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La Battaglia di Dettingen (27 VI 1743).

Guerra di Successione Austriaca (1743)

L'Esercito Prammatico.
L’Esercito Prammatico ammonta a 42 battaglioni (34 reggimenti), 71 squadroni (25 reggimenti) e 98-99 cannoni pari a 27.098 fanti ed 8.004 cavalieri. Altre fonti indicano 40-50.000 uomini.


I Francesi.
Il maresciallo Adrien Maurice Duca di Noailles guida 60-70.000 uomini e 16 cannoni in due batterie.
All’inizio della battaglia sono presenti 53 battaglioni (26 battaglioni delle brigate Orlé,ans, Auvergne, Tourain, Noailles) e 44 squadroni (11 squadroni della brigata dragoni e 27 squadroni di corazzieri, 6 squadroni di ussari (brigate Berchény ed Esterházy).
Dopo mezzogiorno intervengono 23 battaglioni (brigate Navarre, Roi, Eu, Rohan, Piémont).
Le reclute giunte in febbraio sono malamente addestrate.

La Battaglia.
Gli alleati sono accampati ad ovest di Aschaffenburg, presso il villaggio di Klein Ostheim. Poiché i francesi hanno tagliato la loro linea via di rifornimento a nord di Francoforte, iniziano a ritirarsi verso Hanau (27 VI, 16 VI secondo il calendario inglese) e raggiungono Dettingen.
Il duca di Noailles frattanto getta due ponti di barche sul Meno presso Seligenstadt, ad ovest di Dettingen, ed invia sulla sponda nord suo nipote conte di Grammont, comandante della guardia francese, che supera con difficoltà le paludi del Forchbach, occupa il villaggio di Dettingen, la pianura paludosa e le colline a nord. Il duca di Noailles marcia ad est per passare il Meno ad Aschaffenburg e bloccare la ritirata degli avversari.
I francesi raggiungono Aschaffenburg (7:00) ed aprono il fuoco con l’artiglieria (8:00). Le batterie di Stockstadt tirano sulle colonne alleate in ritirata ma causano pochi danni a causa della grande distanza. Le batterie alleate rispondono al fuoco con gli stessi scarsi risultati.
Giunti davanti a Dettingen, gli alleati si schierano con l’ala sinistra appogiata al Meno e la destra alle alture boscose di Spessart (ore 9:00).
Il reggimento Foot Guard è inviato alla retroguardia con gli hannoveriani, ma il colonnello conte di Crawford protesta ritenendo la posizione indegna.
Le batterie francesi aprono il fuoco dalla sponda meridionale contro la cavalleria inglese sulla sponda nord.
Il conte di Grammont, invece di rimanere sulla difensiva secondo gli ordini, attacca gli inglesi costringendo l’artiglieria francese a sospendere il fuoco. I primi combattimenti sono indecisivi. La cavalleria della guardia francese attacca la cavalleria inglese (ore 12:00) che dispone di cavalcature male addestrate ed è respinta. Sia Giorgio II che il figlio duca di Cumberland sono disarcionati dai loro cavalli. Lo stendardo del reggimento di cavalleria Ligonier (7° Dragoon Guards) è in pericolo ma è salvato dal sottoufficiale Richards. Anche quello del raggimento dragoni Bland (3° Hussars) è in pericolo ed è salvato dal dragone Thomas Brown, che Giorgio II nomina cavaliere. La Horse Guards carica al suono di “Britons Strike Home”.
La cavalleria francese prosegue le cariche contro il fianco della fanteria alleata causando numerose perdite, sconfigge anche i dragoni austriaci prima di essere respinta dal nutrito fuoco di moschetteria.
L’assalto successivo è portato dalla fanteria della guardia francese che passa il Meno sotto il fuoco avversario, cattura le artiglierie ed attacca la fanteria hannoveriana ma è presa sul fianco da 3 reggimenti austriaci guidati dal feldmaresciallo conte di Salm, e subisce pesanti perdite cercando di mantenere la testa di ponte oltre il fiume.
Il resto della fanteria e cavalleria francesi frattanto attaccano l’altra ala ma sono investiti dal micidiale fuoco di una grande batteria hannoveriana del colonnello Brueckmann, che assieme alla fanteria respinge tutti gli attacchi.
Il colonnello sir Andrew Agnew di Lochaw ordina ai suoi Royal Scottish Fusiliers di non aprire il fuoco finché non vedono il bianco degli occhi.
George II guida (a piedi) la fanteria inglese dell’ala destra e scambia il nuovo reggimento 3° Foot per il 27° Foot “The Buffs”, a causa delle uniforme simili, ed allora lo nomina “Young Buffs”.
La fanteria alleata contrattacca, respinge i francesi oltre Dettingen inducendo Noailles ad ordinare la ritirata oltre il Meno, che è eseguita disordinatamente. Uno dei ponti di barche cede e numerosi francesi affogano.
Lo scontro è durato 4 ore. I vincitori, stanchi per essere in marcia dall’1:00, non inseguono; temendo l’intervento della metà dell’esercito francese ancora fresco, rimasta finora inattiva.
Gli alleati abbandonano i caduti sul campo di battaglia, proseguono la ritirata fino ad Hanau, raggiunta la mattina seguente.

Bilancio della Battaglia.
Le pedite alleate ammontano a 2.600-2.700-3.000 uomini (615 caduti). Gli inglesi hanno 15 ufficiali, 250 soldati e 327 cavalli caduti, 38 ufficiali, 520 soldati e 155 cavalli feriti. Il duca di Cumberland è ferito alla gamba da un proiettile. Gli annoveriani hanno 177 caduti e 376 feriti. Gli autriaci hanno 315 caduti e 663 feriti.
Le perdite francesi sono stimate sui 3.500-4.000-5.000-6.000-8.000 uomini (931 caduti) e 6 bandiere.
Handel scrive un Te Deum per celebrare la vittoria.
Dettingen è l’ultima battaglia alla quale ha preso parte un re inglese.


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