pag. 8 Indice Messico |
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Dopo un bel po' di acquisti, ritorniamo nella zona della piazza centrale, e ci dirigiamo verso la zona ovest della citta'. Qui saliamo, mediante una lunga scalinata, sul Cerro San Cristobal, una delle maggiori alture della citta', dalla quale si puo' godere uno splendido panorama, grazie anche alla limpidissima giornata di sole.
In cima inoltre sorge la chiesa omonima, di San Cristobal, addobbata con lunghi festoni colorati, tipici di tutte le chiese del Chiapas.
Visto che ormai e' mezzogiorno passato, acquistiamo dei viveri sulle vie del ritorno, e ritorniamo al nostro albergo, che ora possiamo ammirare sotto la luce del sole. Le finiture e i dettagli in stile coloniale sono veramente splendidi, e pensare che ogni notte ci costa meno di 30.000 lire a testa ! Dopo pranzo, riprendiamo il nostro mezzo, per andare a visitare alcuni dei villaggi nei dintorni di San Cristobal.
Ci rechiamo anzitutto a Zinacantàn, un villaggio dell'etnia tzozil, ad una decina di chilometri di distanza. Il villaggio e' rinomato per i festeggiamenti in onore del patrono San Lorenzo, che si terranno nei prossimi giorni, e infatti appena arrivati sulla piazza principale possiamo assistere ad alcuni dei preparativi; diverse persone addobbate con vivaci colori si recano in processione verso la chiesa principale, e noi li seguiamo continuando la visita all'interno.
All'esterno alcune giovani indios eseguono lavoretti di artigianato, che poi vendono ai turisti (anche se oltre a noi vediamo pochissime persone). Il villaggio e' contornato di alture e vicine montagne fittamente coperte di boschi, che costituiscono la caratteristica foresta nebbiosa.
Ritorniamo quindi, e ci rechiamo al villaggio di San Juan Chamula, famoso per le pratiche religiose che vi si tengono, un intreccio di feste cristiane e di antichi rituali. Posteggiamo la macchina sulla piazza principale, affollata di variopinta vita locale.
Per entrare nella chiesa, si devono ritirare i biglietti d'ingresso in un 'ufficio' apposito situato sulla piazza; questi ci vengono consegnati con tanto di firma del responsabile dell'ufficio del turismo e il divieto assoluto di fotografare le cerimonie religiose (in effetti gli indios che abbiamo incontrato sono sempre piuttosto diffidenti nei confronti della macchina fotografica, anche se generalmente, previa apposita richiesta, non vi sono molti problemi). All'interno si trova un'atmosfera particolare, creata da centinaia di candele accese sul pavimento, ricoperto di aghi di pino. Quando usciamo, siamo circondati da un nugolo di bambini che chiedono qualche pesos, o che vendono piccoli oggetti di artigianato, ma senza essere mai troppo invadenti. Riprendiamo infine la macchina e ritorniamo a San Cristobal per la notte.
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