Indice


STORIA e WARGAME

Regolamenti
E-Mail Bibliografia
Ultime Modifiche Link


Campagna di Polonia (1806-1807)

Guerre Napoleoniche

Le Disposizioni per il Proseguimento della Guerra.
Disfatta la Prussia, restano da piegare l’Inghilterra, la Russia e la Svezia, ma appare dubbia anche la neutralità dell’Austria.
Contro l’Inghilterra Napoleone proclama a Berlino il "Blocco Continentale" (21 XI 1806). In risposta l’Inghilterra ordina il blocco navale delle coste della Francia e delle sue colonie (7 I 1807).
La Prussia è disarmata, paga una contribuzione di guerra e rimane presidiata dall’VIII° C.A. (Mortier), dalla Ia divisione italiana (Teulié), dalla Ia divisione olandese (Savary) e da due divisioni francesi. La Sassonia cessa di essere provincia prussiana ed è proclamata indipendente.
L’Austria, che ha ammassato 70.000 uomini sui confini settentrionali con la Prussia e la Polonia, è controllata dai 36.000 uomini del re di Baviera, dalle truppe in Italia (Beauharnais) e dal II° C.A. (Marmont) in Dalmazia.
Per affrontare la Russia, che ha già inviato verso la Prussia 4 colonne di 14.000 uomini (a Thorn il 20 X) ed ha destinato a questo fronte 100-140.000 uomini (ma solo 10-14.000 cavalieri), Napoleone conduce trattative con la Turchia, la Persia e predispone le seguenti misure militari:

Inoltre Napoleone dispone misure per il controllo della stampa e dei teatri francesi.

La Campagna di Polonia.
Il primo obbiettivo di Napoleone è il raggiungimento della Vistola, con l’occupazione di Varsavia e di Danzica. I 150.000 uomini avanzano lungo un fronte di 210 Km:

Giungono le prime informazioni sulla disposizione degli avversari, guidati dall’anziano Kamensky:

  • Sulla Vistola, approntata in difesa tra Narew, Wkra, Sonna e Orzyc, c’è la Ia armata russa, di 4 divisioni (50.000 uomini) guidata dal generale di cavalleria tedesco Levin Auguste Theophil conte di Bènnigsen.

  • A Pultusk è atteso l’arrivo della IIa armata russa, di 4 divisioni russe reduci da Austerliz con le perdite non ancora colmate (35.000 uomini), guidata dal generale Buksgèvden, seguita da lontano della IIIa armata russa, di 2 divisioni, guidata dal generale Essen.

  • In Prussia Orientale si sono raccolti i resti dell’esercito prussiano (15.000 uomini) guidati dal generale Estocq. Federico Guglielmo III re di Prussia è a Königsberg. Altre fortezze prussiane resistono ancora in Slesia ed in Pomerania.

    L’avanzata prevede due forti ali collegate da un debole centro su un fronte di 180 Km:

    Bessières occupa Lipno (17 XII) e giunge sulla Wkra (20 XII) ma Bernadotte devia il VI° C.A. (Ney) verso Neumark a caccia dei prussiani e non procede oltre la Wkra (compromettendo la manovra). Solo gli squadroni di Bessières esplorano la pianura tra la Wkra e la Vistola, occupano i ponti e saccheggiano le risorse.
    L’altra ala frattanto è impegnata dal passaggio della Vistola e del Nerew. Il materiale da ponte è insufficiente ed è in parte utilizzato per traghettare le truppe.

    22 XII - Dopo l’ultimazione dei ponti il passaggio è ostacolato dai blocchi di ghiaccio trascinati dalla corrente.
    Davout converge verso il centro passa la Wkra a valle di Pomichowo.

    23 XII - Combattimento di Czarnowo. La divisione Morand, la cavalleria leggera di Marulaz e la divisione dragoni di Beaumont assalgono la divisione russa del conte Tolstoy trincerata nel villaggio di Czarnowo. Il 12° reggimento di linea del generale Petit attacca le ridotte russe ma il villaggio è preso solo alle 2 del mattino, con la cattura di 6 pezzi d’artiglieria.
    Davout effettua il collegamento con la cavalleria di Bessières e di Soult a Plonsk.

    24 XII - Combattimento di Kolozomb. Il generale Nansouty con la divisione Klein ed una brigata di cavalleggeri passa la Wkra a Kolozomb seguito dal VII° C.A. (Augereau) ed respinge 15.000 russi. Nel combattimento cade il colonnello Savay comandante de 14° reggimento. La vittoria garantisce ai francesi la linea della Wkra.
    Frattanto Davout minaccia d’aggiramento i russi a Nasielsk obbligandoli a ripiegare disorditamente su Strzegocin abbandonando 200 vetture, gran parte dei bagagli e numerose artiglierie.
    Il fronte si è ulteriormente ridotto a 40 Km.
    L’elettore di Sassonia assume il titolo regio ed entra nella confederazione renana.

    25 XII - Fallita la manovra a tenaglia contro i russi, Napoleone cerca di ingaggiare almeno la retroguardia, segnalata a Ciechanow (25 XII), la cui ritirata è favorita dalle ridotte ore di luce (dalle 8:00 alle 16:00), dal fango e dai boschi:

    26 XII - Le Battaglie di Pultusk e Golymin. Le avanguardie francesi ingaggiano le retroguardie russe:

    Nei tre scontri della giornata i russi perdono 12.000 uomini tra caduti, feriti e prigionieri, 60-80 pezzi d’artiglieria e 200 carriaggi di bagagli e munizioni impantanati, ma il fango ostacola anche l’artiglieria e la cavalleria francese.

    Ai Quartieri Invernali.
    Le pessime condizioni meteorologiche e morali costringono Napoleone a porre i quartieri d’inverno (29 XII).
    Le truppe francesi della Grand Armée ricevono l’ordine di prendere posizione tra Frisches Haff, Elbing e Varsavia, dietro il Passarge e l’Omulew; mentre tre C.A. sono impegnati negli assedi:

    Napoleone riorganizza i servizi, ordina la costituzione di magazzini a Versavia, Modlin, Pultusk e Torun, scioglie il 2° corpo di cavalleria di riserva (Bessiéres) a causa della mancanza di cavalli, fa confluire rinforzi dalla Francia, dall’Italia e dai paesi alleati.

    L’Offensiva Russa.
    Bènnigsen sceglie questo delicato momento per lanciare un’offensiva generale con 10 divisioni (90.000 uomini):

    La Risposta dell’Imperatore.
    Napoleone affida al I° ed al VI° C.A. (con le due divisioni di dragoni) il compito di attirare i russi a ovest e con il grosso decide di puntare a nord sull’alto Omulew per tagliare loro la strada sulla Alle:

    Napoleone inoltre sollecita i rinforzi ed i complementi in arrivo, avvisa il fratello Jerôme che sia pronto all’eventuale invio di truppe dalla Slesia a Varsavia e regola il movimento dei convogli di munizioni, viveri, acquavite dai nuovi magazzini di Versavia, Modlin, Pultusk ai corpi d’armata (a carico di imprese private).

    La Manovra di Allenstein.
    Napoleone da Varsavia giunge a Przasnysz (30 I) dove è informato che il I° C.A. (Bernadotte) ha dovuto ripiegare fra Löbau e Gingelburg, quindi inizia la marcia verso nord anche se il raggruppamento è incompleto.
    Dopo aver respinto reparti di cavalleria russa, l’avanguardia francese (Murat) occupa Passenheim (1 II) ed Allenstein (2 II) dove Napoleone ordina la il raggruppamento delle forze. La notte giunge anche Ney che però ha perso il contatto con Bernadotte.

    3 II - Combattimento di Inkowo. Al mattino Napoleone giunge ad Allenstein e scopre 30-40.0000 russi sulla riva sinistra dell’Alle presso Inkowo, a coprire la strada per Liebstadt. Infatti Bènnigsen ha catturato l’ufficiale portaordini inviato a Bernadotte, si è fatto un’idea dei movimenti francesi ed ha radunato le sue forze, mentre quelle di Napoleone sono ancora troppo distese: Il III° C.A. (Davout) ed una divisione di dragoni giunge in giornata a Wartenburg mentre il I° C.A. (Bernadotte, 12.000 uomini) si trova a Strassburg privo di ordini.
    Napoleone inizia egualmente un movimento d’attacco:
    Murat attacca i russi da Passenheinm (ore 13), affiancato a sinistra da Ney che giunge da Hohenstein. L’imperatore avanza da Willwnberg su Gettkendorf con all’ala sinistra il VI° C.A. (Ney), al centro il VII° C.A. (Augereau), all’ala destra il IV° C.A. (Soult) e di riserva la Guardia. Soult passa il ponte di Bergfriede con le divisioni Leval e Legran, per aggirare i russi. I cavalleggeri di Guyot prendono Guttstad catturando 1.600 prigionieri e gran parte dei bagagli.
    12 battaglioni russi sono respinti. Murat passa il bosco e dilaga nel piano ma l’oscurità pone fine allo scontro e permette a Bènnigsen, benché abbia forze superiori, di ritirarsi verso nord, coperto da una retroguardia.

    4 II - I cavalleggeri di Lasalle scoprono la ritirata russa (ore 4:00). La retroguardia è sconfitta ma l’inseguimento di Bènnigsen è impedito dall’efficace cavalleria cosacca.
    All’estrema sinistra il VI° C.A. (Ney) impedisce al corpo prussiano (Lestocq) di unirsi ai russi e lo costringe a ritirarsi.

    5 II - Il grosso della Grand Armée riprende l’avanzata verso Landsberg mentre il III° C.A. (Davout) tenta di raggiungere e bloccare il passaggio sulla Alle a Heisberg, sopravanza i russi e li attacca tra Freymarkt e Waltersdorf, ma Bènnigsen si apre la strada a forza.

    6 II - Combattimento di Hof. Murat raggiunge i 12 battaglioni della retroguardia russa, schierati dietro un ruscello incassato con un unico ponte, con la destra appoggiata al villaggio di Hof, la sinistra ad un bosco.
    Il primo attacco, portato dai cavalleggeri, è respinto dal tiro a mitraglia russo, così pure il secondo dei dragoni. I corazzieri di d’Hautpoul invece passano il ponte e sconfiggono i battaglioni russi causando loro gravi perdite. Soult penetra nel villaggio per coprire la stanca cavalleria di Murat. Bènnigsen, coperto da questa retroguardia, ha continuato la ritirata.

    7 II - Combattimento di Preussick-Eylau. A sera i furieri del palazzo imperiale, avvicinatisi per sbaglio a Preussick-Eylau, subiscono l’attacco dei russi (18:00) contro i quali Napoleone fa prontamente intervenire la Guardia Imperiale ed il IV° C.A. (Soult) mentre il villaggio è aggirato da Murat con la cavalleria. A Preussick-Eylau si combatte duramente casa per casa. Il cimitero è conteso più volte alla baionetta. I francesi incendiano un mulino occupato dai russi, dei quali nessuno si salva. Una colonna russa guidata da Barclay de Tolly riprende il cimitero ma è fermata dal 26° reggimento. La brigata Viviés attacca il cimitero e lo conquista definitivamente. La cittadina rimane in mano francese (ore 23:00).
    La divisione Legrand si dispone davanti Eylau, la divisione Saint-Hilaire a destra ed il VII° C.A. (Augereau) a sinistra. Napoleone emana gli ordini di battaglia per il giorno successivo (ore 19:00).
    8 II - Battaglia di Eylau. Napoleone al prezzo di gravi perdite sconfigge i russi a Eylau ma non può inseguirli e decide di rinviare le operazioni alla primavera seguente.

    Il Calo delle Attività Militari.
    Napoleone rimane ad Eylau fino al 17, poi ritira la Grand Armée dietro il Passarge lasciando alcuni avamposti del VI° C.A. sulla Alle.
    La sosta e la riorganizzazione della Grand Armée pone fine alle operazioni in grande stile ma non ai combattimenti locali più o meno estesi.

    Il Forzamento dei Dardanelli (II 1807).
    Nei Balcani tre colonne russe (50.000 uomini) marciano su Bucarest, affrontate da Mustafà Baraïctar con 80.000 osmani.
    L’ammiraglio inglese Duckworth con 8 vascelli forza i Dardanelli (21 II), distrugge un vascello, 4 fregate e 2 corvette osmani, minaccia di bombardare Istambul se il sultano Selim non dichiara guerra a Napoleone e cede la Valacchia e la Moravia alla Russia.
    Gli osmani, aiutati da 10 ufficiali del genio francesi, approntano 40 batterie con 500 cannoni e costringono la flotta inglese a ritirarsi con 260 caduti e feriti (2 III). A Tenedo Duckworth incontra la flotta russa dell’ammiraglio Siniavin che propone di ritentare l’impresa ma l’ammiraglio inglese rifiuta.
    Napoleone invia Gardanne in Persia (V) per studiarne le risorse, spingerla all’alleanza con la Turchia, alla guerra contro la Russia ed a provvedimenti ai danni degli inglesi.

    L’Assedio di Danzica (III-V 1807).
    L’importante città prussiana è difesa da 13.000 prussiani e 4.000 russi guidati dal maresciallo Kalkreuth.
    Al X° C.A. (Lefebvre, 18.000 uomini), si uniscono il 44° reggimento di linea (del VII° C.A.), il 19° reggimento di linea, la Legione del Nord, contingenti sassoni, polacchi, del Baden (guidati dal principe ereditario), 300 cannoni da 12 libbre con 7.000 colpi, poi la guardia municipale di Parigi ed il 12° reggimento leggero.
    Gli svedesi cercano di soccorrere la città ma sono sconfitti presso Pasewalk (16 IV) lasciando 400 prigionieri e 2 cannoni.
    I francesi respingono alcune sortite, bombardano ed incendiano parte della città (23 IV), prendono alcuni rivellini esterni (7/8 V) ed iniziano i lavori d’approccio.
    In soccorso della città giunge una flotta con 2 divisioni russe e numerosi reggimenti prussiani (10 V) guidati dal generale Kamenski (figlio del feld-maresciallo). Il colonnello Bullow da Pillau cerca di raggiungere Danzica con 10.000 uomini mentre il generale Kamenski sbarca alle foci della Vistola presso il forte di Weishselmünde (12 V), in mano alleata, ed attacca verso la città in tre colonne (15 V).
    I francesi hanno ottenuto in rinforzo un battaglione granatieri di Oudinot, il 72° reggimento di linea e altre truppe dell’VIII° C.A.. I russi non riescono ad allontanarsi dalla gittata dell’artiglieria del forte, contenuti dal 2° reggimento leggero, da un battaglione sassone ed uno polacco guidati dal generale Schramm, sostenuti dal maresciallo Lefebvre. Frattanto accorrono il generale Gardanne e, dalla riva sinistra, 4 battaglioni di granatieri guidati da Lannes. I russi effettuano un contrattacco ma sono fermati e si rifugiano nei trinceramenti a ridosso del forte lasciano 900 caduti, 1.500 feriti e 200 prigionieri. Da Danzica si sono limitati a fornire appoggio con l’artiglieria.
    La corvetta inglese Dauntless cerca di risalire la Vistola approfittando del vento favorevole, per rifornire Danzica di munizioni, ma è gravemente danneggiata dall’artiglieria francese, si auto-incaglia ed è catturata.
    I 7.000 difensori rimasti capitolano (26 V) ottenendo di potersene andare ma lasciano ai francesi la città ricca di magazzini. Lefebvre è nominato duca di Danzica.

    I Provvedimenti Militari di Napoleone.
    Napoleone si prepara a riprendere i combattimenti a primavera:

    Gli effettivi sono aumentati dando impulso agli assedi per disporre delle truppe, sollecitando l’arrivo dei complementi e dei rinforzi dalle coste e dagli alleati (circa 100.000 uomini, due divisioni e numerosi reggimenti provengono dall’Italia), chiamando in anticipo la classe 1787 (80.000 uomini) che forma 10 legioni di riserva per sotituire le unità anziane dei depositi e della seconda linea (IV 1807). Per la marcia dal Reno in Polonia sono formati 8 reggimenti di linea provvisori e 4 reggimenti di cavalleria provvisoria. è inoltre ordinato l’acquisto di 13.000 cavalli.
    Per migliorare la situazione logistica, guidata da Talleyrand a Varsavia, Torun è approntata come piazza di deposito per le comunicazioni con Küstrin e Berlino e sono istituiti i primi 10 battaglioni di treno permanenti, che sostituisco le imprese civili alle quali si appaltava i trasporti (la principale è la Breidt).
    In totale 300.000 uomini sono al di qua del Reno. L’esercito di manovra in prima linea ammonta a circa 195.000 uomini disposti nel modo seguente:

    Lo sforzo militare francese è ancora maggiore considerando gli altri fronti:

    La Ripresa delle Operazioni.
    La Russia e la Prussia hanno rinnovato l’alleanza a Bartenstein (26 IV 1806) con l’intento di cacciare i francesi dalla Germania, invitando Austria ed Inghilterra ad aderirvi per decidere la sistemazione dell’Italia.

    I russi avanzano in tre colonne al coperto dai boschi verso Altkirch, Wolfswort e Guttstadt, seguiti dalla Guardia Imperiale (granduca Costantino). Due attacchi diversivi sono prevvisti a Platow ed a Spanden.

    5 VI - Combattimento di Altkirch. Il VI° C.A. (Ney, 15.000 uomini) è attaccato ad Altkirch dalla Guardia Imperiale russa ed altre 3 divisioni (50.000 uomini) guidate da Bènnigsen e dal granduca Costantin. Il corpo francese si raduna velocemente al segnale, dato da tre colpi di cannone, e si ritira sull’altura del villaggio di Puffendorf, dietro Guttstad. Il rapido e micidiale fuoco di moschetteria, specialmente quello del 39° reggimento di linea, ferma i russi infliggendo loro gravi perdite. La superiorità numerica costringe 2 divisioni a ripiegare rapidamente ma ordinatamente verso Deppen, continuando ad aprire il fuoco. Ney perde gli equipaggi, le bestie da soma, pochi fanti e cavalieri avvolti dai russi che lasciano 2.000 caduti e 3.000 feriti. L’offensiva russa, malamente coordinata, è sospesa a metà pomeriggio.
    Frattanto anche gli altri corpi sulla linea della Passagre sono ingaggiati dai russi:

    Napoleone ordina ai C.A. I°, IV°, VI° e III° di resistere, ed in caso di necessità ripiegare a Saalfeld e Osterode, dove converge Murat con 7 divisioni di cavalleria, Lannes, Mortier, la Guardia e la divisione polacca da Neidenburg, per un totale di 155.000 uomini.

    6 VI - Combattimento di Deppen. Il VI° C.A. (Ney) è nuovamente attaccato a Deppen. I quadrati francesi resistono alle furiose cariche dei cosacchi. Contenuto l’attacco, i francesi effettuano un contrattacco che costringe i russi a ritirarsi. I prigionieri russi dicono che le loro forze ammontavano a 10.000 fanti, 7-8.000 cavalieri e 20 cannoni perché il grosso sta concentrandosi a Guttstadt. In realtà il concentramento è a Heilsberg, solo il corpo di Kamenski ripiega verso Mehlask ed i prussiani di Lestoq verso Könnigsberg.

    8 VI - Napoleone con la Grand Armeée punta su Pregel lungo la sinistra dell’Alle. Il IV° C.A. (Soult) è inviato ad inseguire il corpo di Kamenski. Per ingannare il nemico la linea di rifornimento è spostata per Marienburg invece che per Torun.

    9 VI - Combattimento di Glottau. Preceduta dalla Riserva di Cavalleria (Murat), la Grand Armeée marcia da Deppen a Guttstadt. Presso Glottau sono schierati 15.000 fanti e 10.000 cavalieri russi a protezione del grosso. Murat attacca decisamente con i cavalleggeri di Pajol, Bruyere e Durosnel più la divisione di cavalleria di Nansouty. La cavalleria della Guardia Imperiale russa contrattacca ma è respinta con gravi perdite. I russi lasciano un migliaio di prigionieri.
    L’avanguardia francese entra a Guttstat (ore 20:00).

    10 VI - La Battaglia di Heilsberg. L’avanguardia francese, raggiunta da alcuni reparti del grosso, attacca i russi davanti Heilsberg ma è respinta.

    11 VI - La Grand Armeée riunita effettua i preparativi per investire il campo trincerato di Heilsberg ed il III° C.A. (Davout) minaccia l’aggiramento da nord per Eylau. Durante la notte il luogotenente generale Gortchakov (che sostituisce Bènnigsen malato) abbandona la posizione, numerosi feriti e molte provviste, passa l’Alle e fila lungo la destra del fiume verso Bartenstein.

    12 VI - Il generale Latour con una divisione di dragoni (Maubourg) e due brigate di cavalleggeri (Durosnel, Watier) insegue i russi mentre Napoleone e la Grand Armeée marciano su Könnigsberg:

    13 VI - I russi avanzano da Schippenbeil su Friedland mentre procede l’avanzata della Grand Armeée su Könnigsberg:

    Napoleone è informato della presenza dei russi a Friedland (ore 21:00).

    14 VI - La Battaglia di Friedland. Nell’anniversario della vittoria di Marengo, i francesi sconfiggono duramente i russi a Friedland.
    Il IV° C.A. (Soult) raggiunge Könnigsberg (ore 4) seguito dalla divisione Morand (ore 6): 1.500 prussiani lasciati di retroguardia sono catturati. Lestocq e Kamenski evacuano Könnigsberg.

    15 VI - La cavalleria francese prosegue l’inseguimento dei russi fino al Pregel, dove trova i ponti tagliati. Sono catturati soprattutto uomini isolati, feriti o malati, nascosti nei villaggi e nei boschi.

    16 VI - Soult entra a Könnigsberg trovando ricchi magazzini, viveri, vino, armi (compresi 160.000 fucili inglesi), 20.000 feriti (compresi quelli di Eylau). Lestocq ripara a Tauroggen ed i russi dietro il Niemen.

    19 VI - Napoleone con le avanguardie francesi arriva al Niemen presso Tilsit (vedono dei calmucchi combattere con arco e frecce). La Grand Armeée ha messo fuori combattimento 60.000 russi, catturato 120 cannoni e 7 bandiere mentre il bilancio contro la quarta coalizione ammonta a 200.000 prigionieri, 4.800 cannoni e 400 bandiere.

    La Pace di Tilsit, 9 VII 1807.
    Napoleone firma un armistizio con la Russia (19 VI), con la Prussia (24 VI) ed incontra lo Czar Alessandro I Romanov su uno zatterone sul fiume Niemen, presso Tilsit (25 VI).
    La pace tra i due imperi è firmata a Tilsit (9 VII):

    Gli accordi segreti comprendono:

    La Prussia firma a Könnigsberg la convenzione della capitolazione (12 VII), che stabilisce:

    Una salva di 60 colpi di cannone saluta la firma dei trattati che pongono fine alla guerra contro la Quarta Coalizione.



    Indice Regolamenti Bibliografia Inizio Pagina