Con il nome complessivo di connettiviti (o, secondo una definizione più datata collagenopatie) viene designato un insieme di patologie che coinvolgono il tessuto connettivo di vari organi e apparati.

Sono connettiviti il lupus eritematosus sistemicus, l'artrite reumatoide, la sclerosi sistemica progressiva (in precedenza denominata sclerodermia), la poli- e la dermatomiosite, la sindrome di Siögren e la connettivite mista.

Tutte queste situazioni sono caratterizzate da fenomeni infiammatori sostenuti da una reazione immunitaria sia umorale sia cellulo-mediata a impronta autoimmune verso antigeni non-organospecifici.

Nel meccanismo fisiopatologico si intersecano diversi fattori: predisposizione genetica, dimostrata dall'associazione con alcuni antigeni HLA-DR, sulla quale agiscono agenti acquisiti, presumibilmente virali, i quali inducono un processo di autoimmunizzazione verso antigeni ubiquitariamente diffusi. Gli stessi autoanticorpi, direttamente o mediante la formazione di immunocomplessi, tramite l'attivazione dei macrofagi, innescano una reazione infiammatoria in sede perivasale e nell'interstizio dei vari organi.

Il lupus eritematoso sistemico e l'artrite reumatoide sono le patologie nel cui ambito sono stati segnalati i migliori risultati mediante la plasmaferesi, con il razionale che questa procedura può ridurre il livello degli immunocomplessi circolanti. Si tratta tuttavia di situazioni in cui sono ancora necessari studi controllati per confermare l'entusiasmo suscitato da successi spesso non sufficientemente ripetibili.

In queste situazioni è stata inoltre dimostrata l'esistenza di un blocco reversibile del sistema reticolo-endoteliale e che la sottrazione di quantità anche ridotte di immunocomplessi rimette in grado la milza di operare una loro efficace clearance, portando ad un rapido miglioramento delle condizioni del paziente.