Il Combattimento di Grand Pré (9 II 1747).
Guerra di Successione Austriaca - Guerra di Re Giorgio.
Gli Inglesi.
Nel villaggio di Grand Pré sono accampati 200 uomini guidati dal capitano John Gorham (nato
nel Massachusetts), 100 volontari del Massachusetts, guidati da Charles Morris (nato a Boston) e
4-500 uomini del Massachusetts guidati dall’irlandese colonnello Arthur Noble. Questi ultimi sono
stati inviati via mare da Boston dal governatore Shirley.
Presso le rovine del forte Vieux Logis (un miglio a est), sono attraccate due navi da trasporto
inglesi: uno sloop (nave monoalbero lunga circa 12 metri) ed uno schooner (nave a
tre alberi lunga dai 20 ai 60 metri), con imbarcati gran parte dei viveri e delle munizioni.
In tutto 470 uomini con cannoni da 4” e di tre swivel (cannoncini ruotabili, montati su
perno). Il capitano John Gorham lascia Grand Pré (7 II).
I Francesi.
Il capitano Nicholas Antoine Coulon de Villiers guida 240 Canadesi, 60 indiani Abenaki armati dai
Canadesi e 20 guide Acadiane.
I francesi con una difficile marcia invernale si avvicinano al campo inglese. L’ultimo tratto
è reso più difficile da una tempesta di neve (9 II) che tuttavia obbliga gli inglesi
a rimanere chiusi nei loro ripari e favorisce l’effetto sorpresa.
Villiers divide i francesi in dieci squadre e gli indiani in due gruppi: 50 uomini sono sotto il
suo comando, 40 sono guidati dal comandante in seconda Louis-François Chapt De Louis La Corne
(nato in Ontario), 21 uomini sono guidati da Michel Chartier de Lotbinière. Le altre 7
squadre sono da 25 uomini e sono guidate da Charles des Champs de Boishébert (nipote
diciannovenne di Ramezy, nato a Quebec), Ignace-Philippe Aubert de Gaspé (cognato di
Villiers), De La Malgue Joseph Martin, Langi, La Colombié, Repentigny e Bailleul.
Martin e Bailleul guidano anche i due gruppi di indiani.
La Battaglia.
Le squadre franco-canadesi e gli indiani si appostano attorno al villaggio di Grand Pré, le
cui case sono sparse lungo due chilometri e mezzo, aiutati dalla conoscenza del terreno per avervi
sostato durante l’estate.
Dopo il tramonto Villiers con la sua squadra avanza tra le case (ore 21:00) e scopre dagli abitanti
francesi che gli inglesi sono acquartierati sulla riva occidentale dal fiume Gaspereau in 24 case
requisite, compresa l’unica casa in pietra, una fattoria ottagonale in mezzo al villaggio
circondata su tre lati da un pendio. Villiers assegna ad ogni squadra due case come obiettivo, ma
la neve confonde le guide e non tutte le squadre trovano le case a loro assegnate.
La squadra guidata da Villiers invece di investire la casa in pietra, attacca una di quelle
assegnate alla squadra di Lotbinière, uccide 21 inglesi e ne cattura 3, ma Villiers ed il
giovane ufficiale Lusignan sono gravemente feriti. Il comando della squadra di Villiers è
preso dal capo ingeniere e memorialista John Henry Bastide, che si unisce alla squadra di
Lotbinière.
L’assalto si estende alle altre case ed alcune sono incendiate. Difensori ed attaccanti tirano con
i moschetti; francesi ed indiani penetrano nelle case ed ingaggiano il corpo a corpo.
La squadra di La Corne penetra in una delle case in legno dove si trova il quartier generale
inglese. Il colonnello Arthur Noble, in camica ed armato di spada e pistola, è ferito,
rifiuta di arrendersi ed è ucciso assieme al fratello Francis Noble e ad altri inglesi.
Edward How è gravemente ferito e perde l’uso del braccio sinistro. Gli ultimi difensori
della casa si arrendono.
Gli inglesi si ritiano nella casa in pietra, che non è ancora stata attaccata ed è
l'unica a non essere conquistata. I difensori salgono a 350, stretti nel poco spazio e guidati da
Benjamin Goldthwaite. Hanno anche 4 pezzi d’artiglieria ma dopo pochi colpi a mitraglia finiscono
le munizioni (rimaste in gran parte sulle navi).
Quattro squadre francesi procedono verso le rovine del forte Vieux Logis, sorprendono le 10 guardie
inglesi conquistando facilmente le rovine ed i vascelli (ciascuno con 15 uomini a bordo). Due
squadre tornano ad unirsi al grosso (Lotbinière e Beaujeu) mentre le altre due presidiano
la posizione per bloccare eventuali rinforzi (La Colombié e Boishébert).
All’alba (10 I) i combattimenti si riducono a singoli colpi di moschetto attorno alla casa di
pietra. I francesi hanno 22 caduti ed altri 50 uomini hanno abbandonato il combattimento. Gli
inglesi hanno 75 caduti, 60 feriti e 69 prigionieri, sono a corto di viveri e di munizioni.
I francesi sono stanchi per i tre giorni di marcia, la notte di combattimenti ed
anche i loro movimenti nel villaggio sono ostacolati dal fuoco dei moschetti inglesi asserragliati
nella casa di pietra.
Il giorno successivo (11 I), circa 200 inglesi tentano una sortita ma sono ostacolati dalla neve e
subito respinti.
La Capitolazione.
La situazione di stallo e la necessità di accudire ai feriti favoriscono l’avvio di
difficili trattative che portano ad un cessate il fuoco fino alle 9:00 del giorno dopo (12 I).
Gli inglesi ne approfittano per reperire provviste ma la mancanza d’acqua induce l’ufficiale
Prebble ad offrire un accordo di capitolazione: chiede la cessazione dei saccheggi, lo scambio dei
prigionieri, libero transito verso Annapolis Royal con le armi, i due vascelli, viveri per sei
giorni e gli onori di guerra.
La Corne rifiuta. Villers risponde che non intende consegnare i vascelli né il bottino, in
quanto già accordato agli alleati indiani, e chiede agli inglesi la promessa di non
riprendere le armi contro i francesi per sei mesi, secondo gli usi del tempo.
L’accordo è firmato con gran cerimonia e festeggiato con un paio di bottiglie. Gli ufficiali
inglesi invitano ad una cena quelli francesi, che accettano.
Bilancio della Battaglia.
Sono seppelliti 80 o 150 caduti (secondo le fonti francesi e inglesi). I francesi dichiarano 7
caduti (2 indiani) e 14 feriti propri (4 ufficiali e 40 uomini in altre fonti) contro 140 caduti,
38 feriti e 54 prigionieri inglesi e 4 bandiere. Gli inglesi dichiarano 5 ufficiali e 70 uomini
caduti, 60 feriti e 69 prigionieri.
Il combattimento è chiamato anche “Massacro di Grand Pré”.
Le autorità di Quebec propongono che La Corne sia premiato con la Croce di San Luigi.