IL CONFLITTO SI ESTENDE (1666)
Seconda Guerra Anglo-Olandese e Guerra di Devoluzione.
Seconda Guerra Anglo-Olandese – L’Intervento di Francia e Danimarca.
L’Inghilterra aumenta l’importo della tassazione straordinaria chiamata “Royal Aid”. Le Provincie Unite avanzano
proposte di pace all’Inghilterra.
La Francia dichiara guerra all’Inghilterra ed al vescovo di Münster (26 I 1666) ed invia 6.000 uomini nelle Provincie
Unite. La flotta francese ammonta a 50 vascelli di linea e 20 burlotti. L’ammiraglio duca di Beaufort ha l’ordine di
prepararsi a spostare la flotta da Tolone a Brest, per congiungersi alla flotta di Duquesne. Gli ordini sono di evitare i
combattimenti con la flotta inglese.
Federico III re di Danimarca ottiene un sussidio dalle Provincie Unite e dichiara guerra all’Inghiterra (11 II 1666). Le
Provincie Unite ottengono l’alleanza dell’Elettore Federico Guglielmo I duca di Brandeburgo (16 II), che promette 12.000
uomini, ed assoldano un contingente di truppe del Brunswick-Lüneburg, guidato da George Frederick conte di Waldeck.
Le truppe del Münster rischiano di rimanere isolate dalle loro basi per la presenza della vasta palude di
Bourtanger.
Il vescovo di Münster esce dal conflitto firmando la pace di Kleve/Kleef (18 IV 1666), mediata dagli Elettori di
Brandeburgo e Magonza, rende i territori occupati e riconosce il possesso del feudo di Borculo alle Provincie Unite.
Seconda Guerra Anglo-Olandese – I Generali del Mare.
La peste da Londra si diffonde nelle provincie orientali e sud-orientali (primavera-estate 1666), nel Colchester causa
4-5.000 morti.
I “Generali del Mare” principe Rupert e George Monck duca di Albemarle, a causa delle difficoltà finanziarie e di
reclutamento, prendono tardi il mare e con solo 80 navi (IV 1666). È richiamata la squadra di Sir Jeremy Smyth,
precedentemente incaricata di bloccare lo Stretto di Gibilterra per evitare la riunione delle flotte francesi.
Dal Consiglio Regio (probabilmente dal duca di York) arriva l’ordine di dividere nuovamente la flotta: il principe Rupert
con 20 delle navi migliori salpa (29 V) per pattugliare la Manica presso Belleisle e prevenire l’arrivo dei francesi;
George Monck duca di Albemarle con 54 navi deve spostarsi da Downs a Gunflett, incontra la flotta olandese forte di 84 navi
tra North Foreland e Dunkirk (1 VI). Nonostante l’arrivo dal principe Rupert (3 VI), la flotta inglese è sconfitta
nello stretto di Dover (1-4 VI), chiamata battaglia dei Quattro Giorni.
La Svezia, unico possibile alleato dell’Inghilterra, si dichiara neutrale (17 VII) ed offre la propria mediazione.
Johan de Witt, gran pensionario delle Provincie Unite, crea un nuovo corpo di 2.700 fanti di marina e progetta la
distruzione della flotta inglese, impegnata ad effettuare le riparazioni a seguito della battaglia dei Quattro Giorni. La
carenza di uomini li costringe a lasciare inutilizzate 15 vascelli e distribuire gli equipaggi sulle altre navi.
L’ammiraglio Michiel Adrianszoon de Ruyter arriva alla foce del Tamigi ma la flotta francese non lo raggiunge, il maltempo
gli impedisce di sbarcare e si limita a bloccare l’accesso al fiume.
Inaspettatamente gli inglesi hanno riparato la flotta: 88 vascelli da guerra e 17 burlotti escono da Nore (19 VII / 1 VIII)
e raggiungono Gunflett (22 VII).
Una tempesta spinge la flotta olandese sulla costa Fiamminga. De Ruyter sbarca le truppe e torna nel mar del Nord (3 VIII),
ma è sconfitto presso North Foreland (4-5 VIII), chiamata dagli olandesi battaglia dei
Due Giorni. La flotta olandese è costretta a riparare i danni per un mese, durante i quali la flotta inglese
pattuglia le coste olandesi, impedisce l’uscita dei corsari e cattura numerosi mercantili.
Seconda Guerra Anglo-Olandese – Holmes Bonfire.
L’ammiraglio sir Robert Holmes, con l’aiuto del traditore olandese Laurens van Heemskerck, entra nell’estuario della
Vlie/Viles (8 VIII), incedia due navi da guerra olandesi e 150-160 mercantili, sbarca sull’isola di Terschelling un corpo
di truppe, compresi i reggimenti di marina formati di recente dal duca di York, saccheggia ed incendia Schelling (odierna
West-Terschelling), facendo un ricco bottino. I soldati inglesi non obbediscono all’ordine di rispettare i civili, uccidono
numerose donne e bambini. L’episodio, al quale ha partecipato anche lo yacth privato del principe Rupert, è
chiamato “Holmes Bonfire”.
La mancanza di viveri costringe infine la flotta inglese a rientrare alle basi. Gli olandesi prendono il mare sperando di
congiungersi con i francesi (VIII). Rupert e Monck salpando da Southwold Bay (30 VIII) ma una violenta tempesta li obbliga
a riparare nel canale di St. Helen’s (2 IX). Gli olandesi rientrano a Wielings. Rupert pattuglia la Manica fino alla fine
di settembre.
Beaufort arriva a Dieppe e dopo una breve attesa torna a Brest. Ruyter prende nuovamente il mare, Rupert lo raggiunge ma una
tempesta obbliga entrambi a rientrare (25 IX) e la stagione avanzata pone fine alle operazioni navali.
Annus Mirabiis.
Londra è colpita da uno spaventoso incendio (“Great Fire of London”) che distrugge 13.200 case, pari a 2/3
della città (IX 1666). Per gli olandesi è la vendetta divina dell’“Holmes Bonfire”. L’anno, a causa
dell'incendio e la peste, è chiamato “Annus Mirabilis” e poiché il 666 è il numero biblico del
demonio si teme una nuova ondata rivoluzionaria repubblicana.
Carlo II chiede l’apertura di trattative di pace (X 1666), accettate dalle Provincie Unite.
Diplomazia nell’Impero.
Provincie Unite, Danimarca, Brandeburgo e Brunswick-Lüneburg firmano un’alleanza difensiva (25 X 1666), chiamata
Quadruplice Alleanza, ufficialmente per garantirsi da un ritorno offensivo del vescovo di Münster ma anche per
contrastare l’aumento dell’influenza francese in Olanda.
L’Elettore Massimiliano Enrico di Baviera arcivescovo di Colonia e principe vescovo di Liegi firma con Francia la
convenzione segreta di Saint-Germain-en-Laye (22 X 1666), con la quale ottiene un sussidio e promette di impedire
all’Imperatore di soccorrere i Paesi Bassi Spagnoli.
Seconda Guerra Anglo-Olandese – L’Offensiva Francese nelle Antille.
GIAMAICA: Su indicazioni dalla madrepadria, il consiglio dell'isola autorizza la guerra di corsa contro gli Spagnoli (III
1666) ma giunge poi la notizia della guerra tra Francia ed Inghilterra.
Il filibustiere francese Champagne giunge ignaro a Port Royal ed è attaccato di sorpresa dalla nave del filibustiere
inglese Morris e da una seconda nave, ma le sconfigge e torna a La Tortuga.
ST. KITTS: Antoine le Febvre de la Barre governatore di Saint-Christophe occupa la parte inglese dell’isola (IV 1666),
chiamata St. Kitts, con l’aiuto dei cattolici irlandesi che si ribellano contro gli inglesi. Tra i difensori si distingue
il colonnello William Stapleton. Il colonnello Thomas Morgan è tra i caduti (V 1666). Il filibustiere inglese
Maurice Williams è tra i prigionieri. 8.000 coloni inglesi abbandonano l’isola. I coloni francesi di Saint
Barthélemy sono obbligati a trasferirsi a Saint-Christophe, mentre 700 irlandesi sono trasferiti dalla seconda
alla prima.
Francis Willoughby barone di Willoughby-Parham governatore generale di Leeward appronta una spedizione per riconquistare
St. Kitts, raduna 2 fregate e 12 trasporti, un burlotto, 1 khetch e 1.000 uomini, salpa da Barbados (28 VII), occupa Les
Saintes (22 VIII), cattura 2 mercantili presso Guadalupe (4 VIII) ma la stessa notte un tornado distrugge la flotta,
compresa l’ammiraglia “Hope”. I caduti sono 8.000, compreso il governatore; il suo posto è preso dal fratello Henry
Willoughby.
ANTIGUA: I francesi sbarcano a Deep Bay ed attaccano fort Barrington, sul colle di Goat (Guat Hill), munito di 8 cannoni.
Gli inglesi fuggono abbandonando il forte e la bandiera (18 IX 1666). Antoine le Febvre de la Barre governatore di
Saint-Christophe sbarca nel porto di Five Islands, ad Antigua (25 X 1666), senza trovare resistenza (il governatore Fiske
è a Nevis), impone una grossa contribuzione e lascia una guarnigione. Il governatore Fiske raccoglie 300 uomini a
Barbados e rioccupa Antigua, ma i coloni rifiutano di rompere il contratto di capitolazione firmato con i francesi.
Monsieur de Colodoré governatore francese di Martinica con un contingente di nativi e di coloni attacca Antigua (23
XI 1666) e la occupa trovando poca resistenza, cattura il governatore Fiske, molti schiavi e bottino e lascia l’isola.
The Pentland Rising.
Il governo perseguita i covenanter (presbiteriani scozzesi), diffusi principalmente in Scozia occidentale; nelle
regioni di Dumfries, Galloway, Ayrshire e Lanarkshire. Circa 3-400 ministri covenanter sono espulsi dalle loro chiese
(1662), poi obbligati a trasferirsi a 20 miglia di distanza, pena una multa (1664). Le riunioni dei covenanter proseguono
all’aperto e sono chiamate conventicoli.
Il caporale George Deanes ed altri tre soldati della guarnigione di Dalry multano l’anziano ministro presbiteriano Grier che
però non ha soldi, quindi obbligano numerosi paesani a tagliare il loro grano e consegnarlo alle truppe (13 XI
1666). John MacLellan di Barscobe ed altri 4 covenanter chiedono il rilascio dei compaesani ma la discussione
degenera. I soldati sguainano le spade. John MacLellan estrae la sua pistola e spara al caporale facendo la sua pipa a
pezzi, una decina dei quali si conficcano nella sua gamba. I soldati si arrendono ma i covenanter temono di essere
puniti e marciano su Dumfries.
I covenanter aumentano a 50 cavalieri e 150 fanti guidati da John Neilson di Corsack e dal capitano Gray, ed occupano
di sorpresa Dumfries, uccidono un soldato, catturano il capitano sir James Turner (in camicia da notte) e gli altri 13
soldati del presidio (15 XI). Il giorno dopo la notizia della ribellione è portata ad Edimburgo, l’arcivescovo
Sharpe organizza la difesa della citt&egave; ed invia a Glascow, a raccolgiere truppe, il generale Thomas Dalzell di The
Binns, comandante generale in Scozia.
I covenanter proseguono l’avanzata. A Carsphairn sono abbandonati dal capitano Gray con i soldi del riscatto ottenuto
per la liberazione di sir James Turner, poi avanzano fino ad Ochiltree (22 XI). Al ponte di Doon, il comando è preso
dal colonnello James Wallace di Auchens. Le truppe salgono a 440 cavalieri, in gran parte armati di spada e pistola, altri
solo di spada, e 500 fanti armati di moschetti, picche, falci, forche, spade e spadoni (25 XI). A Lanark da 1.200 salgono a
3.000 uomini, molti dei quali tuttavia disertano durante la marcia fino a Colinton (25 XI). Qui scoprono che Edimburgo
è ben difesa ed in città nessuno è pronto ad unirsi alla loro causa. I covenanter ripiegano
verso le colline di Pentlandse, subiscono altre diserzioni, sono raggiunti da Thomas Dalzell e sconfitti a
Rullion Green (28 XI). Thomas Dalzell entra in trionfo ad Edimburgo e la ribellione si
spegne.