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Scade la Tregua dei Dodici Anni.
Filippo III d'Asburgo re di Spagna si ammala gravemente (I 1621) e muore (31 III 1621) lasciando la corona al figlio Filippo IV,
coadivato da Gaspar de Guzman conte di Olivares e duca di San Lucar. Poco dopo scade la "Tregua dei Dodici Anni" tra Spagna e
Provincia Unite (IV 1621).
Le truppe dei Paesi Bassi Spagnoli sono guidate dal genovese Ambrogio Spinola.
Lo stadholder Maurizio di Nassau accoglie a La Hague l’elettore palatino Friedrich (27 IV 1621) e lo appoggia per mantenere
aperte le comunicazioni con la Germania ed impedire agli Asburgo di occupare il Palatinato (collegando i possedimenti italiani alle
Fiandre spagnole). Anche la Francia ostacola gli Asburgo, correndo il rischi di averli su tutti i confini, perciò la guerra
continua grazie al denaro olandese, francese, inglese e danese che permette l’ingaggio dei seguenti condottieri:
Peter Ernst II conte di Mansfeld con 10.000 uomini.
Christian di Brunswick governatore del vescovado di Halberstädt, detto “Il Matto di Halberstëdt”
(figlio cadetto del duca di Brunswick-Wolfenbüttel) autodefinitosi “Amico di Dio, nemico dei preti”, il cui motto è
“Pour Dieu e Pour Elle” (riferito alla cugina Elisabetta del Palatinato), alla testa dell’esercito di Friedrich che ammonta a
10.000 uomini, indisciplinati e male armati (I 1621).
Il calvinista Georg Friedric VI margravio di Baden-Durlach, minacciato sul Reno dagli Spagnoli, si allea a
Friedrich del Palatinato e raduna 11.000 uomini, in maggior parte tra i suoi sudditi.
L'esercito comprende la Guardia, formata da una compagnia di corazzieri armati di pistole (100 uomini) ed una di fanteria (156
uomini); una compagnia di corazzieri armati di pistole (144 uomini), 3 reggimenti di cavalleria (200 uomini ognuno), 3 compagnie di
dragoni (100 uomini ognuna), 4 reggimenti di fanteria (Durlach, Basen, Hochberg e Rteln) ciascuno di 11 compagnie di 100-300
uomini, e 40 pezzi d’artiglieria. In totale sulla carta 10.000 cavalieri e 4.500-13.300 fanti.
L’ammiraglio spagnolo Fredrique de Toledo con 9 navi attacca presso Gibilterra 30 mercantili olandesi scortati da 20 vascelli ed
affonda 5 navi (10 VIII 1621). Filippo IV accresce la flotta spagnola da 7 a 108 vascelli (1621-1622).
Il governatore spagnolo di Grol, Oldenzaal e Lingen ottiene dalla provincia di Frenthe un sussidio mensile garatendo in cambio di
non invaderla (1621, riconfermato cinque anni dopo).
La difesa delle Provincie Unite è affidata ad una linea di fortezze, la maggiore dell'epoca, che gli spagnoli cercano di
scardinare mediante assedi. Per tagliare le comunicazioni tra Provincie Unite e Germania gli spagnoli occupano Jülich (1622)
e la fortezza olandese di Pfaffenmütze, su un'isola del Reno.
La Pace con Gábor Berhlen.
Il comandante imperiale Karl conte di Bucquoy è sconfitto da Gábor Berhlen principe di Transilvania (1621) e muore
all’assedio di Neuhaüsel (10 VII 1621).
Gábor Berhlen invade la Moravia ma dopo la sconfitta boema firma con l’Imperatore l’accordo di Nikolsburg/Mikulov (31
XII 1621), con il quale ottiene la Slovacchia ed i principati di Oppeln e Ratibor (in Slesia).
Karakas Mehmet Pasa beilerbeyo di Buda promette a Gábor Berhlen di unirsi a lui contro l'Austria con 30.000 turchi.
Gábor Berhlen si reca ad Instabul (VIII 1622) a sollecitare il sostegno turco.
I Successi Imperiali.
Mansfeld sconfigge gravemente i 18.000 uomini della Lega Cattolica guidati da Jan Tserclaes conte di Tilly a Wiessloch/Wisloch
(presso Mingolsheim, 27 IV 1622), sulla riva destra del Reno, ma non riesce a impedire che si uniscano agli spagnoli (V) giunti dai
Paesi Bassi sotto la guida di Consalvo Hernandez de Cordoba, successo allo Spinola. È presente anche il tercio di
Lombardia.
Georg Friedrich VI margravio del Baden-Durlach con 15.000 uomini cerca di passare il Neckar per unirsi a Brunswick ma è
sconfitto dei più numerosi imperiali a Wimpfen (6 V 1622), recupera i due terzi dell’esercito
però rifiuta di continuare a combattere.
Jan Tserclaes conte di Tilly e Consalvo Hernandez de Cordoba precedono Peter Ernst II conte di Mansfeld alla testa di ponte di
Höchst am Main, alla confluenza tra il Meno ed il Nidda (presso Francoforte); sono 18.000 uomini meno le perdite subite a
Wiessloch ed a Wimpfen. Christian di Brunswick dispone di 12-15.000 uomini e 3 cannoni (2 fuori uso), forza il Reno (20 VI 1622)
perdendo 2.000 fanti, i cannoni ed i bagagli, e raggiunge Mansfeld con la cavalleria intatta ed il bottino della campagna.
I due comandanti dispongono di 25.000 uomini ma mancando di accordo ripiegano attraverso l’Alsazia verso la Lorena ed infine si
licenziano dal servizio di Friedrich V del Palatinato (13 VII 1622), che ripara presso lo zio duca di Bouillon.
Christian di Brunswick lancia cinque assalti contro gli spagnoli di Consalvo Hernantez de Cordoba per aprirsi la strada presso Fleurs
(29 VIII 1622), viene ferito al braccio destro ma riesce ad aprirsi un varco e sfuggire con i resti del suo esercito. Il braccio deve
essere amputato e l’evento è commemorato coniando una medaglia con la dicitura “Altera Restat”.
Le truppe imperiali frattanto procedono nell’occupazione del Palatinato. Jan Tserclaes conte di Tilly ottiene la resa di Heidelberg
dopo 11 settimane di assedio (10 IX 1622); la città è saccheggiata, sono chiuse le chiese protestanti e
l’università, la cui biblioteca è inviata al Vaticano (dove è tuttora).
Mansfeld sfugge attraverso l’Alsazia, la Lorena e libera Bergen op Zoom (X 1622), assediata dagli spagnoli e difesa dagli
olandesi.
Con la resa di sir Orazio Vere a Mannheim (5 XI 1622) e di Frankenthal (IV 1623), l’occupazione del Palatinato è
completa.
La Conferenza di Ratisbona.
L’imperatore Ferdinando II d’Asburgo raduna i principi tedeschi a Ratisbona (10 I - 5 IV 1623), ottiene la deposizione di Friedrich
di Wittelsbach (23 II), investe dei suoi titoli Maximilian di Baviera (25 II) ignorando le proteste della Spagna, di Isabella dei Paesi
Bassi, degli elettori di Sassonia e di Brandeburgo.
In Boemia continua la repressione religiosa: tutte le scuole boeme sono date alla chiesa cattolica e l’università di Praga ai Gesuiti
(1623); Albrecht von Waldsterin (detto poi “Wallenstein”) si accaparra numerose proprietà ed ottiene il titolo di conte di
Friedland (1623).
La Guerra in Bassa Sassonia.
La lotta si sposta per il controllo del vescovato vacante di Osnabrück, nella bassa Sassonia.
Christian di Brunswick, al soldo di Friedrich di Wittelsbach, saccheggia la Bassa Sassonia chiese comprese, ma Jan Tserclaes conte
di Tilly ottiene la neutralità dei principi della Lega e passa il confine Sassone (13 VII 1623) con il suo numeroso ed
addestrato esercito.
Christian di Brunswick dispone di 15.000 uomini (1.700 cavalieri), lascia il vescovado di Halberstädt al figlio del re di
Danimarca, si ritira verso l’Olanda portando con sé il bottino della campagna, però perde tempo prezioso
aspettando Peter Ernst II conte di Mansfeld che non intende raggiungerlo, è raggiunto da Tilly in Westphalia e sconfitto a
Stadtlohn (domenica, 6 VIII 1623). Christian di Brunswik riesce a raggiungere il confine con 2.000
uomini (in maggioranza cavalleria).
Dopo 3 settimane Friedrich V di Wittelsbach firma un armistizio con l’imperatore ponendo fine al periodo boemo-palatino della
guerra, ma le truppe della Lega Cattolica rimangono acquartierate nella Bassa Sassonia.
Gli spagnoli occupano le fortezze della contea di La Mark, presidiate dagli olandesi in nome dell'elettore di Brandeburgo (dal 1614),
prendoono Lippstadt, Hamm, Unna, Camen, la contea di Ravensberg e saccheggiano Herford (XII 1623), stringendo il cerchio
attorno le Provincie Unite (l'egemonia spagnola in questa zona resta intatta fino al 1629).
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