Per secoli le tracce della tribù mongola dei Kitan si trovano nella storia dei popoli ai
quali sono sottomessi.
I primi imperi centro-asiatici sono turchi, ed il loro principale avversario è l’impero
Cinese, mentre i mongoli, incapaci di formare strutture organizzate, sono sottomessi da uno o
dall’altro, secondo i rapporti di forza che vengono a crearsi.
L’impero dei turchi HSIUNG-NU (in cinese XIONG-NU, cioè Schiavi Malvagi) domina l’Asia
Centrale dal II al IV millennio a.C. ed il khan-yu (capo supremo) Mao-Tun sottomette i
Kitan nel III sec. L’impero si estende dalla Manciuria alla Siberia e preme contro la
Cina, costretta ad iniziare la costruzione della Prima Grande Muraglia (fine III sec.).
Gli Hsiung-nu sono fiaccati dalle massicce controffensive della dinastia Han (202 a.C. - 221
d.C.) ed i loro domini sono ridotti dagli HSIEN-PI. I Kitan sono sottomessi nel IV sec. e
si rifugiano nel Sung-Mo. Gli Hsien-pi partecipano poi alle lotte tra i regni barbarici
formatisi allo smembramento dell’impero Chin (Regni Combattenti) e diventano la potenza
dominante, disperdendo completamente gli Hisiung-nu nel II sec.
L’impero Hsien-Pi, nel tentativo di ridurre l’importanza dei militari, subisce la "Rivolta delle
Sei Guarnigioni" che riporta al frazionamento politico la Cina settentrionale. I Kitan,
riottenuta libertà di manovra, effettuano incursioni ai danni dei Cinesi ma sono da
questi gravemente sconfitti (100.000 caduti in una cronaca) e si sottomettono al nuovo impero
turco, sorto ad opera degli JUAN-JUAN (Insetti Sgraziati, identificati con gli Avari, V-VI sec.),
liberatisi dagli Hsien-Pi dei quali prendono il posto come potenza egemone.
Ma altri turchi, appoggiati dall’impero cinese Wei, rovesciano l’impero Juan-Juan (552) e
fondano quello dei TURK-UT (in lingua mongola "I Forti", per i Cinesi TOU-KIOUÈ), che si
espande fino alla Corea e successivamente si spezza in Occidentale (552-659) e Orientale (552-630),
questo combatte anche i Kitan.
Entrambi soccombono all’espansione del potente impero cinese della dinastia T’ANG (618-907). I
Kitan sono sottomessi già nel 590 e mandano tributi in cambio di titoli onorifici.
L’espansione cinese continua (anche con contingenti Kitan) in Asia Centrale fino all’Oxo, anche
se per breve tempo (639-648), in Tibet (650) ed in Viet-nam, che diviene protettorato (679).
Anche il Giappone invia un tributo simbolico e solo i Coreani resistono alle armate cinesi.
Le crisi dinastiche T’ang, con l’unico caso di imperatrice senza consorte sul trono della Cina
(683-705) favoriscono il risorgere di un impero turco Orientale (682-744) sotto il clan TURGESH,
che include poi anche quello occidentale (699-711). I Kitan cercano di espandersi a spese
dell’impero Cinese in difficoltà, ma sono duramente contrastati e devono sottomettersi
nuovamente ai turchi, finchè i T’ang si riprendono e li assoggettano nuovamente (714).
L’impero turco si sfascia per l’attacco degli Arabi dalla Persia (battaglia del fiume Talas,
751), mentre quello T’ang è scosso dalla rivolta militare di An Lu-Shan che dopo i primi
successi fallisce, ma lascia il paese nel caos (755-786).
Tra i due ha quindi modo di sorgere l’impero turco degli UIGURI (745-840), il cui nome significa
"Gruppo sotto una Legge". Gli Uiguri diventano sedentari, pongono la capitale a Orkhon (odierna
Qara-Balgasun) sotto la guida di un quaghan che proclama il Manicheismo religione di
stato (762) ed adottano un alfabeto derivato dal siriano (portato dai Nestoriani). Il loro
Koudatkou Bilik (La Scienza del Governo) è il più antico libro turco.
Gli Uiguri sottomettono anche i Kitan ma il loro impero è infine rovesciato dai Kirghisi
provenienti dalla Siberia.
I T’ang quindi sottomettono nuovamente i Kitan (842) che all'epoca risiedono sulle sponde del Liao
Ho organizzati in 8 tribù guidate da 8 capi, uno dei quali è scelto come capo supremo.