pag. 7 Indice Guatemala |
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martedi', 3 agosto
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Il custode pero' ci dice che non e' possibile, e gentilmente ci segnala di prestare attenzione nella visita del mercato per la presenza di molti 'ladrones' ! Ci rechiamo ancora su di una vicina piazzetta sterrata, sovrastante la chiesa, da cui si ha una bella veduta panoramica, e decidiamo quindi di recarci a visitare la citta' di Quetzaltenango, tornando sulla strada fatta prima.
Quetzaltenango, o Xela in lingua maya, e' la seconda citta' del Guatemala, anche se supera di poco i centomila abitanti. Giungiamo rapidamente nella cittadina, sovrastata dall'impressionante mole del vulcano Santa Maria, di oltre 3700 metri, e ci rechiamo nella piazza principale, il Parque Centroamerica, circondata da begli edifici neoclassici e con un piccolo parco al centro.
Facciamo un giro della piazza e dei suoi dintorni, e ci fermiamo quindi per pranzo in un locale vicino. Quando usciamo i nuvoloni che prima si stavano addensando si chiudono del tutto ed inizia il solito temporale quotidiano. Rifacciamo quindi la strada del mattino che in poco piu' di un centinaio di chilometri ci riporta a Chichicastenango per la sera.
Il mattino dopo ci alziamo piuttosto presto perche' ci attende una lunga tappa di trasferimento; dobbiamo attraversare buona parte del Guatemala per recarci in Honduras, presso il grande sito maya di Copan. Carichiamo tutte le nostre cose e percorriamo per l'ultima volta la lenta ma affascinante strada degli altipiani, e verso fine mattinata arriviamo a Citta' del Guatemala, che dobbiamo attraversare per l'intera lunghezza. La citta' non ha una vera tangenziale, ma una strada a scorrimento veloce che fa in parte questa funzione. La seguiamo per un tratto, scorgendo da lontano diversi quartieri molto poveri costruiti su alcune colline; quindi fermiamo un taxi per farci da guida ad attraversare rapidamente l'ultima parte della citta' (in pratica non esistono cartine dettagliate e l'unica che possediamo e ' molto rudimentale), e quindi ci ritroviamo sulla strada statale Ca9, la Carretera al Atlantico per Puerto Barrios.
Procediamo pittosto a rilento su di una strada molto trafficata e piena di curve, che scende progressivamente di quota, superando anche alcuni passi di montagna contornati di bei paesaggi, fino a raggiungere El Rancho e la valle del rio Motagua.
Da qui in poi, per alcune decine di chilometri, il paesaggio si trasforma in modo straordinario rispetto al resto del Guatemala; la zona e' caratterizzata infatti da un tipo di clima tropicale secco, con piogge molto scarse ed una vegetazione scarsa e ricca di enormi piante di cactus. Giunti alla cittadina di Rio Hondo svoltiamo a destra per la statale Ca10, e dopo alcuni chilometri ci fermiamo presso la cittadina di Estanzuela, rinomata per il locale museo di paleontologia e archeologia.
Quando scendiamo dal nostro mezzo climatizzato restiamo per un attimo senza fiato : il clima e' decisamente cambiato rispetto ai freschi altipiani, e fa piuttosto caldo. Visitiamo il museo, piccolo ma interessante, e quindi ci rimettiamo in strada perche' il tempo stringe, abbiamo ancora un discreto tratto di strada per Copān ed il confine tra Guatemala ed Honduras dovrebbe chiudere verso le 17.
Ci fermiamo per un breve spuntino in macchina all'ombra di alcuni cespugli, e quindi proseguiamo per il posto di confine di El Florido, tra panorami di aspetto 'giurassico', verdissimi e selvaggi.
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