero radiotelegrafista) alcune delle quali funzionavano per scommessa, mentre altre non funzionavano affatto. E non dimenticherò mai l'alluvione di Genova dopo la quale mentre i miei commilitoni spalavano fango dalle cantine con delle minuscole vanghette pieghevoli (quelle avevamo !), io giravo in jeep per la città, impolverata e dolente, con a bordo una radio residuato bellico (quella avevamo) visibilissima grazie ad una enorme antenna per cui la gente ci fermava per chiederci informazioni o per chiederci di comunicare richieste di aiuto ed io non sapevo più che scusa inventarmi per non dire che la radio era rotta e che era tutta una farsa ! Come erano tutta una farsa le cosiddette "ispezioni" in caserma, durante le quali qualche alto papavero militare veniva a passarci in rassegna nel cortile interno (ma mai che chiedesse qualcosa a noi soldatini, mai che visitasse le nostre schifose latrine ... o assaggiasse il nostro rancio di pessima qualità ! ) recitando la parte di chi osserva con scrupolo ciascuno di noi e ciascuno dei molti mezzi schierati e tirati a lucido, senza accorgersi mai che alcuni di quei mezzi li avevamo allineati lì trascinandoli a braccia perchè guasti da anni ! Come mai nessuno eccepiva qualcosa allorchè facevo notare che le batterie a secco per le radio da campo erano assolutamente scariche nonostante la data di fabbricazione fosse recentissima o, incredibile! addirittura posticipata rispetto alla data reale ! O nessuno sapesse spiegarmi come mai non solo continuavamo ad avere in dotazione i "moschetti 91-38" (così chiamati proprio perchè, inventati nel 1891, erano stati "modernizzati" nel 1938), ma molti di essi erano non residuati, ma nuovi di fabbrica ! E allora la mia commozione ha lasciato posto al disgusto, guardando applaudire quella faccia di bronzo di Bertinotti, lui che aveva sostenuto il "disarmo unilaterale" dell'Italia, lui che ha continuato a fare professione di antimilitarismo anche dopo essere divenuto la terza carica dello Stato, adesso in tribuna d'onore, accanto al compagno Napolitano, oggi presidente della repubblica che, almeno lui, ha assunto, e non solo da ora, un atteggiamento di sincero revisionismo rispetto al suo passato di komunista-antimilitarista-filosovietico. Eccoli tutti lì, senza pudore, a far finta di credere in ciò in cui io ho da sempre creduto e continuo a credere. E così la mia commozione, spontaneamente com'era apparsa, si dileguò. |
Fondamentalismo cattolico | 24 dicembre 2006 |
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Ancora una volta, per la fortuna di chi voglia lucidamente e non preconcettamente valutare le azioni degli uomini, la chiesa cattolica romana, ufficialmente e chiaramente, ha gettato la maschera svelandosi, ancora una volta ripeto, in tutta la sua alterigia, arroganza e fondamentalismo disumano, negando i funerali religiosi a Piergiorgio Welby.
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Vincono i NO al referendum costituzionale | 26 giugno 2006 |
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E così abbiamo buttato il bambino insieme all'acqua sporca! |
Più stupidi di così ! | 24 agosto 2004 |
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In questi giorni il prezzo del greggio ha raggiunto i 50 dollari al barile e, poiché non si tratta di un picco improvviso ma di un trend che dura da oltre 2 mesi, credo che il prossimo anno dovremo stringere la cinghia più di quanto sia umano. Molti non riflettono che il prezzo del petrolio così alto non significherà solo un maggior costo di benzina ed autotrasporto in genere, ma una levitazione di tutti i prezzi indistintamente, particolarmente in un paese come il nostro dove non solo la stragande maggioranza delle merci si sposta su gomma, ma produciamo energia bruciando combustibili derivanti dal petrolio e, soprattutto, dove si continua a disprezzare una risorsa gratuita e da noi diffusissima che é l'energia solare. Ci sono paesi del Nord Europa, con un irraggiamento irrisorio rispetto al nostro, dove l'energia ricavata dal sole é dieci volte superiore a quella che si produce in Italia. E i nostri politici che fanno? Discettano se, come e quando "modulare" le accise sulla benzina o riproporre la scelta nucleare già rigettata da questo paese. Nessuno si preoccupa di chi il prossimo inverno vivrà malissimo o non sopravviverà perché non potrà permettersi di aumentare le spese per il riscaldamento (il nostro gasolio da riscaldamento é il più caro d' Europa!) e, soprattutto, nessuno -né nella maggioranza, né nell'opposizione- pensa a gettare le basi (seppur sia già troppo tardi !) per affrancarci dalla dipendenza dal petrolio non solo per sottrarci ai capricci del mercato, ma per trovarci pronti a vendere agli altri il nostro know-how sulle energie alternative allorché si realizzerà il sogno di Bin Laden: il petrolio a 150 dollari al barile. Perché ci arriveremo. E non sto pensando ad un "banale" attentato al porto di Ras Tanura (4,5 milioni di barili al giorno) o al "semplice" dirottamento di un aereo su Abqaiq, la più grande raffineria del mondo (7 milioni di barili al giorno) o al perdurare dell'impossibilità di commercializzare il petrolio iracheno, ma al pacifico ma inarrestabile sviluppo industriale cinese o di altri Paesi Emergenti che fanno levitare la domanda di energia e, dulcis in fundo, all'instabilità politica dell'Arabia Saudita con un sovrano praticamente in coma, un reggente ultraottuagenario cardiopatico e una pletora di possibili pretendenti al trono, tra i quali liberali e filooccidentali ma anche estremisti islamici e amici di Bin Laden. Questo é lo scenario nel quale noi ci permettiamo di "tirare a campare" anziché mettere in atto quanto da me (e non solo da me) proposto (clicca sui link qui accanto). |
Abusi su prigionieri iracheni | 13 maggio 2004 |
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Nei giorni scorsi sono state diffuse le immagini mostranti soldati americani che torturano ed umiliano oltre ogni limite prigionieri iracheni. L'indignazione é unanime, soprattutto perché quelle immagini non sono state scattate nei lager di Hitler o di Krusciof, o di Breznev, o di Mao, o di Pol-Pot, o di Fidel Castro, ma nelle prigioni di un Iraq "liberato dal tiranno Saddam Hussein", dove tale trattamento era la regola mentre lui e i suoi figli spadroneggiavano, ma che adesso venivano gestite dai "liberatori". Non riconosco questi aguzzini; nella civiltà a cui appartengo ci assicuriamo che anche gli animali che alleviamo per il macello abbiano condizioni di vita "dignitose" e che sia loro evitato ogni dolore durante la macellazione (a differenza della civiltà ebraica e musulmana che li fa morire per lento dissanguamento, o di molti popoli orientali che li spellano vivi ...). La tortura é stata ufficialmente "abolita" con la Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo del 1948 ma, anche se tale principio è stato ulteriormente ribadito in altre successive convenzioni, oggi esistono (dati forniti da Amnesty International) oltre 150 stati che la continuano a praticare sistematicamente, in almeno 80 dei quali essa ha avuto come conseguenza la morte. Poiché io detesto le sublimi affermazioni di principio che, proprio perché sublimi finiscono, già nel momento stesso in cui vengono pronunciate, contraddette dalla molto più concreta realtà quotidiana, in attesa di divenire tutti degli angeli, tutti buoni, tutti generosi, tutti onesti, ritengo che anziché affermazioni sublimi, vadano fatte affermazioni realistiche, possibili. Personalmente ritengo che sia possibile, e quindi doveroso, non ricorrere alla tortura mai, come sancito nel 1948, sia in pace che in guerra. Ma non in presenza di guerriglia e terrorismo. So di confliggere con la "morale corrente", e già in fondo a questa pagina mi sono autodefinito un "selvaggio", ma credo vi sia un solo caso in cui possa essere legittimata la tortura (che è comunque cosa diversa dall'umiliazione !): in una situazione di guerriglia o terrorismo, particolarmente se sia il solo sistema per ottenere informazioni utili a salvare dal nemico altre vite umane. Al nemico che si batte con coraggio vanno riservati quelli che una volta si definivano "onori militari", altro che torture ! Perché si é battuto per onorare la sua bandiera e la sua divisa. Il guerrigliero, con il quale posso anche arrivare a simpatizzare se sta continuando a battersi contro un avversario soverchiante e non per interessi personali, di casta o confessionali, non può aver diritto allo stesso trattamento perché, anche nel caso in cui le sue azioni avessero esclusivamente obiettivi militari, avverrebbero al di fuori di un contesto di guerra. E' come un giocatore di calcio che fa gol nell'intervallo tra primo e secondo tempo o dopo il termine della partita. A maggior ragione il terrorista che se la prende con i civili: é solo un vigliacco, anche se lottasse per il più nobile degli ideali. Le torture inflitte a quei poveri cristi in Iraq da inglesi ed americani quindi, anche per me che sono "un selvaggio", non avrebbero dovuto aver luogo, se é vero che erano persone qualsiasi, prese in retate generiche, e quasi tutte innocenti. Ma se fossero stati dei terroristi, quelli che stanno impedendo la pacificazione, che fanno il tiro al bersaglio su soldati che non sono più impegnati in operazioni di guerra, che fanno stragi di civili, allora la tortura, non come "punizione" ma come mezzo per estorcere loro informazioni per impedire nuovi massacri, per me avrebbe avuto giustificazione. Anche in tal caso però, ed anche per me "selvaggio", l'abuso sessuale e la gogna mediatica documentata da foto e filmati non possono avere nessuna giustificazione e fanno il paio con gli abusi sessuali, le gogne vere e le graticole della santa inquisizione, un orrore che credevamo, qui in occidente, di aver definitivamente chiuso negli armadi della storia. Invece la barbarie, che evidentemente resta latente anche in noi occidentali, continua a riaffiorare nella sprangatura del barbone, nello sfruttamento (di prostitute o di dipendenti, non ha importanza), nella pedofilia, nella violenza urbana, nell'insensibilità delle burocrazie, nel "nonnismo" delle caserme ... Noi occidentali però i violenti, i magnaccia, i pedofili quando possiamo li giudichiamo e li imprigioniamo; in molti paesi islamici (non in tutti, per fortuna !) invece si autodefiniscono eroi ed ostentano la loro felicità nel mozzare la testa a degli innocenti o ad infierire persino sui resti di coloro che considerano loro nemici. E questa é la linea di demarcazione tra la nostra civiltà e la loro barbarie. |
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Bugie dell'opposizione e fatti del governo | 9 luglio 2003 |
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Ho trascorso tutta la mia vita politicamente schierato all' «opposizione», schifato prima dai governi democristiani poi da quelli del cosiddetto "centrosinistra" e da quelli che, addirittura, non sapendo più come chiamarli, furono definiti "balneari" poiché duravano talora anche neppure un mese ... La "discesa in campo" (espressione elegante per non dire "discesa nel cortile"...) di Silvio Berlusconi mi ha fatto ben sperare: avevo cominciato a stimarlo all'epoca della sua lotta per la liberalizzazione dell'etere e avevo ammirato la sua geniale idea dil far trasmettere centinaia di videocassette contemporaneamente e in sincrono da parte delle emittenti locali dell'epoca, in modo da dare allo spettatore la sensazione della "diretta nazionale" allora impedita, e con pervicace arroganza, non solo dai ministri democristiani, ma anche dai giudici che trovavano più comodo e proficuo assecondare il potere, piuttosto che rileggersi bene la Costituzione laddove sancisce la piena libertà d'espressione con ogni mezzo ... Mi ha deluso una prima volta con la scelta dei ministri del suo primo governo e con quel suo "imbarcare democristiani" a tutto spiano che credo abbia finito con lo snaturare ciò che ritenevo dovesse essere Forza Italia, cioé un partito nuovo con gente non professionista della politica, o comunque con gente che sino ad allora non aveva avuto responsabilità di potere ... Mi sta continuando a deludere con alcuni degli attuali ministri e soprattutto con quel suo, talora obbligato, ma non meno ributtante, compromesso continuo con chiunque in qualunque modo, all'interno o all'esterno della maggioranza, si opponga alla necessità di cambiamento del modo "politichese" di NON affrontare i problemi, di dilazionarli, di non chiamarli col loro vero nome ... Ma, ciò detto, continuo a stimare l'uomo e il politico Silvio Berlusconi e a ritenere l'attuale governo il «meno peggio» di tutti i precedenti e di qualunque altro possibile attualmente, anche perché l'alternativa é un'opposizione di centro-sinistra che, eccettuati i casi personali e sporadici di pochi uomini intellettualmente onesti, credo rappresenti quanto di peggio si possa immaginare. Forse persino l'odio fratricida e antipatriottico dei periodi bui delle lotte guelfo-ghibelline appare meno riprovevole dinanzi all'atteggiamento di acrimonia pretestuosa e permanente, di odio anche personale oltre che ideologico e soprattutto di antitalianità dell'attuale cartello dell'opposizione, della sua longa manus costituita dal sindacato CGIL, e di tutto quell'arcipelago di "Girotondi", "Disubbidienti" e simili, con il quale malevolmente interagisce. Ho ammirato, quasi con commozione, l'atteggiamento dell'opposizione degli U.S.A. che, allorché Bush prese la decisione di attaccare l'Iraq, nonostante fino a quel momento avesse chiaramente manifestato di non condividere assolutamente tale scelta, dichiarò di essere pienamente solidale con lui, "senza se e senza ma" ! Senza temere di perdere i voti di quei milioni di pacifisti, anche americani, che proprio in quel momento inscenavano una delle più globali manifestazioni contro tale guerra ! Tutto il contrario dell'opposizione italiana che non tralascia nessuna pur minima occasione non per attaccare (perché é il suo diritto) ma per denigrare l'attuale governo, il suo attuale capo e l'immagine del nostro Paese nel mondo. Un'opera di denigrazione e di sfascio a tutto campo, senza eccezioni e ricorrendo sistematicamente alla menzogna ripetuta e amplificata sulla maggioranza dei media italiani, spesso imbeccata e aizzata anche a livello internazionale. Invito chi non fosse d'accordo con queste mie affermazioni a cliccare qui per scaricare un elenco dei provvedimenti già varati dall'attuale governo Berlusconi in appena due anni di lavoro e ... nonostante questo tipo di opposizione interna e l'avversa congiuntura politico-economica internazionale. E' un documento in formato pdf compresso nel quale sono solo elencati i vari provvedimenti raggruppati in relazione ai corrispondenti impegni elettorali. Sono dati, non opinioni di parte, e dimostrano come le affermazioni apodittiche dell'opposizione che continua a ripetere (dopo soli due anni di legislatura) che "Berlusconi non ha mantenuto nessuno degli impegni elettorali" siano pura bugia e demagogia, che non danneggia purtroppo solo i bugiardi e demagoghi che le fanno (che riperderanno anche le prossime elezioni !) ma danneggia tutti gli italiani indistintamente. Ho saputo di questo documento solo leggendo "Panorama", perché non ne ho trovato notizia su altri media, e per scaricarlo ho dovuto attendere i tempi biblici e i malfunzionamenti del sito di Forza Italia. Ciò per dimostrare quanto sia falsa l'affermazione, echeggiata anche all'estero, secondo cui "Berlusconi controlla tutti i media italiani", o la diceria secondo cui vivremmo in un "regime illiberale" dove "il problema dei problemi é il «conflitto d'interessi»" che ha consentito al governo di asservire e controllare tutti i mezzi di propaganda ...! Quando invece non sa o non riesce neppure pubblicizzare l'elenco di ciò che ha fatto ! |
Uno dei manifesti della campagna elettorale di due anni fa |
Ma quanto siamo buoni ! | 6 gennaio 2003 |
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L’AGGUATO Verso le otto di sabato sera, in una strada del quartiere di Secondigliano (alla periferia di Napoli), due minorenni di 13 e 17 anni tentano di rapinare un uomo del suo scooter. Uno dei due ragazzini è «armato» di una pistola giocattolo Questa la sintesi che ha fatto il del 5 gennaio 2003 Il presidente della Repubblica ha poi espresso il suo dolore per la morte del ragazzino, ma non ha profferito una parola per l'agente, diciannovenne, che adesso é addirittura costretto a non tornare a casa sua, per timore di vendette da parte dei parenti o amici delle vittime. Siamo al capolinea. Quando persino Ciampi, che peraltro stimo, probabilmente senza accorgersene, si rende interprete del "buonismo" ormai dilagante ed asfissiante, credo che sarebbe molto meglio farcene una ragione e togliere le armi a tutti: poliziotti, carabinieri, esercito, ... In tal modo la scorta del presidente della Repubblica non rischierebbe di uccidere qualcuno che, per scherzo ( !), puntasse una pistola giocattolo contro Ciampi. E se poi il presidente o chiunque altro proprio volessero proteggersi dai malintenzionati, basterebbe rivolgersi alla camorra, alla mafia, alla sacra corona unita: c'é solo l'imbarazzo della scelta. Queste organizzazioni, a differenza di polizia, carabinieri e simili, i cui stipendi gravano sul bilancio dello Stato, si autofinanziano o, al massimo, possono chiedere un "pizzo" di qualche centinaio di euro al mese ..., e poi sono efficienti e farebbero risparmiare persino sulle spese per i tribunali: non ve ne sarebbe più bisogno. Certo, sorgerebbe il gravissimo problema di che fare con queste migliaia di poliziotti, carabinieri e soldati rimasti non solo disarmati ma anche disoccupati ! Di alcune centinaia (dei più bravi: quelli che hanno preso Riina e simili) non dovremmo preoccuparci perché verrebbero subito uccisi; alcune migliaia potrebbero poi essere assunti appunto dalla camorra, dalla mafia, ecc. (che da qualche parte devono pur reclutare la loro manovalanza, quindi é meglio che la reclutino tra personale già addestrato all'uso delle armi, vi pare ?), e gli irriducibili potrebbero, a scelta, farsi crocerossine, o frati, o assistenti sociali per consolare i parenti delle persone giustiziate, stavolta "in nome del popolo italiano", dalle organizzazioni di delinquenti, pardon, di nuovi tutori dell'ordine, precedentemente menzionate. Fantascienza, provocazione ? Fantascienza e provocazione é che quell'agente oggi sia davvero indagato e davvero impossibilitato a tornare a casa. Fantascienza e provocazione é che questo non sia un caso isolato, ma l'assurda "normalità" per chiunque osi difendersi (l'agente, il tabaccaio, l'orefice, il proprietario della villetta, ...) Signor-presidente-dei-buonisti, anche a me dispiace che un ragazzo sia morto, perché se non trovava di meglio che fare il rapinatore doveva essere un povero disgraziato, ma non dimentichiamo che era stato lui a dire "Spara! Spara!" all'amico che teneva la pistola giocattolo in mano ! Se non in una situazione come questa, vuole dirmi, signor-presidente-del-consiglio-superiore-della-magistratura-Ciampi, quand'é che si può parlare di "legittima difesa" ? E se continuiamo ad indagare ogni carabiniere o poliziotto che usa le armi per difendere se stesso o gli altri, per quanto tempo ancora essi troveranno il coraggio per farlo, rischiando la propria vita, perché -non dimentichiamolo- é questo che fanno ? |
Pena di morte ? Sì, e poi buttarli nell'immondizia | 14 ottobre 2002 |
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Questa la sintesi di ciò che, a oggi, appare essere avvenuto in quel di Brescia, sabato 28 settembre 2002: Desirée Piovanelli, 14 anni, pare sia stata attirata in un casolare da 3 compagni e amici che le avrebbero detto: «Vieni nella cascina, ci sono tre gatti abbandonati» e lì sarebbe stata stuprata e accoltelata con una efferatezza che ha colpito gli stessi carabinieri. L'altro ieri é staot arrestato un 36enne vicino di casa che i ragazzi accusano di aver partecipato o di essere stato l'autore principale -non si comprende ancora bene- di questa efferatezza nei confronti di una ragazzina che si sarebbe difesa strenuamente, senza per questo arrestare l'impeto orrendo della combriccola. Crimini come questo lasciano atterriti, disorientati. E per fortuna che lo siamo ancora! Non lo erano invece questi tre mocciosi e questo gaglioffo: vigliacchi ! Che hanno tentato per giorni di recitare la parte di chi non sapeva nulla e che purtroppo ormai non sono più rare eccezioni, ma gli ennesimi protagonisti di una cronaca che sempre più spesso narra di "fidanzatini" che sgozzano la "fidanzatina" riluttante, di giovani bruti che massacrano antiestetici ma inoffensivi barboni: storie di "ordinaria" violenza, spesso con l'aggravante di rivolgersi a vittime non solo indifese, ma assolutamente fiduciose nei loro carnefici. Giovani che "dopo" se ne vanno tranquillamente al bar, a passeggio, con gli amici, come se non avessero una coscienza, come se avessero ucciso una mosca, una formica. E noi "società civile", Stato, scuola, genitori, che facciamo? Sino ad ora abbiamo solo confuso, mistificato i ruoli. Io credo infatti che sia umano e comprensibile, se non auspicabile, che i genitori di un figlio che si sia macchiato di un crimine come questo non possano ripudiarlo, ma non debbano fargli mancare il loro amore, pur esecrandone l'atto. Come pure la Chiesa (qualsiasi essa sia): svolge la sua "missione" nell'accogliere i reprobi e nel tentare di "convertirli" al pentimento. Ma scuola e Stato non devono avere l'amore dei genitori o la charitas della Chiesa, ma l'impegno all'educazione e al miglioramento degli individui e della società (la scuola) e alla difesa degli inermi e alla punizione dei delinquenti (lo Stato). Un ladro, un truffatore, un estortore, si possono (dopo averli puniti) "rieducare", recuperare, reinserire nella società. Ma chi ha tolto la vita non potrà mai più restituirla. Ed io credo che allorché si abbia l'assoluta e totale certezza della loro colpa, ed escludendo gli omicidi colposi, gli assassini non possano pagare altrimenti che con la loro stessa vita. E non perché la pena di morte possa servire come deterrente a simili crimini (anche se io credo che, seppure in minima parte, comunque serva anche a questo), ma semplicemente perché questi individui sono indegni di continuare a vivere. Neppure nel più fetido Gulag. Sono indegni di essere considerati uomini, sono feccia di cui la società deve liberarsi. Ecco perché Caino per me non solo va ucciso, ma non é degno neanche di una sepoltura: va buttato tra i rifiuti. Questa é inciviltà? Bene: continuiamo allora ad allevare, blandire, commiserare e coccolare questi mostri. Perché di questo si tratta. Cerchiamo, una volta tanto, di NON essere ipocriti: certamente nessuna persona di buon senso consapevolmente alleverebbe un mostro come questi, ma é cio che facciamo allorché accettiamo, ormai senza più limite, l'esercizio dell'inciviltà, della maleducazione, della violenza nelle scuole, nelle case, nella società. E' quello il germe: chi a scuola offende i suoi insegnanti e i suoi compagni e viene lasciato fare "perché si deve comprendere, si deve accogliere, si deve recuperare" senza porre, di fatto, alcun limite; chi a casa non viene educato (perché i genitori spesso son assenti, distratti, incapaci o superficiali); chi nella società viene tollerato (dal comportamento bullesco, alle sarabande senza casko in ciclomotore, alle vetrine sfasciate nelle dimostrazioni ...) per un malinteso senso di "libertà", non ci dobbiamo stupire se il più delle volte finisce col delinquere o, talvolta, col togliere la vita a persone inermi. Allora più che alle pene (che comunque devono essere severissime e irrevocabili in questi casi) sarebbe opportuno che noi genitori, insegnanti, cittadini, cambiassimo atteggiamento e passassimo da un malinteso, mieloso e irresponsabile "mammismo" a "tolleranza zero" nei confronti di chi non rispetta gli altri. Erika, l'altra ragazzina ligure che insieme al suo fidanzatino massacrò qualche anno fa la madre e il fratellino aveva scritto : "Uccidiamoli, tanto siamo piccoli e non possono farci niente". Se questa é civiltà, ve la regalo. Io sono un selvaggio. |
Desirée Piovanelli |
Morto il manager che voleva l'eutanasia | 17.9. 2002 |
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ROMA - Ha vissuto come ha voluto, voleva scegliere come morire. Non c’è stato tempo. La malattia ha fatto da sé. Una crisi respiratoria l’altra notte. Si chiamava Enzo Buongiorno, era romano, faceva il manager, aveva 77 anni. Gli ultimi due li ha passati con la sclerosi laterale amiotrofica: male incurabile, degenerativo, che colpisce i motoneuroni 2. Piano piano paralizza i muscoli. Mani, braccia, gambe, collo. Fino ai polmoni, fino al cuore. Nessuna speranza. Soltanto un lento spegnersi, immobilizzato su una carrozzina, con una cannula nella gola e un tubo nello stomaco. Perfettamente lucido. Non la voleva una morte così. Enzo Buongiorno se n’era scelta un’altra, quella dolce. Suicidio assistito. Fuori dall’Italia perché qui non è permesso. «Voglio morire da vivo» disse quel giorno, ed era il 23 luglio scorso, all’ospedale Fatebenefratelli. C’era un dibattito sull’eutanasia, l’aveva preparato e finanziato lui con il Tribunale del Malato. Organizzare convegni scientifici era il suo mestiere, dopo quello di medico chirurgo. «Non diventerò un vegetale, non mi ridurrò a qualcosa di meccanico, vivrò finchè questa parola avrà un senso. Devo già essere accudito, sollevato, lavato, accompagnato in bagno. Se voglio guardare la tv qualcuno deve premere il tasto sul telecomando. Ho bisogno di aiuto anche per grattarmi il naso. Basta, sono stanco. Tutto è pronto, ho comprato già il biglietto, solo andata, senza ritorno». Giovanna Cavalli - Trascrizione dal E' veramente triste, e mi fa profondamente rabbia, che dell' eutanasia in Italia si debba parlare solo in occasione di questi fatti eclatanti, e che l'eclatanza provenga dal "rango" sociale o culturale del morto di turno. Tutti sappiamo di un amico, un parente, un conoscente dal nome ignoto ai più, violentato con torture inenarrabili dalla sorte, sì, ma anche dall' ipocrisia, dal "perbenismo" bigotto, dalla coerenza becera a principi in sé nobili, ma assolutamente ignobili se proclamati in astratto, senza tener conto dell'uomo. Ho deliberatamente evitato di usare l'espressione "costretto a vivere" perché essere ridotto ad un vegetale o, peggio ancora, avere la piena lucidità di subire un male assolutamente inesorabile, senza scampo, invasivo, doloroso, che affligge non solo chi in prima persona lo patisce ma chiunque questa persona ami davvero, credetemi, non é vivere, quindi le attuali leggi non costringono a vivere ma costringono a subire un supplizio tanto atroce quanto disperato e senza ragione. Se poi si é laici, o addirittura atei, o semplicemente agnostici, maggiormente non si comprende questa costrizione alla tortura, allorché ci viene negato di andarcene da questo mondo nel quale non abbiamo deciso di nascere. Non voglio esaltare il suicidio (che é tutt'altra cosa e che pure io condivido se fatto come determinazione personale e non frutto di depressione, paura, viltà), ma voglio affermare il primato della ragione (sembra assurdo doverne riparlare, ad oltre tre secoli dall' Illuminismo ...!), primato che in Olanda é stato affermato in questo ambito da molti anni, e dove non pare proprio che sia sopravvenuta un'ecatombe di massa, ma si é affermato un principio di civiltà. Lo stesso principio di civiltà che ci fa soccorrere chi soffre, che fa mobilitare centinaia di persone o spendere centinaia di milioni per salvare una sola vita, anziché lasciar fare alla natura o al caso che la vorrebbe morta. Sì, proprio lo stesso principio: aiutare chi soffre a non soffrire, perché non viene applicato allorché l'unico rimedio ad una sofferenza senza fine é proprio la morte, decisa, scelta, invocata proprio dal diretto interessato? In Olanda e in Danimarca ci sono già leggi che, pur con le massime garanzie e cautele, consentono di scegliere quando andarsene, se la malattia é incurabile e c'é la determinazione del paziente. In Svezia l'assistenza al suicidio é un "delitto non punibile". In Italia, nonostante le lotte dei Radicali, le dichiarazioni coraggiose di persone influenti (cito Montanelli, Veronesi, ... tanto per fare qualche esempio), continuiamo a seppellire il dolore e la libertà di pochi sotto una enorme melassa di ipocrite buone intenzioni e di inconfessabile viltà. |
Palestinese di 36 anni, vedova, madre di 7 figli uccisa: «collaborava» | 26 agosto 2002 |
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"A Tulkarem, in Cisgiordania, Ikhlas, palestinese, 36 anni, vedova con sette figli, è stata assassinata sabato dalle Brigate Al Aqsa perché «spia» al servizio degli israeliani. Il giorno prima quattro attivisti armati e mascherati hanno fatto irruzione nella baracca dove abitava la donna e hanno prelevato uno dei figli, Baker, 17 anni. Poi per oltre due ore lo hanno torturato e frustato con un cavo della corrente. Il ragazzo ha raccontato: «Volevano sapere tutto di lei» " Ovviamente, solo un trafiletto su qualche giornale. Perché i "cattivi" sono gli Israeliani e i "buoni" restano sempre e comunque i terroristi al soldo dei signori della guerra palestinesi. |
"Autunno caldo!" | 15 agosto 2002 |
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Ormai é certo: il prossimo autunno sarà peggiore di quello a seguito del quale poi cadde il 1° governo Berlusconi. Il "popolo bue" sarà aizzato da Cofferati, Moretti, Rutelli, Angius, Bertinotti e ...compagni vari...! Qualcuno dirà:"Ma é il sacrosanto diritto dell'opposizione !" Certo. Ma il "diritto" si esercita nelle sedi istituzionali competenti, rispettando le regole, quindi in Parlamento, quindi presentando proposte alternative credibili e non fomentando le piazze. Trovo assurdo che chi é stato al potere solo fino ad un anno fa ed é stato incapace persino di varare la sola riforma televisiva, cerchi di affossare o annacquare quelle riforme che l'Italia attende da mezzo secolo (giustizia, previdenza, fisco, ...) e che questo governo intende realizzare. Trovo il colmo della cretinaggine che si possa scendere in piazza contro un governo che, per la prima volta, vuole ridurre le tasse (seppure con gradualità) ed aumentare l'occupazione. Trovo scandaloso che si buchi la barca nella quale si sta tutti dentro, solo per avere il piacere di dimostrare che il timoniere non sa governarla. Speranza: stavolta ci sono due fattori nuovi rispetto all'autunno caldo del 1994: moltissime persone di "sinistra", dopo ciò che ha fatto la sinistra al governo, ha smesso di lasciarsi incantare e quindi non si lascerà manovrare e, stavolta, al Quirinale abbiamo un galantuomo e non un piccolo ometto ricattabile, pavido e sofista. La barca non affonderà. |
Che faccia tosta ! | giugno 2002 |
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Gli ineffabili Pezzotta e Angeletti (CISL e UIL) dichiarano di avere avuto "assicurazioni dal governo che la modifica dell'art. 18 non riguarderà chi é attualmente occupato" ..., ma il governo questo lo aveva chiarito fin dall'inizio, prima ancora dello sciopero generale; l'attuale "scoperta" dei due capipopolo tenta solo di giustificare la loro "rottura di fronte" con la CGIL ! Se lo avessero "capito" fin dall'inizio, non solo avrebbero risparmiato all'Italia lo sciopero generale, ma avrebbero accelerato quella riforma del lavoro che ridurrà il sommerso e creerà nuova occupazione! |
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