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Gli Alleati.
Guglielmo di Nassau principe d’Orange guida 40-46.000 fanti (70 battaglioni),
14-20-22.000 cavalieri (170 squadroni) e 70 pezzi d’artiglieria. Sono presenti
contingenti olandesi, spagnoli e tedeschi. Oppure 60.000 uomini.
L’avanguadia è composta da 2.000 cavalieri olandesi e tedeschi.
La prima colonna è guidata dal conte di Souche; la seconda è formata da
fanteria ed artiglieria olandese guidata da Guglielmo d’Orange, la terza egrave;
composta dagli spagnoli guidati dal marchese di Assentar, con i bagagli.
La retroguardia è composta da 2.000 cavalieri olandesi, 2.200 cavalieri
tedeschi, 1.000 cavalieri spagnoli e 500 dragoni spagnoli guidati da Vaudemont.
I Francesi.
Il maresciallo Louis II di Bourbon principe di Condè guida 30-31-35.000 fanti
(50 battaglioni di 27 reggimenti, in 8 brigate), 10-11-12-13.000 cavalieri (109 squadroni
di cavalleria in 9 brigate, compresa la Maison du Roi, la gendarmerie
e 34 reggimenti di Chevauxlegers), 1.200 dragoni (2 reggimenti) e 50-60 cannoni ed
è nel campo trincerato di Piéton, a coprire Mons. Oppure 40.000-44.500-45.000 uomini.
L’avanguadia ammonta a 12.000 uomini:
2 brigate di fanteria (9 battaglioni), dei reggimenti La Reine, Navarre, la Fère e Royal Italien.
39 squadroni di cavalleria delle brigate Garde du Corps (8 squadroni), Gendarmerie (13 squadroni), Tilladet (12 squadroni) e Fourilles (6 squadroni, 800 cavalieri).
2 reggimenti dragoni (Colonel G&eacutE;néral e Dragon Dauphin).
6 cannoni del reggimento Royal-fusillier.
l’ala destra, guidata dal duca di Lussemburgo, comprende la Maison du Roi, 17 reggimenti di cavalleria (48 squadroni) e 2 battaglioni del reggimento Picardie.
Il centro, guidato da Condè, comprende le brigate della Garde, Gacé Matignon, La Mothe ed Enghien, in tre colonne, seguite da 8 battaglioni svizzeri (35 battaglioni in tutto).
L’ala sinistra, guidata da Navailles, comprende 17 reggimenti di cavalleria (48 squadroni) ed il reggimento di fanteria Rambures.
Di riserva restano 8 battaglioni svizzeri.
Le colonne francesi di fanteria attaccano e sono respinte tre volte lasciando gravi
perdite. Condè ha tre cavalli uccisi sotto di sé. Le Garde Françoise e
le Garde Suisse sono tra i reparti più provati. Guglielmo d’Orange smonta da
cavallo ed è in pericolo, ma è portato in salvo dallo scozzese John
Graham, comandante di uno squadrone della guardia.
Sull’ala destra il duca di Lussemburgo respinge i difensori ma deve fermarsi per
controbattere una minaccia sul fianco degli imperiali; gli alleati riconquistano le posizioni.
Sull’ala destra Navailles respinge la cavalleria tedesca ma questa riveve un corpo di cavalleria dalla riserva, effettua
um contrattacco e ferma i francesi.
L’oscurità e la stanchezza pongono fine al combattimento (ore 22:00). I francesi ricevono rinforzi (ore 24:00) ed
all’alba del giorno successivo attaccano nuovamente ma trovano le posizioni evaquate. Condè rientra al campo
trincerato di Piéton.
Guglielmo d'Orange ripiega a Hardimont e celebra un Te Deum per la vittoria.
Bilancio della Battaglia.
Chiamata anche "Battaglia di Mons", è la più sanguinosa della guerra ed una delle più sanguinose
dell’epoca di Luigi XIV (una fonte indica 27.000 caduti totali).
Entrambi i contendenti reclamano la vittoria.
I francesi hanno 7-8-10.000 tra caduti e feriti, lasciano 5.000 prigionieri, catturano 4 cannoni e 107 tra bandiere e
stendardi.
Tra i sopravissuti c'è il venticinquenne Jean Constant (nato a Colmar il 4 VI 1649),
del reggimento Vieille-Marine, che dopo 25 anni di servizio e 22 ferite, lascia il
servizio (1697) e muore a Parigi a 113 anni (15 I 1763).
I coalizzati hanno 8-11-12.000 tra caduti e feriti, principalmente olandesi ed imperiali, e lasciano 3.000
prigionieri (280 prigionieri in altre fonti).
John Graham visconte di Dundee rifiuta il comando di un reggimento scozzese al
servizio delle Provincie Unite e rientra in patria (in seguito diventa visconte di
Dundee).
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