La Battaglia di Almenara (27 VII 1710).
Guerra di Successione Spagnola (1710).
I Coalizzati.
I coalizzati si schierano sulle alture di Almenar/Almenara.
La prima linea è schierata dietro la strettoia del Collado, formata dalla fanteria tedesca fiancheggiata da
cavalleria. Mancando lo spazio per una seconda lineea, il resto della fanteria e la cavalleria della Guardia
dell’arciduca sono ammassati dietro.
Sono presenti i reggimenti dragoni inglesi Peterborough e Pepper, i dragoni irlandesi Cunningham e reparti olandesi, per un
totale di 18-24-26.000 uomini.
I Borbonici.
Francisco Castillo Fajardo marchese di Villadarias dispone di 22-23.000 borbonici, quasi tutti spagnoli ed in parte
francesi, e schiera in prima linea tutta la cavalleria.
La Battaglia.
La battaglia inizia presso la confluenza tra l’Almenara ed il Noguera.
La cavalleria tedesca attacca la cavalleria avversaria prima che la fanteria borbonica sia schierata, ma è respinta.
La cavalleria borbonica in parte si disperde per l’inseguimento, in parte carica la fanteria coalizzata ma è
respinta in disordine. Ottaviano de’ Medici duca di Sarno rimane tra i caduti. Il reggimento dragoni irlandese del
colonnello Henry Cunningham (odierno 8°), alla sua prima battaglia, toglie ai cavalieri spagnoli sconfitti le bandoliere
e si guadagna il soprannome “Crossbels Dragoons”.
La fanteria inglese, seguita dai reparti lasciati in seconda linea, attacca l’ala sinistra borbonica e la respinge in
disordine sulla seconda linea, mettendonola in rotta. Gli austriaci attaccano l’ala destra borbonica, sconfiggono i
battaglioni del re. Cadono i colonelli marchese di Gironella e don Juan de Figueroa. Filippo V, grazie al generale
Vallejo, si mette in salvo a Lérida scortato dalla Guardias de Corps.
Bilancio della Battaglia.
Lo scontro è chiamato anche battaglia di Lérida o di Almenar.
I coalizzati hanno 400 tra caduti e feriti, catturano numerose artiglierie e bagagli. Cade l’inglese ventinovenne William
Nassau de Zulestein conte di Rochford.
Gli spagnoli lasciano 1.000 caduti e 3.000 prigionieri, elevati a 7.000 in altre cronache. È catturato l’ingeniere
generale Próspero de Verboom (ferito gravemente, nei due anni di prigionia traccia le linee guida per l'istituzione
del Real Cuerpo de Ingenieros).