La Battaglia di Luzzara (15 VIII 1702).
Guerra di Successione Spagnola (1702).
I Franco-Spagnoli.
Il maresciallo Luis-Joseph di Borbone duca di Vendôme dispone di 55.000 uomini.
I Franco-Spagnoli prendono Guastalla, superano Luzzara e pongono il campo a sud di Riva. All’ala
sinistra si trova anche il reggimento irlandese Galmoy (alla fine dell’anno è ridotto a 397
uomini, invece dei 495 a ranghi completi, l’anno successivo è in Germania).
Sono presenti Filippo V di Borbone re di Spagna, Vaudémoét ed il reggimento di cavalleria
Sheldon-irlandais.
Gli Imperiali.
Eugenio di Savoia, coadiuvato dal conte di Trausmandorf, dal marchese Visconti, da Gutenstein e dal
conte Serini, abbandona l’assedio di Mantova e giunge presso le posizioni avversarie, tuttavia
la sperata sorpresa non riesce.
L’ala destra, guidata dal principe di Commercy, in prima fila schiera 4 reggimenti di cavalleria da 6 squadroni (Savoia, Taf,
Vaudemont e Neubourg); in seconda fila altri 2 reggimenti di cavalleria da 6 squadroni (Serini e Vaubonne), uno da 3 squadroni
(Palsi) ed uno di ussari da 2 squadroni (Pauldiak).
Al centro in prima fila si trovano 6 reggimenti di fanteria da 3 battaglioni (Nigrelli, Herbestein, Nugragne, Danois, Guntenstein,
Starembrg) ed un reggimento da 2 battaglioni (Lichtenstein); in seconda fila 5 reggimenti da 3 battaglioni (Bagni, Krickbaum,
Danois, Deychten, Jeune Daun).
L’ala sinistra è appoggiata all’argine del Po ed è guidata da Stahremberg. La prima fila comprende 2 reggimenti di cavalleria
da 6 squadroni (Corbinelli e Herbeville), uno da 5 squadroni (Commercy) ed uno da 3 (Darmstadt); in seconda fila altri 2 reggimenti
di cavalleria da 6 squadroni (Lorraine e conte di Trausmansdorf), 2 da 4 squadroni (marchese Visconti e Danois) ed uno squadrone
di ussari (del reggimento Erbighy).
In tutto 28.000 austriaci con 57 pezzi d'artiglieria.
La Battaglia.
Il terreno è rotto da canali, fossi, siepi e qualche opera campale.
I due eserciti si fronteggiano finché Eugenio di Savoia con due colpi di cannone dà il segnale dell’inizio della battaglia
(ore 17:00). Gli imperiali attaccano principalmente la destra franco-spagnola per staccarla dall’argine del Po ma sono fermati dal
massiccio fuoco nemico e subiscono un contrattacco. I franco-spagnoli sono messi in difficoltà al centro ma Filippo V si
getta nella mischia ed i suoi riescono a ritirarsi in ordine.
La mischia prosegue senza vantaggi decisivi fino a sera. L’oscurità e la stanchezza separano gli eserciti (ore 21:00).
Il giorno seguente le parti raggiungono una tregua per raccogliere i caduti, che ammontano a 2.800 uomini per gli imperiali e 4.600
per i franco-spagnoli.