La Grande Guerra Livoniana (1558-1582)
e la Guerra dei Venticinque Anni (1570-1595).
Guerre Rinascimentali del Baltico.
Grande Guerra Livoniana - La Fine dei Portaspada (1558-1560).
Heinrich von Galen gran maestro dell'Ordine dei Portaspada si impegna con lo czar Ivan IV "Il Terribile" a non firmare trattati con la
Lituania per 15 anni (1554), ma il suo successore Wilhelm von Fürstenberg, in disaccordo con l'arcivescovo di Riga, si allea a
Sigismondo II re di Polonia e Lituania (trattato di Powwol/Pasvalys, 14 IX 1557).
Con il pretesto di un vecchio tributo che la città anseatica di Dorpat (odierna Tartu) ha smesso di pagare, Ivan IV "Il
Terribile" fa invadere la confederazione Livoniana. La dieta della confederazione decide che ognuno si difenda per conto suo,
militarmente o diplomaticamente. I russi occupano Narva (11 V 1558) e Dorpat (VII 1558).
La dieta livoniana chiede aiuto a Cristiano III re di Danimarca (VIII 1558) che si limita ad inviare una delegazione a Mosca (XII 1558)
ma ottiene solo una tregua di sei mesi in Livolia (IV 1559). Frattanto 130.000 russi devastano la Lituania (I-III 1559).
Il gran maestro Wilhelm von Fürstenberg chiede inutilmente aiuto all'Impero e cede la carica a Gotthart von Kettler (1559).
La Danimarca in Dithmarschen ed in Livonia.
Federico II re di Danimarca e Norvegia, figlio e successore di Cristiano III, invia Johann Rantzau con 25.000 uomini ad invadere il
Dithmarschen (22 V 1559). I danesi occupano Meldorf, Brunsbüttel, sconfiggono decisamente 6-7.000 avversari ad Heide (13
VI 1559) e sottomettono la regione con la pace di Lohe (20 VI 1559).
Gotthart von Kettler chiede la protezione lituana cedendo i territori a nord della Dvina (24 VI 1559).
In Livonia Federico II acquista i dominî di Giovanni vescovo di Ösel-Wiek (IV 1559), e li cede al fratello Magnus in
cambio dell'Holstein (29 IX 1559). Magnus acquista anche i dominî di Moritz Wrangel vescovo di Reval ed ottiene alcuni
terriori da Gotthard von Kettler in cambio di un'alleanza (VIII 1559).
Gotthard von Kettler si allea anche alla Polonia (16 IX 1559) ma i Cavalieri Portaspada sono egualmente sconfitti ad
Ermes/Härgmäe/Ergeme (2 VIII 1560) dai russi, che assediano il castello di Fellin. I mercenari tedeschi che la
difendono, privi di paghe, si accordano e lo consegnano, dopo averlo saccheggiato.
Grande Guerra Livoniana - L'Intervento Svedese e Polacco.
Dopo la morte di Gustavo I Vasa re di Svezia (29 IX 1560), il suo figlio e successore Erik XIV Vasa interviene in Estonia
ottenendo la sottomissione della città anseatica di Reval/Tallin (6 VI 1561).
Sigismondo II Augusto re di Polonia e Lituania invia Mikalojus Radziwill voevoda di Wilno con truppe lituane (VI 1561),
poichè la dieta polacca si è rifiutata di finanziare la guerra. Presso Riga Gotthart von Kettler e Guglielmo di
Brandenburgo arcivescovo di Riga chiedono la protezione lituana, sancita con l'Unione di Wilno/Vilnius (28 XI 1561): la
Polonia ottiene dai protaspada la Curlandia, nominandone duca Gotthart von Kettler con notevoli autonomie.
I lituani guidati da Mikalojus Radziwill voevoda di Wilno occupano Parnau (XI 1561) ma sono sconfitti dei russi presso
questa città e la perdono.
Federico II re di Danimarca e Norvegia e lo czar Ivan IV si alleano garantendosi reciprocamente i possessi in Livonia (7 VIII
1562).
Sigismondo II Augusto proclama la tolleranza religiosa (1562) e toglie alle corti ecclesiastiche il potere di emettere decreti; il papa
chiede a Ivan IV di invadere la Polonia per punirla ed il nunzio papale rifiuta di concedere al re il divorzio da Caterina d'Asburgo. Le
terre cedute dalla corona dal 1504 devono essere restituite per coprire le spese di corte (3/4) e per mantenere un esercito regolare
(1/4), ma sono solo in parte restituite.
Il conflitto è chiamato dai polacchi "Prima Guerra Nordica" (1563-1582) ed è detto anche "Guerra Livoniana dei
Ventanni".
I russi mobilitano 280.000 uomini, ottengono armi, cannoni, munizioni e tecnici militari dall'Inghilterra e l'alleanza dei tartari, che
effettuano scorrerie in Lituania. In Livonia i polacchi sconfiggono i russi guidati dal generale principe Andrei Kurbskij a Nevel (1562).
I russi firmano la pace con la Svezia (che leva l'assedio a Narva) e spostano la guerra in Lituania. Ivan IV investe Polotsk (XII 1562),
in Bielorussia, e ne ottiene la resa (15 II 1563). I russi svernano a Velikie Liki e firmano con i polacco-lituani una tregua di 6 mesi
(fino al 15 VIII).
L'elettore Joachin Hohenzollen duca di Brandenburgo eredita il ducato di Prussia (1563).
La Prima Guerra Polacca (1564-1568).
La Svezia è impegnata nella Guerra dei Sette Anni (1563-1570) contro la Danimarca alleata a Lubecca.
Sigismondo II Augusto re di Polonia, benchè impegnato contro la Russia, aderisce all'alleanza anti-svedese in cambio del
riconoscimento dei propri diritti sulla Livonia (5 X 1564), concede patenti di corsa disponendo così di una flotta di 15 navi
e senza dichiarazione ufficiale di guerra alla Svezia invade la Livonia, difesa dal cavaliere portaspada Kaspar von Oledenbokum, ma i
polacchi sono sconfitti dagli svedesi ad Oberm;uuml;hlenberg (13 VIII 1565).
Dopo la detronizzazione di Erik XIV Vasa (1568), sale al trono il fratello Giovanni III Vasa (1569-1592). La Polonia pone fine alle
ostilità senza trattati ufficiali. Gli svedesi chiamano questo conflitto Prima Guerra Polacca.
Grande Guerra Livoniana - Le Offensive Polacco-Lituane (1564-1570).
I lituani guidati dall'hetman Mikalojus Radvila/Radziwill "Il Rosso" sconfiggono i russi guidati dal principe Petr I Shuiski (caduto)
a Chashniki, sul fiume Ula/Ulla presso Rolotsk (I 1564), dove è presente anche l'hetman Aleksander Jan Chodko Grzegorz
Chodkiewicz.
Ad Orša/Orsza (1564) 40.000 polacco-lituani sconfiggono 15.000 russi guidati dal principe Andrei
Kurbskij (ferito), che passa ai Lituani (IV 1564). Giovanni Raduan celebra le vittorie nel poema "Radivilias" (1588).
Mentre i tartari alleati attaccano Riazan, Mikalojus Radziwill con 70.000 polacco-lituani ed accompagnato da principe Andrei
Kurbskij investe Polotsk ma subisce una serie di sconfitte ad opera del principe Petr Shcheniatev (16 IX - 4 X).
Contrastato per l'incapacità di difendere il paese dai lituani e dai tartari, Ivan IV annuncia la sua abdicazione (3 I 1565) ma
dopo un mese di trattative accetta di restare sul trono ed istituisce la Oprichnina.
Mikalojus Radziwill con un esercito di polacchi, lituani e tartari saccheggia i dintorni di Velikie Liki (estate 1565), mentre i russi
devono difendersi dai tartari di Crimea. Sigismondo II re di Polonia invia in Russia proposte di pace che sono rifiutate dalla
Zemsky Sobor (assemblea generale russa), riunita per la prima volta riunita. L'esercito polacco-lituano rimane sulla
difensiva incitando i tartari a compiere scorrerie in Russia.
Dopo la morte del sultano osmano Seuliman (1566), gli succede Selim che dichiara guerra alla Russia (1567) e si allea alla
Polonia (1568). Dopo due anni di scorrerie Seuliman con 17.000 turchi invade l'Astrakahn (1569).
Novgord rifiuta di fornire aiuti finanziari ai russi ed è da questi saccheggiata (I 1570).
La Polonia e la Lituania si uniscono formando la "Rzeczpospolita Szlachecka" o "Repubblica delle Due Nazioni" (Unione di
Lublino, 10 I 1569, adottata dal 1 VII, finisce nel 1795) o "Atto di Unione". I due eserciti restano separati, come le leggi e
l'amministrazione.
Dopo la fine della Guerra dei Sette Anni tra Svezia e Danimarca (1570), anche Russia e Polonia firmano un armistizio, per tre anni
(1570); i russi tengono parte della Livonia e Polotsk.
Guerra dei Venticinque Anni - Prima Fase (1570-1575).
Durante la rivolta che depone Erik XIV sono saccheggiati anche gli appartamenti degli ambasciatori russi (1568). Lo czar imprigiona
per tre anni gli ambasciatori svedesi. Giovanni III Vasa con l'aiuto dei gesuiti, inviati segretamente dal papa, tenta di rialzare le sorti
della chiesa cattolica in Svezia (1570), con l'opposizione dei luterani e dei calvinisti guidati da suo fratello Carlo.
Magnus di Holstein si riconosce vassallo di Ivan IV per la Livonia, sposa Eufemia, nopote di Ivan IV, ottiene il titolo di re di Livonia
ed assedia vanamente per 7 mesi Reval/Tallin (VIII 1570-1571), difesa dagli svedesi.
I russi invadono l'Estonia ma sono sconfitti dagli svedesi a Ubagall (16 III 1571). La guerra si svolge con reciproche scorrerie, stragi
e saccheggi ed č chiamata "La Lunga Guerra d'Odio"
Ivan IV scioglie la Oprichnina (VIII 1572).
Giovanni III Vasa re di Svezia nomina comandante in Karelia Herman Fleming, che esce da Vyborg (29 XII 1572) e devasta i
territori livoniani. Gli svedesi, affiancati da numerosi mercenari tedeschi, occupano Narva, Ivangorod, parte dell'Ingria e della
Karelia occidentale con Karela. Giovanni III invia Archibald Ruthven in Scozia ad arruolare 3.000 fanti (1572) che giungono in
Estonia (autunno 1573).
I russi effettuano una scorreria in Finlandia fino a Helsingfort, in Livonia occupano Wissenstein (1 I 1573), giustiziando il
comandante e gli ufficiali. Gli svedesi sconfiggono i russi a Lode (23 I 1573) causando loro 7.000 caduti.
In Finlandia le angherie delle truppe svedesi causano rivolte presto soffocate a Marttila, Satakunta, Huittinen, Loimaa, poi
a Halikko e P&ounl;yt&aulm; (1574).
I mercenari tedeschi al soldo della Svezia massacrano 1.500 mercenari scozzesi, poi si ammutinano reclamando le paghe arretrate,
ottengono in pegno le fortezze di Hapsal, Leal e Lode, che cedono alla Danimarca. Russia e Svezia raggiungono una tregua di due
anni (1575).
Federico III propone una mediazione ma Ivan IV reclama Hapsal, Leal e Lode; i russi passano il Wiek presso Ösel e devastano la
Livonia danese ottenendo dai mercenari, non ancora pagati dalla Danimarca, la cessione delle tre fortezze (1576).
L'Intrerregno Polacco (1572-1575).
La morte di Sigsmondo II Augusto (7 VII 1572) pone fine alla dinastia degli Jegelloni (governa la Lituania dal 1316).
A Varsavia il senato polacco elegge come re Enrico di Valois duca d'Anjou (11 V 1572), che giurando i "Pacta
Conventa" e gli "Henrician Articles" garantisce i privilegi della nobiltà e limita quelli del re. Il sovrano
può guidare l'esercito fuori i confini solo con il consenso della szlachta e al massimo per tre mesi, deve convocare
il parlamento ogni due anni, deve sposare la donna scelta dal senato e non può pronunciare la parola "erede".
Enrico d'Anjou ottiene un'alleanza eterna con la Francia ed il permesso di costruire una flotta sul baltico.
Il sejm stabilisce le regole per i successivi interregni, elezioni regie, e la pace tra le diverse chiese polacche (cattolica,
ortodossa, uniate), vietando allo stato di spargere sangue, confiscare propietà imprigionare e esiliare per motivi
religiosi.
Enrico d'Anjou lascia segretamente la Polonia (18 VI 1574) per salire al trono di Francia (Enrico III).
Un'assemblea nazionale (Virtim) si riunisce per una nuova elezione. Il senato elegge Massimiliano II d'Asburgo (12 XII 1575)
mentre la szlachta elegge Stefano Báthory voivoda di Transilvania (14 XII), duca di Siedmiogrodo, che
arriva per primo a Varsavia, a lui favorevole, sposa Anna Jagellona (sorella di Sigismondo II Augusto) ed è incoronato
(1576).
La Ribellione di Gdansk (1576-1577).
Il porto di Gdansk (Danzica), appoggia Massimiliano II d'Asburgo e si ribella a Stefano Báthory (1576), che mette la
città al bando e sposta i traffici commerciali per Elbing. Le parti si scambiano reciproche scorrerie e dopo che i ribelli
saccheggiano ed incendiano l'abbazia di Oliwa il re di Polonia decide di intervenire in forze, raduna 2.000 uomini a
Malbork/Marienburg (VIII 1576), prende le cittadine di Grabina e Glowa e lascia il comando all'hetman Jan Zborowski.
Il re Polonia concede alcune patenti per la guerra di corsa ad alcuni vascelli, che contrastano la flotta di Gdansk, appoggiata da quella
danese. L'inverno riduce le attività militare e la primavera le blocca del tutto.
Gdansk assolda numerosi mercenari tedeschi e l'abile condottiero Hans Wickelbruch Yon Koln, che attacca le truppe di Jan
Zborowski presso Tczew (IV 1577) per distruggerle prima dell'arrivo del re con rinforzi, ma è sconfitto preso il lago di
Lubieszow (17 IV 1577).
Gdansk è investita solo dopo l'arrivo del re con i rinforzi (VI 1577), che portano l'esercito polacco a 7.000 cavalieri, 4.000
fanti e 22 cannoni, ma la città ha frattanto arruolato altri 10.000 mercenari ed è potentemente fortificata.
I ribelli effettuano un colpo di mano contro il campo polacco di Latarnia (3 VII) e distruggono due terzi dell'artiglieria.
La dieta polacca istituisce un corpo di fanteria scelta, formato da un uomo ogni 823 acri, chiamata Piechota Wybraniecka
(1577).
Il blocco commerciale induca Gdansk a trattare e Stefano Báthory deve dedicarsi alla guerra contro la Russia (IX 1577),
quindi con il trattato di Malbork riconosce le libertŕ di Gdansk in cambio di un grosso sussidio (XII 1577).
Grande Guerra Livoniana e Guerra dei Venticinque Anni - Russia contro Svezia e Lituania (1577-1578).
La Livonia svedese è invasa da 50.000 russi, che assediano invano Reval (23 I 1577).
Ivan IV firma un armistizio con la Danimarca e con un grosso esercito invade la Lituania, respinge i polacchi ed i mercenari
tedeschi, occupa 6 città e ne saccheggia numerose altre (VI-VII 1577).
In Livonia Magnus d'Holstein con mercenari tedeschi assedia Wenden ma è arrestato da Ivan IV che prosegue l'assedio;
i difensori si suicidano e fanno saltare il forte. Ivan IV occupa tutta la Livonia tranne Riga e Reval. Gli svedesi contrattaccano,
incendiano il forte di Narva e saccheggiano i dintorni di Korela. I lituani catturano Duneburg. Stefano Báthory con
mercenari tedeschi investe Wenden, che è presa con un attacco notturno di cavalleria (1577). I russi tentano di
riprenderla ma sono sconfitti gravemente dai polacco-svedesi a Wenden/Cesis (21 X 1578), lasciano 7.000 caduti e perdono
24 cannoni.
Magnus d'Holstein fugge dai russi e ripara in Curlandia rinunciando ai propri diritti (1578); l’atto segna l’estromissione della
Danimarca dalla Livonia.
Grande Guerra Livoniana e Guerra dei Venticinque Anni - Le Offensive di Stefano Báthory (1578-1581).
Stefano Báthory re di Polonia intende raccogliere un esercito per invadere la Russia (1578), ma ha molti oppositori tra i
Polacchi e non fa in tempo a scendere in campagna entro l'anno. Arruola anche 500 cosacchi guidati dal principe Mikhail
Vishnevetsky starosta di Cherkassy; È il primo impiego di Cosacchi "registrati".
L'anno seguente Stefano Báthory dichiara guerra alla Russia, che dispone la maggioranza delle truppe in Livonia.
22.000 polacco-lituani e mercenari tedeschi (elevati a 60.000 in qualche cronaca) giungono di sorpresa a Polock/Polotsk (11 VIII
1579) e grazie a nuovi proiettili incendiari la costringono alla resa (30 VIII). I polacchi occupano anche Sokol e Karsnoy mentre
20.000 asiatici al soldo russo saccheggiano la Curlandia.
La Karelia è nuovamente devastata dagli svedesi guidati da Herman Fleming (1579), che trovano alcune barche, raggiungono
le isole del lago Ladoga e massacrano la popolazione che vi si era rifugiata. In Livonia gli svedesi guidati da Henrik Klasson Horn
falliscono la presa di Narva (1579).
La Svezia è colpita dalla peste; solo a Stoccolma causa 12.000 morti.
Stefano Báthory re di Polonia per la sua seconda campagna contro i russi aumenta l'esercito a 29.000 uomini (48-50.000
in altre fonti), invia 2.000 uomini contro Smolensk come diversivo, assedia Vielkie Luki, la bombarda e lancia all'assalto le
truppe ungheresi che la prendono e la saccheggiano (4 IX 1580). I polacchi sono respinti da Pskov mentre in Estonia tolgono
ai russi Dorpat (1580).
In Finlandia è nominato comandante dell'esercito svedese l’abile oriundo francese Pontus de La Gardie che assedia la
fortezza di Korela (26 X 1580). I cannoni svedesi incendiano la fortezza che è presa (4 XI 1580) e rinominata Kexholm.
La Gardie prende Padis, Wiek (1580), Wesenburg e Tolsburg (estate 1581), frattanto Klaus Fleming con 2.000 svedesi devasta la
Karelia (II 1581). La flotta svedese esce da Kexholm (16 V 1581), risale il fiume verso Olonets/Aunus e respinge la flotta russa.
Privi dell'elemento sorpresa, gli svedesi sbarcano presso Olonets ma sono sbaragliati; il comandante è catturato.
I tartari Nogai riprendono le ostilità sul Volga ai danni della Russia (estate 1581).
Stefano Báthory, nonostante l'opposizione interna polacca, effettua la sua terza campagnia contro la Russia e mette
l'assedio a Pskov (26 VIII 1581) con 9.000 cavalieri, in maggioranza ussari, e 12.000 fanti che comprendono 1,878
wybraniecka (fanti scelti della corona), 1.600 mercenari occidentali e 648 fanti forniti dalla nobiltà;
affiancati da 10.000 cavalieri e fanti lituani, per un totale di 31.000 uomini (100.000 in altre fonti). La città
è, dopo Mosca, la meglio fortificata della Russia, difesa da 7.000 cavalieri e 50.000 fanti guidati da V. F.
Skopin-Shuisky e Ivan P. Shuisky ed è ben rifornita. I polacchi aprono delle brecce con l'artiglieria ed in cinque
mesi lanciano 31 assalti ma sono respinti e devono proseguire il blocco durante il duro inverno sotto la direzione di Jan
Zamolski;, mentre l'hetman lituano Christopher Radziwill protegge Vielkie Luki.
Pontus de La Gardie investe Narva con 52 cannoni, tra i quali "Galten" e "Suggan", che in due giorni aprono una breccia nel
muro di 5,5 m; la città cade (6 IX 1581) e gli svedesi massacrano 7.000 uomini, donne e bambini. I russi sono
estromessi dalla Livonia. Gli svedesi occupano Ivangorod, Jama, Koproje/Kopore e gran parte dell'Ingria. Klas Herniksson
Horn riprende le tre fortezze di Hapsal, Leal e Lode (1581).
La libera città di Riga accetta la sovranitŕ della Polonia (1581).
Grande Guerra Livoniana - La Pace di Jam Zapolski.
Ivan IV, le cui perdite dall’inizio della guerra ammontano a 300.000 caduti e 40.000 prigionieri, sollecita la mediazione del papa
promettendo l’unione delle chiese ed una crociata contro i turchi. Sono aperte trattative di pace a Possevino.
Con la pace di Yam/Jam Zapolski (15 I 1582), per 10 anni, la Russia, recupera Velikie Luki ma cede il ducato di Polotsk, Veliž e
parte della Livonia alla Polonia, riconoscendole anche i diritti su Narva ed i territori occupati dagli svedesi. Fine del conflitto che
i polacchi chiamano "Prima Guerra Nordica", iniziata nel 1563, ed i russi "Grande Guerra Livoniana", iniziata nel 1558.
Kexholm, difesa da 1.200 svedesi, è più volte attaccata dai guerriglieri locali guidati dal paesano Kirill Rogozin, che
dispone di 1.500 uomini e disturba le comunicazioni.
Russia e Svezia raggiungono l'armistizio di Pliusa/Plussa (10 VIII 1583) per tre anni in base all’uti possidetis; la Svezia tiene
Narva (in Livonia), Kexholm (in Karelia), Ivangorod, Jama e Kopore (nell'Ingria/Ingermanland). Le terre sono ripopolate da coloni
finlandesi in cambio dell'esenzione dalle tasse per tre anni. La guerriglia dei locali prosegue guidata da Rogozin, dai fratelli Luka e
Onitsa Räsänen e da Mikko Yalkinen. Stefano Báthory cede alla Svezia i territori conquistati in Estonia in pagamento delle
spese di guerra (1583).
Ivan IV muore mentre gioca a scacchi (18 III 1584). Sale a trono suo figlio Feodor/Teodoro I Ivanovich (1584-1598). L’armistizio
tra Svezia e Russia č rinnovato per altri tre anni (19 XII 1585).
La Guerra tra Polonia e Austria (1587-1588).
Dopo una breve malattia il cinquantatrenne Stefano Báthory muore mentre prepara un'altra campagna contro la Russia (12
XII 1586).
Giovanni III Vasa re di Svezia, marito di Caterina Jegellona, ottiene dalla dieta l'elezione del figlio trentaduenne Sigismondo III Vasa
(19 VIII 1587-1632), con l'appoggio dei "neri", i polacchi a lutto per la morte di Báthory guidati dal cancelliere e grande
hetman Jan Zamoyski (ha studiato a Parigi, Strasburgo e Padova). La dieta Polacca chiede a Sigismondo la restituzione dell'Estonia
ma la questione è rimandata a quando Sigismondo diventerà re di Svezia.
Parte della nobiltà polacca, guidata da Zborowski, elegge invece Massimiliano d'Asburgo arciduca d'Austria (22 VIII),
fratello dell'imperatore Rodolfo II.
Massimiliano d'Asburgo, appoggiato dal papa e dall'oro spagnolo, invade la Polonia con 11.000 uomini reclamando la corona,
assale Cracovia (24 IX), difesa da 2.000 polacchi con numerosa artiglieria, ma è respinto lasciando 1.500 caduti.
Jan Zamoyski insegue gli austriaci e li sconfigge presso Byczyna (24 I 1588), assedia Massimiliano in
Byczyna con i cannoni catturati nella battaglia, lo costringe alla resa e lo imprigiona.
Sigismondo III e l'imperatore Rodolfo II raggiungono la pace di Beuth (9 III 1589) con la quale gli Asburgo rinunciano a
rivendicare il trono polacco ed a future alleanze con la Russia contro la Polonia, le truppe polacche possono svernare in territorio
austriaco ed i ribelli polacchi ottengono il perdono. Tornato libero (III 1589), Massimiliano non riconosce il trattato e rifiuta un
accordo fino al 1958, alienandosi il favore della dieta polacca.
Sigismondo III Vasa re di Polonia progetta di sposare l'arciduchessa Anna d'Asburgo causando le proteste della szlachta,
che effettua una dimostrazione armata (zjadz) a Lolo (1590). Sigismondo celebra le nozze senza il consenso del senato
(1592), ed induce il primate polacco ad introdurre la condizione che i candidati al trono polacco debbano essere cattolici.
Guerra dei Venticinque Anni - L'Ultima Fase (1587-1595).
Truppe russe raccolgono tasse presso Olonets, Salmi, Sortavala, Pialkyarvi, Kitee e Suistamo (autunno 1587) ma sono catturate e
giustiziate come ladri dagli svedesi.
Giovanni III Vasa inizia a riformare l'esercito: forma i primi reggimenti svedesi (1590). Reintroduce la picca ma la fanteria č armata di
archibugi (non ancora di moschetti).
L'esercito russo invade la Karelia in forze cogliendo gli svedesi ancora impreparati (1590) e li sconfigge presso Kexholm (29 e 30 I
1592). La fortezza resiste ma i dintorni sono saccheggiati.
I russi prendono Ivangorod, Jama e Kopore. Hord difende Narva. Armistizio di Narva (10 II 1590): gli svedesi si ritirano dietro la
Veilika. Gli svedesi sono respinti da Narva (1591).
La Svezia chiede aiuto alla Polonia che rifiuta perchà impegnata conto i tartari e firma con la Russia una tregua di 12 anni
(1591). Russia e Svezia firmano una tregua di 2 anni (VIII 1592).
Contro la Polonia-Lituania si sollevano, per la prima volta, i cosacchi ucraini (1592), guidati dal nobile galiziano hatman Kzhyshtoff
Kosynsky. I cosacchi, sconfiggono i polacchi a Ostrog ma nell'assedio Kosynsky è ucciso ed i ribelli si disperdono.
I polacchi riottengono il controllo dell'Ucraina (1595).
Guerra dei Venticinque Anni - La Pace di Teusina.
Dopo la morte di Giovanni III Vasa re di Svezia (17 XI 1592) è incoronato suo figlio Sigismondo, già re di Polonia
(1594-1599), che lascia il governo effettivo della Svezia a suo zio Carlo Vasa duca di Södermanland ed al consiglio.
Le truppe svedesi non sono smobilitate e rimangono in Finlandia causando nuovamente ribellioni tra gli abitanti (1593). Le truppe
sedano rivolte a Turku, Häme, Sysmà, Lammi, Tenhola, Pohja, Vehams, Mynämäki, Nousiainen,
Satakunta ed Huittinen.
Carlo è contrastato dai nobili ma è riconosciuto reggente dagli altri stati (1595), combatte il cattolicesimo in Svezia
ed istituisce un tribunale dell'inquisizione protestante.
L'impero media la Pace di Teusina (Täysinä in finnico, 18 V 1595) ottenendo la conferma dei suoi diritti
sull'Estonia: la Svezia rende Korela, ottiene dalla Russia il riconoscimento del possesso dell'Estonia
orientale e dei nuovi territori annessi alla Finlandia; il confine è definito fino alla Lapponia ed Mar Baltico. La pace pone fine
alla "Guerra dei Venticinque Anni" iniziata nel 1570 e porta alla fondazione dell'Impero Svedese.
La Danimarca, alla quale resta solo l'isola di Ösel (fino al 1645), rivendica i propri diritti sulla Lapponia e le trattative aperte
da Carlo Vasa duca di Södermanland non portano ad alcun risultato (1601).