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La Battaglia di Monte de Torrero (20 VIII 1710).

Guerra di Successione Spagnola (1710).

I Borbonici.
Il generale francese Alexandre Maître marchese di Bay schiera 20.000 spagnoli ad arco davanti a Saragozza.

Filippo V ispeziona lo schieramento, anima i soldati e raggiunge un’altrura dell’accampamento per osservare la battaglia. Molti abatanti di Saragozza osservano la battaglia dalle alture di Torrero e del Barrio de la Paz.

I Coalizzati.

In tutto 22-23-30.000 uomini: 14.000 sono austriaci e tedeschi, gli altri sono inglesi, olandesi, portoghesi e catalani. Carlo III d'Asburgo osserva la battaglia dalla Cartuja de la Concepción.

La Battaglia.
La battaglia inizia con un duello tra le artiglierie (ore 8:00), che prosegue per tutta la mattinata.
A metà giornata (ore 12:00) il marchese di Bay lancia all’attacco la cavalleria spagnola contro l’ala destra dei colazzita. Gli spagnoli respingono la cavalleria dei coalizzati in aiuto della quale avanza la fanteria inglese ed austriaca.
La fanteria coalizzata dell’ala sinistra attacca gli avversari. La cavalleria portoghese e catalana attacca di fianco il centro avversario. Gli spagnoli si ritirano protetti da un contrattacco dei reggimenti Guardia e Sicilia.
Filippo V si traveste da soldato semplice e riesce a fuggire grazie ad un mugnaio locale, il cui mulino è sulle alture di Torrero.

Bilancio della Battaglia.
Gli borbonici lasciano 3-4-5.000 caduti, 2.500 feriti, oppure 7-10.000 tra caduti e feriti (600 ufficiali tra caduti e feriti), 4-5.000 prigionieri, 36 cannoni, numerosi bagagli e bandiere.
Sono catturati i marescialli di campo Pedro Espinosa ed il conte di Pocu (della Guardias de Corps, assieme a 30 cadetti), 11 brigadieri, 29 colonnelli, 43 tenenti, 13 sergenti maggiori, 216 capitani e 158 tenenti.
Le perdite maggiori sono tra i reggimenti della brigata di Marina (Armada, Cádiz, Truxillo e Pamplona); del reggimento C´diz si salvano solo 10 ufficiali e 50 soldati. Le brigate Rupelmonde, Ibañez e Triana sono ridotte complessivamente a 1.000 uomini, quasi tutti disarmati.
I coalizzati, secondo le stime, hanno 1.500 tra caduti e feriti.
Lo scontro è chiamato anche di Monte Torrero, battaglia di Saragozza o “Batalla del Barranc de la Mort”.
Carlo III entra a Saragozza il giorno seguente.



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