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Guerra dell’Orecchio di Jenkin - L’Assedio di Cartagena.
Dall’inghilterra salpa la flotta dell'ammiraglio Chaloner Ogle con i rinforzi per l’ammiraglio Edward Vernon (4
XI 1740). La spedizione comprende 8 vascelli a tre ponti, 28 vascelli di linea, 12 fregate, 130
trasporti, alcuni burlotti, 9.000 uomini guidati dal generale Cathcart inquadrati in 4 reggimenti di fanteria, 15.000
marinai inquadrati in 6 nuovi reggimenti e 2.000 neri giamaicani.
La flotta arriva nella baia di St. Rupert, a Dominica (3 I 1741) e si unisce a quella
dell’ammiraglio Edward Vernon, reduce da Panama, ed ai 2.763-3.300 uomini raccolti dalle colonie
Nordamericane guidati da Lawrence Washington (fratellastro di George Washington).
L’ammiraglio Edward Vernon assedia invano Cartagena (III - IV 1741),
nell’attuale Columbia, ed è respinto da Santiago di Cuba (IX-XII 1741), difesa del
colonnello Francisco Cagigal de la Vega. I 3.300 uomini raccolti nelle colonie si riducono a 300
ancora abili e la mancanza di truppe obbliga gli inglesi a sospendere le operazioni offensive
(1742-43).
Dall’inizio della guerra, i corsari spagnoli hanno causato alla Gran Bretagna la perdita di 372
navi.
Guerra dell’Orecchio di Jenkin - La Crociera di Anson.
Il commodoro George Anson prosegue la sua crociera, sfugge alla caccia della squadra spagnola
guidata da José Pizarro, ma è investito da una tempesta presso Capo Horn (III
1741): i vascelli “Severn” e “Pearl” sono danneggiati e tornano in Inghilterra, il “Wager” affonda
sulla costa cilena (14 V 1741). I naufraghi del “Wager” sostano 5 mesi su un’isola, poi con un
difficile viaggio tornano in Brasile e con l’aiuto dei portoghesi raggiungono Lisbona (rientrano
in Inghilterra nel 1746).
I tre vascelli rimasti si radunano a Juan Fernandez, saccheggiano le coste occidentali del
Sudamerica e la cittadina di Paita (autunno 1741).
Il “Tryal” perde due alberi ed è abbandonato mentre il “Gloucester” è distrutto da un
incendio.
Prima Guerra Slesiana - Il Contrattattacco Austriaco.
Maria Teresa raduna in Moravia un esercito guidato dal conte Adam Neipperg (II 1741), ostacolata
dal disordine nella burocrazia e la mancanza di fondi.
Un corpo di ussari austriaci sbaraglia una divisione di granatieri prussiani a Warthe (27 II
1741).
In Slesia i prussiani guidati da Leopold II Maximilian “Il Giovane” di Anhalt-Dessau con un assalto
prendono Glocau (9 III). Sono poi occupate Ottmachau ed altre fortezze minori a scapito della
concentrazione delle forze.
Maria Teresa d’Asburgo dà alla luce il primogenito Giuseppe d’Asburgo (13 III 1741).
Il conte Adam Neipperg inizia la marcia con 15-25.000 uomini (29 III), attraversa le montagne e
giunge di sorpresa in Slesia, libera Neisse, cattura 900 fanti prussiani a Grottkau, marcia su
Brieg e taglia le linee di rifornimento avversarie.
Federico II è a Jägerndorf con 4.000 uomini, raduna altri 10.000 uomini guidati da
Kalkstein a Steinau (6 IV), le forze che stanno bloccando Brieg (9 IV) e sconfigge gli austriaci a
Mollwitz (10 IV 1741), costringendoli a ritirarsi a Neisse. Brieg,
nuovamente investita, è costretta alla resa (4 V).
Le Mosse Diplomatiche dei Borboni e degli Asburgo.
Carlo III di Borbone re di Napoli invia 20.000 ispano-napoletani verso l’Italia
Settentrionale (16 IV 1741).
La Francia invia in missione diplomatiche presso le corti tedesche il maresciallo Charles Louis
Auguste Fouquet duca di Belle-Isle (nipote del celebre ministro delle finanze Nicolas Fouquet).
L’Elettore Palatino e gli elettori ecclesiastici (Colonia, Magonza e Treviri)
garantiscono a Belle-Isle il voto per l'elezione imperiale al duca di Baviera (III 1741).
l’Elettore Augusto II di Sassonia III re di Polonia (IV 1741) firma un'alleanza con l'Austria in cambio di cessioni territoriali in Slesia, ma Maria Teresa ne differisce la ratifica.
Il duca di Baviera firma con Belle-Isle il trattato di Nymphenburg (28 V 1741): la Francia si impegna ad appogiare le rivendicazioni della Baviera ad una parte dei territori degli asburgo.
La Spagna (28 V) ed il regno di Napoli aderiscono al trattato di Nymphenburg, promettono il finanziamento di 10.000 uomini in cambio del riconoscimento dei propri diritti in Italia.
La Prussia firma con Belle-Isle il trattato di Breslavia (4 VI 1741):
le due potenze s’impegnano a garantirsi l’integrità territoriale, compresa la Bassa Slesia.
La Prussia promette il proprio voto imperiale per il duca di Baviera, e rinuncia ai diritti sui
ducati di Julieh e Berg in favore della linea Sulzbach-Wittelsbachs.
L’Hannover firma con l'Austria un trattato (24 VI) con il quale promette un sussidio e 44.000 uomini, ma non à ratificato.
La Gran Bretagna, guidata dal primo ministro Warpole, consiglia a Maria Teresa di raggiungere un accordo con la Prussia (III 1741) e le decreta il proprio appoggio (VI 1741), senza precisare alcuna misura politica o militare.
Le Provincie Unite aumentano l'esercito di 11.000 uomini, più altri 20.000 uomini in caso di attacco dei Paesi Bassi Austriaci, rafforzano le fortezze della "Barriera" e potenziano la flotta.
Francesco III d’Este duca di Modena si allea segretamente alla Spagna.
Carlo Emanuele III duca di Savoia tratta sia con l’Austria che con la Spagna.
Maria Teresa offre invano cessioni territoriali nei Paesi Bassi ed in Italia
alla Francia ed alla Baviera, e nei Paesi Bassi alla Prussia.
Guerra Russo-Svedese - La Vittoria Russa a Wilmanstrand.
La Svezia dichiara guerra alla Russia (28 VII 1741), sperando di aprofittare delle
difficoltà dinastiche della Russia. Il conflitto è chiamato anche “Hattarnas
Ryska Krig” (“Guerra Russa degli Hattar”).
Gli svedesi hanno in Finlandia 11-18.000 uomini male equipaggiati e la loro mobilitazione è
lenta. I russi ne hanno 30.000 uomini.
I marescialli di campo russi, l’irlandese Peter de Lacy (già a Narva, 1700; Poltava, 1709;
nella Guerra di Successione Polacca; all’assedio di Azov, 1736) e lo scozzese James Keith, con
10.600 russi passano la frontiera in Finlandia (22 VIII) ed affrontano 3.000 svedesi guidati da
Carl Enrik Wrangel nella pianura a sud di Wilmanstrand/Villmanstrand (23 VIII 1741,
odierna Lappeenranta). Carl Enrik Wrangel è ferito e gli svedesi ripegano nella fortezza.
I russi inviano tre parlamentari con una bandiera bianca ma sono accolti a fucilate dagli svedesi.
L’artiglieria russa bombarda la città. I russi entrano in città, massacrano i
difensori e gli abitanti; restano un trentina tra donne e bambini. Alcuni difensori fuggono a
nuoto per il lago. La città è incendiata. La battaglia è durata dalle 14:00
alle 17:00. Gli svedesi hanno 1.300 tra caduti e feriti e 1.000-1.300 prigionieri. I russi hanno
500-800 caduti e 1.500 feriti o 2.300-2.400 perdite in tutto. Molti abitanti sono deportati in
Russia (il loro ritorno è descritto dallo scrittore finlandese Zacharias Topelius in
“The Birch Tree and the Star”).
Peter de Lacy avanza fino a Fredrikshamn, poi la mancanza di rifornimenti lo obbliga a tornare a
San Pietroburgo.
Il Duca di Baviera e gli Eserciti “Ausiliari” Francesi.
L’elettore Karl Albrecht von Wittesbach duca di Baviera scende in campo con 30.000 uomini, comprese
le truppe mercenarie di Wilhelm langravio d’Assia, ed occupa il vescovato di Passavia/Passau (31
VII 1741), di Giuseppe Domenico von Lamberg.
Tre eserciti francesi “ausiliari”, per un totale di 100.000 uomini (sul cappello portano una
coccarda con i colori della Baviera, bianca ed azzurra), passano il Reno (VIII 1741) in appoggio
alla Baviera. Un quarto esercito, guidato da Jean-Baptiste-François Desmarets marchese di
Maillebois, rimane a Dusseldorf, per proteggere la Westfalia, sorvegliare e minacciare sia
l’Hannover, difeso da 25.000 uomini, sia le Provincie Unite, che potenziano l’esercito.
L’elettore di Colonia con 15.000 uomini sorveglia l’Hannover.
I 5.300 austriaci in Svevia fanno saltare la fortezza di Breisach (5 IX 1741) e si ritirano a
Friburgo.
L’elettore Karl Albrecht von Wittesbach duca di Baviera con 20-30.000 bavaresi, 30.000 fanti e
10.000 cavalieri “ausiliari” francesi, scende il Danubio (11 IX), invade l’Austria Superiore,
difesa da solo 7 reggimenti di dragoni, ed occupa Linz (14 IX), dove rimane inattivo tre
settimane (fino al 5 X). È l’inizio della Guerra di Successione Austriaca.
L’elettore Federico Augusto II di Sassonia III re di Polonia rompe le trattative con l’Austria e si
allea alla Francia (19 IX 1741), in cambio della cessione della Moravia e parte dell’Austria
Inferiore.
Giorgio II d’Hannover re di Gran Bretagna si garantisce la neutralità dell’Hannover in
cambio del voto per l’elezione imperiale a favore del duca di Baviera (Convenzione dell’Hannover,
27 IX 1741).
Guerra di Successione Austriaca - L’Appoggio Ungherese a Maria Teresa.
Maria Teresa abbandona Vienna, difesa da 7.400 uomini, e ripara a Presburgo, dove, in cambio di
concessioni politiche, ottiene l’appoggio della nobiltà ungherese (11 IX 1741), guidata dal
conte Bathyany, che esclama “Vitam Nostram et Sanguinem Consecramus” (erroneamente riportato
come “Moriamur pro rege nostro Maria Theresa!”).
Maria Teresa ottiene una lieve somma di denaro, la mobilitazione ed il mantenimento delle truppe
“insurrezionali”, che comprendono 30.000 uomini. Sono in realtà mobilitate poche migliaia di
uomini: buona ma scarsa fanteria e numerosa cavalleria indisciplinata fornita dai nobili e dai
loro vassalli. L’aiuto è successivamente minimizzato dagli austriaci e rimarcato dagli
ungheresi.
In Slesia il generale Adam Neipperg conclude con Federico II l’accordo segreto di Klein
Schnellendorf (9 X 1741), mediato dall’Inghilterra, con il quale cede Neisse dopo un finto assedio
in cambio di una tregua, ed è libero di soccorrere Vienna (16 X).
Federico II firma accordi con la Francia (28 X), con la Sassonia (1 XI) e la Baviera (4 XI).
Guerra di Successione Austriaca - L’Invasione della Boemia.
L’elettore Karl Albrecht von Wittesbach duca di Baviera avanza verso Vienna fino a St. Polten (21
X), poi retrocede lasciando in Austria 12.000 franco-bavaresi, passa il Danubio a Mauthausen (24
X) ed invade la Boemia, difesa da 2.067 uomini guidati dal principe Johann Lobkowitz.
Il duca di Baviera è raggiunto per Amberg e Pilsen dai rinforzi francesi guidati dal
generale Maurizio conte di Sassonia (Moritz von Sachsen, figlio naturale dell’elettore Augusto I
di Sassonia II re di Polonia, quindi fratellastro dell’elettore Augusto II di Sassonia).
Da Budweis avanzano altri 13.000 franco-bavaresi guidati dal maresciallo Victor François duca di
Broglie.
Il generale August Friedrich conte di Rutowski con 25.000 franco-sassoni risale la valle dell’Elba
e raggiunge gli alleati presso Praga (23 XI).
François de Chevert, colonnello del reggimento Beauce, scala di sorpresa le mura di Praga con una
cinquantina di uomini ed apre le porte alla cavalleria guidata da Maurizio di Sassonia (notte del
25-26 XI 1741). I franco-bavaresi occupano la città, dove il duca di Baviera è
incoronato re di Boemia (7/19 XII).
Gli austriaci ripegano su una forte posizione presso Neuhaus.
Guerra Russo-Svedese - L’Armistizio di Stillestånd.
Muore Ulderica Eleonora regina di Svezia (24 XI) lasciando il marito Federico I re di Svezia senza
eredi; il trono è offerto ad Ulrico di Holstein-Gottrop, che rifiuta.
A san Pietroburgo, lo Czar Ivan IV e sua madre l’imperatrice Anna Leopoldovna sono
detronizzati dalla gran duchessa Elisabetta Petrovna (25 XI 1741), figlia di Pietro “Il
Grande” appoggiata dalla guardia di palazzo. Il “partito tedesco” è epurato: i generali
Heinrich Johann Friedrich Ostermann, Ernst Johann von Biron e Burkhard Christoph conte di Munnich
sono degradati ed esiliati in Siberia.
Svezia e Russia firmano un armistizio a Stillestånd (6 XII).
Guerra dell’Orecchio di Jenkin - Haddock nel Mediterraneo.
Gli spagnoli approntano a Barcellona un corpo di spedizione per l’Italia di 45.000 uomini guidati
da José Carrillo de Albornoz duca di Montemar.
L’ammiraglio spagnolo Juan José Navarro con 9 navi da Cadige raggiunge Ferrol unendosi alle
3 navi di Francisco Liaño e procede per il Mediterraneo. L’ammiraglio Norris inviato a
bloccare a Ferrol, giunge troppo tardi.
La flotta spagnola sbarca indisturbata 14-15.000 uomini ad Orbetello (XI 1741), porto toscano del
re di Napoli.
La spedizione successiva, di 15.000 uomini, è bloccata a Cadige dalla flotta inglese
dell’ammiraglio Nicholas Haddock. La mancanza di viveri obbliga l’ammiraglio spagnolo Juan
José Navarro a prendere il mare. Presso Cartagena la flotta inglese sta per raggiungere
quella spagnola, alla quale però si unisce una squadra francese di 12 vascelli di linea
guidata dall’ottantenne de Court de La Bruyére (XII 1741). Francia ed Inghilterra non sono
in guerra ed Haddock si ritira a Mahón.
Gli spagnoli sbarcano a La Spezia, nel territorio neutrale di Genova, raggiunti da altri 12.800
uomini con un terzo viaggio (I 1742). Le tre spedizioni hanno portato gli spagnoli a 30-36.000
uomini, che si uniscono ai 6-8.000 napoletani nello Stato Pontificio.
La flotta spagnola nel ritorno ripara a Tolone per riparare i danni inferti dal maltempo.
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