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Guerra dei Due Re - Il Massacro di Glencoe.
Alasdair MacIain, capo del clan MacDonald di Glencoe, firma in ritardo l’atto di
sottomissione chiesto da Guglielmo III (6 I), in parte a causa dei funzionari
orangisti che lo inviano da un posto all’altro, ed è dichiarato ribelle dal
consiglio di reggenza scozzese (11 I). John Dalrymple conte di Stair, governatore
della Scozia per Guglielmo III d’Orange, progetta un massacro dimostrativo con
Achibald Campbell conte di Argyll e John Campbell conte di Breadalbane.
Thomas Livingstone invia il colonnello Hill con l’ordine di non fare prigionieri. Il
capitano Robert Campbell di Glenlyon arriva a Glencoe (Glen Coe in gaelico) con 120
uomini inquadrati in 2 compagnie (1 II) ed è alloggiato nelle case dei
MacDonald, aprofittando del senso di ospitalità gaelico.
Il maggiore Robert Duncanson con 400 uomini della guarnigione di Inverlochy e 400
cameroniani del reggimento Argyll (12 II) occupa i passi intorno ed invia l’ordine
di attaccare il mattino seguente alle 7:00. Alasdair MacIain è ucciso con sua
moglie, suo figlio di 6 anni, 34 uomini, un’altra donna ed un altro bambino del clan
(13 II). Suo figlio John con un fratello ed altre 850 persone riescono a fuggire, ma
un centinaio di loro muiono di privazioni nel freddo inverno. L’evento è
chiamato "Massacro di Glencoe" (13 II 1692) ed è commemorato da numerosi
poemi e canzoni, come il "MacDonald’s Lament"; la cittadina è chiamata
"Luogo del Massacro".
Un altro regolamento di conti tra clan, ma senza l'avvallo del governo, è
l’attacco alle isole di Inner (V 1690).
Gugliemo III dichiara finita la guerra in Irlanda (23 III 1692), invia il grosso
delle truppe nei Paesi Bassi ed alcuni battaglioni in Piemonte, guidati da Henry de
Ruvigny conte di Galway.
Sono inoltre arruolate 5 compagnie di cattolici irlandesi (III 1692), al comando del
lord di Iveagh, ed inviate al servizio dell’Imperatore contro i turchi.
In Irlanda le Penal Laws riducono i diritti della chiesa cattolica (1665 e
1680), vietano l’esportazione del bestiame e dei derivati (latte, burro e formaggio)
distruggendo il commercio e le industrie.
Guerra della Lega d’Augusta - La Battaglia di Barfleur-La Hougue.
Luigi XIV raduna nel Cotentin, presso Le Havre, 12 battaglioni irlandesi e 9 francesi
(15.000 fanti), 12 squadroni di cavalleria (4.000 cavalieri) e numerosi bastimenti
da trasporto per un totale di 16-24-30.000 uomini. La forza d’invasione per
l’Inghilterra, che al momento è sguarnita, è guidata da Giacomo II,
(con suo figlio James FitzJames duca di Berwick), dal maresciallo di Bellefonds e dall'intendente Bonreapus, che
forniscono all'ammiraglio Tournville (non associato al comando) ordini imperativi.
La Francia dipone in tutto di 90 vascelli e gli anglo-olandesi di 124, ma devono
utilizzarne 25 a protezione dei convogli. Il piano francese è di effettuare
lo sbarco prima che gli avversari abbiano il tempo di riunirsi.
La Flotta di Levante ha l’ordine di lasciare 35 navi nel Mediterraneo e spostare le
altre da Tolone a Brest per unirsi alla Flotta di Ponente, guidata da Tourville, ma
è ritardata dai venti contrari. Tourville salpa da Brest (12 V) con 39
vascelli ed 11 burlotti, raggiunto dalle 5 navi di Villette-Mursay.
Le flotte olandese ed inglese riescono a riunirsi disponendo di 79-89 vascelli di primo rango ed una ventina di navi
minori. Pontchartain invia a Tournville l'ordine di non dare battaglia ma i
messageri non giungono in tempo.
La flotta anglo-olandese è respinta nella battaglia a largo di capo Barfleur (29 V), di
fronte a capo La Hague, ma insegue i francesi e distrugge 15 loro vascelli nella baia di La Hougue (2-3 VI).
La sconfitta francese segna la fine del piano d’invasione.
Guerra della Lega d’Augusta - Luigi XVI Prende Namur.
La Francia incontra difficoltà a reclutare nuove truppe. La carenza di fondi
determina la vendita di molte terre della corona. Il raccolto scarso in tutta
l’Europa occidentate ostacola anche le operazioni alleate. La Spagna non può
più pagare le truppe brandeburghesi ed assiane nei Paesi Bassi, che quindi
sono assoldate dall’Inghilterra e dalle Province Unite.
La Francia disone dei seguenti eserciti:
Luigi XIV con 67 battaglioni, 209 squadroni e 6.000 carri presso Mons, con l'obiettivo di investire Namur.
Il maresciallo duca di Lussemburgo con 37 battaglioni e 90 squadroni ha il compito di coprire l'assedio sulla Sambre.
Il duca di Boufflers con 16 battaglioni e 60 squadroni, sorveglia la riva destra della Mosa, presso Rochefort.
In seconda linea restano 3 battaglioni e 26 squadroni.
In tutto 123 battaglioni e 285 squadroni, pari a 150.000 uomini.
I francesi evacuano Furnes, Dixmude, Courtray ed investono Namur (26 V) con 50.000
uomini. La piazza è difesa dal principe di Barbancon con 8-10.000 uomini e da
Menno barone di Coehoorn, detto "Vauban Olandese". Vauban dirige le opere d'assedio,
la manodopera è fornita da 20.000 civili raccolti dei dintorni o fatti venire
dalla Piccardia e la Champagne. È eretta solo una linea di cinconvallazione
rivolta verso l'esterno.
Da Bruxelles avanza in soccorso Guglielmo III d'Orange con 85 battaglioni e 180
squadroni (100.000 uomini): gli spagnoli sono guidati dall'Elettore di Baviera,
i brandeburghesi da Flemming e le truppe del ducato di Jülich da Tserclas.
Il duca di Lussemburgo riceve rinforzi disponendo così di 80.000 uomini e lo
ferma sulla Méhaigne (VI).
Dopo l’apertura di una breccia (5 VI), la guarnigione apre trattative e cede la
città, in cambio del permesso di ritirarsi nella cittadella purchè i francesi
non l’attacchino dalla parte della città. I francesi accettano ignorando che
le mura della cittadella dalla parte della città sono in cattive condizioni.
Il maltempo allaga le opere d’assedio (8 VI). Al campo alleato giunge la notizia
della vittoria di La Hougue, che è festeggiata con tre salve dei 140 cannoni
e 60.000 moschetti. Luigi XIV commenta "Fanno uno strano rumore dopo aver incendiato
alcune navi".
I francesi aprono una breccia nel muro di Forte Guglielmo e lanciano un assalto, ma
sono respinti (12 VI). A causa del terreno allagato, gli assedianti erigono delle
batterie nella città contro il forte, indisturbati dalla guarnigione. È
aperta una breccia nell’opera avanzata Priest’s Cap, che è presa d’assalto
(23 VI). I 1.500 difensori di Forte Guglielmo firmano un trattato di resa separato
ed ottengono libera ritirata. Infine anche gli ultimi 4.500 difensori della cittadella
si arrendono (1 VII), ottengono l’onore delle armi e libera ritirata. I francesi nell'assedio hanno 2.600 tra caduti e
feriti, i difensori 5.000. Luigi XIV torna a Versailles.
Nicolas Boileau dedica al re l'"Ode Sur La Prise de Namur": in 160 versi cita Alcide,
Marte, Bacco, Cesare, Orfeo, le ninfe, dice che Namur è stata costruita da
Apollo e Nettuno, come Troia, paragona Luigi XIV a Giove, che ha sconfitto principi,
nazioni, venti ed acque.
Gugliemo III avanza da Lovanio ma è sconfitto a
Steenkerk (3 VIII) e sverna a Ninove. Il duca di
Lussemburgo deve inviare 20 squadoni in Italia (fine VIII) e sverna a Lessines. Louis
François de Boufflers torna sulla Sambre.
Le Provincie Unite sono colpite da un terremoto che causa lievi danni (18 IX). Luigi
XIV ordina a Boufflers di prendere Charleroi, la città è bombardata ma
l’assalto è respinto (15-23 X).
Sono catturati e giustiziati tre sicari incaricati dalla corte francese di
assassinare Gugliemo III.
Boufflers avanza da Tournai, investe Furnes (25 XII) e ne ottiene la resa (7 I 1693);
gli alleati abbandonano Dixmude.
Guerra della Lega d’Augusta - Gli Effetti della Battaglia di La Hougue.
Gli inglesi imbarcano 23 battaglioni dall’Irlanda (14.000 uomini) guidati da Meinhart
Shomberg, ora duca di Leinster,e salpano da Portsdown (26 VII). Sono presenti Henry
de Ruvigny conte di Galway, La Melloniere, Cambon con rifugiati ugonotti, Argyle con
il proprio reggimento. La flotta anglo-danese è guidata dall’ammiraglio
Russel, con Rooke, Shovel, Almonde ed Evertsen.
La spedizione giunge a Portland (28 VII), perde una settimana, con le truppe a bordo,
discutendo se attaccare Saint Malò, Brest o Rochefort e torna a Portsdown.
Marina ed esercito si accusano a vicenda del mancato accordo. 15 battaglioni sono
sbarcati ad Ostenda e trasferiti nei Paesi Bassi (VIII), Shomberg occupa Veurne e
Dixmonde ma il progettatto attacco a Dunquerque è annullato.
La guerra della Francia sul mare si limita a spedizioni di piccole flotte (da 3 a 12
navi), finanziate da privati con parte dei profitti al re. Il bottino è
suddiviso tra l’ammiragliato (10%), l’armatore (30%), chi ha fornito i viveri (30%),
il capitano e l’equipaggio (30%). I marinai che non trovano servizio nella flotta
francese, sono assunti dai corsari, avvantagiati dal fatto che la flotta
anglo-olandese è impegnata per due mesi a Spithead per sbarcare le truppe sul
continente.
I corsari più noti all’epoca sono Jean Hart e Claude Forbin-Gardanne; nel mar
del Nord nel 1691, nel Baltico nel 1692 (incendia alcune case sulla costa del
Northumberland) e nel Mediterraneo fino a Costantinopoli nel 1695. Il venternne
René Trouin signore di Gué, detto comunemente Du Guay-Trouin, inizia
la sua carriera con l’"Hermine" (dal 6 VI 1692), cattura 5 navi nemiche nella Manica
ed entra nell’estuario dello Shannon (Irlanda).
Guerra della Lega d’Augusta - Sul Reno.
I francesi inviano dal Reno rinforzi nei Paesi Bassi. Gli alleati radunano lentamente
47.000 uomini (VI 1692), dando il tempo ai francesi di tornare sul Reno.
Il Brandeburgo dichiara che non intende utilizzare le sue truppe per la difesa dei
Paesi Bassi Spagnoli e chiede un comando indipendente. I sussidi anglo-olandesi
tengono unita la lega. L’elettore di Sassonia inoltre è insignito dell’Ordine
della Giarrettiera.
Il duca di Brunswick-Lüneburg e quello di Brunswick-Wolfenbüttel
(appoggiati da Guglielmo III) promettono ciascuno 6.000 uomini all’Imperatore in
cambio dell’elevazione dell’Hannover a Elettorato (primavera 1692).
Gli alleati varcano due volte il Reno ma devono ritirarsi, prendono Pforzheim ma sono
respinti da Eberenburg ed assediano invano Speirebach, difesa da Antoine Manasses de
Pas marchese di Feuquiers (1692).
Il duca di Württemberg è catturato dai francesi (IX 1692).
Il maresciallo de Lorge invade e devasta parte della Svevia e della Franconia, impone
contribuzioni e lancia alcune incursioni di cavalleria all’interno della Germania
fino all’arrivo dell'inverno.
Guerra della Lega d’Augusta - L’Invasione del Delfinato.
Nicolas de Catinat deve inviare parte delle truppe nei Paesi Bassi e rimane sul
fronte piemontese con 100 battaglioni e 40 squadroni.
Vittorio Amedeo II duca di Savoia raduna le truppe sabaude, riceve in rinforzo 4.000
fanti dal Milanese e 2.000 tedeschi, disponendo così di 79 squadroni di
cavalleria (32 al soldo della Spagna) e 44 battaglioni di fanteria, compresi 3 dei
tercios italiani, 5 spagnoli (dei tercios di Lisboa, Saboya, Napoles,
Lombardia e San Pedro) ed 8-9 reggimenti svizzeri e tedeschi per un totale di 20.000
uomini. La milizia provinciale può essere licenziata.
Gli alleati lasciano 5.000 uomini a sorvegliare i francesi tra Pinerolo e Susa, altri
6.000 uomini a bloccare Casale e con 29.000 uomini passano le Alpi in tre colonne: da
Cuneo a Barcellonette; da Saluzzo a Castel Delfino e da Liserna a Queyras.
Ugonotti francesi e montanari valdesi invadono la valle della Stura (24 VII 1692), le
truppe del generale Shomberg passano il colle di Lacroix (1 VIII) ed investono
Château-Queyras (4-6 VIII), difeso da Lesches, ma lasciano l’assedio credendo
nell’arrivo di rinforzi; prendono Celillac, Molines ed il colle Fromage.
Il duca di Savoia passa il colle di Vars (27 VII), prende Guillestre (30 VII),
assedia Embrun (6 VIII), nel Delfinato, ne ottiene la resa (16 VIII) e la fa
saccheggiare. Gli invasori occupano Gap (29 VIII), abbandonata dai francesi, e la
saccheggiano. Nelle devastazioni si distinguono gli austriaci del generale
Caparra.
Vittorio Amedeo II si ammala. I paesani francesi prendono le armi contro gli invasori.
È celebrata l’eorina Philis de La Tour du Pin (1645I 708), figlia del marchese
di Charcethey. Le navi spagnole promesse non giungono, quindi gli alleati smaltellano
le fortificazioni di Embrun e Guillestre e ripassano la frontiera (21 IX).
Guerra della Lega d’Augusta - Il Fronte Catalano.
Il duca di Medina Sidonia rimane inattivo con il grosso a Pont/Pons de Molins.
Il maresciallo Noailles dispone di forze inferiori ma è libero di muoversi,
pur subendo la guerriglia dei micheletti. Parte delle forze francesi sono inviate in
aiuto di Nicolas de Catinat, nel Delfinato.
Sidonia fortifica il passo del Pertus e scende a Maurellas, nel Rossiglione. Noialles
da Le Boulon aggira gli spagnoli e li costringe a ritirarsi, quindi avanza a
Junquera. Gli spagnoli si trincerano a Figueras.
Noailles deve inviare un grosso corpo di truppe a contrastare l’invasione del
Delfinato e le operazioni si riducono a schermaglie e guerriglia.
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