La Battaglia Navale di NORTH FORELAND (4-5 VIII 1666).
Seconda Guerra Anglo-Olandese (1666).
È combattuta presso capo North Foreland, sulle coste del Kent, il 4 e 5 agosto del calendario gregoriano che
corrispondono al 25 ed al 26 luglio del calendario giuliano, all’epoca ancora utilizzato in Inghilterra.
Dagli inglesi è chiamata “St James' Day Battle”, “St James's Day Fight” (25 luglio, San Giacomo) o battaglia di
Orfordness, dagli olandesi è chiamata “Battaglia dei Due Giorni”.
Durante la Prima Guerra Anglo-olandese è stata combattuta un’altra battaglia di North Foreland, chiamata anche di
Gabbard (12-14 VI 1653) e nel medioevo la battaglia di South Foreland (1217), tra la flotta inglese e quella francese.
Il Primo Giorno.
Al mattino l’ammiraglio Michiel Adrianszoon de Ruyter con 88 navi delle Provincie Unite scopre presso North Foreland 89 navi
inglesi guidate da Rupert principe del Palatinato Renano, dirette a nord, e le insegue da sud-est (ma il vento soffia da
nord-ovest).
Poco dopo il vento gira e soffia da nord-est. Gli inglesi si spostano ad est per guadagnare il vento, seguiti dagli
olandesi. La manovra causa una perdita completa di velocità all’avanguardia olandese (squadra di Frisa, ammiraglio Johan
Evertsen, e Olanda del Nord), che non può mantenere la linea.
Dopo alcune ore si alza una brezza da nord-est. L’avanguardia inglese (Thomas Alien) e parte del centro si dispongono in
linea di battaglia ed avanzano contro l’avanguardia olandese, ancora disordinata. Le cannonate della linea inglese
investono una dopo l’altra le navi sparse dell’avanguardia olandese. Il vice-ammiraglio Rudolf Coenders è ucciso,
l’ammiraglio Tjerk Hiddes de Vries perde un braccio ed una gamba.
Il centro olandese (De Ruyter, l’ammirglio Aert Jansse van Nes è secondo in comando) non riesce a soccorrere la
propria avanguardia che, dopo aver subito gravi danni, si ritira verso sud.
Il centro e l’avanguardia inglese attaccano il centro olandese, diposto a mezzaluna. George Monck assicura che De Ruyter
fuggirà dopo la seconda bordata, invece gli olandesi combattono furiosamente. La “De Zeven Provinciën ” di De Ruyter
resiste all’attacco congiunto del “Sovreign of the Seas” e della “Royal Charles”, questa deve ritirarsi dal combattimento
per i danni subiti, imitata dalla “Royal James” per lo stesso motivo.
L’avanguardia olandese interrompe la ritirata e torna a farsi sotto.
Frattanto la retroguardia olandese (squadra della Zelanda, ammiraglio Cornelis Tromp) accorcia le distanze, vira verso ovest,
taglia la linea della lenta retroguardia inglese (sir Jeremy Smith) separandola dal resto della flotta, guadagna il vento e
l’attacca. La battaglia tra le rispettive retroguardie avviene separatamente dal resto dei combattimenti. Dopo un breve
scontro gli inglesi fuggono verso ovest. Gli olandesi li inseguono fino a notte distruggendo con un burlotto la
“Resolution”. La “Loyal London”, ammiraglia di Jeremy Smith, riceve tre bordate e deve rientrare alla base. Edward Spragge,
vicecomandante della retroguardia, si ritiene umiliato da Cornelis Tromp e diventa suo nemico personale (cercherà
di ucciderlo alla battaglia di Texel, nella Terza Guerra Anglo-Olandese).
Durante la notte Cornelis Tromp riceve il messaggio della vittoria di De Ruyter.
Il Secondo Giorno.
De Ruyter al mattino scopre di disporre solo di una quarantina di navi ammucchiate, la maggioranza sopravvissute
dell’avanguardia, molto danneggiate. L’ammiraglio Johan Evertsen è morto. Una quindicina di navi sono sparite
durante la notte (compresa la retroguardia di Tromp), apparentemente hanno disertato. Il forte vento da est impedisce un
rapido ritorno alla costa del continente. Ad occidente sono disposte a semicerchio una cinquantina di navi inglesi
(l’avanguardia ed il centro). L’ammirglio Aert Jansse van Nes raggiunge De Ruyter e lo trova molto scoraggiato.
Gli inglesi non riescono ad avvicinarsi agli olandesi a causa del vento, e tentano invano di lanciare dei burlotti. Solo lo
sloop “Fan-Fan”, yacht personale del principe Rupert, riesce ad aprire il fuoco con due piccoli cannoni contro l’ammiraglia
“De Zeven Provinciën”. Un colpo entra nella cabina di comando e distrugge il tavolo attorno al quale De Ruyter ed Aert
Jansse van Nes tengono il consiglio di guerra.
Gli inglesi lanciano il burlotto “Land of Promise” contro l’ammiraglia olandese, che riesce a sfuggirgli. De Ruyter sale sul
ponte diciso a farsi uccidere, ed esclama “Oh, Dio, quando sono sfortunato, tra queste migliaia di palle di cannone non
c’è né una che voglia colpirmi!”. Suo cognato Johann de Witte, capitano dei fanti di marina, risponde “Padre,
che parole disperate! Se volete morire lasciateci andare in mezzo ai nemici e combattere fino alla morte!”. De Ruyter
ritrova il controllo di sé, ordina di dirigersi a occidente in linea di battaglia e si dirige verso le acque
fiamminghe, coperto dalla squadra Zelandese (ammiraglio Adriaen Banckert).
Durante la ritirata altre navi olandesi diesperse, una ad una, si uniscono alla propria flotta, che raggiunge le basse
acque sabbiose ed infine Flushing.
Cornelis Tromp al mattino interrompe l’inseguimento. È la sua prima vittoria come comandante di una squadra. Poco
dopo incontra l’ammiraglia di Tjerk Hiddes alla deriva e teme di essere uno dei pochi superstiti. Subito dopo ad est
avvista le vele inglesi sia di fronte che dietro di lui (la retroguardia inglese, da est).
Tromp sfugge agli inglesi e porta la sua squadra in salvo nel porto di Flushing (mattino), dove trova sorpreso il resto
della flotta olandese.
Dopo sei ore Tromp trova il coraggio di affrontare De Ruyter, colpevole di averlo abbandonato. De Ruyter è ancora
agitato per la battaglia, incolpa Tromp della sconfitta, gli ordina di lasciarlo e non ripresentarsi.
Bilancio della Battaglia.
Gli inglesi non hanno perso neanche una nave ed hanno 300 caduti tra gli equipaggi.
Gli olandesi perdono 2 navi (20 in altre fonti), 1.200-2.000 uomini tra caduti e feriti gravi (subito dopo la
battaglia sono stimati dagli olandesi 5.000 uomini perduti). Altre due navi sono danneggiate (“Sneek” e “Tholen”) ma presto
riparate.
Tromp, essendo filo-orangista, è accusato di negligenza. Suo cognato Johan Kievit pubblica il racconto della
battaglia ma in seguito si scopre che sta segretamente trattando la pace con l’Inghilterra, dove fugge, ed è
condannato a morte. La famiglia Tromp è multata e gli è fatto divieto di servire nella flotta (sarà revocato
da Guglielmo d’Orange, dopo la caduta di Witt, 1673).