LA RIBELLIONE DI MONMOUTH (1685)
Guerra della Lega d'Augusta.
Giacomo II Stuard.
Dopo la morte di Carlo II Stuard (6/16 II 1685) gli succede il fratello cattolico
Giacomo II re d’Inghilterra e Irlanda, VIII di Scozia ("Stewart" in inglese, "Stuart"
in francese).
Richard Talbot Buttler conte di Tyrconnell, detto "Lying Dick Talbot" (Bugiardo Riki
Talbot), è nominato vicerè d’Irlanda (II 1685), disarma le truppe di
religione riformata in varie località dell’isola sostituendole con truppe
cattoliche.
The Killing Times.
In Scozia il re rafforza le persecuzioni contro i Covenanter ed il periodo è
chiamato "The Killing Times. L’uccisione più nota è quella di
John Brown, a Priesthill, ad opera di John Graham di Claverhouse, chiamato
"Bloody Graham (1 V 1685).
Si sospetta un’insurrezione del clan Argyle, quindi si allerta la milizia, in
particolare i clan rivali al Campbell, sono compiuti alcuni arresti, alcune navi
sono inviate a pattugliare le coste, alcuni reparti irlandesi sono tenuti pronti
sulle coste dell’Ulster, alle Provincie Unite è chiesto l’arresto di alcuni
fuoriusciti, tra i quali il duca di Argyll (dal 1681).
La Spedizione del Conte di Argyll.
Archibald Campbell conte di Argyll salpa dalle Provincie Unite con 3 navi (2 V), il
figlio Charles, armi e munizioni. La spedizione sosta alle Orkneys (6-9 V) e sbarca
a Campbeltown (20 V), in Scozia.
Argyll raduna a Tarbet 800 uomini e li inquadra in 3 reggimenti, innalza stendardi
con le iscrizioni "Per la Religione Riformata" o "Against Popery Prelacy and
Erastianism (la dottrina di Thiomas Erastus), ma c’è disaccordo tra i
comandanti, che comprendono Patrick Hume (disonesto sovreintentende ai rifornimenti),
l’abile inglese Rumbold, Chochrane ed il maggiore Fullarton.
Argyll e Rumbold restanno nelle Highlands, il capitano Thomas Cochrane con parte delle
truppe invade le Lowlands, sconfigge la milizia ed entra a Greenock, ma poiché
la ribellione non si estende torna dal duca di Argyll sull’isola di Bute.
I ribelli fissano il quartier generale al castello di Elan Ghierig ed avanzano verso
Inverary respingendo le milizie di John Murray marchese di Athol. Rumbold prende il
castello di Ardkinglass.
Frattanto i lealisti radunano 4.000 uomini di Atholl, Lochber e tra il clan MacDonald
di Glencoe, guidati dal marchese di Atholl. Una squadra navale inglese blocca Elan
Ghierig costringendo i ribelli a interrompere l’avanzata e tornare indietro. Argyll
dispone delle sue 3 navi e di una flottiglia di 30 piccole navi e propone di
attaccare la flotta avversaria ma i comandanti rifiutano. La mancanza di provviste
causa la diserzione di centinaia di highlander. I ribelli riprendono la marcia verso
le Lowland. I regi catturano le tre navi dei ribelli ed il castello di Elan Ghierig
con tutte le provviste e le munizioni, abbandonato dall’ufficiale Elphinstone.
Argyll prosegue la marcia verso Glasgow disturbato delle milizie avversarie, passa il
Leven e trova un grosso corpo nemico, tenta di aggirarlo con una marcia notturna ma
finisce in una zona paludosa, le truppe si disperdono ed in gran parte rientrano a
casa. A Kilpatrick si radunano solo 500 ribelli. I capi sciolgono le truppe rimaste e
cercano di mettersi in salvo. Hume torna sul continente, Argyll (19 VI) e Cochrane
sono catturati.
Il conte di Argyll è giustiziato ad Edimburgo (30 VI). L’Argyll è
devastato, molti Campbell sono giustiziati, 300 sono deportati nelle colonie.
Lo Sbarco di James Scott duca di Monmouth.
James Scott duca di Monmouth e di Buccleuch, figlio illeggittimo di Carlo II Stuard,
in esilio nelle Provincie Unite dal 1683, salpa con la "Helderenbergh" (26 cannoni)
ed altre due piccole navi (8 V) e sbarca a Lyme Regis (11 VI), nel Dorset, con 300
uomini (81 in altra fonte) quasi tutti inesperti militarmente, 4 cannoni leggeri
serviti da veterani olandesi, 1.500 moschetti, 1.500 corazze e poco denaro.
Sono presenti gli ufficiali Grey, Fletcher, Ferguson, Wade ed Anthony Buyse (è
stato già al servizio dell’Elettore del Brandeburgo). I ribelli innalzano una
bandiera blu.
Le truppe ribelli iniziano ad aumentare per l’arrivo di numerosi volontari,
principalmente nonconformisti perseguitati delle contee di Dorset e Somerset,
lavoratori ed artigiani, compreso il giovane Daniel Defoe (divenuto poi scrittore
famoso).
La notizia dello sbarco giunge rapidamente a Londra (13 VI). Il parlamento permette
al re di imporre alcune tasse ed arruolare nuove truppe.
Il Combattimento di Bridport (14 VI).
Il reggimento rosso (milizia del Dorset) si raduna a Bridport (13 VI), ed attende
l’arrivo del reggimento giallo (milizia del Devon) di sir William Portman.
Monmouth ordina l’attacco prima del congiungimento delle truppe. Gli ufficiali
Fletchet e Saltoun hanno l’ordine di unirsi alla cavalleria guidata da Grey. Lo
scozzese Fletchet è privo di cavallo, ne prende uno di Dare scatenando una
lite che finisce con l’uccisione del secondo e la fuga del primo (lascia
l’Inghilterra e si reca a combattere i turchi nei Balcani).
Grey e Wade con 500 uomini attaccano Bridport e dopo un iniziale successo sono
respinti. Grey fugge con la cavalleria a Lyme mentre Wade riordina la fanteria e si
ritira in ordine.
L’Incontro di Axminster (15 VI).
Monmouth accoglie altri volontari e procede l’avanzata. Presso Aximinster incontra il
duca di Albermarle, governatore del Devon, in marcia verso Lyme con 4.000 uomini
delle trainbands (15 VI). I ribelli, benché inferiori numericamente,
si schierano dietro alcune siepi e piazzano i loro 4 cannoni.
Il duca di Albermarle, privo d'artiglieria, rifiuta la battaglia ed inizia a
ritirarsi, ma i suoi uomini vanno in rotta abbandonando le armi. Monmouth non
insegue i fuggitivi verso Exeter ed entra invece a Taunton (18 VI), dove si proclama
re d’Inghilterra (20 VI), con nome "King Monmouth" (piuttosto che Giacomo II) e mette
una taglia sulla testa dello zio.
La Reazione Regia.
I milizie regie si radunano attorno alla zona occupata dai ribelli: ad ovest il duca
di Albermarle raduna un grosso corpo della milizia del Devon; ad est Thomas Herbert
conte di Pembroke ottiene il comando delle trainbands di Wiltshire, a nord-est
il potente Henry Somerset duca di Beaufort (governatore del Galles e di 4 contee
inglesi) raduna altre truppe, occupa Bristol con le trainbands della contea
di Gloucester (la più disciplinata tra questo tipo di truppe) e richiama la
milizia del Sussex, guidata da lord Richard Lumley. James Bertie conte di Abingdon
raduna le leve della contea di Oxford. John Fell vescovo di Oxfort esorta gli
studenti universitati a prendere le armi per il re radunando un centinaio di
picchieri e moschettieri.
Più importante è la mobilitazione delle truppe regolari. John Churchill
(futuro duca di Marlborough), è inviato contro i rebelli con 6-8 squadroni di
cavalleria (compresa la guardia "The Blues") e 5 compagnie di fanteria, seguito da
Louis Duras lord di Feversham e dalla guarnigione di Tangeri, rientrata di recente in
Inghilterra. Alle Provincie Unite sono chiesti i 3 reggimenti inglesi al loro
servizio, che giungono pochi giorni dopo e restano a presidiare Londra. I 3
reggimenti scozzesi sono già in Inghilterra.
Le persone sospette sono arrestate: 200 a Londra, molte nella contea di Northampton,
altre nello Cheshire, nel Shropshire e ad Oxford.
L’Avanzata di Monmouth su Bristol.
Monmouth lascia Taunton (21 VI) procede per Bridgewater (22 VI) ed avanza verso
Bristol. La città è presidiata dallle trainbands del Gloucester,
guidata da Henry Somerset duca di Beaufort, ma la maggioranza della popolazione
è favorevole a Monmouth.
Le truppe ribelli salgono a 5-6-7-8-9.000 uomini, con un migliaio di pessime
cavalcature: sono inquadrati in 6 reggimenti, ma in gran parte sono male armati ed
indisciplinati, per cui la ribellione è chiamata anche "Pitchfork
Rebellion". Il nucleo è costituito da 40 cavalieri bene armati che
formano la guardia. Gli uomini della milizia tengono le proprie uniformi rosse e
gialle. Si conta anche su una ribellione del Cheshire, che tuttavia non avviene.
La flotta inglese cattura le navi di Monmouth, precludendogli la fuga, ed impedisce
l’arrivo via mare di rinforzi e materiali. Lord Feversham con la guardia a cavallo
rafforza la guarnigione di Bristol (23 VI) ed attende John Churchill.
L’Affare del Ponte di Keynsham (24 VI 1685).
Monmouth con il grosso delle truppe ribelli arriva al villaggio di Pensford (24 VI),
mentre un contingente è inviato a riparare il ponte di Keynsham, per
inverstire Bristol da nord, dove le fortificazioni sono più deboli.
Presso Keynsham giungono da sud da 100 cavalieri della Life Guards guidati dal
colonnello Oglethorpe che mettono in fuga i 2 squadroni avversari usciti ad
affrontarli. Da Bristol giungono altri 250 cavalieri guidati dal capitano Peker.
L’attacco delle due colonne è una pura coincidenza ma i ribelli temono un
assalto in massa e si ritirano, aprofittando del cattivo tempo. I regi sono respinti
ma il morale dei ribelli rimane basso.
Monmouth passa l’Avon con il grosso e si schiera a Sydenham Mead (25 VI), ma la
pioggia intensa blocca le operazioni e lo costringe a ritirarsi a Keynsham.
Il Combattimento di Norton St. Philip (27 VI 1685).
Manmouth decide di rinunciare all’attacco a Bristol, la notte lascia Keynsham e
raggiunge Bath, ma la guarnigione rifiuta di arrendersi, quindi procede verso Londra
e si accampa a Norton St. Philip con 5.000 uomini (26 VI).
I regi promettono un’amnistia a chi lascia le armi, mobilitano le milizie del Dorset,
bloccando le comunicazioni tra i ribelli e la Manica, e radunano le loro forze, che
comprendono truppe veterane e milizia. Churchill e Feversham si uniscono Bath.
Il duca di Grafton (fratellasto di Manmouth) con 500 regi attacca Norton St. Philip
(27 VI) ma si trova sotto il fuoco incrociato dei ribelli. I regi lasciano un
centinaio di caduti, vanno in rotta, inseguiti da alcuni cavalieri ribelli, ma
riescono a raggiungere Feversham, che dispone di 2.000 uomini ma è privo
d’artiglieria. Tra i due eserciti avvengono alcune scaramucce. Il duca di Monmouth
sfugge ai dragoni regi, che lo scambiano per suo fratellastro. Dopo 6 ore di
combattimenti i regi ripiegano nella cittadina di Bradford, lasciando 80 tra caduti
e feriti (ne dichiarano 28). I ribelli hanno 18 tra caduti e feriti, compresi alcuni
ufficiali.
Monmouth ripiega a Frome, dove riceve la notizia della sconfitta del duca di Argyll
(28 VI).
La Ritirata di Monmouth.
Il morale dei ribelli precipita. Monmouth inizia a ritirarsi verso sud-ovest verso il
porto di Bridgewater, per la falsa notizia della presenza di un migliaio di insorti,
ed è invece abbandonato da numerosi disertori.
I ribelli arrivano a Bridgewater (3 VII) seguti dai regi, che si accampano nella
piana di Sedgemoor (5 VII).
Monmouth con una marcia notturna spera di sorprendere gli avversari ma è
gravemente sconfitto a Sedgemoor (6 VII 1685).
Monmouth fugge a Pendon Hill e tenta di raggiungere la costa per lasciare
l’Inghilterra, con lord Grey e Buyse, ma è catturato (9 VII). Lord Grey
è liberato dietro riscatto, Monmouth è giustiziato a Londra (15
VII).
Gran parte dei capi riesce a fuggire.
Le "Bloody Assizes".
Giacomo II affida al giudice Jeffreys la punizione dei sospetti, 300 dei quali sono
giustiziati, 814 sono deportati alle Barbados, alcune centinaia sono fustigati o
imprigionati. L’evento è chiamato "Bloody Assizes".
Le truppe regie restano acquartierate presso Londra, l’esercito è aumentato da
9.000 a 20.000 uomini, con la nomina di molti ufficiali cattolici (contravvenendo al
Test Act del 1673). La flotta è aumentata a 37 vascelli di linea.
Guglielmo d’Orange e Giacomo II rinnovano i trattati anglo-olandesi (VIII 1685).
Il parlamento inglese chiede l’espulsione dei cattolici dall’esercito (19 IX) e
rifiuta la formazione di un esercito stanziale, è quindi aggiornato da
Giacomo II.