Indice |
| Regolamenti |
Bibliografia | ||
Ultime Modifiche | Link |
I Sabaudi.
Il generale barone Charles Filibert du Verger dirige la difesa delle ridotte a Pietralunga/Pietra
Lunga/Peyre-Longue/Pierre Longue, presidiate da 2 battaglioni del reggimento del colonnello
Agustine Roquin, un battaglione del reggimento del colonnello Pierre Audibert ed un battaglione
del reggimento Saluzzo, guidato dal colonnello Giuseppe Faletto cavaliere di Castagnole, per un
totale di 2.400 uomini e due cannoni da montagna da 4 libbre (possono essere smontati e portati da
tre muli).
La riserva a Villaret è guidata dal marchese François de Seyssel, comprende il 2°
battaglione Guardie guidato dal colonnello Giuseppe Ottavio Cacherano Osasco conte di Roque, il 2°
battaglione del reggimento svizzero di Alexander Guibert de Saissac ed il 1° battaglione del
reggimento Savoia guidato dal colonnello Charles Filibert du Verger, per un totale di 1.500-1.600
uomini.
In tutto circa 5.000 uomini (7 battaglioni).
I Francesi.
Il generale balivo de Givri guida 11 battaglioni pari a circa 5.000 uomini:
L’ala sinistra è guidata dal brigadiere Francois Chevert ed è formata dal 1° battaglione del reggimento Brie guidato dal colonnello Emmanuel Armand de Vignerod du Plessis-Richelieu conte d’Agenois, e da quattro compagnie di granatieri dei reggimenti Poitou, Conti e Provence, per un totale di 1.000-1.500 uomini.
Il centro la brigata Provence guidata da Jacques Francois Marie de Thibault marchese de La Carte, formata dal 1° battaglione del reggimento Provence guidato dal colonnello Joseph Henry d'Esperbes de Lussan visconte d’Aubeterre, e dal 2° battaglione del reggimento Conti guidato dal marchese de La Carte, per un totale di 1.400 uomini.
A destra avanza la brigata Poitou, guidata dal conte di Danois e composta da 3 battaglioni del reggimento Poitou guidati dal colonnello de Morenne, pari a 1.500 uomini.
Un corpo distaccato è composto dai due battaglioni grigioni del reggimento Travers, guidato dal colonnello Charles Claude Andrault de Maulevrier marchese di Langeron, pari a 1.200 uomini.
La riserva è composta da un battaglione di milice del reggimento
Beziers, pari a 400 uomini, con l’incarico di portare in prima linea le munizioni, visto il
difficile impiego dei muli.
La Battaglia.
I francesi intimano la resa, ottengono un rifiuto ed avanzano nella nebbia ma la colonna di destra
è ostacolata dal terreno e deve accodarsi a quella centrale.
Gli attaccanti sono accolti dal fuoco dei cannoni ed i moschetti dei sabaudi, prendono le prime
trinee ma non riescono a procedre a causa delle fortificazioni, essendo privi di materiale per
superarle. Per quattro ore gli avversari si scambiano il fuoco ma i sabaudi sono avvantaggiati
dalla posizione. Gli attaccanti mettono in prima linea 5 battaglioni. Le truppe francesi rifiutano
per tre volte di eseguire l’ordine di ritirarsi, per non esporsi ulteriormente.
Il generale balivo de Givri è ferito mortalmente, cade il marchese di La Carte e gli altri
colonnelli sono feriti.
Il conte di Danois ordina ancora inutilmente la ritirata.
Il colonnello de Salis abbandona il proprio posto, attacca le postazioni sabaude in un altro punto
ed è ucciso ma i sabaudi accorrono nel punto attaccato permettendo ai francesi bloccati di
rinnovare l’assalto. Alcuni granatieri scalando i corpi dei caduti salgono sulle mura e respingono
all’arma bianca il tardivo contrattacco della brigata Savoia e del reggimento Roguin, che riescono
solo a recuperare due cannoni.
I sabaudi si ritirano coperti da 300 dragoni armati di pistola; questi lasciano 80 prigionieri e
30-40 caduti. I reggimenti Guardie e Saluzzo accorrono per proteggere la ritirata dei
fuggitivi.
Bilancio della Battaglia.
I Sabaudi lasciano 1.350 caduti nel combattimento, 300 durante la fuga e 300 prigionieri. Cadono
Charles Filibert Du Verger, il marchese di Séceles/Seyssel d’Aix, aiuto di campo del re, il
colonnello svizzero Roquim, tutti gli ufficiali dei granatieri e numerosi altri ufficiali. Il
primo battaglione del reggimento Savoia lascia 154 caduti. Il cavaliere di Castagnola è
ferito gravemente.
I francesi lasciano 750 caduti, compresi il balivo de Givri, due colonnelli e catturano i due
pezzi d’artiglieria da montagna. Sono feriti il duca d’Aiguillon, il conte d’Aubeterre, il conte
di Danois, il brigadiere Chevert (che rifiuta di comparire sulle liste dei feriti perchè lo
è solo leggermente). Il battaglione Conti resta con 10 uomini validi.
I caduti totali tra le due parti sono 3.500.
Si ricorda la frase del conte di Danois a Charles Filibert Du Verger moribondo: “Monsieur, ne
pourriez-vous pas mourir tranquillement et nous laisser manger tranquillement ?”.
Dopo due ore giunge l’ordine di Louis François di Borbone principe di Conti di non attaccare per
l’avvenuto sfondamento in val Stura.
Indice | Regolamenti | Bibliografia | Inizio Pagina |