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L’Intervento Francese.
Luigi XIII di Borbone re di Francia ed il cardinale Richelieu firmano una serie di trattati:
Dopo la sconfitta di Nördlingen (6 IX 1634), Oxenstierna cede alla Francia Philippsburg (nel Palatinato), Colmar e Schlettstadt (entrambe in Alsazia). Il vescovo di Basilea ed il principato di Montbeliard/Mïmpelgard ottengono la protezione francese. I francesi occupano Hagenau e Zabern, le fortezze di Kaiserslautern e Spira (nel Palatinato e nel vescovato di Spira) e quella di Ehrenbreitstein (nell’elettorato di Treviri).
Frederik Hendrik di Nassau principe d’Orange statholder d’Olanda firma
un'alleanza difensiva ed offensiva, ciascuno con 5.000 cavalieri e 25.000 fanti. Frederik Hendrik
di Nassau ha il comando della guerra contro i Paesi Bassi spagnoli ma le conquiste si dividono tra
Olanda e Francia (Parigi, 8 II 1635).
La lega di Heilbronn riceve aiuti finanziari e 12.000 uomini in cambio del
ripristino della religione cattolica in Germania, delle città alsaziane di Schlettstad,
Benfeld, e del controllo di Strasburgo (trattato di Parigi, 1 IX 1634). Bernhard duca di
Sassonia-Weimar è nominato comandante della lega (primavera 1635), con 18.000 uomini.
La Svezia ottiene dalla Francia l’alleanza alla pari e la promessa di
dichiarare guerra e di non firmare una pace separata, la cessione delle piazze di Worms, Magonza,
Benfeld ed aiuti economici in cambio della riva sinistra del Reno da Breisach a Strasburgo
(trattati di Compiègne, 30 IV 1635; trattato di Wismar, 30 III 1636,
ratificato ad Amburgo nel 1638).
I francesi sostituiscono le guarnigioni svedesi a Philippsburg (nel Palatinato), Colmar e
Schlettstadt (entrambe in Alsazia).
Il vescovo di Basilea ed il principato di Montbeliard chiedono ed ottengono la
protezione francese. I francesi occupano Hagenau e Zabern, le fortezze di Kaiserslautern e Spira
(nel Palatinato e nel vescovato di Spira) e quella di Ehrenbreitstein (nell’elettorato di
Treviri).
Falliscono invece sul nascere il congresso di pace aperto a Cologna da papa Urbano VIII e da Venezia (1636) e quello indetto da
Cristiano IV re di Danimarca (1637).
Tommaso Francesco di Savoia principe di Carigliano, al servizio della Spagna, occupa di sorpresa
Philippsburg (23-24 I 1635), Treviri ed arresta l'elettore Filippo Cristoforo von Sötern
arcivescovo di Treviri (26 III 1635), che ha chiesto protezione alla Francia. L'atto fornisce alla
Francia il pretesto per la dichiarazione ufficiale di guerra alla Spagna ed ai Paesi Bassi
spagnoli (19 V 1635). La dichiarazione di guerra all'Austria arriva appena nel 1638.
L'Invasione dei Paesi Bassi Spagnoli.
Le direttive strategiche del primo ministro spagnolo Olivares nei Paesi Bassi spagnoli sono di mantenere l'offensiva contro
le Provincie Unite e difendersi sulla frontiera con la Francia. Fernando d’Asburgo “Cardinale Infante” governatore dei
Paesi Bassi infatti invade il ducato di Cleves e toglie agli olandesi la fortezza di Schenkenschanz, su una piccola isola
del Reno (1635).
I francesi invadono i Paesi Bassi Spagnoli.Il maresciallo di Châtillon e quello di Brezé con 11.000 uomini
(elevati sulla carta a 6.500-7.000 cavalieri e 20.000 fanti) sconfiggono Tommaso Francesco di Savoia principe di Carigliano
(figlio di Carlo Emanuele I) al servizio della Spagna con 3.000 cavalieri, 12.000 fanti e 16 cannoni ad Avein (20 V 1635),
presso Namur. Gli sconfitti lasciano 4.000 caduti, 1.500 prigionieri e tutti i cannoni. La battaglia è chiamata
anche di Avin, Avins o di Avion.
I francesi saccheggiano i dintorni, incendiano Tirlemont, e si uniscono a Frederik Hendrik di Nassau che dispone così
di 9.000 cavalieri e 32.000 fanti ed investe Lovanio, ma il tifo, la fame e le diserzioni decimano gli assedianti che sono
costretti a ritirarsi.
Henri II de Bourbon principe di Condè con 8.000 cavalieri e 20.000 fanti mette l'assedia a Dole (28 V 1636), difesa
da 4.000 uomini che comprendono 6 compagnie del tercio di Louis de La Verne. La città e` bombardata,
la guarnigione respinge gli assalti e compie alcune sortite. Giunge un esercito di soccorso guidato dal marchese di Conflans
che disturba gli assedianti e riceve rinforzi imperiali e lorenesi. Gli spagnoli avanzano in Piccardia. I francesi levano
l'assedio (15 VIII 1636).
I nobili francesi abbandonano l'esercito che a fine anno è reimpatriato dalla flotta olandese.
Lo statholder Frederik Hendrik di Nassau assedia per tutto l'inverno la fortezza di Schenk e ne
ottiene la resa (26 IV 1636) ma le malattie impediscono altre offensive.
L’Apice dei successi Imperiali.
In Germania gli imperiali sfruttano il successo militare conseguito a Nördlingen e quello politico della pace di Praga:
Ottengono la resa per fame di Augusta (assediata per 6 mesi) e di Hanau sul
Meno (18 mesi).
Alla notizia della pace di Praga i 23.000 uomini nella valle dell’Elba guidati
da Johan Barén si ammutinano (solo 1/10 sono svedesi) e si calmano solo in autunno dopo
lunghe trattative.
Bernhard duca di Sassonia-Weimar abbandona la Svezia e raggiunge un accordo
con la Francia (19 X 1635) alla quale promette un esercito di 6.000 cavalieri e 12.000 fanti in
cambio di aiuti finanziari, della contea di Hagenau e del landgraviato d’Alsazia.
Matthias von Gallas invade la Lorena ed è affrontato da Luigi XIII in
persona (XII 1635) che dopo alcuni mesi è costretto a ritirarsi per il freddo, la fame e le malattie, ma gli stessi
motivi inducono anche Gallas a fermarsi.
La Lorena ne esce devastata; il 1636 è segnato dai cronisti con una Croce Nera, è chiamato "Anno dei Croati"
o "Anno della Moría".
I francesi guidati da Henry di Lorena duca di Rohan "La Volpe degli Eserciti"
occupano la Valtellina (1635) ma gli svizzeri in cambio di concessioni religiose cedono la valle
agli spagnoli, costringendo Rohan a ritirarsi (1637).
Il piccolo esercito protestante di Franz Albrecht principe di Sassonia-Lüneburg rimane inattivo sul
Weser.
L'Anno di Corbie.
Il Cardinale Infante contravviene agli ordini di Olivares ed ordina un'offensiva contro la Francia.
Tommaso Francesco di Savoia principe di Carigliano, Johann von Werth (guida la cavalleria bavarese) e Piccolomini con
30.000 fanti e 12.000 cavalieri invadono la Piccardia (12 VII 1636), prendono fortezza di Corbie (14 VIII), sulla Somme,
giungono a Pontoise (30 Km da Parigi), respingono i contrattacchi del duca di Longueville e di Rambures, occupano La
Capelle (2 VII), Bohain, Vervines, Origny-St.Benoite, Ribemont, Brat e Le Catelet (25 VII).
Luigi XIII rafforza le difese di Parigi, e raduna 3.000 cavalieri e 12.000 fanti (un'altra fonte indica 60.000 uomini)
sull'Oise (12 VIII).
27.000 imperiali passano a forza la Somme a Cerisy (notte del 2 VIII). Jean de Werth investe Corbie (7 VIII), difesa da
1.800 francesi guidata dal signore di Gli imperiali prendono Roye (8 VIII) e devastano i dintorni. Dopo otto
giorni Soyecourt cede la piazza (15 VIII) causando l'indignazione dei francesi.
Wilielm margravio d’Assia-Cassel con il suo piccolo esercito disturba gli imperiali e gli spagnoli alle spalle.
Luigi XIII con 12.000 cavalieri, 30.000 fanti e 30 cannoni, con Rechelieu, il duca d'Orleans ed il conte di Soisson
riprende Roye (22 IX) e blocca Corbie, la cui guarnigione è ridotta dalla dissanteria a 1.300 fanti e 130 cavalieri
e si arrende (19 XI).
I francesi ricordano il 1636 come "L'Anno di Corbie". Luigi XIII condanna Soyecourt ad essere scorticato vivo (25 X), ma il
francese ripara presso gli spagnoli.
Gallas e Carlo IV duca nominale di Lorena invadono la Franca Contea ma sono rallentati dalla mancanza di corsi d'acqua per il
trasporto dell'artiglieria e dei rifornimenti. L’intervento di Bernhard duca di Sassonia-Weimar e l’invasione svedese del
Brandeburgo li inducono infine a ritirarsi (X 1636).
L’imperatore Ferdinando II d’Asburgo ottiene al congresso di Ratisbona l’elezione del figlio Ferdinando d’Asburgo re
d’Ungheria e Boemia a "Re dei Romani" (22 XII 1636), ma muore durante il ritorno in Austria (15 II 1637). Ferdinando III
è meno disposto del padre ad impegnarsi per la causa spagnola.
La Rivincita della Svezia.
La tregua di Stuhmsdorf (12 IX 1635) tra Svezia e Polonia (mediata da Francia, Inghilterra e Olanda) permette l'invio di rinforzi
svedesi in Germania.
Johan Banér prende Dömitz (1 XI 1635), sconfiggere gli imperiali a Goldberg (fine 1635) ed a
Kyritz, unisce le sue forze a quelle di Lennart Trostensonn e Wrange disponendo così di 15-16-22.000 uomini.
L'esercito riunito svedese scende l’Elba verso Naumberg (IX 1636), affrontato dagli imperiali uniti ai Sassoni, ma con un’abile
manovra taglia in due le colonne degli avversari e li sconfigge presso Wittstok (4 X 1636).
Gli svedesi rioccupano il Brandeburgo (V 1637), offrono all'imperatore la chiusura delle ostilità in cambio della cessione della
Pomerania, e dopo aver ottenuto un rifiuto rinnovano l’alleanza con la Francia (trattato di Amburgo).
La Riconquista di Breda.
Lo statholder Frederik Hendrik di Nassau raduna a Rammekens 14.000 fanti olandesi, francesi, spagnoli, scozzesi e 32
compagnie di cavalleria (V 1637) per una spedizione con i francesi contro il porto di Dunkerque, ma i venti contrari lo costringono a
cambiare obbiettivo e decide di investire Breda, difesa da 4.000 uomini.
Hendrik Casimir van Nassau fallisce un tentativo di prendere di sorpresa la città (21 VII), che è quindi regolarmente
investita (26 VII). Sono erette opere di circonvallazione ed allagate vaste zone per ostacolare l'invio di viveri e rinforzi all'interno.
Le trincee d'approccio avanzano da tre direzioni.
Fernando d’Asburgo “Cardinale Infante” governatore dei Paesi Bassi giunge in soccorso con 20.000 uomini ma trovando le
posizioni olandesi troppo forti compie un diversivo scendendo lungo la valle della Mosa, ricattura Roermond e Venlo.
Gli olandesi persistono l'assedio, iniziano gli attacchi subendo gravi perdite (1 VIII) ed a sette settimane dall'inizio delle operazioni
ottengono la resa della città (10 X 1637).
I francesi occupano Cateau Cambrésis, Landrecies (1637) ma sono respinti da Saint Omer (1638).
Frederik Hendrik di Nassau prepara l'investimento di Anversa ma Fernando d’Asburgo “Cardinale Infante” si dimostra un abile
avversario: l'avanguardia olandese di 6.000 uomini guidati dal conte William di Nassu è sorpresa dagli spagnoli ed
annientata (1638) ed in seguito anche il conte Herny di Nassau è sorpreso con pochi uomini in terreno paludoso,
lascia numerosi prigionieri e tutta l'artiglieria (1638).
Due reggimenti irlandesi dai Paesi Bassi spagnoli sono trasferiti in Spagna (1638).
Le Vittorie di Bernhard di Sassonia-Weimar.
La vittoria degli svedesi a Wittstock e la riconquista di Breda, permettono a Bernhard duca di Sassonia-Weimar di tornare
all’offensiva, giunge inatteso sul Reno e sconfigge gli imperiali guidati dal romano duca Federico Savelli e da Johann von Werth
presso Rheinfelden (1-3 III 1638).
Bernhard duca di Sassonia-Weimar con 15-16.000 uomini, compresi i catturati a Rheinfelden passati a lui, assedia la fortezza chiave
di Breisach (5 VI 1638), nel Baden, munita di 135 cannoni e difesa dal barone di Reinach, che non aspettandosi l’assedio ha venduto
parte dei viveri.
La città è soccorsa dal generale bavarese Johann von Götz (o von der Götzen) e da quello imperiale
duca Federico Savelli con 12-20.000 tedeschi, spagnoli, bavaresi, e 3.000 carri, affrontato nella pianura di Wittenweier (30 VII
1638). Benrhard attacca frontalmente gli imperiali e li colpisce sul fianco destro, che è sbaragliato. Dopo 7 ore di
combattimenti gli imperiali sono in rotta lasciando 2.000 tra caduti e feriti, 1.500 prigionieri (tra i quali il duca Federico Savelli), tutte
le artiglierie ed i bagagli. Götz rimane con solo 3.000 uomini.
Bernhard lascia 500 caduti ed è raggiunto da 5 reggimenti francesi guidati da Turenne (3.000 uomini) con i quali sorprende e
sbaraglia il secondo esercito di soccorso, 5-6.000 uomini guidati da Charles IV duca nominale di Lorena, ad Ochsenfeld/Sennheim,
presso Thann (15 X).
Gli ultimi 400 difensori di Breisach si arrendono per fame dopo quattro mesi d’assedio (17 XII
1638). L’Alsazia è quindi interamente occupata ed è reclamata da Bernhard di
Sassonia-Weimar.
La città controlla i trasporti fluviali sul Danubio e Johann von Götz propone
all'imperatore l'acquisto di asini dall'Italia per intensificare i trasporti via terra.
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