Pino Curatolo: opinioni, commenti,osservazioni e proposte dell'autore su ambiente, energia, costume ...
perchè no ?
... e l'orgoglio
perchè no ?

Quante volte ti é capitato di trovare la soluzione di un problema, o il rimedio ad un difetto, o il miglioramento di una situazione, che a te sembra quasi lapalissiano e che non riesci a spiegarti come mai nessuno l'abbia ancora messo in atto ? Mai ?
Beh, a me invece spesso ...! Anche se sempre meno, con l'avanzare dell'età e ... coll'avanzare anche della consapevolezza che, tra i detentori del potere, ben pochi hanno come priorità la soluzione dei problemi, il rimedio ai difetti, il miglioramento delle situazioni di cui sono responsabili ...!
A questi impotenti "potenti" a volte ho anche scritto: regolarmente senza ottenere risposta ! Così mi "sfogo" qui ...

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

L'ordine é cronologico a ritroso: dall'alto in basso, dall'inserimento più recente a quello più antico . Ciò che viene inserito non viene più modificato; in caso di ripensamenti si provvede con aggiunte postume, datate. Le immagini, invece, possono essere aggiunte in ogni momento.
Se mi scriverete, pubblicherò i vostri interventi accanto, come in un blog
     
     
 
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


 
Colpa del gas o ... del governo?
21 marzo 2018  
 

 

 

 

 

 

 

 

 

Quattrocchi

Catania, 26 febbraio 2017

Quattrocchi

Il megaimpianto Noor, in Marocco

 

catania gas

Esplosione del 20 marzo 2018 a Catania

Un'ennesima tragedia causata dall'uso del gas nelle nostre case: tre morti a Catania, dei quali 2 erano vigili del fuoco.
E' l'ultimo risultato di un "bollettino di guerra" che fa centinaia di vittime ogni anno e danni strutturali paurosi nel nostro Paese e in tutti gli altri dove il gas viene usato per riscaldarsi e cuocere gli alimenti nelle nostre case.
A ben poco servono tutte le normative di sicurezza, perchè anche quando sono osservate non dobbiamo dimenticare che basta una sottilissima fessurazione per diffondere il gas e una piccolissima scintilla per farlo esplodere !
Eppure azzerare tutti questi morti e queste distruzioni oggi sarebbe molto facile e abbastanza veloce: basterebbe interdire il gas nelle nostre città e nelle nostre case semplicemente sostituendolo con l'elettricità.

Se ci riflettete, che senso ha continuare a spendere soldi per "metanizzare" le città, manutenere la rete urbana esistente e produrre, trasferire e gestire milioni di bombole di gas, quando esiste pressocchè dappertutto una rete elettrica alla quale sarebbero immediatamente collegabili tutte quelle apparecchiature che oggi funzionano a gas?

E riflettete anche sul fatto che bruciare il gas in apposite centrali per la produzione di elettricità, oltre ad una innegabile maggiore sicurezza, sarebbe sicuramente molto più economico che farlo direttamente sotto a miliardi di pentole, fornelli, caldaie, al punto da compensare il maggior consumo elettrico per portare ad ebollizione un liquido non usando il gas.
Ammesso che dovessimo continuare ad usare il gas e non sostituirlo, prima o poi del tutto, con energia elettrica prodotta con il fotovoltaico !

Ma anche se fosse più dispendioso (e non lo sarebbe, se venissero opportunamente ridotte le tasse sull'elettricità), quanto costa una vita umana? Quanto costa abbattere e ricostruire interi edifici dopo un'esplosione da gas?

Oggi molte cucine moderne hanno già i forni elettrici anzichè a gas, sicchè basterebbe sovrapporre al piano di cottura una apposita piastra con fornelli elettrici per attuare immediatamente questo cambiamento, con un prezzo accessibile e una sicurezza innegabile.
Poi, gradualmente, si provvederebbe alla sostituzione delle caldaie per il riscaldamento che, comunque, già oggi sono indubbiamente molto più sicure rispetto alle altre forme di utilizzazione del gas.
Perchè non si fa?
Non ci ha pensato nessuno o ... non si ha il coraggio di compiere un cambiamento così radicale che toccherebbe le tasche di alcune lobby ?
Perchè verrebbe meno tutto il business che gira intorno alla distribuzione e gestione del gas, anche se ci sarebbe un proporzionale incremento di quello che gira intorno alla produzione e distribuzione dell'energia elettrica ...!

Ma in un Paese antiquato come il nostro, con una classe di governanti ignoranti e incapaci di concepire "visioni" davvero moderne, purtroppo siamo destinati a continuare a contare altri morti che i giornali continueranno ad attribuire al gas, anzichè alla incapacità governativa.

      

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  Come avevo previsto
18 aprile 2016
 

 


 

Nonostante l'invito del premier (si fa per dire...) a non andare a votare, nonostante la "benedizione" di Napolitano sulla correttezza (si fa sempre per dire ...) di disertare le urne per avvantaggiare i NO, e nonostante a parte questi due, praticamente TUTTI gli "altri" si siano stracciate le vesti "contro le trivelle", "per un mare pulito", "per le energie rinnovabili", ecc. la stragrande maggioranza degli italiani NON è andata a votare, determinando così la permanenza dei pozzi GIA' esistenti entro le 12 miglia dalla costa, fino alla fine di ciascun giacimento.

Che poi era la scelta più razionale, non a caso sostenuta dalla stragrande maggioranza dei geologi e delle persone razionali, non solo perchè sarebbe stato stupido chiudere dei pozzi, GIA ESISTENTI, prima che si esaurissero, ma perchè la loro chiusura non avrebbe aumentato il livello di sicurezza dei nostri mari, ben più gravemente minacciati sia da tutti gli ALTRI pozzi, non solo italiani, 100 metri al di là delle 12 miglia che questo referendum COMUNQUE non avrebbe chiuso, ma dal continuo traffico di gigantesche petroliere che imperversano dappertutto.

La salubrità dell'ambiente e dei mari, SE LA SI VUOLE DAVVERO, può e DEVE essere incentivata e preservata, a prescindere da questo referendum fallito, sia modificando la normativa e prevedendo controlli più stringenti su tutte le estrazioni, sia imponendo coperture fotovoltaiche sulla maggioranza dei tetti di uffici pubblici e su tutti i tetti delle nuove costruzioni, tanto per limitarmi a due provvedimenti che non comportano alcun esborso maggiore per la fiscalità generale.

Piuttosto adesso voglio vedere tutti i partiti e associazioni fautori del SI, dopo essere stati sconfitti dall'ASTENSIONE, se continueranno a fare spallucce e far finta di niente, oppure si decideranno a modificare la normativa che regola i referendum abrogativi che da oltre mezzo secolo ... urla vendetta!

Capisco perfettamente che ci possa essere la necessità di impedire che chiunque si svegli al mattino e raccolga 500.000 firme autenticate (cosa che non è proprio alla portata del primo che passa, a dire il vero ...!) possa costringere la comunità a fare referendum su ciò che gli passa in quel momento per la testa, ma DUE filtri, Corte Costituzionale e quorum del 50% +1 hanno dimostrato, per l'ennesima volta, che fare referendum con queste regole è come buttare i soldi dalla finestra, disaffezionando ancora di più i cittadini all'esercizio diretto della potestà legislativa e alla gestione pubblica in generale.
E siccome i nostri attuali legislatori si sono negli ultimi tempi distinti per la loro incapacità di fare leggi sensate (l'ultima "sparata" del canone rai nella bolletta elettrica ne è l'ennesima recente conferma ...!), sintetizzo, a loro beneficio, i punti che DEVONO essere modificati:

1) Vista la più volte dimostrata cervelloticità e faziosità della Corte Costituzionale nell'ammissione o non ammissione dei referendum precedenti (oltre che di quest'ultimo... ), e visto il notevole defatigante impegno necessario per riuscire a raccogliere mezzo milione di firme autenticate ad una ad una ..., abolirei il vaglio preventivo della Corte Costituzionale lasciando operativo solo il raggiungimento del quorum;

2) Considerando l'ormai stabile altissimo livello di astensionismo dei cittadini italiani, abbasserei il quorum referendario dall'attuale improbabile 50 % +1 al 35 % ;

3) Vista l'allegra vergognosa abitudine italiana di TRADIRE i referendum vinti (cito, a caso, quello sulla privatizzazione dell'acqua e sul finanziamento dei partiti ..., tanto per fare appena 2 soli esempi ...) renderei automatica l'imputazione per alto tradimento del Presidente della Repubblica ogni volta che entro 1 anno dalle decisioni referendarie ad esse non seguano provvedimenti legislativi conseguenziali.

Se nessuno dei cambiamenti da me auspicati (tutti a costo zero !) diventerà realtà, allora vorrà dire che la nostra non è affatto una "repubblica democratica" ma una dittatura di oligarchi a cui fa comodo lasciare inalterato questo stato comatoso delle istituzioni, fa comodo servirsene per aizzare all'odio cittadini contro altri cittadini o meglio, sudditi contro altri sudditi, mentre loro continuano a gestire e godere di privilegi senza ormai alcuna giustificazione.
E così alla prossima volta magari l'assenteismo sarà al 90 % ma ... forse nessuno impedirà che solo il 5 % davvero scenda in piazza coi forconi ed eriga appena qualche decina di ghigliottine ...

 
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La storia o la si scrive o la si subisce
9 settembre 2015
 

 


 

Sul fatto che la pressione immigratoria verso l'Europa sia epocale e fuori controllo penso siamo tutti d'accordo, mentre ci sono diverse "scuole di pensiero" su come comportarci, sia a livello di singoli, che di comuni, regioni, stati, unione europea, ONU ...
Si va dall'inerzia (camuffata magari da belle affermazioni di principio ...) all'interventismo di facciata, alle "ammuine", all'interventismo emergenziale ...
C'è spazio per troppe chiacchiere, troppi imbonitori, troppi mestatori e ... troppo pochi governanti seri che vadano oltre le chiacchiere, i proclami, l'egoismo e la miopia storica e politica...
Altrettanto sicuro è il fatto che la soluzione del problema non solo non è facile, ma è realizzabile solo nel medio e lungo termine, il che dovrebbe ancor più incentivare a non starsene con le mani in mano e a trovare possibilmente una "soluzione-tampone" emergenziale e una "soluzione stabile".
Per individuare entrambe le soluzioni è secondo me necessario, anche se molto complesso, individuare le cause del fenomeno e porvi rimedio.
Le cause sono molteplici e, lasciate agli ideologi inconcludenti le esegesi risalenti alle colonie o alle crociate, penso che le principali (non tutte, ma solo le principali) si possano così riassumere:
- la destabilizzazione di stati sino ad ora saldamente in mano a dittatori;
- la diffusione di un estremismo islamico assolutamente disumano;
- la povertà di enormi zone del mondo certamente malgovernate e lasciate ad incancrenirsi.
Nè sto qui a cercare di capire "per colpa di chi" è avvenuto e avviene tutto questo: il latte è ormai versato e individuare il colpevole non servirà a farlo tornare nella tazza.
Sino ad ora l'Europa è stata alla finestra, limitandosi a scagliare qua e là qualche vaso sui contendenti, maldestramente e spesso inopportunamente, ritenendo di poter stare a guardare i problemi che si ingigantivano nel cortile di casa ...; adesso sta, secondo me altrettanto maldestramente e scoordinatamente, prendendo coscienza che il fuoco dal cortile può entrare in casa, asfissiando e distruggendo ...
Assolutamente incapace di una politica comune, prima si è ostinata a non supportare Grecia e Italia, adesso va in ordine sparso, con alcuni stati che di immigrati non ne vogliono sapere e due stati, Inghilterra e Germania, che gli immigrati se li scelgono: "solo siriani", non tanto perchè provenienti da una riconosciuta zona di guerra ma perchè in buona parte bene istruiti o professionisti ...
A mio parere non è con decisioni estemporanee, volubili ed emergenziali che si possa risolvere il problema, ma arginando e rimuovendo le cause che ho sopra indicato.

La destabilizzazione può essere sanata solamente pacificando Iraq, Afghanistan, Siria, Libia, Somalia, ...
Missione per niente facile, ma assolutamente e sicuramente impossibile continuando come adesso a ritirare anzichè rafforzare i contingenti occidentali, contrastando anzichè alleandosi con la Russia, aiutando più o meno sottobanco questo o quel gruppo islamico illudendosi che si scannino solo tra di loro.
Invertire questa politica inetta e suicida è difficilissimo, ma non provarci nemmeno a me da la certezza di vittoria dei fondamentalisti con aggravamento irreversibile della crisi.
Ciascun Paese occidentale, visto che NON esiste alcuna unione europea degna di tal nome, deve, non riuscendo a coalizzare l'Unione Europea, promuovere accordi economici e dare sostegno militare ai governi siriano, libico, tunisino, egiziano, nigeriano, come e più di come sta già facendo con l'Afghanistan e l'Iraq, in cambio di un'azione più aggressiva e impegnativa di tali governi contro l'ISIS.
In Libia vorrà dire che si faranno accordi e si darà sostegno ad entrambi i governi, visto che non son capaci di realizzare un unico governo di unità nazionale, ... bisogna essere realisti perchè il tempo va a vantaggio dell'ISIS.
Solo se e quando l'ISIS sparirà si potrà e dovrà parlare di diritti umani, democrazia e simili cose con tali governi, poichè diritti umani e democrazia non possono esistere se non esistono governi o esistono governi islamici come ISIS !
I curdi non vanno solo riforniti di armi antiquate, ma vanno riconosciuti come stato e sostenuti con impegno militare diretto. E se la Turchia non vorrà rinunciare ad una parte del suo territorio a vantaggio della nazione curda, va isolata con embargo totale che sono sicuro incentiverà la caduta del governo filoislamico di Erdogan e il ritorno ai valori di Ataturk.

Ma la distruzione dell'ISIS e di altri mostri simili non potrà avvenire senza un'azione militare DIRETTA dei paesi occidentali, a tal fine auspico una pragmatica alleanza NATO-Russia contro il nemico comune, vinto il quale potranno ricominciare a farsi gli sgambetti reciproci ...!

La diffusione ideologica dell'odio islamico dell'ISIS dev'essere combattuta con ogni mezzo: con legioni di haker che devono attaccare e neutralizzare i siti jiadisti, con programmi scolastici che devono documentare le azioni ISIS contro l'umanità e la civiltà, con volantinaggio aereo ricorrente sulle zone infestate e soprattutto con il sostegno all'istruzione pubblica nei paesi ove l'ISIS cerca nuovi proseliti.

Infine (si fa per dire ...) vanno interrotti gli "aiuti internazionali" miliardari che finiscono nelle solite tasche dei soliti governanti africani
che perseguono unicamente il loro arricchimento personale. O questi Paei accettano interventi occidentali DIRETTI finalizzati alla realizzazione di scuole, ospedali, tubature, insediamenti agricoli e industriali o meglio non scucire un solo centesimo!

Comprendo da solo che quanto da me proposto non è nè politically correct, nè facile, nè completo, nè ha garanzie di sicura riuscita, ma so che ciò che è stato fatto sino ad ora e che continua ad esser fatto adesso si è rivelato sicuramente sbagliato, controproducente, distruttivo.

Liberissimi quindi di continuare a tenere il piede in due scarpe, a fare la faccia feroce ma lasciare che centinaia di migliaia di persone -cristiane e non- vengano sgozzate in Africa e milioni di esse si riversino in Europa, però salvando i principi del "politically correct", ma quando anche in Europa avremo le nostre "torri gemelle", quando l'ISIS avrà finito di invadere mezza Africa con i suoi assassini e mezza Europa con africani terrorizzati, non ditemi che ... è stato colpa del destino...!

 
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  Obsolescenza programmata=un mondo sbagliato
4 settembre 2014
 

 

Dai tempi della preistoria fino ai primi dell'800 l'umanità ha sempre cercato di organizzarsi e di costruire avendo come obiettivo l'eternità.
In molti casi non c'è riuscita, in altri c'è andata vicino, come testimoniano ancora oggi Stonehenge, le piramidi, i templi di Nazca, la cloaca massima e vari pezzi di acquedotto romano ancora perfettamente efficienti e funzionanti ..., per fare solo qualche esempio.
Nell'800 inizia invece una inversione di tendenza sempre più deliberata: l'industria si rende conto che il peggior affare che possa realizzare è produrre qualcosa di perfetto e indistruttibile, e introduce nel suo engineering ciò che in tempi recenti è stato definito "obsolescenza programmata", che tradotto semplicemente significa grosso modo: "ogni cosa SI DEVE rompere, ad un certo punto", e quel "certo punto" diviene sempre più vicino, fino ad arrivare e confondersi con l' "usa e getta" !
La Shelby Electric Company, produsse intorno al 1901 una lampadina che è accesa, senza quasi interruzione, ancora oggi nella stazione dei pompieri di Livermore, in California ...
Pur senza accreditare tesi complottiste o, più realisticamente, accordi di cartello, è un fatto che le più sofisticate lampadine odierne (e non da oggi!) a malapena riescono a durare le ore dichiarate da chi le produce!
Discorso analogo per il nailon, filato resistentissimo col quale vengono costruiti i paracadute e ... le calze da donna che, guarda caso, pur essendo sottoposte a sollecitazioni infinitamente inferiori a quelle di un paracadute, si rompono abbastanza facilmente, costringendo alla loro sostituzione!
E non credo sia una giustificazione valida sostenere che se le lampadine e le calze durassero 100 o 200 anni le industrie che le producono fallirebbero, perchè credo che comunque nessuno vorrebbe cambiare una moderna lampada a led con una fioca lampadina ad incandescenza di 100 anni fa e nessuna donna amerebbe indossare le stesse calze della propria nonna ..., l'evoluzione continua infatti offrirebbe comunque e sempre modelli più performanti e accattivanti, ma nonostante ciò l'obsolescenza programmata è divenuta una scienza che ci costringe a buttare miliardi di manufatti che dissanguano le nostre tasche e inquinano il pianeta!
Già cento anni fa Rolls e Roice vendevano le loro automobili con "garanzia a vita", e ciò riuscivano a farlo prima ancora che fossero inventati il titanio, le fibre di carbonio e simili materiali !
Produrre deliberatamente beni che durino appena fino al loro obbligo di garanzia (cioè uno o due anni!) in periodi di espansione economica, di "vacche grasse", può anche essere utile a realizzare e far girare "ricchezza", ma in periodo di recessione, come ormai da alcuni anni, diventa controproducente per tutti: per le stesse aziende perchè vengono prima o poi "sgamate" dai consumatori più accorti che, ovviamente, perdono ogni fidelizzazione e preferiscono comunque beni più efficienti e durevoli (si veda il crollo delle vendite del gruppo Fiat in Italia, a vantaggio delle molto più durevoli auto giapponesi, coreane e tedesche ...), e per i consumatori che, oltre a cercare sempre più attentamente prodotti meno fatui, si inventano anche modi per far durare più a lungo ciò che hanno.
Ma per quanto si possa essere volenterosi, se altrettanto deliberatamente non si producono i ricambi, o li si fa costare cifre esorbitanti (oltre 200 euro per una scheda elettronica di una lavatrice che, intera, ne costa 350 !), prima o poi si è costretti comunque a gettar via la propria lavatrice, la propria auto, i propri mobili, ... inquinando il pianeta e dissanguando le nostre tasche.
Ecco allora l'invasione di prodotti a bassissimo costo e di altrettanto bassa qualità che soddisfano temporaneamente la richiesta dei ceti più poveri, ma che ancor più e in ancor minor tempo finiranno in discarica!
E' vero, la globalizzazione rende difficile se non impossibile o controproducente alzare barriere doganali, ma perchè a nessuno viene in mente di alzare barriere di qualità ?
E non è sempre vero che "la qualità costa di più", sia perchè l'eventuale maggior costo verrebbe ripagato da un più lungo periodo di utilizzo, sia perchè in molti casi il costo del miglioramento qualitativo sarebbe addirittura irrisorio o nullo!
Un raccordo in tubo multistrato anzichè in gomma, un nottolino in acciaio anzichè in plastica, un incollaggio più tenace e soprattutto una progettazione avente per obiettivo "l'infinito" anzichè l'obsolescenza programmata non inciderebbero più di tanto sulle nostre tasche, ma inciderebbero tantissimo nel migliorare la nostra qualità della vita e nell'arginare e arrestare l'inquinamento del pianeta!
Anche perchè non dobbiamo dimenticare che se non invertiamo questa furbata dell'obsolescenza programmata, con l'auspicabile e in ogni caso inarrestabile sviluppo (e quindi acquisto di beni) dei paesi oggi più poveri, davvero non sapremo più dove mettere la spazzatura costituita da una crescente quantità di prodotti "obsoleti" innaturalmente!
Anzichè inventare arzigogoli come i "certificati verdi" che avrebbero dovuto ridurre l'inquinamento e invece hanno solo inventato un nuovo "mercato" degli stessi certificati (!), mentre tantissime nazioni continuano allegramente a gareggiare a chi inquina di più, basterebbe avere il coraggio di stabilire standard di qualità e durata al di sotto del quale le merci durevoli non dovrebbero più essere comprate e vendute.
Ciò è possibile farlo subito, senza oneri per lo stato e senza infrangere convenzioni esistenti, innescherebbe un "circolo virtuoso" nei paesi più evoluti ed eviterebbe a quelli meno evoluti di ripetere i nostri stessi errori. Viceversa non farlo, voltarsi dall'altra parte o addirittura bollare questa mia soluzione come "antieconomica" non solo farà aggravare l'attualmente già incontrollabile problema dei rifiuti, ma porterà tra non molti anni questo mondo ad una recessione ancora peggiore dell'attuale e a un problema ecologico praticamente irrisolvibile.

 
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  Essere sul "social network" o non essere ...?
25 agosto 2014
 

 


 

I miei 15 lettori (Manzoni diceva di averne 25 ...) potrebbero aver notato che il mio ultimo sproloquio su questo mio sito risale al 14 ottobre 2013 ..., quasi un anno fa ... e solo adesso rieccomi qua!

Ma dove sono stato tutto questo tempo? O non ho trovato spunti interessanti da commentare o idee originali da proporre?

Di sicuro rogne e impegni ne ho avuti e ne ho ..., ma non tali da giustificare una così lunga assenza ...; in realtà sono stato più attivo del solito ma ... su Facebook, perchè vi ho trovato vecchi e nuovi amici, vecchi alunni, ma soprattutto perchè "c'est plus facile": ripubblichi un link, scrivi 2 righe di commento o neppure quello, tanto l'averlo "condiviso" equivale solitamente ad approvazione ..., e il gioco è fatto!

Ma, ho impiegato quasi un anno di tempo per accorgermene, non è la stessa cosa, perchè a parte il fatto di accettare la censura di Facebook, i post miei e di tutti, anche se da qualche parte del mondo rimangono registrati "per sempre", già dopo un paio di giorni non riesci più a vederli, scalzati e sommersi da nuove sedimentazioni di altri post ..., in un continuo "restare alla superficie" che mi fa pensare al ... polistirolo o agli ..., anch'essi galleggianti fino al loro, per fortuna, ineluttabile dissolvimento ...!

Sui "social" TUTTI parliamo di TUTTO, ma facilmente dimentichiamo tutto, incalzati da novità, novità, o alterità non sempre ugualmente o più interessanti delle precedenti, ma "nuove" perchè in quel momento stanno, appunto, "galleggiando" sulla tua pagina, in attesa di un tuo "mi piace" o, più banalmente, di un'occhiata veloce e ... niente altro ...

Ecco perchè ho deciso di tornare a scrivere qui, nel mio sito, dove sia io che chiunque altro può andarsi a rileggere come la pensavo 2 o 4 anni fa ..., e può davvero fare confronti, avere la percezione delle trasformazioni dovute al tempo che passa, confrontarle con le novità, riassaporare vecchi pensieri o, semplicemente, ... riderci sopra...!

In questo anno quanti fatti importanti son successi! Valli a cercare sui social: non ne troverai traccia (se non sei attrezzato specificamente per farlo), troverai Grillo, ma non capirai fino in fondo perchè un terzo degli italiani prima lo ha votato e poi lo sta abbandonando..., troverai un Renzi presidente del Consiglio e presidente pro tempore dell'Europa, ma forse nessuno ricorderà com'è che c'è arrivato ..., troverai un "ISIS" che stupra, minaccia e taglia gole umane come fossero albicocche ... ma non riuscirai a capire se dice il vero Di Battista per il quale "il terrorismo è l'unica possibilità di un popolo oppresso" o Obama che promette di distruggere questo nuovo fondamentalismo ...

E allora, qual'è il vantaggio di questi "social" rispetto ai vecchi "siti" o "blog" ? Semplice, essere alla portata dei più superficiali e pigri (incapaci di cercarsi da soli le notizie tra i miliardi di informazioni che stanno nel web) e far guadagnare immensamente i proprietari del social stesso ...

Continuerò quindi a stare su Facebook, ma da oggi "mi riprendo la mia vita ...", nel mio sito.

Grazie a chi ogni tanto vorrà venirci a dare un'occhiata o vorrà commentare, perchè, è bene sottolinearlo, io garantisco diritto di replica a chiunque visiti il mio sito. Deve solo scrivermi. E' troppo difficile? Troppo complicato? Troppo oneroso? Vorrà dire che i miei 15 lettori diverranno 5: pochi ma BUONI

 
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Libertà d'opinione non è libertà di menzogna
27 settembre 2012  
 

 

Che l'Italia sia da tempo dilaniata da una vera e propria guerra per bande, per caste, è ulteriormente dimostrato dalle prese di posizione attuali sul cosiddetto "caso Sallusti", in cui la casta dei giornalisti (anche se non unanimemente) vorrebbe modificata la legge attuale nel senso che MAI un giornalista dovrebbe finire in galera, la casta dei magistrati che invece (in questo caso) ha applicato la legge pesantemente contro questo giornalista, e la casta dei politici, in tutt'altre faccende affaccendati, che ora si svegliano da un sonno durato 60 anni e vogliono accontentare la casta dei giornalisti, ma non vogliono ... inimicarsi la casta dei magistrati...!

La partigianeria politica e di casta impedisce ai più di andare al concreto, anzichè duellare a colpi di ideologia, e il concreto è dato da una tredicenne, dall'infanzia disastrosa, che rimane incinta e che, sicuramente dopo aver vissuto il terribile conflitto interiore che una tale decisione comporta, consigliata ANCHE dalla madre adottiva, decide di abortire. Il padre adottivo, separato e che mai si era occupato di lei, si oppone e il giudice tutelare, valutato tutto ciò che era necessario valutare, approva la scelta di madre e figlia.

L'articolo anonimo apparso sul giornale allora diretto da Sallusti (e non mi interessa se quell'anonimo fosse lo stesso Sallusti, Farina o Pinco Pallino) invece non solo racconta che la tredicenne è stata obbligata ad abortire dal giudice tutelare, ma che lei era contraria e che a causa di ciò è stato necessario ricoverarla in un reparto neurologico.
Non è finita, nello stesso articolo si accusano mamma, medico e giudice di aver inflitto una sentenza di morte, sentenza che, si sostiene, avrebbe dovuto essere applicata invece a loro.

Di fronte ad una tale mistificazione della realtà, amplificata dal mezzo stampa, bene ha fatto il giudice tutelare Cocilovo a querelare autore dell'articolo e direttore del giornale, ricevendo una condanna per loro in primo grado.

Mi dispiace sinceramente che, come sostiene Sallusti, il suo difensore pare non si sia neppure presentato all'udienza, di sicuro non gli viene negato un processo di secondo grado che viene pure perso.

E mi dispiace davvero che i politici, e Berlusconi in primis, che pur aveva promesso di modificare la legge, non abbiano mosso un dito in tal senso, sicchè la Cassazione nei giorni scorsi ha definitivamente confermato le condanne precedenti.

I fatti sono questi; qui non è in discussione la "libertà di stampa e d'opinione" come si va urlando ai quattro venti, qua si sanciscono due principi fondamentali per una democrazia: che nessuno, a maggior ragione se ha a disposizione un mezzo così potente come la stampa, ha il diritto di sostenere il FALSO, e che tutti i cittadini sono uguali di fronte alla legge, anche se sono giornalisti, e quindi malissimo avrebbe fatto la Cassazione a concedere lo sconto delle attenuanti generiche a Sallusti, privilegiandolo così rispetto alle migliaia di "Sallusti" non altrettanto famosi che quando perdono due gradi di giudizio (a torto o a ragione) in carcere ci vanno in silenzio.

Quanto poi all'opportunità di una riforma della legge attuale (che comunque non vedo come potrebbe applicarsi retroattivamente al caso Sallusti) nel senso di escludere la pena carceraria per i giornalisti mantenendo o anche inasprendo solo le pene pecuniarie, in questo paese di "guerra per bande" vi invito a riflettere su cosa succederebbe se davvero la legge fosse riformata in tal senso: i giornalisti schierati o anche semplicemente superficiali potrebbero accusare e vilipendere chiunque sapendo che chi fosse da loro ingiustamente martoriato (e di esempi del genere ce ne sono davvero tanti), anche se a colpi di carte bollate e di parcelle d'avvocato riuscisse ad averla vinta, potrebbe solo richiedere un risarcimento pecuniario, prontamente coperto da eventuali mandanti di tale linciaggio ...!
E allora la soluzione sarebbe peggiore del male, oltre ad essere forse anche anticostituzionale perchè darebbe un trattamento diverso, per lo stesso reato, ai giornalisti rispetto ai comuni cittadini.

Comprendo altresì anche Sallusti quando orgogliosamente rifiuta di chiedere la grazia a Napolitano, sostenendo che ammetterebbe così di essere colpevole di un articolo non scritto da lui, ma scritto da lui o no, quell'articolo diceva il falso e se a lui in qualità di direttore ciò fosse all'epoca sfuggito, penso che sia sempre in tempo a dichiararlo con chiarezza: diceva il falso. L'anonimo estensore aveva tutto il diritto di contestare l'aborto in generale e quell'aborto in particolare, ma non quello di dare per certe illazioni, supposizioni e vere e proprie menzogne.
E dunque?
Dunque secondo me sarebbe opportuno che ciascuno si assumesse davvero le proprie responsabilità:
Sallusti ammettendo che il G.T. aveva ragione e che lui non aveva ben vigilato;
i politici cercando di riformare in maniera equilibrata la legge sulla stampa, nulla concedendo nè alla casta dei magistrati nè a quella dei giornalisti, ma privilegiando esclusivamente LA VERITA', semplicemente: nessuno, giornalista, papa, magistrato o quaqquaraquà, ha il diritto di dire il falso e se non fa ammenda è socialmente pericoloso e deve assaggiare anche il carcere.
E la magistratura?
Assumendo SEMPRE scelte e comportamenti che non siano e non appaiano di parte, in modo da recuperare un prestigio perduto che spesso è alla base di critiche e delegittimazioni che certamente non giovano a questo fragile Paese.

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La sentenza della Corte di Cassazione, pubblicata a fine ottobre 2012, conferma quanto da me scritto un mese prima.

LEGGI LA SENTENZA

 

 

 

 

 

 

 

 

 

      

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Perchè "Sanremo è Sanremo"
18 febbraio 2012  
 

Quattrocchi

Belen Rodriguez: con quella grazia può fare ciò che vuole ...!

Quattrocchi

E c'è ancora chi scrive che "era senza mutande" !

Quattrocchi

Celentano: dice scemenze, MA anche VERITA' fastidiose ai potenti

 

Per gli under 25 il Festival di Sanremo è certamente solo uno dei tanti spettacoli musicali che si trovano in TV, per cui probabilmente non è neanche il migliore e non vale la pena seguirlo nè, a maggior ragione, spenderci soldi pubblici.
Per tutti gli altri invece, e particolarmente per i più anziani, ... Sanremo "è Sanremo" e resterà "Sanremo" con e senza Pippo Baudo, Belen, Celentano, ... perchè " è Sanremo".
Il festival nasce nell'Italia dell'immediato dopoguerra e rappresenta il desiderio di ri-nascita di una Nazione che si sta ancora leccando le ferite terribili della sconfitta, rappresenta il desiderio di sorridere, di cantare per dimenticare, con l'aiuto della musica, i cappotti rivoltati, la borsa nera e l'ansia per il futuro incerto ...
E per molti anni si segue solo per radio o coi 78 giri, quando anche possedere una radio era un lusso, non solo per il costo ma per le frequenti necessità di manutenzione dovute alla bruciatura ricorrente delle valvole...
Poi verrà anche la TV, monumentale, monocanale, in bianco e nero e ancor più esclusiva, e il Festival di Sanremo sarà l'occasione per riunirsi a decine, a casa dei pochi privilegiati che se ne erano dotati, portandosi magari le sedie da casa...
Il Festival quindi diviene anche un'occasione di incontro, di amicizia, di discussione sia sui temi delle canzoni che sull'abbigliamento delle cantanti, sulla lunghezza delle loro gonne ...
Sono diffusissimi dei libriccini piccolissimi che contengono i testi di tutte le canzoni, che vengono imparate a memoria praticamente da tutti, per essere canticchiate dai muratori che stanno ricostruendo le case, dalle rimagliatrici a domicilio che pazientemente riparano le costose calze di nylon e ... da chi, la notte, accompagnato da una chitarra o da un mandolino, va a fare la serenata sotto la finestra dell'amata ...
Ecco perchè per decenni l'Italia aspettava Sanremo, per imparare nuove canzoni, scoprire nuove acconciature e nuovi vestiti, chiacchierare e spettegolare, mentre il padrone di casa offriva un bicchiere di liquore (fatto in casa, con le essenze ...) e gli ospiti portavano dolcini, anch'essi casarecci, che anticipavano quelli di Carnevale ...
Poi piano piano l'Italia cambiò, venne il secondo canale RAI, la "600" sostituì definitivamente la "Topolino", ma il maggiore benessere, che poi sarebbe stato denominato "boom" non fece perdere interesse al festival, tanto che molti cinematografi restavano deserti quando lo si trasmetteva.
Ma cominciò a cambiare anche lui, cominciarono ad emergere i sotterranei giochi di interesse tra case discografiche, i finanziamenti non sempre limpidi, e ci scappò pure il morto, Luigi Tenco, suicidatosi nella sua camera d'albergo proprio mentre partecipava al festival...
Ma, in fondo, proprio con quel suo cambiamento, il festival rimaneva quello che era sempre stato: figlio e interprete del suo tempo.
La canzone infatti è, come la letteratura e la poesia, figlia e interprete del proprio tempo, ed è interessantissimo riascoltare le canzoni di ogni annata, perchè oltre al variare dello stile (che è già di per sè significativo) anche i temi e i testi delle canzoni rappresentano un affresco sociale e politico, una testimonianza e un desiderio di cambiamento peculiarmente legati a quel periodo storico ..., da "Papaveri e papere", a "Volare", a "24.000 baci", a "Non ho l'età", a "Minchia signor tenente", a decine di altre canzoni che indipendentemente dal fatto che fossero o meno vincitrici, lanciate a Sanremo poi vivevano di vita propria, divenendo col tempo dei "classici".
E anche la "location" fu testimone di cambiamento: dalla piccola bomboniera del teatro del Casinò di Sanremo, al Teatro Ariston, passando persino per il nuovo mercato dei fiori poco fuori Sanremo ..., e su quei palcoscenici oltre ad artisti famosi e cantanti emergenti, salirono anche cassintegrati e disoccupati, consapevoli che non potevano meglio mettersi in primo piano, perchè in quei giorni tutta l'Italia stava certamente dinanzi al televisore, dalla gente comune ai potenti di turno.
Ecco perchè per me, e non solo per me, Sanremo è e resta "Sanremo", perchè ci rivedo la mia vita, rivedo le mie abitudini, i miei sogni, e li confronto con quelli dei giovani di oggi, confronto le mie emozioni di allora con le loro di oggi, le loro aspirazioni, la loro sensibilità ...
E certamente mi fa pensare che, dopo quasi mezzo secolo, l'attrazione monstre della serata debba essere rappresentata da un cantante più vecchio di me che si autodefinisce "il re degli ignoranti" ma, novello Bertoldo, lascia ogni volta il segno..., o che le stesse persone che chiudono occhi e orecchie dinanzi alle illegalità e agli scandali della politica ancora oggi debbano ritenersi "offese" da uno spacco vertiginoso sì, ma ostentato con lo stesso garbo e la stessa leggerezza delle nudità di Paolina Borghese ...!
E anche questo "E' Sanremo"= specchio dei tempi, cartina di tornasole di un Paese di parrucconi intemerati e di predicatori inascoltati ma temuti, di dee della bellezza e di tromboni monotoni, di gossip, di eccessi e, se mi consentite, anche di tanta bella musica.
Perchè io, che pure ho i gusti molto ... difficili, proprio quest'anno non avrei saputo nè individuare la canzone più bella nè quella più brutta, perchè ciascuna di esse, insieme a ciascun interprete, trovo che abbia una personalità bella e forte, per cui, anche quest'anno, qualunque di essa vincerà o perderà, so che ci resterà nella memoria e nel cuore, come la maggior parte delle canzoni del Festival. Condividi su Facebook
      

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Andrea Rossi: perchè non sostenerlo?
11 agosto 2011  
 

Su Focus 226 di agosto ho finito di leggere un articolo intitolato "La nuova fusione fredda" che rappresenta il più recente di una serie di articoli riguardanti una invenzione di Andrea Rossi per produrre energia in modo pulito, efficiente, economico e sicuro.

Pubblico qui accanto una serie di link per saperne di più perchè io non intendo, nè ne avrei le competenze, entrare nel merito dell'invenzione, denominata E-Cat, nè voglio dare per oro colato le entusiastiche dichiarazioni di insigni scienziati che hanno presenziato alle dimostrazioni della macchina, pur non ammettendo di non riuscirne a capire fino in fondo il funzionamento, ma intendo fare delle considerazioni sia su tale progetto sia sul suo inventore.

Cominciamo da quest'ultimo, un mio coetaneo che qualcuno dice laureato in filosofia, qualcun altro dice che non può presentarsi come ingegnere avendo conseguito una laurea fittizia statunitense e qualcun altro definisce pluricondannato per inquinamento.

Mao Tse Tung diceva "Non importa di che colore sia il gatto, l'importante è che prenda i topi"; analogamente io sostengo che non m'importano i titoli accademici e le disavventure precedenti di questo signore, a me importa che la sua invenzione funzioni davvero oppure no. Se funzionasse davvero, filosofo o ingegnere o analfabeta, meriterebbe il premio Nobel e l'intitolazione di intere città se non di un'intera era.

Quanto poi alle sue disavventure giudiziarie, dirò che me lo rendono ancora più simpatico, perchè pur avendo subito condanne miliardarie non ha gettato la spugna e ha continuato ad inseguire il suo sogno di energia alternativa, investendovi tutto il suo patrimonio e tutta la sua vita.

E non mi scandalizzo affatto per il segreto che vuole mantenere sulla sua creazione in attesa del rilascio del brevetto internazionale: chi non lo farebbe avendo in mano un'invenzione paragonabile a quella del fuoco o della ruota, capace di distruggere l'attuale monopolio energetico?

Certo, di visionari, di folli il mondo è pieno ma ... la sua macchinetta produce molta più energia di quella che usa, e non il doppio o il triplo ... ma CENTINAIA di volte quella immessa, a costi irrisori e con scorie minime, non nocive e ... riciclabili!

Non lo dico io ma TUTTI gli scienziati che hanno visto le dimostrazioni, e allora perchè continuare a rinfacciare a quest'uomo il suo passato anzichè aiutarlo a migliorare il nostro futuro?

E perchè costringerlo ad affidarsi ad una società greca per produrre industrialmente la sua invenzione e, allorchè questa pare non abbia onorato i suoi impegni, ad una impresa statunitense anzichè ad una italiana?

Siamo in un periodo di recessione, di crisi internazionale, il nostro governo non sa da dove prendere decine di miliardi di euro solo per "rassicurare i mercati" e ... non si accorge che un italiano forse ha in mano l'invenzione del millennio, che potrebbe rendere ricco non solo lui (che credo lo meriti ampiamente) ma il nostro Paese, se non lo si lasciasse completamente solo a combattere per il suo brevetto e a sostenere le spese per una prima produzione industriale. Eh già, perchè per questa NON è necessario cercare siti particolari, creare strutture particolari, investire decine di miliardi ..., ma solo ... un decimo di quello che ci costano le "auto blu" ..., e allora ... nessuno potrebbe farci la cresta, il business..., e allora non interessa.

AGGIORNAMENTO del 17.11.2011

Ho trascritto qui a destra il link al sito dove è già possibile fare le preordinazioni. Si parla di cifre intorno a 500 € per Kw per quanto riguarda gli impianti da 1 MW; per gli impianti "familiari" da 5 a 10 Kw staremo a vedere ..., anche perchè pare che saranno disponibili non prima del 2013. Stay tuned!

AGGIORNAMENTO del 27.11.2012

Anche un blog fiducioso nell'E-Cat di Rossi, curato disinteressatamente da un volontario, ieri ha dichiarato la sua delusione dopo anni di attese rivelatesi purtroppo inutili. Che sia la fine del sogno ?

 

 

 

schema orientativo del dispositivo

 

 

Ipotesi di funzionamento

Un pò di dati significativi

Il sito di Andrea Rossi

IL SITO DOVE FARE LE PREORDINAZIONI

Il servizio filmato di RAINews24

 

 

 

 

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La lezione giapponese
14 aprile 2011  
 

Quattrocchi

La radioattività in mare al 15 aprile 2011

Quattrocchi

Energy island di potenza quasi pari a centrali nucleari

Quattrocchi

Fukushima 5 anni dopo: nessuno sa cosa fare !

 

Ormai il peggio è arrivato, è certo. Un mese fa si sperava che Fukushima non fosse una nuova Chernobil e il commissario europeo che aveva parlato di "catastrofe apocalittica" veniva sfottuto come un visionario, un irresponsabile ..., oggi è certo che non esagerava, le stesse fonti giapponesi confermano il livello 7, lo stesso di Chernobil ed io ... sono sicuro che dobbiamo parlare di livello 8, visto che in Giappone, a differenza di Chernobil, centinaia di migliaia di tonnellate di acqua altamente radioattiva sono già state riversate nell'oceano ed altre centinaia di migliaia continueranno a riversarvisi ...!
Il governo giapponese già dice che tutta Fukushima non sarà più abitabile per i prossimi 20 anni e il cerchio di distanza oltre il quale oggi si consiglia di restare va oltre i 30 Km ....
Insomma, non è la fine del mondo, ma sicuramente la più grande catastrofe nucleare della storia dell'umanità, avvenuta nel Paese più ordinato e tecnologizzato, a dimostrazione, se ce ne fosse ancora bisogno, che quanto prima abbandoneremo il nucleare da fissione, sarà sempre troppo tardi.
Ma non è di questo che intendo parlare, quanto della reazione che ritengo metteranno in atto i giapponesi.
Non ho la sfera di cristallo, quindi so di azzardare previsioni che potrebbero rivelarsi completamente fallaci, ma stimo troppo questo popolo per pensare che ricostruirà nuove centrali nucleari a fissione in grado ri-resistere a terremoti di livello 12 ..., sono convinto che invece andrà spegnendo pian piano tutte le centrali esistenti non appena sarà nelle condizioni di farlo.
E per creare queste condizioni farà, nè più nè meno, quello che io vado predicando da anni: investire massicciamente sul risparmio energetico e le fonti rinnovabili.
La tecnologia già c'è, sarà sufficiente che ad essa i giapponesi aggiungano la loro intelligenza e la loro determinazione.
Certamente il cambiamento avrà bisogno di qualche anno, anche perchè, oltre al territorio inutilizzabile intorno a Fukushima, agli indennizzi (ovviamente mai congrui) per le centinaia di eroi che si stanno immolando per domare il mostro nucleare, bisognerà dedicare enormi risorse alle ricostruzioni di intere città distrutte dal maremoto, ma i giapponesi sono disciplinati, sanno fare squadra, ce la faranno.
E tra una decina di anni mi piacerà rileggere queste mie previsioni e confrontarle con la realtà di quel Paese, dove sono certo che tutte le lampade saranno a led, le nuove case saranno ad "impatto zero" energetico, qualsiasi superficie utile sarà utilizzata per produrre elettricità e/o acqua calda dal sole, in mare ci saranno complessi energetici (Energy island) che sfrutteranno maree, onde, vento e sole e persino l'organizzazione socio-industriale dell'intero Paese sarà stata ripensata. Oggi decine di migliaia di pendolari vanno a lavorare a Tokyo da centinaia di Km di distanza grazie a treni come il Maglev o lo Hayabusa; appena possibile si cercherà di delocalizzare fabbriche e uffici per ridurre i costi energetici derivanti dagli spostamenti delle persone e quella che da noi si chiama "filiera corta", merci a Km zero diverrà una filosofia non solo auspicata ma praticata.
In sostanza, sono certo che il Giappone saprà non solo risorgere da questa grande catastrofe naturale e nucleare, ma farà di necessità virtù applicando le più evolute tecnologie ecosostenibili già esistenti e inventandone o perfezionandone altre che, naturalmente, verrà a vendere a noi allorchè ci renderemo conto che questo è il futuro. L'unico futuro possibile. Condividi su Facebook
 

      6 agosto 2011: prima conferma della mia ipotesi

      13 settembre 2011: LA MIA IPOTESI E' CONFERMATA UFFICIALMENTE !

      5 maggio 2012: OGGI VIENE SPENTA L'ULTIMA CENTRALE NUCLEARE GIAPPONESE ANCORA IN FUNZIONE, il Giappone riesce a restare tra le potenze più industrializzate rinunciando TOTALMENTE al nucleare e NEL GIRO DI UN ANNO ! La mia ipotesi si è avverata prima di quanto pensassi !

      4dicembre 2012: ENEL esce dal nucleare francese: finalmente!

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  Miopia diplomatica
14 marzo 2011
 

 


 

Credo che non fosse necessaria la sfera di cristallo perchè ci si rendesse conto, e sin dall'inizio, che senza un aiuto esterno (e anche consistente) i ribelli libici non avrebbero potuto prevalere da soli su Gheddafi.
Il personaggio è ben diverso da Ben Alì e da Mubarak: è capace di tutto, è pieno di denaro, di armi e adora il potere.
Ho compreso (o creduto di comprendere) l'attendismo iniziale di Berlusconi proprio per questo, ma allorchè i "paesi che contano" occidentali hanno cominciato a scegliere dichiaratamente di stare dalla parte dei rivoltosi, non ho capito perchè non siano passati dalle parole ai fatti.
Mi rendo anche conto che la "semplice" proclamazione della no fly zone non sarebbe così "semplice" perchè comporterebbe il preventivo e immediato bombardamento degli aereoporti e delle postazioni contraeree, con inevitabili "danni collaterali", mal di pancia russi e cinesi, probabile intervento diretto o indiretto dell'Iran, ... ma solo in tal modo i ribelli, che da ora chiamerò patrioti, perchè tali li considero, potrebbero avere qualche chance di liberare l'intera Libia.
E aiutare i patrioti libici non è solo coerenza con i principi di libertà e democrazia, ma anche con gli interessi dell'occidente e dell'Italia in particolare, che è non solo la dirimpettaia immediata della Libia, ma quella che ha di più investito in questo Paese, dal quale riceve importanti forniture di gas e di petrolio e che più potrebbe avvantaggiarsi da un nuovo patto di amicizia col nuovo futuro governo.
E l'Italia è anche il Paese che avrebbe le peggiori conseguenze sia se prevalesse Gheddafi, sia se riuscissero (anche se ne dubito fortemente) a prevalere i patrioti senza aiuti italiani, poichè nel primo caso Gheddafi si vendicherebbe tagliandoci gas e petrolio o giocando ad aprire e chiudere i rubinetti a colpi di rincari e di ricatti, sequestrando i beni delle nostre società in Libia e organizzando una massiccia invasione delle nostre coste con centinaia di migliaia di disperati e di militanti di Al Qaeda, nel secondo caso i patrioti non credo che avrebbero particolari motivi di riconoscenza nei nostri confronti solo per qualche tonnellata di aiuti sbarcata a Bengasi, mentre il nostro governo solo per ultimo si allineava con l'appoggio verbale occidentale e, tutt'ora, non ha neppure riconosciuto il governo provvisorio degli insorti come ha già fatto la Francia ...!
Sono anche convinto che sino ad ora gli affiliati di Al Qaeda stiano cercando di aiutare Gheddafi (che in questi giorni ne ha liberato centinaia dalle sue galere) anzichè i patrioti, poichè tra questi ultimi mi sembrano sino ad ora prevalere personalità "laiche", ma temo che di fronte al continuo avanzare dell'esercito di Gheddafi anche costoro possano scegliere di lasciarsi "aiutare" da Al Qaeda, Fatah e quant'altri piuttosto che soccombere.
Ecco perchè resto chiaramente favorevole ad un intervento armato della Nato e dell'Italia, prima che sia troppo tardi.
Anzi, credo che sia già troppo tardi e che siamo riusciti a farci detestare contemporaneamente sia dal dittatore che si sente tradito, sia dai patrioti che, senza aver dimenticato un baciamano di troppo, ora si sentono abbandonati al loro destino. Complimenti!

 
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  Chi rompe paghi !
7 luglio 2009
 

 


 

Lettera aperta al neosindaco di Caltanissetta Campisi, pubblicata l'8 luglio 2009 sul quotidiano "La SICILIA"

Caltanissetta (o "Caltanissete ", come era stato opportunamente corretto un segnale stradale nella zona industriale ...!) e il problema idrico sono stati, e sono ahimè, un binomio inscindibile, uno dei problemi più importanti che la Sua amministrazione dovrà affrontare.

Tralascio volutamente l'aspetto, pur fondamentale, dell'esiguità dell'approvvigionamento, che agli "indigeni" fa apparire "normale" una turnazione di poche ore a giorni alterni (e non sempre ...!) e agli alloctoni fa apparire la nostra città la "città dei puffi" per via delle migliaia di serbatoi blu che si vedono su ogni tetto ..., per richiamare la Sua attenzione sul problema della QUALITA' e POTABILITA' di quella pur esigua e costosa acqua che ci viene erogata.

I cittadini che stanno usando dei filtri si accorgono come essi, nel giro già di mezza settimana si riempano di fanghiglia ma, da molti mesi ormai, sono preoccupati della recentemente confermata presenza di valori illegali di trialometani .

I trialometani sono il residuo di una imperfetta clorazione e sono potenzialmente CANCEROGENI se usati non solo per bere, ma anche per fare il brodo, la minestra, il caffè ...

La domanda che Le pongo è semplice: perchè, se andiamo al bar o al ristorante e ci danno bevande insalubri riteniamo naturale DENUNCIARE i proprietari, non viene ritenuto altrettanto naturale DENUNCIARE chi ci vende, SISTEMATICAMENTE da mesi, acqua inquinata da trialometani?

Già altri lettori hanno più volte proposto un RISARCIMENTO per la spesa e il fastidio che conseguono alla NECESSITA' di usare acqua minerale per bere, spesa e fastidio che aumentano adesso che dobbiamo usare l'acqua minerale anche per bollire la pasta, la verdura, lavare la frutta ..., ma perchè, OLTRE a ciò, Lei , in rappresentanza e a tutela di tutti i nisseni non presenta una DENUNCIA per inquinamento (doloso, a questo punto, perchè non si tratta di una situazione fortuita, ma monitorata e irrisolta da mesi!) e per frode in commercio sia contro i vertici di Caltaqua che il presidente dell'ATO idrico che, ciascuno per le proprie competenze rispettivamente tecniche e di controllo, stanno mettendo una grave ipoteca sulla nostra salute ?

Perchè se anche Lei, come il Suo predecessore, si limiterà alle "riunioni" e al rimpallo di "carte" passeranno altri mesi, continueremo a COMPRARE (perchè di certo non ce la regalano!) acqua NON potabile venduta per potabile , continueremo ad essere avvisati che l'acqua non è potabile (regolarmente DOPO che l'abbiamo già usata ...!), che ci saranno altre riunioni, altri rimpalli e altri danni alla nostra salute e al nostro portafogli.

Una bella denuncia, Sindaco, e chi ha da pagare paghi, FINALMENTE !

Oppure ci spieghi PERCHE' non riterrà opportuno denunciare i responsabili, come da me suggeritoLe.

 
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  Petrolio alle stelle
5 marzo 2008
 

La crisi energetica (di cui queste sono solo le prime avvisaglie!) e il caro-petrolio non si affrontano nè con le battute, nè con i buoni propositi di riduzione delle tasse (regolarmente MAI mantenuti) e neppure con le nuove centrali nucleari proposte da Berlusconi.
Le centrali nucleari, ammesso che malauguratamente si decidesse di farle, e ammesso che si trovasse DOVE farle, potrebbero iniziare a produrre quasi tra una ventina d'anni, quando -è probabile- gli altri Paesi evoluti cominceranno invece a sostituirle con qualcos'altro ... e invece noi, che non riusciamo nemmeno a stoccare la spazzatura, non sapremmo dove buttare le nostre scorie nucleari (quelle di Caorso stanno ancora ad aspettare ...!)


Il caro-petrolio si può "tamponare" (ma in modo efficiente) convertendo immediatamente a gas il parco auto (l'aggravio dovuto al caro petrolio in un anno si calcola in circa 500 euro; il costo di un impianto a gas è mediamente 1500 euro) e costruendo i rigassificatori, che sarebbero pronti in poco più di un paio di anni.
Che l'OPEC abbassi i prezzi, proprio quando la domanda di petrolio è crescente, può crederlo solo lo scemo del villaggio (globale) e quindi il problema va affrontato non pietendo ribassi, ma ricorrendo al altre fonti di energia.


I pochi che non hanno dimenticato che i più osannati scienzati dell'epoca ritenevano il motore a vapore e quello a scoppio due "inutili curiosità, prive di qualsiasi futuro", non dovrebbero commettere lo stesso errore nei confronti del solare fotovoltaico.
L'energia fotovoltaica, non solo non inquina ed è inesauribile, ma, proprio al contrario di quanto gli imbecilli credono, è costante ed è in grado di sopperire ai fabbisogni energetici dell'umanità, sol che questa usi la testa per pensare.
Solo quando l'umanità ha usato la testa per pensare ha potuto utilizzare quella schifezza nera e maleodorante che esisteva da millenni per produrre benzina, plastica, elettricità, calore ...!
E quando i sedicenti "7 grandi", anzichè pensare a banchettare e raccontarsi barzellette attiveranno un programma mondiale di sfruttamento fotovoltaico di una percentuale minima dei deserti esistenti nel mondo, allora sì che si potrà cominciare a pensare di risolvere in un sol colpo il problema energetico e quello dell'inquinamento.
Una superficie pari a quella dell'Algeria, tappezzata di pannelli fotovoltaici, sarebbe in grado di coprire totalmente il bisogno energetico europeo, per avere un'idea....!
E' solo un esempio, ma è chiaro che cominciare dai tetti delle nostre case aiuterebbe, e installare una rete di centrali fotovoltaiche in giro per le zone più inospitali del mondo non sarebbe più folle dei milioni di trivellazioni che abbiamo già fatto per cercare il petrolio.
Una ventina di pannelli solari, sufficienti al fabbisogno medio di una famiglia, si montano in 3 o 4 giorni e sono immediatamente produttivi, senza generare alcun inquinamento.
Quindi anche un bambino può capire che a fronte di nuove centrali nucleari produttive tra 20 anni, con insoluti problemi di smaltimento e con costi notevoli se si considera, appunto, anche lo stoccaggio, ritrattamento, smaltimento del combustibile e della stessa centrale alla fine della sua attività, si può invece convertire a gas l'auto in poche ore, montare i pannelli solari in 4 giorni, costruire rigassificatori in un paio di anni ...
Il che non solo abbasserebbe la domanda di petrolio e, di conseguenza, il suo prezzo, ma migliorebbe insieme alla condizione delle nostre tasche anche quella dell'aria che respiriamo.

Mi sembra pleonastico aggiungere, per coloro che quando gli si indica la luna restano a guardare il dito, che ovviamente il fotovoltaico da solo, o il gas da solo non sono la soluzione del problema energetico mondiale, ma lo sono sicuramente se sinergicamente combinati con il risparmio energetico, lo sfruttamento di altre energie rinnovabili (vento, maree, differenze termiche, ...) e soprattutto la ricerca, tanta ricerca.


Questo un bambino lo capisce, i nostri politici no.        Condividi su Facebook

 

18 novembre
2009 :

La France a été importatrice nette d'électricité en octobre

 

 

2 novembre
2009 :

Nasce il
Consorzio
per il
SOLE NEL
SAHARA !

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  Legge elettorale: falso problema
1 febbraio 2008
 

 


Non voglio parlare per il momento dell'attuale legge elettorale, definita dal suo stesso autore "una porcata" ma, non lo si dimentichi, solo perchè pesantemente condizionata dalle pressioni dell'allora presidente della repubblica Ciampi e dall'attuale transfuga Follini, voglio invece parlare della migliore delle leggi elettorali.


E, proprio perchè non so neppure se una legge elettorale perfetta possa esistere, voglio proprio che vi sforziate di immaginare, come in forza di un sortilegio, che questa legge elettorale perfetta esistesse e, grazie ad essa, vennissero eletti i nuovi parlamentari italiani.


Voi pensate di aver detto addio al mercato delle vacche, agli sputi e ai ribaltoni ?


No, per il semplice fatto che tutti i nostri parlamentari vengono eletti "senza vincolo di mandato", cioè una volta in parlamento sono assolutamente liberi persino di fare esattamente il contrario di ciò di per cui li hanno mandati lì i loro elettori.
Non solo, ma alla faccia di tutti gli sbarramenti possibili, una volta lì possono creare tutti i partiti che vogliono, anche con un solo rappresentante, e tutti i gruppi parlamentari che vogliono, purchè con almeno 4 rappresentanti.


Direte, ma allora modifichiamo anche queste regole, vincoliamoli al mandato e impediamogli di "cambiare casacca".


Ma allora, giacchè ci siamo, perchè non ne facciamo proprio a meno (risparmiando un sacco di soldi !) e, avvalendoci dell'ITC (Information Technology Communication) esercitiamo direttamente noi la democrazia, mediante un gigantesco portale, forum di discussione e voto elettronico?


Perchè se non reputiamo i nostri eletti neppure degni di avere la piena libertà di pensare e decidere con la loro testa in parlamento, allora tanto vale evitare di pagarli e di tenerceli.


Fuori da ogni paradosso, io ritengo che il parlamentare debba sentirsi pienamente libero di scegliere, di decidere, di allearsi, di cambiare idea, di osteggiare, di fare come meglio crede finchè non dovrà nuovamente tornare al giudizio degli elettori, che potranno rieleggerlo se ha bene operato, o trombarlo se così non ha fatto.
Ma ecco allora che la "migliore delle leggi elettorali", che all'inizio ipotizzavo, tornerebbe ad essere comunque inefficiente ...


Ecco allora che, a mio parere, il problema non sta nella legge elettorale, ma nei candidati che, se saranno persone intelligenti e probe non potranno non fare il bene di tutti, se invece saranno lestofanti non potranno che agire ... come una buona parte degli attuali parlamentari!


Hanno ragione quindi Grillo o Di Pietro quando chiedono a gran voce che sia impedito ai pregiudicati di poter sedere in parlamento?
No, perchè non dimenticherò mai che Pertini e Tortora, tanto per fare i primi due nomi che mi vengono alla mente, erano due pregiudicati, galeotto il primo delle carceri fasciste e il secondo di quelle repubblicane, ma entrambi due persone obiettivamente cristalline e stimabili.
Insomma io ritengo che l'elezione popolare, libera e democratica, debba necessariamente prescindere dalle decisioni del potere giudiziario, se non vogliamo che il potere dei giudici, altra "casta" di intoccabili (non dimentichiamolo!), finisca col fare il bello e il cattivo tempo in Italia più di quanto già non faccia adesso!
Ed ho paura persino ad auspicare che venga fatta qualche modifica regolamentare che, che sò? impedisca l'elezione agli stupratori, ai pedofili, agli assassini ..., per citare alcuni tra i crimini più esecrabili, perchè avrei comunque paura che dei magistrati deviati potessero condannare per tali crimini persone assolutamente innocenti, ma la cui innocenza potrebbe essere provata solo dopo decenni. E purtroppo non sto fantasticando, ma non dimentichiamo che a fronte di molti "errori giudiziari" scoperti, almeno altrettanti sono ancora da scoprire e forse non lo saranno mai, solo perchè il condannato è troppo povero, e senza amici influenti, per poter resistere in giudizio un decennio come Andreotti, o poco meno come Mannino, o ... Tortora!
Senza scordarci dell'avviso di garanzia consegnato al presidente del consiglio nel giorno in cui presiedeva una riunione di capi di stato contro la criminalità, o dell'arresto della moglie del ministro guardasigilli nel giorno in cui egli doveva illustrare la riforma sulla magistratura ...
Dovrebbero essere gli elettori, e nessun altro, a non votare per dei delinquenti, non la legge a tener fuori dal parlamento, insieme ai delinquenti, anche persone stimabili ma "scomode" o politicamente avverse.


E allora ? Allora smettiamola di macerarci alla ricerca di una "legge elettorale migliore" che non esiste e che comunque in 2 anni non si è riusciti a fare, e impegniamoci a votare i migliori anzichè i peggiori, prendendocela con noi stessi e non con altri se questa scelta non riusciamo a fare.


Ma, qualcuno obietterà, l'attuale legge elettorale, l'attuale "porcellum", è così definita anche perchè l'elettore può votare non chi vuole lui, ma solo chi è stato messo in lista dai partiti, che hanno quasi tutti fatto a gara, anche quelli più feroci oppositori di questa legge, a mettere in lista spudoratamente mogli, fratelli, cognati ...!


Vorrei ricordare ai più giovani che anche con altre leggi elettorali precedenti, che pur non prevedevano espressamente tale "preselezione", i partiti hanno sempre fatto eleggere chi volevano loro, come Di Pietro nel Mugello o l'assassino Moranino, tanto per fare i primi due nomi che mi vengono in mente ..., quindi questa pratica era scandalosa allora come ora e da essa possiamo salvarci solo rifiutandoci letteralmente di votare personaggi che non ci convincono, anche se essi vengono messi in lista.


Insomma, ancora una volta, credo che dobbiamo assumerci noi elettori tutte le nostre responsabilità di scelta, senza cercare di scaricare tale responsabilità nè sui meccanismi elettorali (perfezionabili, sicuramente, ma mai infallibili), nè sui partiti che con tali meccanismi "giocano", perchè se noi vogliamo possiamo davvero fargli passare la voglia di giocare!

 
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  L'uovo di Colombo
5 gennaio 2008
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Prima o poi i nodi vengono al pettine e le cicale che hanno cantato tutta l'estate si ritrovano con la pancia vuota nella morsa dell'inverno.

Così a Napoli e in Campania, dove sciagurate cicale hanno per decenni trascurato il problema dei rifiuti, col quale, anzi, ci sono campati tutti: i camorristi sversando a costo zero i rifiuti nocivi nei campi e intascando miliardi, i politici assumendo (a volte persino solo sulla carta !) migliaia di galoppini e lucrandone voti, i poveracci assunti e pagati praticamente per far niente, ... assolutamente senza preoccuparsi del disastro che in tal modo si stava scientemente creando.

Il disastro è enorme, e mi piacerebbe se qualche associazione di consumatori promuovesse una class-action per chiedere i danni ai responsabili, ammesso che sia possibile calcolarli !

Perchè i rifiuti che bruciano per le strade e i cittadini che fanno le barricate sono solo la punta di un iceberg, alla cui base sta la distruzione dell'immagine Italia (quanti miliardi di euro vale ?), la distruzione di decine di aziende (adesso in Germania qualche pizzeria espone il cartello "Qui si usa mozzarella NON proveniente da Napoli"), la contaminazione di migliaia di Km di terreni fertilissimi (quanto costerà bonificarli ?), la distruzione di migliaia di persone che si ammalano e muoiono in conseguenza della diossina e del degrado ambientale, il ricorso ad inevitabili e costosi provvedimenti d'urgenza.

E fin qui il mio ragionamento potrebbe stare nella mia pagina intitolata alla rabbia, ma ho voluto invece pubblicarlo qui perchè non intendo unirmi al coro di quelli che o protestano o cavalcano la protesta, ma a quei pochi e inascoltati che ritengono che quello dei rifiuti non solo non sia un problema irrisolvibile, ma anzi una ricchezza da sfruttare.

La soluzione del problema si articola in questi punti:

- riduzione immediata degli imballaggi direttamente a livello industriale (costa molto meno detassare un'azienda che produce meno imballaggi, piuttosto che raccogliere e smaltire gli stessi imballaggi)

- incentivazione immediata di imballaggi biodegradabili e riciclabili

- raccolta differenziata obbligatoria in tutti i comuni per almeno il 50 % dei rifiuti

- imposizione a ciascuna provincia di dotarsi di impianti di selezione, riciclaggio e smaltimento dei propri rifiuti, al massimo entro 2 anni, con pena, in caso di mancato raggiungimento di questo obiettivo, il commissariamento, l'ineleggibilità ventennale degli amministratori in carica, e l'intervento immediato dello stato per raggiungere il risultato

E che questa non sia fantascienza lo dimostrano non solo quei paesi "virtuosi", come la Germania, che stanno facendo affari d'oro smaltendo i nostri rifiuti, ma le decine di amministrazioni locali italianissime che stanno attuando, con grandi vantaggi sotto tutti gli aspetti, già da diversi anni una intelligente azione di riciclaggio e valorizzazione dei loro rifiuti.

In tali comuni la raccolta differenziata raggiunge e supera il 65 % , il materiale riciclabile (metalli, vetri, plastiche, ...) viene rivenduto, il materiale "umido" viene trasformato in compost e venduto, i residui non riciclabili vengono inceneriti e smaltiti correttamente, senza produrre inquinamento.
E' un pò l'uovo di Colombo, se volete, e bisogna imporlo a tutti, anche a chi si ostina a rifiutarlo.

Perchè hanno anche ragione i napoletani che stanno facendo le barricate in queste ore per non far riaprire il deposito di Pianura, perchè non solo in quel territorio non si è fatto NIENTE di quanto appena detto sopra, ma le istituzioni (tutte) hanno fallito, hanno creato una situazione esplosiva e speculato sulle loro spalle, hanno promesso e mai mantenuto, quindi sono completamente inattendibili.

E allora chi, in una situazione di emergenza drammatica come questa può risolvere il problema ?

Certamente non Bassolino e Jervolino che anzi devono essere indagati e chiamati a rispondere dei danni, nè Prodi che ha mandato Bertolaso senza poi sostenerlo, nè qualsiasi altro commissario, inattendibile come chiunque altro, ma il Capo dello Stato.

Io al posto di Napolitano lascerei la reggia del Quirinale e andrei ad abitare in affitto a Pianura, promettendo di restarci per almeno due anni, finchè il piano che ho esposto sopra non si sia realizzato.

Solo così le istituzioni potrebbero riacquistare credibilità e cercare di iniziare un processo virtuoso; solo così credo si potrebbe scongiurare di piangere qualche morto a causa della esacerbazione degli animi di questi giorni.

Io credo che Pertini lo avrebbe fatto. Stiamo a vedere Napolitano.

 
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  Se dobbiamo impiccarci, almeno scegliamoci la corda ! - 2 -
24 agosto 2004
 

 


Preciso meglio la mia nota precedente, di pari titolo, per restare fedele alla mia abitudine di fare sempre proposte concrete.

Poiché non sarebbe "politically correct" fare una legge di un solo articolo, del tipo : "E' vietata l'immigrazione per periodi superiori ai 15 gg. annui complessivi ..." (per consentire comunque il turismo e i contatti commerciali) "...di cittadini extracomunitari che non dichiarino di non professare la religione islamica" e, contestualmente, chiudere tutte le moschee in Italia che non accettino di lasciar installare al loro interno impianti di videosorveglianza, ritengo che bisognerebbe, più verosimilmente, incentivare l'immigrazione dai Paesi non musulmani: Polacchi, Tedeschi dell'est, Lituani, ecc., ma anche Brasiliani, Peruviani, Colombiani, ecc. almeno aprendo una sorta di "ufficio di collocamento" presso le nostre ambasciate e mettendo loro a disposizione gratuita i nostri aerei militari (perchè si possono utilizzare solo per rimpatriare i clandestini e non debbono usarsi per accogliere persone per bene, già esaminate e desiderose di lavorare onestamente nel nostro paese?).

Non solo, ma soprattutto incentivare il rientro di tanti italiani che nel mondo purtroppo non hanno fatto fortuna, come, ad esempio, molti nostri connazionali messi a mal partito dal disastro economico argentino e che i nostri governi (di centrosinistra e centrodestra, equanimamente !) hanno graziosamente lasciato "marcire nel loro brodo" ... nonostante in tanti avessero manifestato il desiderio di tornare !

Non sono mai riuscito a capire perché si buttino dalla finestra somme enormi per "detenere" (e malamente) nei "centri di accoglienza" migliaia di persone che persino con le attuali leggi sono destinate ad essere espulse, quando le stesse somme potrebbero servire ad aiutare il reinserimento in patria di nostri connazionali sfortunati.

Nè riesco a capire perché il Vaticano, soggetto di diritto internazionale, visto che più forte di altri soggetti internazionali predica l' "accoglienza" sempre e comunque, non debba anche praticarla, sia ospitando fisicamente nei suoi confini gli immigrati clandestini, sia ove possibile "ricollocandoli" nelle zone d'origine, con l'ausilio della sua ampia rete di missioni...

Tutto ciò fermo restando il sacrosanto diritto d'asilo politico e, soprattutto, continuando ad aiutare in loco, a casa propria, quei popoli che, indipendentemente dal fatto di essere musulmani o meno, vengono attratti dal nostro paese semplicemente perché nel loro morirebbero di fame.

Domanda: ma che senso ha discriminare una religione, tra l'altro di grande diffusione, penalizzando centinaia di milioni di musulmani "per bene", colti, pacifici, operosi, ecc. ?

Qui sta l'equivoco fondamentale nel quale cadono in tanti: quella musulmana non é "una religione" come tutte le altre, ma é contemporaneamente e, per troppa gente, inscindibilmente, teocrazia assoluta e discriminante. Assoluta e discriminante perché tutti gli altri siamo "infedeli" da castigare, mortificare, sopprimere. E non esiste neppure un unico capo, né un ordine gerarchico vincolante, sicché, ad esempio, a ben poco serve che il re del Marocco sia anche riconosciuto come erede di Maometto e sia un sovrano ed un uomo colto, coraggioso, equilibrato e moderno, perchè nel suo stesso regno permangono decine di altri capi religiosi alla testa di altrettante bande di assassini che continuano ad insanguinare quel Paese per motivi "religiosi" di presunta ortodossia.

Quindi se neppure un monarca (quindi certamente meno vincolato da "garantismi" occidentali) nella sua veste riconosciuta di supremo capo religioso riesce ad imporre il rispetto di fondamentali regole di convivenza pacifica nel suo stesso Paese, illuderci di poterlo fare noi "infedeli" é una assoluta, tragica illusione.

 
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  Se dobbiamo impiccarci, almeno scegliamoci la corda ! - 1 -
23 giugno 2004
 

 


Senza immigrati pare che non potremmo sopravvivere neppure un anno: nessuno più raccoglierebbe pomodori, olive, pesche, nessuno più baderebbe ai nostri vecchi e moltissime fabbriche piccole e medie sarebbero costrette a chiudere i battenti.

Il discorso su come siamo arrivati a questo disastro sarebbe molto lungo (non é escluso che prima o poi lo affronti) ma l'evidenziazione delle sue cause, senza necessariamente portare alla morte per impalamento dei molti responsabili, sarebbe utilissima quantomeno per non perseverare nell'errore che, come si sa, diabolicum est.

Due di queste cause (tra le tante egualmente importanti) sono sicuramente l'incapacità dei nostri governanti ad incentivare davvero il secondo e terzo figlio e, parallelamente, ad accettare il dislocamento fuori dai confini nazionali di quelle attività poco remunerative o di scarso prestigio che i giovani italiani non vogliono (anche qui il discorso si farebbe lungo...) più fare, per incentivare, al contrario, quelle attività di ricerca o richiedenti grande know how nelle quali credo ce la caveremmo un pò meglio che a spennar polli o a raccogliere pomodori.

Purtroppo né Polo né Ulivo né sindacati sono capaci di uscir fuori dalla politica dello struzzo, dei proclami sterili e del dilazionamento perché qualunque riforma in tal senso, per quanto graduale, avrebbe bisogno di governi stabili, longevi, lungimiranti e di una coesione sociale che l'Italia non ha mai conosciuto da quando esiste.

Chi mi conosce sa che non sono un razzista, né lo sono mai stato. Ritengo anzi che il "melting pot" verso il quale, anche in Europa, andiamo, sia più foriero di vantaggi per tutti che di svantaggi. Ma al contempo non credo affatto inverecondi coloro che, al contrario, auspicano "mogli e buoi dei paesi tuoi". La condizione che pongo alla base dell'una e dell'altra scelta è il rispetto reciproco. Col rispetto vero, reale, totale, mi stanno bene sia i matrimoni misti, che quelli "razzisti". Senza questo rispetto, senza questa reciprocità entriamo in una zona pericolosissima che può anche essere di non ritorno.

Non ho assolutamente niente da ridire sulle centinaia di migliaia di musulmani che hanno invaso anche l'Italia, dopo aver già invaso particolarmente Francia e Germania, ma purché, alla pari con gli altri cittadini italiani, rispettino le leggi di questo Stato e non congiurino contro di esso. Mi sembra un principio talmente fondamentale che nessuno dovrebbe metterlo in discussione.

Accade invece che accanto ad una maggioranza di musulmani operosi e leali nei nostri confronti, alligni una minoranza pericolosissima di fanatici, di terroristi e di menti deboli facili prede di predicatori infami.

In attesa di trovare il coraggio di fare le riforme cui accennavo all'inizio, perché non dovremmo essere almeno capaci di sceglierci quali immigrati preferiamo?

Perché, dopo mille sanatorie, salvaguardati i diritti di chi è "già dentro" non dovremmo incentivare "non musulmani" (non ne faccio quindi una questione di razza) anziché lasciarci infiltrare da persone che non vogliono costruire niente, bensì distruggere la nostra civiltà insieme alla loro stessa vita ?

Chi, potendo scegliere tra due camion di terra ugualmente fertile, preferirebbe far scaricare nel proprio giardino quello dove si sa che si annida un certo numero di serpenti? Perché di serpenti velenosi si tratta, come quelli che stanno mordendo (ed é anche giusto che sia così ...!) chi sino ad ora li ha nutriti, come sta avvenendo in Arabia Saudita !

Nessun razzismo quindi, nessuna distinzione politica o di colore della pelle, ma una salutare distinzione tra chi vuole vivere e chi vuole morire, tra chi ci vuole vivi e chi ci vuole morti.

 
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  Lucciole ... per lanterne !
21 dicembre 2002
 

 


Oggi é stato presentato alla Camera un disegno di legge col quale vengono puniti clienti e prostitute in luogo pubblico e viene resa possibile la prostituzione a domicilio ed anche la coabitazione di un massimo di due "lucciole".

Era l'ora di "mettere mano" alla legge Merlin, ma credo che si sia partorito un altro mostro di ipocrisia all'italiana. Infatti il nuovo disegno di legge prevede che per poter affittare un appartamento ad una o due prostitute, tutti i condomini debbano essere consenzienti !

I cretini del "Polo delle Libertà" hanno creduto di risolvere il problema come chi nasconde la spazzatura sotto il tappeto, ma con l'aggravante tragicomica di chi, per nascondere tale spazzatura sotto il tappeto, deve dichiararlo a tutti !!!!

I cretini del centrosinistra hanno rispolverato il solito disco contro le "case chiuse", senza attaccare il Governo sul punto più grave, e cioé che gli unici condomini che accetteranno di ospitare prostitute saranno quelli di stabili interamente in mano a malavitosi (solo così si potrà ottenere il consenso di tutti i condomini !).

E dire che li paghiamo profumatamente per fare le leggi ! Sono capaci soltanto di dire e fare cazzate!

E siccome io non critico mai senza avere una proposta alternativa, ecco il MIO disegno di legge:

1) La prostituzione tra maggiorenni, consapevolmente e liberamente consenzienti, é libera in tutti i luoghi non aperti al pubblico, a condizione che non arrechi turbamento all'ordine pubblico e rispetti le leggi vigenti. Essa é assimilata a prestazione professionale con tassazione presuntiva pari al doppio del canone di locazione o al quadruplo del reddito dominicale dell'appartamento in cui venga esercitata.

2) Chiunque percepisca, in toto o in parte, proventi provenienti da atti di prostituzione altrui, a qualunque titolo, é punito con la reclusione da 10 a 20 anni, senza concessione di attenuanti e con obbligo di scontare la pena inflitta fino alla fine.

3) Il precedente articolo 2 non é applicabile a chi ospiti chi esercita la prostituzione, a condizione che l'affitto o la vendita dei locali sia in linea con i prezzi di mercato, derivi da un contratto di locazione o atto di vendita registrato e non sia legato in alcun modo a percentuali sulle prestazioni degli affittuari.

Analogamente l'art. 2 non é applicabile per chi sia sposato o conviva con chi esercita la prostituzione, a condizione che abbia mezzi di sostentamento sufficienti propri.

4) La prostituzione é vietata in tutti i luoghi aperti al pubblico ed é punita con una ammenda da 300 a 600 euro (i cui proventi costituiscano un fondo per il sostegno ed il reinserimento sociale di ex esercenti la prostituzione) o l'arresto da 10 giorni a tre mesi inflitto a tutte le persone sorprese ad offrire, proporre, chiedere o esercitare un atto di prostituzione in tali luoghi.

5) L' esercizio della prostituzione non é pubblicizzabile con insegne, targhe, segnali stradali e simili, ma é consentito l'annuncio pubblicitario su tutti i media, nelle forme e alle condizioni disciplinate da apposito regolamento.

6) L'atto di indurre o costringere altri all'esercizio della prostituzione, nonché al suo ricatto diretto o indiretto, é assimilato all'omicidio volontario e sanzionato di conseguenza.

7) A chiunque eserciti la prostituzione e denunci sfruttatori, estortori o aggressori, ovvero collabori per la loro individuazione, é garantito dallo Stato il cambio di identità ed un sussidio una tantum di 6.000 euro.

Ovviamente, se anziché i dieci minuti che ho impiegato per scrivere "di getto" questi 7 articoli, ne avessi impiegato 1000, consultando testi ed esperti di economia e di diritto, avrei potuto fare di meglio ..., ma già così mi pare che il mio "disegno di legge" sia di gran lunga migliore sia delle ipocrisie di questo governo, sia degli ideologismi astratti e preconcetti dell'opposizione.

 
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  "Non c'é peggior sordo di chi non vuol sentire"
21 dicembre 2002
 

 


L'altro ieri Striscia la notizia ha mostrato in copertina una sortita di Beppe Grillo dinanzi ad uno stabilimento Fiat, dove ha presentato agli operai un'auto capace di fare 100 Km con due litri di benzina, realizzata su una carrozzeria Twingo, ed ha stigmatizzato ciò che anch'io vado sostenendo da anni, e cioé che il futuro é nei motori di nuova concezione, primo tra tutti quello ad idrogeno, ma per arrivare al quale già da ora si potrebbe e dovrebbe costruire in serie quei prototipi già realizzati a livello amatoriale da diversi studiosi, che restano invece emarginati e trascurati.

Sono certo che, ahimè e ahinoi ! neppure le parole di Grillo, seppure amplificate da Striscia la notizia riusciranno a svegliare il Governo e la dirigenza Fiat.

La storia é purtroppo piena di geniali innovazioni snobbate sia dall'elite culturale che dai centri di potere (accadde al motore a vapore, al motore a scoppio .. tanto per restare in tema), e considerate dai "benpensanti" dell'epoca prive di qualsiasi futuro !

Historia magistra vitae, ma se gli scolari sono asini, continueranno a ragliare !

Spero di non divenire sordo!

 
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  "Privatizzare gli utili e socializzare le perdite"
13 ottobre 2002
 

 


Nei giorni scorsi la Fiat ha chiaramente detto che licenzierà paecchie migliaia di dipendenti e chiuderà almeno 2 fabbriche. Il TG5 ha chiesto il parere ai suoi lettori e 4 su 5 hanno detto che non vorrebbero che la Fiat sia finanziata dallo Stato (cioé da noi) per l'ennesima volta: perché nessun'altra impresa lo é stata mai tanto, perché sarebbe premiata l'incapacità gestionale, perché non la indurrebbe a rinnovarsi, ma prima o poi saremmo punto e a capo (come già altre volte in passato) ecc.

Io ho scritto così:

Dopo aver stabilito di condividere le motivazioni di chi NON auspica l'aiuto di stato alla Fiat, tenuto conto però delle disastrose conseguenze per decine di migliaia di famiglie propongo che lo Stato finanzi una completa RICONVERSIONE della Fiat in un'azienda automobilistica che, unica al mondo, faccia ricerca e produca SOLO vetture ecologiche avanzate. Ritengo che sia questo il busines del futuro e arrivare per primi significherebbe divenire leader commerciali mondiali.
Mi riferisco all'idrogeno (da subito) e al solare (tra 10 anni). Nell'immediato , anche per aggirare le ovvie e legittime contestazioni europee, il Governo potrebbe incentivare il montaggio DI SERIE DELL'IMPIANTO A METANO su TUTTI i veicoli Fiat attualmente in produzione. Sono convinto che anche auto detestate (come dimostrano i sondaggi) come la Stilo, diverrebbero ambite se gratuitamente munite di impianto a metano e se, contemporaneamente, il costo di tale gas venisse defiscalizzato anche di un solo paio di cent./litro.
Tirate le somme credo che ciò incentiverebbe certamente un circolo "virtuoso" che rilancerebbe il settore, beneficierebbe l'ambiente e costerebbe forse meno del solito ennesimo finanziamento o della solita sterile cassa integrazione (che siamo sempre noi cittadini a pagare).

Avrà questo Governo il coraggio di una scelta così radicale?

 
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  Auto a metano
agosto 2002
 

 


Anche questa é una cosa incomprensibile per me.

Bruciare metano inquina pochissimo, il suo prezzo é molto più basso del petrolio, ne abbiamo diversi pozzi anche in Italia, esiste già una rete (seppure da rafforzare) di distribuzione sulle strade italiane, trasformare a gas un'auto a benzina costa intorno ai 1000 euro e addirittura quasi niente se il modello viene così equipaggiato direttamente dalla casa costruttrice.

Allora?

Allora chi mi spiega perché anziché usare costose e dannose marmitte catalitiche non si é incentivato il gas per autotrazione ?

Siamo un popolo di masochisti o siamo governati da incapaci ? La seconda che hai letto!

 
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  Energia solare
1997
 

 


Che pensereste di qualcuno che, pur avendo le tasche gonfie di banconote valide, le usasse solo come carta igienica e, in più, chiedesse l'elemosina?

In una considerazione molto simile siamo tenuti noi, abitanti della zona mediterranea, allorché usiamo il sole solamente per essiccare i fichi secchi e non per riscaldare l'acqua o le case, che vengono riscaldate invece bruciando montagne di valuta pregiata per comprare petrolio o gas all'estero.

Persino in Germania o in altri Paesi notoriamente meno soleggiati del nostro ci sono più pannelli solari sui tetti, e ci sono città dove TUTTI gli edifici pubblici hanno il riscaldamento affidato in buona parte ai pannelli solari.

L'acquisto dei pannelli solari dovrebbe essere incentivato in tutt'Italia consentendo la deducibilità fiscale intera del loro prezzo di acquisto.

Nelle regioni centro meridionali tale deducibilità dovrebbe essere pari al doppio del prezzo di acquisto. Il minor introito fiscale verrebbe, nel breve giro di 4 o 5 anni, compensato dal risparmio sull'acquisto di altri combustibili all'estero. Andrebbe evitata ogni altra procedura farragginosa utilizzata in anni precedenti; l'utente compra ciò che vuole da chi vuole, lo monta da solo o lo fa montare da chi vuole, conserva il suo scontrino fiscale e pone in detrazione una tantum un importo pari o doppio (a seconda della regione). Nessun raggiro possibile, nessuna speculazione: solo cieli più puliti, case più calde, lavoro per le industrie del settore e ... a costo, in definitiva, zero.

Poi, se oltre a non usare le banconote come carta igienica (tornando al mio paradosso iniziale), le si volesse anche far fruttare, si potrebbero anche concedere dei prestiti ad interessi zero alle famiglie sotto un certo reddito che volessero acquistare ed installare tali pannelli.

Se poi, infine, non fossimo quelli che siamo, credo che un ulteriore incentivo per pannelli fotovoltaici non sarebbe male ...! Ma questa é fantascienza in Italia. Negli Usa é realtà.

Tale proposta é stata da me formulata sin dal 1997 sul sito del partito Siciliano d'Azione . Ho ricevuto attestazioni di stima da cittadini qualificati (ingegneri, tecnici, ...) ma da parte di legislatori ... solo il silenzio ...!

 
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