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La flotta inglese incontra a 5 miglia a oriente del porto di Lowestofr, sulla costa del Suffolk, la flotta delle Provincie
Unite. In altre fonti è chiamata battaglia di “South Wold Bay”. La data gregoriana è 13 giugno, quella
giuliana, che all’epoca era ancora utilizzata in Inghilterra, è 3 giugno.
È una delle battaglie navali più confuse della storia, poichè la tattica in linea non è ancora
sviluppata e le versioni inglesi ed olandesi non combaciano.
Gli Inglesi.
La flotta inglese è guidata da Giacomo Stuard duca di York, fratello di Carlo II re d’Inghilterra, ammonta a 109
navi, compresi 24 mercantili armati, con 4.542 cannoni e 22.055 uomini.
L’avanguardia (bandiera rossa) è guidata da Giacomo Stuard, sulla “Royal Charles” (78 cannoni).
La squadra centrale (bandiera bianca) è guidata da Rubert principe del Palatinato Renano, sulla “Royal James” (78 cannoni). Il vice ammiraglio è l’ex-bucaniere Christopher Myngs.
La retroguardia (bandiera blu) è guidata da Edward Montagu conte di Sandwich, sulla “Prince” (86 cannoni).
Sono presenti i capitani William Penn (sulla “Royal Penn”) e George Ayscue.
Gli Olandesi.
La flotta delle Provincie Unite è guidata dall’ufficiale di cavalleria Jacob signore di Wassenaer ed Obdam/Opdam,
chiamato “Foggy Opdam”, ammonta a 103 navi, compresi 12 mercantili armati, alcuni grossi vascelli da guerra della WOC ed
alcune navi già utilizzate nella guerra precedente, per un totale di 4.869 cannoni (superiori in gittata a quelli
inglesi, ma inferiori per potenza) e 21.613 uomini, solo per metà professionisti (sono presenti marinai dalla
Scandinavia, Europa Orientale ed Asia). È la più grossa flotta olandese della storia.
Ciascuno dei 5 ammiragliati ha inisistito per avere una propria squadra (generando confusione nel comando e nei resconti
della battaglia). Gli ammiragliati di Amsterdam e di Rotterdam hanno quindi diviso le proprie flotte in due, per avere
squadre della stessa consistenza numerica degli ammiragliati minori:
La squadra dell’ammiragliato di Amsterdam è guidata da Jacob van Wassenaer Opdam, sul vascello “Eendracht”.
La squadra guidata dall’ammiraglio Johan/Jan Eversten, sulla “Hof van Zeeland”.
La squadra dell’ammiragliato di Maas (Rotterdam) guidata dall’ammiraglio Egbert Bartholomeusz Kortenaer, sulla “Groot Hollandia”.
La squadra della Frisia guidata dal giovane ammiraglio Auke Stellingwerf, sulla “Sevenwolden”.
La squadra dell’ammiragliato di Northern Quarter guidata dal vice-ammiraglio Cornelis Tromp, sulla “Liefde”.
La squadra della Zelanda guidata dal vice-ammiraglio Cornelis Evertsen de Oude, sulla “Vlissingen”.
La squadra del vice-ammiraglio Volckert Schram, sulla “Wapen van Nassau”.
Gli Olandesi Desiderano la “Carità” Inglese.
Le due flotte si avvistano in un giorno di calma di vento (11 VI). Il giorno successivo (12 VI) il vento soffia da est ma
Jacob van Wassenaer Opdam ritiene la sua flotta inferiore a quella avversaria per addestramento e potenza di fuoco ed
aspetta di avere il vento contrario, che gli renda possibile un’eventuale disimpegno, frattanto invia in Olanda le sue
argenterie ed i valori personali.
Al mattino del giorno dopo (13 VI) il vento soffia da ovest. Gli olandesi si avviciano da sud-est ed assumono posizione
difensiva a sud. Gli inglesi credono che gli avversari stiano cercando di guadanare il vento ed ostaconano le loro manovre.
Entrambe le flotte si disordinano.
La nave inglese “Great Charity” (46 cannoni) rimane isolata, è arrembata e catturata dal capitano Jean de Hean
(futuro ammiraglio), che rientra con la propria preda in Olanda (dopo questa battaglia, tale comportamento è
proibito). L’evento è ricordato nella canzone inglese “The Dutch Armado A Meer Bravado”, che afferma come
gli olandesi desiderassero molto la “Carità” inglese.
Il Disordine Olandese.
Gli olandesi non riescono a riformare la linea, molte navi sono impossibilitate ad aprire il fuoco per non colpire le navi
amiche, altre si spingono in avanti per poter aprire il fuoco, lasciando indietro i compagni. Le navi della WOC, non
addestrate a questo tipo di combattimento, si ritirano.
Le cannonate inglesi causano la morte del giovane ammiraglio Auke Stellingwerf e feriscono gravemente il veterano ammiraglio
Kortenaer. Jacob van Wassenaer Opdam reclama il comando di tutte le squadre, con il risultato di aumentare la
confusione.
Gira il Vento.
Il vento gira e soffia da sud-est. Entrambe le flotte effettuano una virata e la battaglia si spezza in una serie di
combattimenti separati. Alcune navi inglesi, rimaste isolate, cercano di ricongiungersi alle proprie squadre.
La retroguardia inglese si ritrova a sud della squadra rossa (dovrebbe essere a nord) e della flotta avversaria, sulla
quale apre il fuoco senza poter essere colpita. L’avanguardia inglese da nord-ovest chiude dall’altra parte la flotta
olandese, che minaccia di essere accerchiata.
L’Attacco della Retroguardia Olandese.
Alcune navi olandesi attaccano la retroguardia inglese, approfittando del vantaggio del vento. L’“Oranje”, guidata dal
capitano Bastien Santen, abborta e cattura il vascello del conte di Sandwich (“Prince Royal”?) ma in soccorso giunge la
“Royal James”, guidata dal principe Rupert, che riprende la nave inglese.
Le altre navi delle flotte proseguono i duelli individuali. Cadono James Ley conte di Marlborough, sulla “Old James” (68
cannoni), il conte di Portland e l’ammiraglio Robert Sansum, sulla “Resolution” (58 cannoni).
Poche ore dopo il conte di Sandwich raduna la sua squadra e penetra tra le navi olandesi, accerchiandone una parte. In
questa situazione i pesanti cannoni inglesi sono più efficaci di quelli olandesi.
La Mischia.
L’ammiraglia olandese “Eendracht” affronta la “Royal Charles”. Due palle incatenate sparate dagli olandesi uccidono lord
Falmouth e numerosi ufficiali, a fianco di Giacomo Stuard. La “Eendracht” esplode (ore 15:00) causando la morte di Jacob
van Wassenaer Opdam e quasi tutto l’equipaggio; si salvano solo cinque uomini.
Il secondo in comando, Kortenaer, è ferito gravemente e la flotta olandese si trova senza un effettivo comando.
Alcune navi olandesi fuggono. Gli inglesi proseguono l’assalto con maggior aggressività. Il comando della
“Groot Hollandia”, di Kortenaer, è preso da Stinstra che abbandona la battaglia.
Gran parte della navi olandesi non possono nemmeno tentare di disimpegnarsi. La nave olandese “Tergoes” si incastra con la
“Maarseveen”, della WOC, e con il mercantile “Swanenburg”; queste tre navi sono colpite da un burlotto e sono incendiate.
Lo stesso accade alle navi olandesi “Koevorden”, “Stad Utrecht” e “Prinse Maurits”.
L’“Oranje” cerca di bloccare ed arrembare la “Charles” ma è affrontata dalla “Mary” (58 cannoni), guidata dal
capitano Jeremy Smith, che perde 99 uomini. L’“Oranje” è poi fermata da altre tre navi: la “Royal Oak” (76 cannoni),
del vice-ammiraglio sir John Lawson (ferito mortalmente), la “Essex” (52 cannoni) e la “Royal Katherine” (32 cannoni),
perde 400 uomini, infine è incendiata da un burlotto e salta in aria.
Gli inglesi catturano le navi “Hilversum”, “Delft” (34 cannoni), “Zeelandia”, “Wapen van Edam”, “Jonge Prins”, “Nagelboom”,
della WOC, i mercantili “Carolus Quintus”, “Mars” e “Geldersche Ruyter”. La “Tromp” è catturata ma riesce a
fuggire.
La Ritirata Olandese.
Il vice ammiraglio Cornelis Tromp e l’ammiraglio Johan Evertsen dispongono di 40 navi e possono coprire la fuga sparsa dei
compagni. Stranamente la “Royal Charles” rallenta l’andatura e l’intera flotta inglese si adegua, senza proseguire a fondo
l’inseguimento.
La tradizione afferma che il duca di York ha perso i nervi dopo l’intenso combattimento, oppure che sua moglie ha
incaricato lord Henry Brouncker di proteggere la vita del marito, e Brouncker abbia inviato un falso ordine di fermarsi
alla “Royal Charles”.
Bilancio della Battaglia.
È la peggiore sconfitta navale olandese della storia. Gli inglesi la attribuiscono alla cattiva conduzione da parte
di Jacob van Wassenaer Opdam mentre gli ufficiali dell’ammiraglia olandese incolpano la sfortuna e la vigliaccheria di
alcuni capitani delle navi della WOC.
Gli inglesi perdono 1-2 navi (compresa l’antiquata “Great Charity”) 283 caduti, tra i quali l’ammiraglio Sampson ed
il vice-ammiraglio Lawson (ferito mortalmente), e 404 feriti (o un migliaio tra caduti e feriti). L’ex-bucaniere
Christopher Myngs è nominato cavaliere (sir) dal re.
Gli olandesi perdono 17 navi: 8 affontate, 6 incendiate, 2 saltate in aria, compresa l’ammiraglia, 4.000 caduti e
feriti e 2.000 prigionieri (comresi 3 ammiragli). Altre 8 navi olandesi tra quelle che rientrano in porto sono troppo
vecchie e danneggiate, i costi di riparazione sono ritenuti troppo alti e sono demolite.
Altre fonti indicano 16 navi distrutte, 9 catturate e 2-5.000 uomini perduti, oppure 30 navi perdute in tutto. Jan Evertsen,
secondo in comando, è processato. Alcuni capitani sono radiati e 4 sono giustiziati per codardia.
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