FALASCA   Dott.  Giampaolo

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                                                                           Specialista in psicoterapia                                                                         

                                                          PSICOTERAPEUTA

 

By:Federico Cappello

Terapia Somatopsichica
Benessere

 

 

 

 
 
 

Centro di Fisica Ambientale

RadonItalia

 

         Conoscere la Mente.

Esperienza d'Ansia

I disturbi che rientrano in quella che viene definita"esperienza d'ansia" sono classificati, a livello internazionale, e si dividono in due categorie:  il Disturbo da Ansia Generalizzata (GAD), che si manifesta con sintomi di inquietudine più duratura, ma di minire intensità;  il Disturbo da Attacchi di Panico (DAP), dove l'ansia arriva improvvisamente e con forte intensità.

L'attacco di panico può essere un episodio isolato e quasi tutte la persone che lo provano per la prima volta si precipitano al Pronto Soccorso perchè pensano di avere un malore grave. La paura della morte è il sintomo più evidente dell'attacco di panico i cui sintomi sono simili a quelli dell'ansia, ma sono più intensi e arrivano all'improvviso. Per fortuna comunque, durano di solito soltanto pochi minuti. I sintomi dell'attacco di panico sono costituiti da: palpitazioni o tachicardia; tremori, sudorazione,svenimento, bocca asciutta; improvvise vampate di calore o sensazioni di freddo intenso; dolore e fastidio al torace; nausea e disturbi addominali.  La maggior parte delle volte sono accompagnati da iperventilazione, ovvero, da una respirazione eccessivamente profonda o rapida e questo è criterio da considerarsi fondamentale per distinguere il panico dall'ansia la quale, a livello respiratorio, è caratterizzata invece dal bisogno di effettuare speso lunghi respiri.

IL Sonno: piaceri e misteri.

Il sonno è uno dei più grandi misteri della vita: dormire è un bisogno universale. L'uomo ha bisogno di dormire per un determinato numero di ore al giorno, ma ci sono grandi differenze tra individuo e l'altro nella qualità e quantità di sonno necessario e questa varietà corrisponde a precise necessità di adattamento. I cicli del sonno si modificano nel corso della vita: i neonati, in media, dormono 16 ore al giorno, gli adulti circa 7/9, mentre le donne hanno bisogno di dormire 1 ora in più rispetto agli uomini, anche se poi, per entrambi i sessi con l'aumentare dell'età si verificherà un'evitabile perdita di efficacia del sonno e si presenteranno numerosi problemi quali: difficoltà nell'addormentamento, risvegli frequenti, e sonno meno profondo. E' opportuno conformare le aspettative di sonno all'età e al genere : se a 70 anni ci si aspetta di dormire come a 25 si resterà frustrati e delusi e, cercando rimedio nei sonniferi si peggiorerà la situazione. Un sonno ristoratore è essenziale per il normale funzionamento fisiologico e mentale: chi non dorme abbastanza e in modo soddisfacente manifesta irritabilità; difficoltà di concentrazione; vista offuscata, espressione confusa, vuoti di memoria e difficoltà cognitive e di coordinazione. I principali disturbi del sonno sono di quattro tipi: dormire troppo poco (insonnia), dormire troppo (ipersonnia), dormire nei momenti sbagliati (disturbo del ritmo circadiano del sonno) o manifestare comportamenti strani durante il sonno ( come per esempio sonnambulismo). La classificazione di questi disturbi si basa anche sulla possibilità di trovare una causa precisa, come per esempio l'abuso di sostanze, l'utilizzo di farmaci per altre malattie concomitanti, un disturbo psichiatrico sottostante o la discordanza tra ritmi interni ed esigenze esterne. Quando non ci sono cause specifiche si parla di insonnia primaria, ipersonnia primaria o parasonia (disturbo da incubi, disturbo da terrore nel sonno, disturbo da sonnambulismo).

Somatizzazione.

E' il corpo che fa portavoce delle nostre ansie, delle nostre delusioni, dei nostri problemi, della nostra incapacità di adattarci in modo adeguato all'ambiente. Questi sintomi-messaggio esprimono senza dubbio qualcosa che va aldilà del loro significato clinico: racchiudono spesso un'urgente richiesta di aiuto, un disagio psicologico, una condizione di ansia o di disadattamento, una depressione mascherata. Il paziente infatti nega perchè non consapevole della propria condizione di disagio di sentirsi depresso o ansioso e non presenta sintomi affettivi; presenta, invece, uno o più sintomi somatici come stanchezza, malessere generale, mal di testa, disturbi gastrointestinali, disturbi dell'alimentazione o del flusso mestruale, precordialgie o altri sintomi. Per tali motivi si parla di somatizzazione dell'esperienza depressiva e ansiosa, un fenomeno oggi sempre più diffuso  e che richiede una particolare attenzione, in quanto una corretta diagnosi consente un adeguato approccio terapeutico. Le somatizzazioni di comune riscontro sono: stanchezza eccessiva e immotivata;s ensazione di sbandamento, pseudovertigini; mal di tasta; Palpitazioni, dolori al cuore o al torace; formicolii agli arti; disfunzioni sessuali; disturbi allo stomaco (gonfiore, bruciore, pesantezza) ; digestione lunga, dispepsia; nodo alla gola, bocca secca, eccessiva sudorazione.

Depressione. 

Una sintomatologia che interessa aspetti fisici, psichici e comportamentali, sentirsi in colpa, rimurginare sul passato e sentirsi puniti per aver commesso degli errori, credere di essere una delusione e di non meritare più la fiducia degli altri; sensazione di fallimento, insoddisfazione, tendenza ad autosvalutarsi, irritabilità e aggressività verso se stessi, indecisione e ritiro sociale; depressione del tono dell'umore, sentimenti  di tristezza, di incapacità a svolgere qualsiasi compimento e di inutilità con perdita di speranza rispetto al futuro; il pensiero sembra fermarsi  al presente, vissuto con angoscia e sofferenza perchè la vita appare priva di senso e le giornate tutte uguali. Il passato ritorna con ossessione alla mente e il soggetto pensa di non essere stato capace di realizzare niente di buono e che la sua vita non sia servita a niente; diminuzione dell'interesse verso gli altri e l'ambiente circostante. Non si ha più voglia di fare niente e si preferisce restare a letto ; anche gli avvenimenti positivi e piacevoli non suscitano alcun interesse; insonnia, difficoltà ad addormentarsi, continui risvegli notturni e risveglio mattutino precoce con la penosa sensazione di non volersi alzare perchè l'idea di affrontare un nuovo giorno è motivo di angoscia; presenza di sintomi fisici come palpitazioni, crampi, secchezza della bocca, eccessiva sudorazione, nausea, perdita o eccessivo aumento dell'appetito, digestione lunga, pesantezza agli arti, notevole diminuzione del desiderio sessuale; perdita di energia e facile affaticabilità, mal di schiena, disturbi mestruali, perdita di peso,preoccupazione per la propria salute; difficoltà a concentrarsi, ansia, irrequietezza, tensione, penosa sensazione di non avere la stessa lucidità mentale di un tempo e di avere perso la memoria.    

Cefalea muscolotensiva ed emicrania.

I due tipi di mal di testa più frequenti sono la cefalea dovuta a contrazione muscolare ( cefalea muscolotensiva) e la cefalea vasomotoria ( emicrania) . Questi due tipi di cefalea hanno origine da una diversa causa, in quanto mentre le cefalee muscolotensive sono causate da una prolungata concentrazione dei muscoli facciali, del cuoio cappelluto e del collo, le emicranie, invece, hanno origine da una eccessiva reazione delle arterie craniche e cerebrali. Da un punto di vista strettamente psicologico le cefalee muscolotensive sono proprie di persone che presentano un'ansia cronica, a volte connessa a problemi di aggressività. Alcune situazioni specifiche favoriscono lo scatenamento della crisi e ciò vale per forti tensioni di natura aggressiva: collera repressa. rabbia non espressa, irritazione contenuta. L'emicrania invece colpisce in misura maggiore il sesso femminile e tra i sofferenti di questa patologia si trovano spesso personalità ossessivo-compulsive, perfezioniste, masochiste, che si impongono gravi costrizioni rigide, portate a negare l'esistenza di conflitti cronici, in cattivo rapporto con l'ambiente,con gravi resistenze all'adattamento ai mutamenti, in preda a un sentimento di insicurezza,  e, molte volte alle prese con problemi sessuali. Per quanto riguarda la terapia, recenti studi del settore, indicano il training di rilassamento, a volte anche da solo, cioè senza l'ausilio di altre terapie, molto efficace nel trattamento della cefalea muscolotensiva, proprio in base all'ipotesi per cui, essendo la prolungata contrazione dei muscoli della testa e del collo la principale responsabile della cefalea muscolotensiva, attraverso il rilassamento otterremo la riduzione dell'attività muscolare e quindi una sensibile riduzione del dolore.     

 

 

Terapia Somatopsichica

Permette di controllare Ansia e Stress

 

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Ultimo aggiornamento: 19-03-06 ..  Sito Ufficiale: http://www.infinito.it/utenti/dott.falasca