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Guerra dell’Orecchio di Jenkin - La Battaglia di Capo Siciè.
Una cometa attraversa il cielo europeo da occidente ad oriente (II 1744).
Dopo diciotto mesi, la flotta spagnola guidata dall’ammiraglia Juan José Navarro esce da
Tolone (19 II) diretta in Liguria, scortata dalla flotta “ausiliaria” francese guidata da de Court
de La Bruyére.
Dalla Spagna sono stati inviati solo 66 uomini, in parte inesperti di mare, e l’ammiraglio deve
lasciare a Tolone 3 fregate ed una nave minore per mancanza di equipaggi.
La flotta inglese, guidata dall’ammiraglio Matthews, attacca presso
Capo Siciè (22 II 1744), subisce gravi danni, rompe il contatto e
rientra a Port Mahon (2 III).
L’ammiraglio Matthews effettua velocemente le riparazioni, esce sperando di intercettare gli
avversari (5 III), ma il maltempo gli causa altri danni costringendolo a tornare in porto (10
III).
Gli spagnoli raggiungono Cartagena (9 III), seguiti dai francesi (11 III), che rientrano poi a
Tolone (4 IV). L’episodio segna la fine della collaborazione tra la flotta spagnola e quella
francese.
Guerra di Successione Austriaca - Nella Manica.
I francesi preparano a Dunquerque 15-24.000 uomini, guidati dal generale Maurizio di Sassonia, per
invadere l’Inghilterra.
L'Inghilterra richiama dalle Fiandre il generale Stair con 17.000 inglesi e chiede alle Provincie
Unite di fornire una flotta "ausiliaria" di 20 vascelli, in base ad un trattato. Le Provincie
Unite riescono ad approntare solo 7 vascelli, che affidano al 73enne ammiraglio Grave, da 15
anni inattivo.
Jacques Aymar conte di Roquefeuil con 18-20-21 vascelli entra nella Manica (25 II 1744), è
affrontato da una flotta inglese di 25 vascelli guidata dall’ammiraglio John Norris e si ritira,
anche grazie all’arrivo di un temporale. Il maltempo affonda molti trasporti causando numerosi
caduti (7 III 1744).
Al largo di Lisbona 3 navi francesi affrontano il "Northumberland" del capitano T. Watson (8 V), che rimane tra i caduti. Il
vice ammaina la bandiera in segno di resa. I francesi hanno 130 tra caduti e feriti, gli inglesi 48. La corte marziale
condanna il vice alla prigionia a vita.
Guerra di Successione Austriaca - Luigi XV in Campo.
Luigi XV di Borbone re di Francia dichiara guerra alla Gran Bretagna ed all’Hannover (3/14
III 1744); la Gran Bretagna risponde a sua volta il 31 III). La Francia dichiara guerra anche
all’Ungheria (1 IV 1744).
La flotta francese è stimata di 45 vascelli di linea e 67 fregate. La flotta inglese, dopo
quattro anni di guerra contro la Spagna, è salita a 90 vascelli di linea e 84 fregate
(1744).
La spedizione francese contro la Gran Bretagna è rinviata (IV 1744). Il ventisettenne Louis
François di Borbone principe di Conti con 40 battaglioni è inviato a fianco degli Spagnoli
contro il Piemonte. Il protestante Maurizio di Sassonia, promosso maresciallo di Francia, con
80-90.000 uomini (compreso un reggimento d’artiglieria di 5.000 uomini) invade i Paesi Bassi
Austriaci, occupa Coutray (18 V), Menin (5 VII) e copre il principe di Clermont abate di
Saint-Germain che assedia e prende Ypres (6 VI-25 VI) e Furnes (9-11 VII).
L’Esercito Prammatico rimane inattivo presso Bruxelles.
Guerra di Successione Austriaca - L’Invasione dell’Alsazia.
Carlo principe di Lorena, con 50-70-90.000 uomini, effettua una finta verso Magonza ed attira
François de Franquetot duca di Coigny verso Worms (VI 1744).
Carlo di Lorena ed il maresciallo Otto Ferdinand conte di Traun passano il Reno a Germersheim,
presso Philipsburg (1 VII 1744), prendono Lauterburg (5 VII), Weissenburg e tagliano fuori
dall’Alsazia Coigny, che tuttavia tenta di passare il Reno presso Weissenburg (15 VII). I
franco-bavaresi combattono per le strade per sei ore e sconfiggono i 10.000 austriaci; si
distinguono il conte di Mortagne, alla testa dei Bavaresi, il marchese di Montal ed il marchese di
Clermont-Tonnerre, alla testa della brigata Montmorin.
Coigny per Haguenau raggiunge Strasburgo. Stanislas Leczinski re di Lorena, minacciato dall'avanzata
austriaca, abbandona Luneville.
Luigi XV interrompe la campagna di Fiandra, scende in Alsazia e Lorena con 25-40.000 uomini (26
battaglioni e 33 squadroni), ma è costretto all’inattività da una malattia a Metz (8 VIII).
Carlo di Lorena devasta l’Alsazia, inutilmente contrastato dai marescialli Coigny e Noailles.
Frattanto in Fiandra Maurizio di Sassonia si fortifica con 40.000 uomini sulla Lys e l’inglese Wade
non osa attaccarlo, pur disponendo di 50.000 uomini.
Guerra dell’Orecchio di Jenkin - Il Viaggio Intorno al Mondo.
Il commodoro George Anson (partito nel 1740) passa il Capo di Buona Speranza e rientra in
Inghilterra (15 VI 1744). Fa scrivere il libro “Voyage Round the World” (1748), subito
tradotto in olandese (1748), francese (1749), tedesco (1749), poi anche in italiano (1756) e
Svedese (1761); solo il secolo seguente è tradotto in spagnolo (1833).
L’ammiraglio Juan José Navarro con 10 vascelli, una fragata ed 8 navi minori esce da
Cartagena (VII 1744), cattura numerosi mercantili e compie una seconda crocera simile (VIII 1744),
finché una squadra inglese guidata dall’ammiraglio Rowley blocca Cartagena. Dall’inizio della guerra, i corsari
spagnoli hanno causato alla Gran Bretagna la perdita di 786 navi.
Guerra di Successione Austriaca - L’Assedio di Cuneo.
I sabaudi fortificano Castelponte, in Val Varaita, impiegando 6.000 operai (III 1744), erigono
forte San Carlo presso Vignassa, con una decina di pezzi d’artiglieria, e forte Bertola (nome
dell’ingegnere generale) sull’altro versante. La linea è rafforzata con fossati, ridotte,
camminamenti ed è munita con 24 cannoni pesanti da 8 e 16 libbre, numerosi pezzi leggeri e
da montagna.
Val Varaita è presidiata da 18 battaglioni di dragoni ed 800 carabinieri (15.000 uomini),
Valle Po è presidiata da 800 dragoni, Val Stura da 8 battaglioni, Valle Maira da 3
battaglioni, Val Susa da 10 battaglioni. Dall’Austria giungono 11.000 uomini con 12 cannoni. In
tutto 35.000 fanti, 24 battaglioni di mercenari stranieri, 30 squadroni di cavalleria e
dragoni.
Louis François di Borbone principe di Conti dispone di 75 battaglioni di fanteria (60.000 uomini),
54 squadroni di cavalleria e dragoni (10.000 uomini). Un’altra fonte indica 14.000 spagnoli e
20.000 francesi.
Il principe di Conti e l’infante Filippo di Borbone invadono la contea di Nizza (2-19 IV 1744). Il
marchese di Castellar con 18 battaglioni di fanteria ed 2 reggimenti di dragoni (La Rieina e
Lusitania), attacca inutilmente il campo trincerato di Villafranca (1 IV), difeso da 6.000 sabaudi
guidati dal marchese di Susa, fratello di Carlo Emanuele III. Il marchese di Susa è
catturato (20 IV) ma gli attaccanti sono nuovamente respinti.
Gli spagnoli prendono il castello di Montalbano (21 IV), dove il reggimento sabaudo La Marina
respinge l’attacco del reggimento dragoni La Reina (smontati). I sabaudi perdono 5 battaglioni di
fanteria, 120 cannoni. I 4.500 sabaudi rimasti abbandonano Villafranca e la flotta inglese li
trasporta ad Oneglia.
Il balivo di Givri con 10 battaglioni effettua un’incursione verso Val Susa e Val Pragelato ma
ripiega all’arrivo del barone di Leutru con 9 battaglioni sabaudi.
Le Alpi piemontesi sono attraversate da 9 colonne franco-spagnole:
Per la valle della Stura il marchese Las Minas ed il generale d’Aramburu con tre colonne respingono gli 8 battaglioni guidati dal marchese Pallavicino, che raggiunge il forte Demonte distruggendo dietro di sé tutti i ponti.
Per la valle della Maira 14 battaglioni francesi guidati dal generale conte di Lautrec (6a colonna) forzano le difese a Montecavallo (16 VII 1744).
Per la valle di Castel Delfino, 6 battaglioni guidati dal generale spagnolo Louis Gandinga (7a colonna), minacciando il fianco dei difenseri in valle Varaita per unirsi poi agli attaccanti in valle della Maira.
Da Briançon a Bellino/Belins 30 compagnie di granatieri spagnoli, due battaglioni del reggimento Toledo e 3 battaglioni provinciali, guidati dal generale marchese di Camposanto (8a colonna), per intervenire in val Varaita o val Maira.
Per la valle della Varaita 10 battaglioni ispano-francesi guidati dal generale balivo di Givri (9a colonna, ala sinistra) forzano le fortificazioni di Pietralunga (18 VII 1744).
Carlo Emanuele III di Savoia ripiega in pianura raccogliendo 21 battaglioni.
Louis François di Borbone principe di Conti, l’infante Filippo di Borbone e Jayme de Gusman
marchese di Las Minas con 20.000 ispano-francesi e 276 pezzi d’artiglieria mettono l’assedio a
Cuneo (12 IX), difesa da 8 battaglioni guidati da Lentrum, respingono l’esercito di soccorso
sabaudo presso Madonna dell’Olmo (30 IX 1744), ma le malattie e
l’avanzata degli avversari per la val Stura li costringono a ritirarsi (22 X) e tornare nel
Delfinato. L’assedio è costato 6.500 tra caduti e feriti contro 460 dei difensori.
L’episodio ispira la canzone popolare goliardica “Le Siége de Coni” (L’assedio di
Cuneo, 1744) ed il detto “Venerunt Galli sed redire capones. Qui illos castravit? Leutrum baro
fuit!” (Vennero Galli ma tornarono capponi. Chi li castrò? È stato il barone
Leutrum!).
Guerra di Successione Austriaca - Il Regno di Napoli Minacciato.
Il generale Johann Lobkowitz lascia 2.000 uomini in Lombardia (6 III) e respinge i 10.000 spagnoli
guidati dal conte di Gages da Pesaro a Peschiera, quindi a Velletri fino alle frontiere del regno
di Napoli (V-VI 1744). Alla campagna partecipa anche il reggimento austriaco n. 22, del Litorale
Adriatico.
Agli spagnoli del conte di Gages si uniscono i napoletani guidati da Carlo III di Borbone re di
Napoli, ed insieme si assestano sull’Artemisio presso Velletri, nello Stato Pontificio.
Dopo aver fronteggiato a lungo gli avversari,
Lobkowitz fronteggia a lungo gli avversari ed infine lancia un attacco a sorpresa contro
Velletri (11 VIII 1744), ma è respinto e deve ritirarsi (1 XI).
Rientra nelle Marche con 12.000 uomini (XI), invia 4 reggimenti in Austria e raggiunge il
Piemonte.
Carlo III di Borbone torna a Napoli lasciando il conte di Gages a seguire gli austriaci con poche
forze.
Seconda Guerra Slesiana - L’Intervento Prussiano.
La Francia, l’Imperatore Carlo VII, il langravio
d’Assia-Cassel e l’elettore del Palatinato firmano segretamente la Lega di Francoforte (5 V 1744),
che si propone di restituire all’Imperatore i suoi domini ereditari, garantire la costituzione
imperiale e ristabilire la pace in Germania.
Federico II re di Prussia aderisce alla Lega di Francoforte (22 V 1744), promette 80.000
“ausiliari”, ottiene dall’Imperatore il permesso di espandersi in Boemia ed il diritto di non
appellarsi all’impero contro le sue decisioni. La lega è chiamata “Unione per Salvare la
Libertà della Germania”.
La Prussia firma un nuovo accordo con la Francia (5 VI 1744) promettendo 20.000 uomini in cambio di
sovvenzioni, e si allea all’elettore Friedrich August II di Sassonia e III re di Polonia (5 VIII
1744), che promette 50-60.000 uomini.
Federico II invia un ultimatum a Vienna (7 VIII 1744) e riapre le ostilità (10 VIII 1744). I
prussiani passano la frontiera sassone (15 VIII) e si uniscono al corpo proveniente dalla Slesia
(2 IX). La Boemia è invasa da 80.000 prussiani e sassoni che avanzano in tre colonne:
Schwerin dalla Slesia, il principe di Dessau dalla Lusazia e Federico II dalla Sassonia. Marwitz
con 22.000 uomini dalla Slesia invade la Moravia mentre Anhalt con 17.000 uomini rimane in
Brandeburgo.
Schwerin investe Praga (8 IX), difesa da 900 austriaci, è raggiunto dalle altre due colonne
prussiane (2 IX) e la città si arrende (16 IX).
Seconda Guerra Slesiana - La Reazione Austriaca.
Maria Teresa richiama nuovamente le truppe insurrezionali ungheresi in difesa della capitale,
ottiene l’alleanza della Sassonia e sollecita l’arrivo dall’Alsazia del principe di Lorena e del
maresciallo Otto Ferdinand conte di Traun, che ripassano il Reno (24 VIII) ed in un mese
raggiungono Waldmünchen.
Luigi XV è ancora malato, Noialles rimane inattivo e solo gli “imperiali” della Lega di
Francoforte guidati da Seckendorf (9.000 fanti e 5.000 cavalieri di Baviera, Assia e Palatinato),
con pochi francesi, pressano gli austriaci (IX 1744). La retroguardia austriaca guidata da Daun
sconfigge gli inseguitori di Noisalles ad Augenheim ed quelli di Seckendorf al passaggio del Reno
presso Germershein (29 VIII).
Con i 20-22.000 uomini guidati da Batthyany, che giungono dalla Baviera, gli austriaci di Traun in
Boemia salgono a 32.218 fanti, 15.118 cavalieri (10.000 ussari), 3.157 fanti leggeri e 50 pezzi
d’artiglieria (X 1744). Gli irregolari ungheresi e la popolazione boema disturbano i rifornimenti
prussiani. Giungono anche 20.000 sassoni guidati da Weiszenfels (22 X).
Federico II perde un quarto delle truppe per malattie ed è costretto ad una difficile
ritirata per Budweis, ripassa l’Elba (9 XI), seguito dagli austro-sassoni guidati da Traun (19
XI), e torna in Slesia (XII 1744) dopo aver perduto circa 20.000 uomini per malattie, privazioni e
diserzioni.
In Moravia intervengono 1.000 cavalieri ungheresi e 10.000 fanti ungheresi.
Guerra di Successione Austriaca - L’Assedio di Friburgo.
Luigi XV guarisce, rientra in trionfo a Parigi ed è soprannominato “Bien-Aimé”
(Beneamato).
Un esercito di 15.000 uomini è inviato in Baviera in aiuto dell’Imperatore ed è
quindi chiamato “Armata dell’Omaggio”: occupa Stochack, Radolfszell, Säkingen, Laufen e
Costanza.
Frattanto Coigny con 70.000 francesi mette l’assedio a Friburgo (18 IX), difesa da 7-10.000
austriaci guidati dal generale Daumitz. Gli assedianti scavano le parallele e bombardano le mura
con 107 cannoni e 30 mortai (dal 5 X). L’arrivo di Luigi XV è festeggiato lanciando 300
bombe sulla città (11 X). È aperta una breccia contro la quale sono lanciate 15
compagnie di granatieri, appoggiate da altre 7 compagnie contro il rivellino (19/20 X), entrambi
gli assalti sono respinti lasciando 800 caduti, ed altri 700 attaccanti cadono ad opera di un
lavoro di contromina. È respinto anche un assalto notturno di sorpresa (2 XI).
La guarnigione apre trattative e si arrende (7 XI). I francesi occupano le porte, ricusano i patti
e costringono alla resa i castelli (24 XI). I 4.578 difensori hanno 511 caduti, 190 deceduti per
malattie e 1.455 feriti. Gli assedianti, in 47 giorni d’assedio, lasciano 7.000 tra caduti e
malati. I francesi occupano anche Brisgau.
Il maresciallo Belle-Isle, in missione diplomatica, è arrestato in Hannover per ordine di
Giorgio II e condotto in Gran Bretagna come prigioniero di guerra.
Luigi XV invia l’esercito contro i Paesi Bassi Austriaci e rientra a Parigi (13 XI 1744).
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