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Gli Austro-Sabaudi.
Il campo trincerato sul colle dell’Assietta (7 chilometri di salenti e tenaglie) è
presidiato da 5 battaglioni sabaudi, 4 di mercenari e 4 austriaci guidati da Colloredo, con scarsa
artiglieria. Il comando è affidato a Cacherano conte di Bricherasio.
1° battaglione del reggimento Guardie (Paolo Novarina conte di San Sebastiano) alla ridotta "Testa dell’Assietta" (chiamata anche “Butta”),
2° battaglione del reggimento Savoia ai Colli Faciere e della Fenestra,
1° battaglione del reggimento Monforte al Colle del Vallone dei Morti,
2° e 3° battaglione del Reggimento Kalbermatten alla ridotta "Testa del Grand Serin",
1° battaglione del Reggimento Sicilia a La Valletta,
3° battaglione del Reggimento Roy all’Alpe d’Arguel,
Battaglione Meyer ai trinceramenti dell’altipiano,
Battaglione reggimento Provinciale Casale in riserva,
Battaglione austriaco Traun ai trinceramenti dell’altipiano,
Battaglione austriaco Forgatsch alla comunicazione tra Testa Assietta e altipiano,
Battaglione austriaco Hagenbach alla comunicazione tra Grand Serin e l’altipiano,
Battaglione austriaco di Colloredo in riserva,
Vi sono inoltre milizie di Pragelas, posti in rinforzo al battaglione del reggimento
Monforte, per un totale di 7.400 uomini. Altre fonti indicano, a fianco dei sabaudi, solo 3
battaglioni di mercenari svizzeri ed un battaglione austriaco, per un totale di 4-5.000 uomini.
I dintorni dei forte sono stati devastati per privare gli avversari dei rifornimenti. I ponti sono
stati distrutti e le strade bloccate per ostacolare l’avanzata delle artiglierie. Le colonne
francesi sono molestate da 200 irregolari valdesi.
I Francesi.
Armand de Belle-Isle (soprannominato “Bon-Sens”) dispone di 50 battaglioni di fanteria, 15
squadroni di cavalleria ed alcune batterie d’artiglieria. È coadiuvato dall’abile
colonnello Pierre Bourcet.
I francesi bivaccano tra Sauze d’Oulx ed Oulx (15 VII) e dopo il miglioramento delle condizioni
meteorologiche muovono verso il colle dell’Assietta in tre colonne (ore 11:00 del 19 VII):
La colonna di destra ammonta a 14 battaglioni guidati dal generale de Villemur, ed attacca la ridotta del Grand Serin per la valle del Chisone;
la colonna centrale ammonta ad 8 battaglioni guidati dal marchese d’Arnault ed attacca da due direzioni la ridotta della Testa dell’Assietta;
la colonna di sinistra ammonta a 9 battaglioni guidati dal generale de Mailly ed attacca i trinceramenti di Riobacon e del pianoro del colle.
In tutto 32 battaglioni e sette pezzi d’artiglieria (altre fonti indicano 40 battaglioni,
5 squadroni e 13 cannoni, per un totale di 22-30.000 uomini).
La Battaglia.
L’attacco inizia intenso su tutta la linea (16:30) ma il fuoco dei difensori tiene i francesi a
distanza ed in alcuni settori li costringe a ripiegare. I combattimenti più intensi
avvengono alla Testa dell’Assetta dove i francesi cercano di aprire una breccia e di scalare le
mura ma sono respinti dai granatieri piemontesi, che si difendono anche con le baionette ed i
sassi. Armand de Belle-Isle, fratello del maresciallo, è ucciso mentre guida la carica con
la bandiera francese.
Al Grand Serin, il conte di Bricherasio chiama in soccorso i battaglioni della Testa dell’Assietta
ma il conte di San Sebastiano rifiuta per tre volte di obbedire all’ordine di ritirarsi. È
riportata la sua frase in piemontese “Bogia nen" (non muoversi).
Alla sera, dopo cinque ore di combattimenti, l’oscuritè obbliga i francesi a ritirarsi.
Bilancio della Battaglia.
Gli sconfitti lasciano 4.000-5.000-5.300-6.000 tra caduti, compreso Armand de Belle-Isle, e feriti
(7 generali, 9 colonnelli e 430 ufficiali), 700 prigionieri, 7 cannoni, 6 bandiere e molto
materiale. Altre fonti indicano 3.700 caduti e 1.600 feriti francesi.
I sabaudi hanno 77 caduti e circa 50 feriti (compresi 7 ufficiali) oltre a 27 tra caduti e feriti
austriaci (2 ufficiali) oppure 219-400 in tutto.
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