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By. Federico Cappello

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In Piemonte, i più antichi reperti preistorici risalgono al Neolitico: le zone  lago di Viverone, e di Pobietto (Morano Po) hanno conservato cospicui giacimenti. La regione Piemonte fu abitata dai celti e dai liguri, e venne assoggettata dai romani dopo la seconda guerra punica, dopo la caduta dell'impero romano, la regione fu dominata dai Longobardi guidati da Alboino(568), con la successiva conquista del territorio da parte dei franchi guidati da Carlo Magno(774) .

Riscoprire le radici del Nostro territorio nel tempo passato, anche in quello più remoto, è un'operazione di arricchimento per tutti i suoi abitanti, ma proprio per questo stiamo cercando di coinvolgere tutti coloro che hanno un minimo interesse per la storia del proprio territorio ma anche coloro che pur non abitando nella nella nostra zona mostrano interesse per l'archeologia e la Ns. storia in genere.

Inoltre intendiamo agire sul territorio Monferrino con un'azione di ricerca, sorveglianza ed intervento in collaborazione con la Soprintendenza Archeologica del Piemonte, e coinvolgendo le Amministrazioni dei Comuni interessati per la tutela, raccolta, catalogazione del patrimonio archeologico. 

 

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Pobietto     di Morano sul Po

Nell' antica grangia cistercense, fondata intorno al 1285 su strutture preesistenti, probabilmente l'antica "Populetus" cioè piccolo popolo, sistemando le risaie sotto un minimo strato di pietrisco e sabbia si scopre un tratto di terra compatta e scura, deposito palustre-alluvionale di tempi remoti, una zolla esaminata dal Museo regionale di Scienze, indica la probabile provenienza dalle acque della Dora Baltea con materiale glaciale morenico azzardiamo data l'assenza di particelle calcaree pur ben presenti nel Po, in tempi molto lontani la Dora confluiva nel Po in questa zona.

Intorno a una buca contenente un'urna di ceramica si scopre un cerchio di 4 metri di diametro fatto di ciottoloni accostati, segno ai posterei dell'antica sepoltura; poco distante, altri due cerchi più piccoli, senza particolari reperti.

Si parla di presenza intorno alla fine del millennio prima di Cristo. Taluno indietreggia fino all'età del bronzo, iniziato in Italia verso il 2300 per concludersi con il 900 avanti Cristo; epoca peraltro ancora poco conosciuta in larga parte dell'Italia.

Una terza ipotesi è indicata fra le due prime, comunque intorno al 500 a.C., con l'avanguardia celtica, specie se si considera la tipologia della sepoltura, con l'urna delle ceneri deposta in un pozzetto coperto di pietra, anche perchè in un dipinto conservato a Parigi si riproduce fedelmente una sepoltura di celti nelle campagne francesi di La-Motte, uguale a quella di Pobietto.  

Non si hanno certezze, ma le classiche "indiscrezioni" sembrano privilegiare una data intorno a tremila anni orsono ed una comunità della prima epoca del ferro.

Romani

Per la nostra zona l'archeologo non ha mai avuto grosse soddisfazioni, occorrerebbero, denari permettendo, opportune campagne di ricerca, anche per colmare del tutto un vuoto di identità storica della zona del Casalese. Vuoto che non ha colmato il Congresso di Antichità tenuto nel 1969. 

L'approfondimento è tanto più opportuno per tentare di chiarire la controversa storia di Casale, per la quale è sempre in forse l'identificazione con l'antica " Vardacate"  o  " Vardagate" .

Sull'argomento, si è spesso citata una targa in bronzo, ritrovata nel Po, di fronte a Casale nel 1942; l'incisione romana, rivolta a Clodio maggiorente del posto dall'Imperatore Cesare Augusto, parla della città preromana di Vardacate, quindi tale documento testimonierebbe che "Varda" corrisponderebbe a Casale.  

Alle testimonianze appena citate si possono aggiungere alcuni ritrovamenti in periferia di Casale (tombe venute alla luce nel 1967 nei pressi dell'ospedale), la zona ove con maggior frequenza e abbondanza si sono ritrovate le vestigia del passato, specie della dominazione romana, è racchiusa in un comprensorio tra: Trino - Morano PO - Pontestura - Balzola - C.Popolo.

Immaginiamo in definitiva Trino (Rigomagus) come punto di raccolta e interscambio fluviale-stradale  delle merci: nell'antica lingua celtica "rigomagus" significa "mercato del re" (rix = re, magus = mercato) spostando lo sguardo intorno, cerchiamo altri segni del passato.

Fra Due Sture di Morano PO e Trino in zone vicine al corso delle roggia Stura esistono i "pagus" di Camporellum, Poenicum, Ricodonum. Il pagus è la suddivisione del territorio fra diverse città, ed ogni pagus ha sparsi quà e la i "vici" cioè centri abitati minori.

Camporellum, a lato della strada campestre, che da trino porta alla cascina Faletta, verso Due Sture di Morano, già scavato prima della metà del settecento.  

Ricodunum, sulla sinistra della Stura oltre un chilometro a est di Trino, del quali si ipotizza l'origine celtica e nel quale si trova anche traccia di un insediamento inquadrabile nei secoli del bronzo.

Poenicum, sulla destra della Stura circa metà strada fra i due siti precedenti.

Sull'altra sponda del Po a Pontestura, oltre al "miliario"posto a ridosso della chiesa parrocchiale, sono segnalati resti dell'insediamento romano, circa un chilometro a est dell'attuale capoluogo, verso il mulino della Smeralda, a fianco del nuovo ponte sulla statale Vercelli-Asti.

Una miniera di testimonianze di resti romani  si trova invece tra Balzola e Cant. Cavallino di C. Popolo dove nei nostri anni Trenta viene alla luce un sepolcreto con moltissimi reperti. 

 

 

 

 

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