CICCIO E I SUOI AMICI


Nel bosco della Guardiola vivono pettirossi, cardellini, puzzole e tanti, tantissimi altri animali. E nella confortevole tana di un vecchio abete c'è anche un'intera famiglia di scoiattoli neri.
Le loro giornate scorrono tranquille: ogni giorno, lo scoiattolino Ciccio, dopo colazione, saluta la mamma ed esce a giocare coi suoi amici, il coniglio Lello, la scoiattolina Lulù e il pettirosso Robin.
Ora, per esempio, stanno curiosando intorno, alla ricerca di qualche nuova distrazione, quando Lulù sente qualcuno che sta piangendo.
"Viene da quella parte. Presto andiamo a vedere!".
Tutti seguono Ciccio, che corre verso un cespuglio.
"E tu chi sei?" chiede Ciccio, incuriosito da quell'animale tutto grigio, che gli sembra vagamente somigliante.
"Sono Niki - dice una vocina singhiozzante - Stavo passeggiando con la mia mamma e il mio papà, quando un grosso cane ha iniziato a rincorrerci. Il mio papà in fretta e furia mi ha infilato in un sentiero e sono arrivato qui. Ma non so più dove sono i miei genitori"
A sentirlo, Lulù si intenerisce subito:
"Oh, poverino! Devi aver fame: vieni a casa mia. La mamma ti preparerà qualcosa da mangiare".
E così Niki, che è davvero affamato, si incammina con gli altri verso la tana di Lulù.
Ma appena arrivati, Ciccio si fa sotto a Lulù:
"Si può sapere perché ti prendi tanto a cuore questo coso qui? Non sai nemmeno chi sia!" Ciccio è indispettito per la tenerezza che Niki ha suscitato nella sua amica.
"Ma non hai sentito cosa gli è successo? E poi è uno scoiattolo, è uno di noi!" esclama indignata Lulù.
"Lui non è uno di noi: è tutto grigio!" risponde arrabbiato Ciccio.
"E allora? Che differenza fa?" e Lulù, seccata dal comportamento di Ciccio, se ne va dal nuovo arrivato per dimostrargli la sua amicizia.
"Guardala: tutta moine con quello strano coso!" Ciccio chiede appoggio a Lello.
"Beh, sembra simpatico" risponde timidamente Lello.
Intanto Robin, il pettirosso, cerca di rendersi utile:
"Tranquillo, Niki. Vado io a cercare i tuoi genitori: volando mi sarà più facile trovarli"
Robin si alza in volo e a Ciccio non rimane che brontolare tra sé e sé.
E mentre Niki, davanti a un vassoio colmo di biscotti di nocciola, si sta riprendendo dalla brutta avventura, Lulù vorrebbe portare tutti a giocare, ma Ciccio, imbronciato, se ne va.
Quando la mamma lo vede, gli chiede cos'ha da starsene lì immusonito:
"I miei amici non hanno più bisogno di me. Ora hanno Niki", piagnucola.
"Chi è Niki?" si informa premurosa la mamma.
"Dice di essere uno scoiattolo, ma è tutto grigio, è molto diverso da me e da Lulù. Lei però ha occhi solo per lui e ora sono fuori a giocare".
"Ma tu hai provato a conoscerlo meglio? Chissà, potresti trovare un nuovo amico" suggerisce la mamma dolcemente.
"Io non ho bisogno di nuovi amici. Soprattutto non voglio amici brutti come Niki che è tutto grigio" e senza neanche attendere risposta, se ne va, sempre più arrabbiato.

Arriva la sera e Robin ritorna sconsolato dai suoi amici.
"Mi dispiace: non ho trovato i tuoi genitori" dice tristemente.
"Dobbiamo trovarti un posto dove dormire. Purtroppo a casa mia non abbiamo un letto libero, però, fammi pensare, forse possiamo chiedere a Ciccio: lui ha una camera grande. Ma dov'è finito? E' tutto il pomeriggio che non si vede" Lulù si guarda intorno e lo chiama inutilmente.
"Sarà meglio andare da sua mamma. La signora Lisetta è così gentile. Vedrai come sarà contenta di averti con loro" afferma sicura Lulù.
Così, vanno a casa di Ciccio e bussano alla porta.
"Salve, ragazzi. Vi va una torta di noci ancora calda?" Lisetta li invita ad entrare e poi, guardando Niki, aggiunge:
"Tu sei Niki, vero? Ciccio mi ha parlato di un nuovo amico".
Dopo aver ascoltato la triste storia del povero scoiattolino, Lisetta è preoccupatissima.
"Oh, povero piccolo. Ormai è buio e non riusciremmo a trovare i tuoi genitori, ma domani all'alba parlerò con il capo del bosco della Guardiola, Aquila Reale, e vedrai che lei ti riporterà dalla tua mamma e dal tuo papà. Per stanotte dormirai con Ciccio, c'è un letto libero in camera sua".
In quel momento, Ciccio entra in casa.
"In camera mia vengono solo i miei amici. E lui non è un mio amico" risponde sgarbatamente.
Ma Lisetta accompagna Niki nella camera e posandogli un bel bacio sulla fronte gli dice:
"Non ti preoccupare, è soltanto un po' geloso, ma gli passerà. Tu cerca di riposarti e se hai bisogno, chiamami".
Poi, molto arrabbiata, torna dal figlio.
"Che modo è questo di comportarsi? Sei entrato in casa senza neppure salutare e rifiuti l'ospitalità ad un tuo simile nei guai?".
"Non è come me. Lui è brutto, è tutto grigio!" protesta Ciccio.
Lisetta si siede accanto al figlio e lo accarezza dolcemente.
"E' uno scoiattolo come noi: adora le noci, ha una mamma e un papà che gli vogliono bene, ama giocare con gli amici… pensi che il colore del pelo faccia molta differenza?".
"Non è nero come me. Non può essere un mio amico. Può rimanere in camera mia solo per stanotte. Domani dovrà andarsene" ed esce tutto arrabbiato, lasciando la mamma molto seccata.

Torna solo all'ora di coricarsi. Si ferma sulla soglia per capire se Niki dorme o è sveglio. Non sentendo nessun rumore, decide di accendere una piccola luce per guardarlo meglio.
'Come diavolo possono considerarlo uguale a me, lui che è tutto grigio?!' si chiede, mentre lentamente si avvicina al suo letto.
Piano piano sposta le coperte, ma - oh oh - Niki non c'è. Al suo posto trova tre grosse righe un po' storte scritte a matita su un bigliettino.
'Cara Signora Lisetta,
Grazie per la sua gentilezza, ma non posso restare. E' meglio che vada a cercare i miei genitori perché potrebbero avere bisogno di aiuto. Niki'.
Ciccio resta senza fiato.
'Dev'essere impazzito. Come può pensare di farcela da solo al buio, con tutti i pericoli che ci sono nel bosco?!'.
E così, senza avvertire nessuno, Ciccio esce di nuovo, alla ricerca di Niki.
Mentre cammina, pronto a sussultare a ogni piccolo rumore, cerca di pensare ad altro per tenere a bada la paura.
'E' colpa mia se se n'è andato. Come poteva dormire con me che non lo volevo? Certo che però è proprio brutto' pensa Ciccio, con un po' di vergogna.
'Mamma e papà dicono sempre che non bisogna giudicare gli altri solo dall'aspetto, però uno scoiattolo nero è più bello di uno grigio, su questo non ci piove!' pensa dentro di sé, tentando di giustificarsi.
All'improvviso, un rumore ed un grido lo fanno sobbalzare. D'istinto corre verso lo stagno e lì vede Niki, che annaspa nella luce della luna.
Ciccio non ci pensa su due volte, si tuffa e a stento, rischiando di affogare, riesce a riguadagnare la riva , con la collottola di Niki ben stretta tra i dentoni. E subito cerca di rianimarlo saltandogli sulla pancia.
"Grazie, grazie. Mi hai salvato. Ma io credevo che tu mi odiassi perché non sono nero come te" gli dice Niki, appena capisce cosa sta succedendo.
"Beh, sai, non avevo mai visto uno scoiattolo grigio. Anche gli altri che vivono vicino nel bosco della Guardiola sono tutti neri. Ma ho capito che il colore non è un problema" risponde sincero Ciccio, abbracciando il nuovo amico.
Dall'alto arriva la voce grave di Aquila Reale, che aveva assistito in silenzio alla scena.
"Bravo Ciccio. Ti sei comportato molto bene e sono orgogliosa di te - dice Aquila Reale,. - Quanto a te, Niki, ho una bella notizia: ho trovato i tuoi genitori. Non appena farà giorno verranno al bosco della Guardiola a prenderti. Ora andate a dormire, sennò Lisetta si spaventerà" e con queste parole, si rialza in volo con un potente colpo d'ala.
"Ma come ha fatto a sapere che mi ero perso?" chiede Niki felice.
"Aquila Reale è il gran capo che sa sempre tutto ed agisce per il bene di tutti".

Il giorno seguente, non appena il sole fa capolino nel bosco della Guardiola, Ciccio e Niki corrono fuori.
"Mamma, papà" grida commosso Niki.
I suoi genitori erano già lì, impazienti, scortati da Aquila Reale.
Un lungo, lunghissimo abbraccio,  poi Niki fa le presentazioni.
"Spero vi fermerete un po' con noi. Sono certa che i nostri piccoli vorrebbero ancora giocare insieme" suggerisce Lisetta, felice del comportamento di Ciccio.
A queste parole, i genitori di Niki si scambiano uno sguardo triste e un po' imbarazzato.
"Veramente, noi la casa non ce l'abbiamo più... Il nostro albero è stato abbattuto, come tutti quelli dei nostri vicini… Dobbiamo metterci subito in cammino per cercare un altro alloggio" dice il padre di Niki con un po' di malinconia.
"Perché non vi fermate al bosco della Guardiola? salta su Ciccio, felice, adesso, all'idea di non perdere il suo nuovo amico - qui ci sono molti alberi disabitati. Sono certo che Aquila Reale sarà felice di assegnarvene uno"
"Ciccio! - esclama Lisetta. - lo sai che certe iniziative non ci competono. Devi prima parlarne con Aquila Reale!".
"Non rimproverare tuo figlio, Lisetta. Non possiamo negare aiuto a chi ha bisogno. Restate, amici, il vecchio pino sarà la vostra casa, se lo desiderate" sentenzia Aquila Reale, che, chissà come, era sempre presente quando c'era un problema da risolvere.
I genitori di Niki, commossi da tanta generosità, accettano felici. E poi, tutti - grandi e piccini - vanno a fare festa fino al tramonto.


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