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Wikipedia, l'enciclopedia senza direzione Wikipedia è l'enciclopedia in Rete che tutti possono consultare e anche modificare, secondo i principi del copyleft. Internet ha reso possibili progetti di collaborazione che prima erano impensabili: questo è uno degli aspetti più interessanti della Rete e si fonda sui concetti di open source e di copyleft, che si sono sviluppati di pari passo con Internet. Il principio fondamentale di questi due modi di rendere disponibile un prodotto dell'ingegno è che non ci siano sostanziali restrizioni alla possibilità di diffonderlo e modificarlo. Il sistema operativo Linux, che potrebbe diventare (ed in parte già è) una seria alternativa ai sistemi di Microsoft, è uno degli esempi più famosi di software open source. I programmi sorgenti di Linux sono pubblici e non ci sono sostanziali limitazioni ad utilizzarli. La Wikipedia è un interessante progetto culturale, che si fonda su un principio analogo: è una enciclopedia il cui contenuto non è ristretto da vincoli di utilizzo, a cui chiunque può partecipare, accettando che il suo contributo sia a sua volta utilizzabile dagli altri. La Wikipedia è scritta dalla comunità degli utenti, i quali possono modificare, correggere e aggiungere nuove voci con una semplicità straordinaria: non è neppure necessario essere iscritti alla comunità, lo può fare chiunque passa di lì. Senza addentrarsi nelle sottigliezze giuridiche o filosofiche del copyleft (opposto al copyright) e nelle sue differenze dall'open source, l'aspetto a prima vista più interessante di questo progetto è che sembra funzionare bene: la Wikipedia esiste oggi in molte lingue (in ordine di quantità di articoli: inglese, tedesco, giapponese, francese, svedese, polacco, olandese, spagnolo, italiano, portoghese, cinese, ebraico, rumeno e molte altre ancora), il progetto inglese può contare su qualcosa come 468.000 articoli, più di qualsiasi enciclopedia su carta, credo. Il progetto italiano è iniziato nel 2001 ed è arrivato a 34.000 articoli. Ovviamente non è previsto nessun termine: si tratta di un enorme work-in-progress, in cui gli articoli sono continuamente aggiornati e "migliorati". Rispetto ad una normale enciclopedia, la Wikipedia ha anche lo scopo di raccogliere informazioni legate alle tradizioni, a quelle conoscenze che rischiano di scomparire, e di trattare avvenimenti e personaggi contemporanei (come, nel caso inglese, le serie televisive più amate). Il fascino maggiore del progetto consiste nella sua crescita spontanea, senza una direzione esterna: fissate le regole e creata l'infrastruttura, la wikipedia va avanti grazie al lavoro collettivo: se c'è un errore qualcuno lo correggerà, se manca una voce qualcuno prima o poi l'aggiungerà. Questa impostazione comporta alcuni inevitabili punti critici, di cui i wikipediani sono ben consapevoli (come è spiegato nell' articolo dell'edizione inglese): la possibile inaccuratezza degli articoli, la faziosità (opposta al Punto di Vista Neutrale, tanto raccomandato dai fondatori del progetto), gli atti di vandalismo, l'incompletezza. L'antidoto a tutto questo è ancora una volta il lavoro collettivo: la comunità che partecipa alla Wikipedia garantisce la progressiva obiettività e correttezza degli articoli. Una ricerca fatta sulla wikipedia in inglese ha evidenziato quanto sono frequenti gli atti di vandalismo, ma anche la incredibile rapidità con cui la maggior parte vengono scoperti e riparati. Le critiche si concentrano proprio su questi aspetti: mancanza di autorevolezza e di obiettività. Ma in linea di principio, una enciclopedia tradizionale non offre a riguardo maggiori garanzie, e chiunque credo può testimoniare di errori o faziosità trovati tra le pagine di edizioni anche autorevoli. La parte letteraria della versione italiana è a dire il vero ancora piuttosto lacunosa e farebbe la felicità di qualsiasi studente liceale: dopo Dante Petrarca e Boccaccio c'è un salto di cinque secoli che porta direttamente a Busi e Baricco, e a dir la verità anche il Novecento è pieno di buchi. La cosa sorprendente (ma forse nemmeno troppo) è che nella versione inglese molte di queste mancanze scompaiono, per esempio ci sono e sono ben fatte le voci Ariosto, Foscolo, Leopardi, Manzoni di cui nella versione italiana non c'è traccia, ma si trova anche Moravia e Calvino, pure loro in attesa, nella versione italiana, di una mano pietosa che si decida a compilarli. Del resto sono in ottima compagnia. A questo punto però verrebbe da domandarsi come sono distribuite le 34.000 voci presenti.... (11/3/2005) |
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