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La Devastazione del Palatinato.
L’Impero dichiara guerra alla Francia (11 XII 1688).
Louvois per radunare le sue truppe ordina al maresciallo Tessé la
devastazione del Palatinato ed dei circoli contigui (XII 1688): Mannheim, Spira e
Worms sono saccheggiate (I-II 1689). I francesi poi incendiano Ladenburg,
Oppenheim, Brangen e saccheggiano Fleidelberg / Heidelberg (III 1689). Luigi XIV
invia un controordine riguardo la devastazione di Treviri.
Il maresciallo Duras abbandona l’indifendibile riva orientale del medio Reno e
ripiega a sud, saccheggiando alcuni territori dell’elettorato di Treviri e del
margraviato del Baden (queste devastazioni non sembrano necessarie ai fini
militari).
Luigi XIV offre alla Spagna un trattato di neutralità, in nome della comune
religione, ma la Spagna chiede una durata di pochi mesi, quindi le dichiara guerra
(15 IV 1689) e fa invadere i Paesi Bassi Spagnoli, che diventano il fronte
principale della Guerra. La Francia dispone di 6 eserciti.
Gloriosa Rivoluzione - Guglielmo III.
Giacomo II Stuard abbandona l’Inghilterra e fugge in Francia (I 1689).
Guglielmo d’Orange accetta di assumere il governo (7 I) ed interrompe le relazioni
diplomatiche con la Francia (I 1688).
Le truppe olandesi tronano in patria ma gli "ausiliari" danesi rimangono in
Inghilterra.
Il parlamento inglese emana il "Bill of Rights" (Dichiarazione dei Diritti),
finge che Giacomo Stuart abbia abdicato ed offre la corona a Maria Stuart (figlia di
Giacomo II) purchè confermi la Dichiarazione e dichiari guerra a Luigi XIV.
Guglielmo d’Orange e sua moglie Maria Stuard accettano la corona (23 II) e sono
incoronati dal parlamento (13 III).
Luigi XIV chiede invano una crociata a favore di Giacomo II Stuard contro Guglielmo
d’Orange al papa Innocenzo XI, e dopo la sua morte (12 VIII 1689) al successore
Alessando VIII (il veneziano ottantenne Pietro Orroboni, eletto in novembre).
Guerra dei Due Re - L’Invasione dell’Ulster.
La città di Bandon, nella contea di Cork, si ribella a Giacomo II ed estromette i
dragoni della guarnigione (24 II), ma è occupata dal colonnello Justin
MacCarthy visconte di Mountcashel, che fa demolire le mura.
Derry si proclama per Guglielmo III (20 II); il duca di Tyrconnel raduna a Drogheda
un esercito guidato dal generale Richard Hamilton, lo invia a sottometterla (10 III)
e la dichiara ribelle (12 III).
Richard Hamilton dispone di 7-8.000 giacobiti (1/3 regolari) e 5 cannoni. La
cavalleria è guidata dall’inglese Dominick Sheldon. 3.500 giacobiti
sconfiggono 500 volontari orangisti guidati da Arthur Rawdon a Dromore (14 III), dove
il maggiore orangista Henry Baker ha il battesimo di fuoco. L’evento è
chiamato "Break of Dromore".
L’avanzata giacobita procede con il sacco di Hillsborough, Lisburn, Antrim ed la
presa di Belfast. 30.000 riformati dell’Ulster fuggono a Derry, chiamata
"City of Refuge". Alexander conte di Mount fugge in Inghilterra.
Richard Hamilton attacca Coleraine (28 III 1689), difesa da 4.000 orangisti, ma
è respinto lasciando 60 caduti contro 3 degli avversari. I giacobiti aggirano
la posizione; William Nugent con 200 uomini ed alcune barche passa a forza il fiume
Bann (7 IV), respingendo 1.500 orangisti guidati da sir George Rawdow.
I giacobiti si fermano ad aspettare il grosso e gli orangisti ne aprofittano per
abbandonare Coleraine e ripiegare a Derry.
Gloriosa Rivoluzione - Torbidi in Scozia.
La Scozia raduna gli stati ad Edimburgo (14 III 1689), per risolvere la crisi
dinastica.
A favore di Guglielmo d’Orange si schierano i clan highlanders Cameron e
Campbell guidati dal conte di Argyll (il padre si è ribellato nel 1685). Per
Giacomo II si dichiarano i cavalier guidati da John Graham di Claverhouse
visconte di Dundee (nominato visconte il 12 XI 1689) e da Colin Lindsay conte di
Balcarras.
Gli orangisti scozzesi radunano le loro forze:
Il parlamento scozzese ordina a tutti gli uomini abili dai 16 ai 60 anni di tenersi pronti a prendere le armi in caso di chiamata, toglie le patenti agli ufficiali della milizia sospetti di essere giacobiti e li sostituisce con orangisti.
Sir Patrick Hume è nominato comandante dalla milizia a cavallo.
David Leslie conte di Leven arruola un reggimento di 800 uomini (in due ore, secondo la tradizione) per difendere Edimburgo (18 III).
Il generale Hugh Mackay di Scourie, scozzese delle Lowland (in Francia nel 1660, per Venezia nel 1669, con Turenne nel 1672, poi al servizio delle Provincie unite, tranne una parentesi per Giacomo II in Scozia nel 1685-86), giunge via mare da Londra a Leit (25 III), con 800 dragoni ed i 3 reggimenti scozzesi rientrati dalle Provincie Unite (1.100 fanti).
Il conte di Angus arruola tra i puritani covenanters un reggimento di 1.200 fanti (20 IV) guidato dal colonnello William Cleland (dà origine al 26° "Cameronians"). Alexander Shields è scelto come cappellano del reggimento.
Il parlamento scozzese dichiara decaduto Giacomo II (21 IV) ed offre la corona a
Gugliemo d’Orange e Maria, che sono proclamati sovrani di Scozia ([11 IV 1689]) ed
incoronati a Londra (21 V 1689).
Guerra dei Due Re - L’Arrivo di Giacomo II in Irlanda.
Luigi XIV re di Francia mette a disposizione di Giacomo II Stuard 14 vascelli da
guerra francesi, 9 vascelli minori, 2.000 soldati francesi e 1.200 esuli inglesi ed
irlandesi, 16 cannoni, 8.000 moschetti, altre armi e munizioni per 10.000 uomini,
20.000 uniformi, soldi, un centinaio di ufficiali francesi. Sono presenti
l’ambasciatore conte d’Avaux, il conte Lauzaun, il marchese de Lacy, i generali de
Rosen, Pusignan e Momont.
Giacomo II Stuard salpa da Brest sul "St. Michael", sbarca a Kinsale (12 III),
con il figlio James FitzJames duca di Berwick, i primi 2.200 uomini, seguiti da
altri 5.000 (14 III), raduna 10 reggimenti ed entra trionfalmente a Dublino (24
III). Ai giacobiti si uniscono 15.000 irlandesi, per lo più reclute male
armate e poco addestrate. Alcuni reggimenti sono subito licenziati portando le
liste delle paghe a 25.000 uomini.
Giacomo II conia monete proprie e convoca a Dublino il parlamento irlandese (7 V -
20 VII); questo revoca il "Poynings Act" (emanato all’epoca di Enrico VIII), che
assoggettava l’isola al parlamento inglese, l’"Act of Settlement" (le terre
confiscate nel 1641 devono essere restituite) ed emana il "Bill of Attainder"
confiscando le proprietà di 2.245 avversari politici. Il parlamento è
chiamato "Patriot Parliament".
Guerra dei Due Re - La Battaglia di Bantry Bay.
L’ammiraglio Arthur Herbert con 19-22 vascelli investe Brest, dove i francesi tengono
i rifornimenti per Giacomo II. La città è soccorsa da Anne-Hilarion de
Cotentin conte di Tourville, al suo primo comando generale, che costringe gli inglesi
a levare il blocco ed è in seguito premiato con la promozione a
vice-ammiraglio.
Nel ritorno Arthur Herbert intercetta 24-36 navi francesi, con 6.000 uomini da
sbarcare, ad Old Head, presso Kinsale (10 V). L’ammiraglio francese conte di
Chateau-Renault ripara nella baia di Bantry ed il giorno seguente (11 V), nonostante
la guerra non si ancora stata dichiarata, gli inglesi, che hanno un maggior numero
di cannoni, attaccano.
Dopo 5 ore di combattimenti i francesi si avvicinano per abbordare le navi
avversarie, che rompono il contatto, inseguite per breve tratto. Non ci sono gravi
perdite ne vincitori. I viveri e le truppe per Giacomo II sono sbarcati, e
comprendono 3.000 irlandesi che l’inverno precedente erano in Inghilterra. Le due
flotte rientrano alle rispettive basi.
L’ammiraglio Arthur Herbert è promosso visconte di Torrington.
Guerra dei Due Re - Bonnie Dundee.
Il duca di Hamilton chiede al giacobita duca di Gordon la consegna del castello di
Edimburgo ma ottiene una risposta evasiva ed il castello è bloccato.
Hamilton fa arrestare il conte di Balcarras per aver ricevuto una lettera di Giacomo
II, mentre il visconte di Dundee riesce a fuggire presso Colin MacDonald di Keppoch
(1 V 1689).
John Graham di Claverhouse visconte di Dundee, è chiamato dai suoi nemici
"Bluidy Clavers" (Clavers "Il Sanguinario" o "Maledetto Clavers"), dagli
highlander "Iain Dubh nan Cath" (John il Nero delle Battaglie), per i
lunghi capelli neri, e nel poema di sir Walter Scott "Bonnie Dundee" (Bel
Dundee).
È accompagnato da una settantina di seguaci delle Lowland, che comprendono i
parenti Grahm, Halyburton di Pitcur, James Seton conte di Dunfermline, James Galloway
lord di Dunkeld, il conte di Bucham, il visconte di Fendraught ed alcuni membri del
clan Gordon.
Bonnie Dundee prende di sorpresa la cittadina di Perth (10 V), cattura 30 cavalli,
alcuni cannoni, polvere, soldi ed ostaggi.
Alla sua causa si uniscono la cittadina di Inverness ed i clan highlander dei
dintorni, rivali dei Campbell (18-25 V): MacDonald di Keppoch (200-1.000 uomini),
Cameron di Lochiel (600-1.000 uomini), MacDonald di Clanronald (100 uomini guidati
da Alasdair MacIain), MacDonald di Glengarry (2-3-400 uomini), MacDonald di Sleat
(5-700), MacLean di Mull (500-1.000 uomini guidati da sir John di Duart), Macleans
di Lochbuy, i piccoli clan di MacNaghten, Ranald (300 uomini guidati da MacDonald di
Morer) e Stewart di Appin (200). In tutto circa 4.000 uomini.
A Dublino è chiesto l’invio di 6.000 soldati regolari (V 1689), richesta che
scende a 3-4.000 (VI 1689). Giacomo II promette 5.000 fanti e 300 cavalieri.
Fallisce il tentativo si sollevare i clan Mackintoshes (rivale di MacDonald) ed il
ramo MacPhersons, Mackenzies (il visconte Tarbet chiede in cambio un contributo
finanziario), Frasers che si dichiarano neutrali.
Hugh Mackay riceve 500 uomini dai clan Grants, Munros e Mackays (ma 200 di questo
clan si uniscono alla ribellione) e tiene impegnato Dundee con una serie di marce e
contromarce (V-VII 1689).
Gli orangisti riportano i primi successi: sir Thomas Livingston con 200 dragoni
orangisti intercetta presso il fiume Strath un corpo di 2-500 highlanders
giacobiti di sir John Meclean che prendono posizione su una collina ma sono
sconfitti lasciando 80-100 caduti. Gli orangisti perdono un capitano del reggimento
Barclay, 6 dragoni caduti ed alcuni feriti. Il duca di Gordon, a corto di provviste,
consegna il castello di Edimburgo agli orangisti guidati da sir John Lanier in
cambio di libera ritirata (14 VI).
Ad Kintyre Inverlochy sbarcano 2-500 irlandesi giacobini guidati dal colonnello
Alexander Cannon, ma le navi che portano materiali e provviste sono catturate a
Mull da alcune fregate inglesi. Dundee investe il castello di Blair e sconfigge
gli orangisti guidati da Hugh Mackay a Killiecrankie (27
VII / 6 VIII secondo il calendario gregoriano), ma rimane tra i caduti.
Il colonnello Alexander Cannon, chiamato "L’Inetto Successore di Dundee", prende la
guida dei giacobiti ai quali si uniscono gli Stewart di Appin (già in marcia
prima della battaglia) ed altri clans finora neutrali: MacPhersons, Farquharsons,
Frasers, Athol, Robertsons (600 uomini guidati da Alexander signore di Struan, poi
noto poeta).
I giacobiti iniziano alcune scorrerine nelle Lowland. Un corpo di dragoni inviato da
MacKay intercetta un gruppo di Robertsons presso Saint Johnston (31 VII), in marcia
verso Perth, e lo sconfigge causando 120 caduti e 20 prigionieri, con la perdita di
un solo orangista. La sconfitta e le dispute tra clans causano la defezione del clan
Cameron di Lochiel, seguito dal numeroso clan Macdonald di Sleat.
Il colonnello Cannon con i 5.000 giacobiti rimasti blocca il reggimento Cameron nel
paese di Dunkeld (18 VIII), privo di fortificazioni. Il colonnello William Cleland
rifiuta la resa ed ottiene in rinforzo un contingente di cavalleria guidato da lord
Cardross, che si apre a forza la strada, ma è richiamato dal colonnello
Ramsay (18 VIII). All’arrivo del grosso i giacobiti attaccano
Dunkeld (21 VIII) ma sono sconfitti, tornano a Blair (24
VIII), firmano un documento assicurandosi reciproco sostengno e si disperdono. Il
colonnello Cannon e gli irlandesi si ritirano sull’isola di Mull. Gli orangisti
occupano il castello di Blair.
MacDonald di Glencoe e Coll MacDonell di Keppoch devastano le terre del clan Campbell
nel Breadalbane, riportando 1.500 cavalli, bovini ed ovini.
Guerra della Lega d’Augusta - La Grande Alleanza.
Carlo II d’Asburgo re di Spagna dichiara guerra alla Francia (IV).
Le Province Unite si alleano all’Austria (12 V). L’Inghilterra dichiara guerra alla
Francia (17 V) ed invia 10.000 uomini nei Paesi Bassi (secondo gli accordi del
1678).
Con i trattato di Vienna (12 V 1689); l’Imperatore, la Spagna e numerosi
principi tedeschi si alleano contro la Francia per costringerla a rispettare i
trattati di Westphalia e dei Pirenei.
L’imperatore Leopoldo riconosce Guglielmo III d’Orange che entra nella Lega d’Augusta
(19 V 1689), chiamata da ora "Grande Alleanza". Le parti concordano di non
concludere una pace separata. Nella lega entra Cristiano V re di Danimarca.
Luigi XIV dichiara guerra all'Inghilterra (25 VI).
Inghilterra e Province Unite rinnovano il "Navigation Act" (3 IX), ma
modificano a 5:3 il rapporto delle navi che le due potenze si impegnano a fornire
(era 5:3 nel 1678) ed assegnano il comando agli inglesi. Sono formate una squadra
mista di 50 vascelli per la Manica ed una mista di 30 vascelli per il Mediterraneo,
accompagnate da navi minori in proporzione.
Le due potenze dichiarano preda legale chiunque commerci con sudditi francesi,
contrariamente agli accordi vigenti. Guglielmo III commenta con la frase "C’Est
Droit du Canon" (È Diritto del Cannone).
Guerra dei Due Re - L’Assedio di Derry e di Enniskillen.
I giacobiti guidati da Richard Hamilton si uniscono al reggimento di Alexander
MacDonnell conte di Antrim e mettono l’assedio a Derry (18
IV). Il reggimento orangista di Enniskillen, formato da Gustavus Hamilton, disturba
gli assedianti dall’esterno.
Un contingente giacobita guidato da lord Galmoy assedia il castello di Crom, difeso
dal colonnello Crichton. Gustavus Hamilton invia in soccorso 200 uomini, parte via
terra e parte via acqua, che si uniscono agli assediati ed assaltano di notte di
sorpresa le trincee, eliminano un quarantina di assedianti e catturano 2 cannoni.
Galmory deve abbandonare l’assedio e ritirarsi a Belturbet.
Il colonello Thomas Lloyd, detto "Little Cromwell", esce da Enniskillen ed
occupa Trillick (24 IV), evaquata dai giacobiti, li insegue per sei ore, cattura i
loro bagagli e numeroso bestiame. Occupa poi il castello di Augher (28 IV), a sua
volta evaquato dai giacobiti, lo incendia e demolisce le fortificazioni, saccheggia
parte del Monaghan e Cavan e torna ad Enniskillen con molto bestiame e bottino (2
V).
Un contingente giacobita minaccia Ballyshannon (4 V), difesa dal governatore
Ffolliott, affronta il contingente di soccorso guidato dal colonello Thomas Lloyd
ma è sconfitto presso Beleek, non lontano da
Ballyshannon (7 V).
Thomas Lloyd con 1.600 uomini occupa Redhill e Ballinacarrig (fine V), abbandonati
dai giacobiti che credono di avere di fronte l’avanguadia di un esercito, saccheggia
il Meath e riporta ad Enniskillen 3.000 capi di bestiame, 2.000 ovini e 500 cavalli.
Gustavus Hamilton frattanto cattura i cavalli della guarnigione giacobita di
Omagh.
I giacobiti avanzano contro Enniskillen in tre colonne (VI). Il colonello Thomas
Lloyd con 1.500 uomini effettua una marcia notturna, precede la colonna del
brigadiere Sutherland al ponte di Maguire e sparge la voce che è in arrivo un
esercito di 15.000 uomini. Sutherland ripiega velocemente abbandonando quasi tutte
le provviste e 280 uomini nella chiesa di Belturbet, che dopo due ore di
combattimenti si arrendono.
I giacobiti proseguono l’avanzata: il colonnello Justin MacCarthy visconte di
Mountcashel da Cavan, Patrick Sarsfield (già alla battaglia di Sedgemoor) da
Sligo (sud-est), James FitzJames duca di Berwick (figlio di Giacomo II) da Derry.
Berwick giunge a Trillick e lo squadrone volante della sua avanguardia sconfigge un
contingente di cavalleria di Enniskillen a Cornagrade (è l'unica sconfitta
delle tuppe di Ennislillen in questa campagna), ma è richiamato a Derry.
Il reggimento di dragoni di Clare, guidato da sir James Cotter e composto da reclute,
della colonna di lord Mountcashel, è attaccato presso Lisnaskea (26 VII 1689)
da due squadroni di cavalleria di Enniskillen guidati dal capitano Martin Armstrong,
mettono in fuga disordinata gli attaccanti e li inseguono ma la fuga era un trucco,
cadono in un’imboscata di 2 compagnie di fanti e sono sbaragliati.
Le truppe di Enniskillen sconfiggono Mountcashel presso
Newtown Butler (31 VII). Patrick Sarsfield inchioda i
cannoni, abbandona Sligo e si ritira con la terza colonna ad Athlone.
L’arrivo di viveri e rinforzi via mare obbliga i giacobiti a lasciare l’assedio di
Derry (31 VII). L’Ulster è assicurato a Guglielmo III d’Orange.
Aughrim, Boyne, Cornagrade, Derry ed Enniskillen sono citate nella ballata "The
Orange ABC".
Guerra della Lega d’Augusta - L’Offensiva Imperiale.
Sul Reno l’Impero raduna 60.000 uomini presso Magdeburgo, forniti
dall’Elettore del Brandeburgo (30.000 uomini), dall’Elettore Giovanni Giorgio di
Sassonia, da Ernesto Augusto duca di Brunswick-Lüneburg e dal duca di
Brunswick-Wolfenbuttel (8.000 uomini), e da Carlo langravio di Assia-Cassel.
Gli imperiali rimangono sulla difensiva tra l’Alto Reno e la Foresta Nera, coprendo
Svevia e Franconia, ed avanzano con due eserciti sul Medio e Basso Reno.
Sul Medio Reno, Carlo duca di Lorena e l’Elettore Massimiliano
II duca di Baviera, già camerati contro i turchi, con 50.000 uomini (13.000
austriaci, i bavaresi, i sassoni, gli assiani ed un contingente prussiano), liberano
Francoforte ed assediano Magonza, difesa da Nicolas du Bl marchese d’Huxelles che
dopo 52 giorni rimane a corto di polvere e si arrende (8 IX). È il maggior
successo alleato in Germania di tutta la guerra.
Sul Basso Reno, l’Elettore Federico III duca di Brandeburgo con
40.000 uomini (comprese le truppe hannoveriane) riprende Kaiserswerth, libera
l’elettorato di Colonia ed assedia Bonn, difesa da 6.000 francesi guidati dal barone
d’Asfeld e soccorsa da Trarbach che riporta un successo a Kochheim (21 VIII).
Federico III bombarda la città e promette di massacrare i francesi per
vendicare le devastazioni, è raggiunto dall’esercito che ha assediato Magonza
ma l’assalto alla città è respinto (12 X). Gli ultimi 850 difensori si
arrendono al duca di Lorena (16 X) e sono scortati a Thionville.
Louis François de Boufflers ripiega davanti Coblenza (X).
Guerra della Lega d’Augusta - La Battaglia di Walcourt.
Nei Paesi Bassi Spagnoli, il maresciallo d’Humières lascia le guarnigioni di
Lilla e Tournay a fronteggiare gli spagnoli e raggiunge Maubeuge per affrontare gli
olandesi guidati dal prussiano feldmaresciallo Georg Friedrich conte di
Waldeck-Pyrmont, che da Namur avanzano lentamente verso Philippeville.
Gli olandesi si schierano dietro il fiume Heure con un avamposto nella cittadina
fortificata di Walcourt/Valcourt. Sono presenti anche 6.500 inglesi guidati dal
giovane John Churchill duca di Marlborough.
I francesi guidati da d’Humières attaccano il ponte e le fortificazioni (27
VIII) ma il reggimento del Colonello Hodges resiste dando al grosso il tempo di
schierarsi. I francesi subiscono gravi perdite. Waldeck lancia un contrattacco (ore
18:00): a destra il generale olandese Slangenverg ed a sinistra la guardia inglese
guidata da Marlborough. I francesi ripiegano coperti dalla cavalleria e lasciano
un migliaio di caduti.
I due eserciti si fronteggiano e si cannoneggiano per alcuni giorni, poi il
maresciallo d’Humières torna nella regione della Schelda e Waldeck ritorna a
Bruxelles.
Gli alleati si riuniscono al congresso dell’Aja per concordare la strategia da
seguire l’anno seguente.
L'imperatore Leopoldo I d'Asburgo ottiene dal congresso elettorale di Augusta
l'elezione a re dei Romani del figlio Giuseppe d’Asburgo re d'Ungheria (XI 1689).
Guerra dei Due Re - L’Arrivo di Schomberg.
Il tedesco Frédéric Hermann duca di Schomberg/Schönberg (già
al servizio della Francia, 1650-85, raggiunge il grado di maresciallo) per Guglielmo
III d’Orange sbarca a Bangor, nella baia di
Belfast (13/23 VIII, all’epoca è un paesello), nell’Ulster, con 12 reggimenti
pari a 10.000 reclute. Sono presenti i reggimenti di cavalleria di Schomberg, quello
di dragoni di suo nipote Meinhard conte di Schomberg e quello di fanteria del
colonnello de La Melonière.
Dall’Inghilterra arrivano due battaglioni olandesi , 4 reggimenti
ugonotti, un reggimento del Brandeburgo ed altre truppe che unite agli orangisti
dell’Ulster portano l’esercito a 17 reggimenti di fanteria e 5 di cavalleria (20.000
uomini).
Schomberg investe Carrickfergus (20 VIII), difesa dal colonnello MacCarty Mór,
con il proprio reggimento e quello del colonnello Owen MacCarty, che tratta la resa
ed ottiene libera ritirata con le armi e le munizioni (27 VIII).
I giacobiti guidati dal duca di Berwick si ritirano facendo terra bruciata e radunano
altre truppe a Drogheda. Schomberg trova Newry incendiata (6 IX) e si accampa presso
Dundalk (6 IX). L’esercito giacobita avanza per Ardee fino al ponte di Gane,
raggiunto da Giacomo II con 26.000 uomini(15 IX).
Giacomo II si schiera di fronte ai meno numerosi orangisti (21 IX) che restano
trincerati nell’accampamento. I generali giacobiti consigliano l’attacco, il re
invece sceglie di ritirarsi ad Ardee. Gli eserciti si fronteggiano finché la
stagione avanzata induce Giacomo II a tornare a Dubino (4 XI) ed acquartierare le
truppe. A Luigi XIV chiede l’invio di 5-6 reggimenti veterani in cambio dei suoi,
composti da reclute.
L’esercito orangista è colpito da una pestilenza: 1.700 uomini muoiono a
Dundalk, altri 1.000 sui vascelli. Schomberg deve ripiegare a Lisburn, subendo
numerse diserzioni. Le malattie e le diserzioni causano la perdita di 8.000
uomini.
Nell’Ulster le truppe di Enniskillen continuano ad ottenere successi, guidate dal
colonello Thomas Lloyd, detto "Little Cromwell", sconfiggono i giacobiti superiori
numericamente a Boyle (20 IX).
Il generale Scravenmore raduna ed addestra nuove truppe orangiste nel Chester.
L’ammiraglio Rooke interdisce le comunicazioni tra Irlanda e Scozia, cerca
inutilmente di incendiare le navi nel porto di Dublino, occupa l’isola ed il porto
di Cork e torna a Downs (X 1689).
Durante l’inverno i giacobiti conducono un’efficace guerriglia, alla quale partecipano
bande di irlandesi armati di moschetti, scian (in inglese "skiens",
coltelli), e rapaire (mezze-picche, lunghe 2 metri), dal quale deriva il loro
nome rapparees.
Il capitano giacobita Christopher Plunkett effettua una marcia notturna con una
compagnia di granatieri del reggimento Louth, prende di sorpresa la piccola
guarnigione orangista di Newry (24 XI), saccheggia la cittadina e si ritira,
secondo gli ordini.
Rivolta dei Gorettes in Catalonia.
A seguito di un’invasione di locuste (1687), 2.000 contadini manifestano a Barcellona
(IV 1687) ed ottengono alcune concessioni. Numerosi catalani si danno al
brigantaggio (VI-VIII 1688).
L’alloggiamento delle truppe ed i tributi a cuasa della guerra peggiorano la
situazione. La rivolta scoppia a Llobregat (1689), guidata da Enric Torras ed Antoni
Soler. I ribelli, chiamati "Gorettes" (Berretti) bloccano Barcellona.
Il governo sottomette i ribelli con la forza e sposta gli acquartieramenti a
Drassanes e Vico (1690-1692).
Guerra della Lega d’Augusta - L’Invasione della Catalogna.
Il generale Noailles con 9.000 uomini dal Rossiglione invade la Catalogna (fine IV
1689), mette l’assedio a Camprodón (19 V), difesa da 125 regolari e 200
irregolari guidati da Diego Rodado, che si arrende (23 V). La guarnigione rimane
prigioniera di guerra. Il viceré di Catalogna giustizia Rodado per
tradimento.
La flotta francese esce da Tolone, minaccia Gerona e Barcellona.
Carlos de Gurrea Aragon y Borya duca di Villahermosa e viceré di Catalogna
riceve 2.000 cavalieri e 4.000 fanti (VI), ed invia 20.000 spagnoli a riprendere
Camprodón. Noiailles soccorre la piazza con 20.000 francesi ma gli eserciti
si limitano a fronteggiarsi scambiandosi alcuni colpi d’artiglieria. I francesi
abbandonano di notte la piazza (25-26 VIII), facendo saltare le due fortezze ed
altre opere difensive.
La "Glorieuse Rentrée".
Luigi XIV re di Francia invia in Piemonte, all'alleato duca di Savoia, 18.000 uomini
guidati dal maresciallo Catinat, che chiede la consegna di alcune fortezze.
Il pastore valdese in esilio Enrico Arnaud, che ha combattuto per Guiglielmo d’Orange,
raduna un corpo di 800 valdesi e 200 ugonotti francesi si raduna nel bosco di
Prangins, nel Vaud (16 VIII), passa il lago Léman, segue un percorso aspro e
non sorvegliato per le valli di Arve e Sallenches, supera il Bon Homme, il monte
Iseran, il Moncenisio e raggiunge le valle della Dora. Durante la marcia, paragonata
all’Anabasi dei 10.000 e chiamata “Glorieuse Rentrée”, perde 116
uomini.
Nella notte tra il 23 ed il 24 VIII i valdesi incontrano 2.500 francesi guidati dal
marchese di Larry accampati presso Salbertrand nella vallata di Jaillon [Susa] e li
attaccano di sorpresa. Alle spalle degli attaccanti interviene la guarnigione di
Exiles ma dopo due ore di combattimenti i francesi sono messi in rotta perdendo 600
uomini al prezzo di 15
caduti e 12 feriti. I vincitori ottengono un ricco bottino in armi, munizioni, viveri, materiale e si ritirano sul monte
Sci. Quello che non possono portare via è bruciato.
I cattolici abbandonano le valli. Val Germanasca è liberata dopo aver sconfitto un distaccamento sabaudo. Parte degli
ugonotti diserta ed Enrico Arnaud resta con 700 valdesi. La resistenza è decisa con il “Giuramento di Sibaud”.
Le truppe ducali e francesi intervengono in val Pellice e nella valle di San Martino (X 1689). Gli ultimi 400 valdesi si
trincerano sull’altura rocciosa chiamata Castello, sopra il villaggio di Balsiglia (Basille/Balziglia), in fondo al vallone
di Masselo nella valle Germanasca. 4 battaglioni francesi investono la Balsiglia (29 X) ma il maltempo e la resistenza li
induce a ritirarsi a Perosa e Pinerolo (IX 1689).
I valdesi erigono nuove fortificazioni, compiono scorrerie in val Queyras e nel
Delfinato.
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