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I Giacobiti.
Lo spodestato Giacomo II Stuard re d’Inghilterra schiera le sue truppe a sud di
un’ansa del fiume Boyne, su un terreno leggermente soprelevato.
All'ala destra (4-5 Km a valle) si trova il ponte di Oldbridge, presso Drogheda, ed
un altro ponte è a Slane (9-10 Km a monte), mentre attorno all’ansa ci sono
molti guadi: uno a Rossnaree, alcuni attorno Oldbridge ed uno a Donore (utilizzabile
solo con la bassa marea).
Il fianco sinistro è protetto dalle paludi di Rosnaree. Su ques'ala è
schierato il grosso delle truppe, per garantirsi un’eventuale ritirata. Il campo
principale ed il quartier generale sono a Ramullin, sul colle che domina
Oldbridge.
Il contingente francese ammonta a 6-7000 uomini dei reggimenti
Fimmarcon, Zurlauben, Merode, Lamarche, Courtasier e Forest, guidati dal conte di
Lauzan e dal marchese di Lery, con 12 cannoni.
La fanteria irlandese ammonta a 45 reggimenti, quelli meglio
armati risultano la Guardia, quello del Grand Priore e quello di Antrim. Gli altri
reggimenti (due terzi dell’esercito) sono composti da reclute irlandesi inserperte e
malearmate, con picche, mezzepicche, falci, spade e moschetti antiquati privi di
baionetta.
La cavalleria irlandese, resta di riserva presso Donore agli
ordini di Dominic Sheldon. Ammonta a due squadroni della Guardia, guidati dal
diciannovenne James FitzJames duca di Berwick (figlio di Giacomo II), 8 reggimenti
di cavalleria e 7 reggimenti di dragoni. È in gran parte bene armata e
motivata, come i reggimenti di cavalleria di Sarsfield, Tyrconnell, Galmoy Parker e
quello dragoni di Maxwell, mentre quello di dragoni di Cleve è composto da
reclute.
Sono presenti anche alcuni inglesi, olandesi e tedeschi. In tutto 23-25-26-30.000
uomini e 18 piccoli cannoni. Gli uomini si distinguono per la coccarda bianca (in
onore degli alleati francesi).
Giacomo II osserva la battaglia dal distante colle di Donore lasciando la direzione
della battaglia a Sarsfield.
Gli Orangisti.
L’esercito orangista è guidato da Friedrich Herman duca di Schomberg. La
fanteria è guidata dal conte di Solms-Braunfels e la cavalleria da Meinhard conte di
Schomberg. L’avanguadia è guidata dal generale James Douglas. L’ala destra
dal generale Percy Kirk. L’ala sinistra dall’olandese conte di Solms-Braunfels e da
lord Oxford. Il corpo centrale da Guglielmo III, dal duca di Schomberg e dal signore
di Gravemoor.
Il contingente inglese ammonta a circa un terzo dell’esercito
(13.315 uomini): 2 unità di Horse Guards (140 cavalieri ognuna), 8
reggimenti di cavalleria, compreso il reggimento Enniskillen del colonnello
Wolseley; 4 reggimenti di dragoni: Royal, guidato dal colonnello Matthews, Levinson,
Gwynn, sir Albert Cunningham (ciascuno 260 uomini in media). Sono presenti anche i
dragoni dell’Ulster di James Wynne di Lurganboy.
La fanteria ammonta a 23 reggimenti, in parte armati di picche e moschetti senza
baionetta, altri di moschetti più moderni con baionetta e velocità di
ricarica dimezzata. Sono compresi gli Enniskilleners di Gustavus Hamilton e
contingenti irlandesi da Derry, Newtown Butler e Belfast guidati dai signori di
Meath, Lisburn e Drogheda.
Il contingente olandese comprende 9 reggimenti di cavalleria: la Guardia (150 cavalieri), i reggimenti Bentinck (352 cavalieri), Ginkel, Monopvillan, Scholk, Van Oyen, Reidessels, Bancour e Nyenbuys (in media 175 cavalieri ognuno), un corpo di 611 dragoni guidato dal colonnello Eppinger, la brigata guardie blue (tre battaglioni e due compagnie di cadetti, 1.900-2.000 uomini, cattolici, guidati da Solms-Braunfels), altri 5 reggimenti di fanteria (490-650 uomini ognuno) ed il reggimento del Brandeburgo. Gli olandesi possiedono i moschetti più moderni e sono tutti dotati di baionetta.
Il contingente danese inviato da Cristiano V comprende un reggimento di cavalleria e 8 reggimenti di fanteria, bene armati ed addestrati, guidati dal duca di Wurtemberg-Neustadt.
Il contingente francese comprende 2 reggimenti di cavalleria (agli ordini diretti del duca di Schomberg e suo figlio Meinhard) e 3 reggimenti di fanteria, in gran parte composti da ugonotti armati con moschetti antiquati e picche, guidati dai colonnelli Cambron, Caillimote e La Melloniere.
L’artiglieria ammonta a 36 pezzi da campo tra mezze-colubrine, 6 pezzi da 12 libbre, numerosi pezzi da 24 libbre, alcuni da 19 libbre, mezzi-cannoni, obici e mortai, drakes da 3 libbre.
Sono presenti anche scozzesi, svizzeri, italiani, polacchi, finlandesi e
norvegesi.
In tutto 46 reggimenti di fanteria (34.560 fanti, con pochi picchieri), 23 reggimenti
di cavalleria e 5 di dragoni (9.300 uomini). Gli orangisti hanno un ramo verde sul
cappello per distinguersi.
Gli eserciti iniziano uno scambio di colpi d’artiglieria (30 VI). Guglielmo III, sul
cavallo preferito Sorrel, è ferito mentre ispeziona le linee avversarie.
Durante la notte numerosi squadroni di cavalleria orangista localizzano i luoghi
migliori per passare il fiume Boyne.
L’Attacco al Guado di Rosnaree.
Gli orangisti si schierano per l’attacco (ore 4:00).
Meinhard conte di Schomberg (figlio di Schomberg) con 3.000 uomini risale il Boyne
verso Slane (ore 4:00) e passa il fiume Boyne presso il guado di Rosnaree, difeso
dal reggimento di dragoni di Neill O’Neill, nipote di Tyrconnell. I dragoni smontati
aprono il fuoco sui granatieri orangisti.
Meinhard invia 100 granatieri a liberare il guado oltre al quale lancia all’attacco i
dragoni di Eppinger ed un reggimento di cavalieri ugonotti. I dragoni giacobiti
rimontano a cavallo e controcatico ma sono respinti dai più numerosi
orangisti. Cadono Neill O’Neill ed altri 50 giacobiti, dopo un’ora di combattimenti
Meinhard riprende l’avanzata.
Giacomo II invia verso Rosnaree Patrick Sarsfield con la brigata francese di Luazan e
12 cannoni.
Gugliemo III invia in rinforzo a Meinhard Schomberg 5-7.000 uomini guidati dal
generale Douglas, con il conte di Portland e l’olandese Overkirk.
L’Attacco ad Oldbridge.
Al centro, presso il villaggio di Oldbridge, Tyconnell e Richard Hamilton restano con
7.500 giacobiti e 6 cannoni.
Quattro reggimenti di fanteria orangista (Guardie Blu olandesi, Brandeburgo, Ugonotti
ed Enniskilleners) guadano il fiume presso l’isola Yellow (ore 10:00) cantando la
canzone anti-papista "Lilliburlero", ed avanzano contro il piccolo villaggio di
Oldbridge, presidiato da 2 reggimenti di fanteria (quello di Antrim e quello del
conte di Clanricarde), che aprono un fuoco intenso ma poco efficace.
Tyconnell rinforza il villaggio con i reggimenti Royal e della Guardia, portando i
difensori a 2.000.
Le Guardie Blu olandesi eseguono una potente scarica ravvicinata ed attaccano alla
baionetta. Il maggiore Thomas Arthur, comandante della guardia giacobita, uccide un
ufficiale olandese con una picca è ucciso da un colpo a bruciapelo di un
granatiere.
Il Contrattacco della Cavalleria Irlandese.
Sono lanciati al contrattacco tre reggimenti di cavalleria giacobiti: il Royal Horse,
quello di Hugh Sutherland e quello di John Parker, guidati da Dominic Sheldon e dal
duca di Berwick.
La Guardia Olandese serra le linee ed apre il fuoco per plotone, poi forma una serie
di quadrati. Secondo alcune fonti gli olandesi utilizzano anche alcuni cavalli di
frisia chiamati "Swedish Feathers" (Piume Svedesi). Guglielmo III osserva da
oltre il fiume ed esclama "Oh! Le mie povere Guardie!".
In appoggio alla Guardia Olandese intervengono altri reggimenti di fanteria, tra i
quali il reggimento Enniskilleners, i reggimenti Ugonotti Callemotte e Cambron, il
reggimento inglese Herbert.
Il duca di Berwick riordina la cavalleria irlandese e prosegue le cariche.
L’Intervento delle Leve Irlandesi.
Altri reparti orangisti passano la Boyne e per fronteggiarli Richard Hamilton fa
intervenire i 5 reggimenti di leve irlandesi rimasti, armati di picche e pochi
moschetti antiquati. I reparti inglesi ed ugonotti, ultimato il guado si riordinano,
aprono il fuoco di moschetteria e respingono in disordine le leve irlandesi, che
disordiano anche il reggimento Antrim. Un colpo di cannone uccide lord Dungan, che
guida un reggimento di dragoni.
Richard Hamiliton prende il comando di uno squadrone di 60 cavalieri giacobiti ed
interviene in aiuto delle leve irlandesi, disordina due reggimenti olandesi ma
i suoi uomini sono decimati dal fuoco sul fianco della Guardia Olandese presso
Oldbridge.
Hamiliton ritorna con 12 cavalieri superstiti, prende il comando di un altro
squadrone, carica nuovamente e respinge la brigata danese ed alcuni reparti
ugonotti verso la Boyne. Hamiliton affronta personalmente Solmes Blues nel letto
della Boyne (per le sue cariche di cavalleria è paragonato al maresciallo
Ney). Le perdite maggiori le hanno gli ugonotti, armati di poche picche e di
moschetti con baionetta a tappo.
L’Impiego dell’Ultima Riserva Giacobita.
Tyconnell ordina ai 1.500 cavalieri scelti rimasti di riserva di unirsi alla
cavalleria di Sheldon e Berwick nell’attacco presso Oldbridge.
La Guardia Olandese prosegue le sue micidiali scariche. John Parker perde tre quarti
dei suoi uomini. La guardia a cavallo giacobita ne perde un terzo.
Da parte orangista i reparti più: provati sono gli Inniskilleners e gli
ugonotti. Cade il comandante del reggimento Cambron; le sue ultime parole sono "Per
la Gloria mes Enfants!, per la Gloria". Cade anche il reverendo George
Walker, eroe della difesa di Londonderry. Il duca di Schomberg, a piedi per aver
perduto il cavallo, grida "Avanti, monsieur, questi sono i nostri persegutori!", ma
è ucciso da un colpo di pistola alle spalle; o per sbaglio dai suoi uomini,
oppure da un giovane ufficiale giacobita della Guardia.
L’Intervento di Guglielmo III.
Guglielmo III, venuto a conoscenza della morte di Schomberg, prende il comando dei 9
reggimenti danesi, passa la Boyne presso l’isola Yellow ed ordina ai 7 reggimenti di
cavalleria guidati dal barone Ginkel di avvolgere la destra dei giacobiti, oramai
privi di riserve.
Il reggimento giacobita di lord Walter Duncan affronta gli olandesi ma è
respinto dalle precise scariche di moschetteria.
Gugliemo III carica con la cavalleria olandese e gli Inniskillener, al grido "Non
Conoscete i Nostri Amici". I dragoni di O’Gara affrontano la cavalleria orangista ma
sono respinti. Il dragone diciassettene William Molloy è catturato
(sarà perdonato perché il padre è capitano in un reggimento di
dragoni orangista).
La cavalleria giacobita carica i reggimenti di dragoni orangisti e li respinge. Anche
gli Inniskilliner sono respinti, presso la collina di Donore. Il duca di Berwick ha
il cavallo ucciso sotto di sé ed è portato in salvo.
La Ritirata dei Giacobiti.
I giacobiti iniziano a ripiegare in disordine su tutta la linea verso Dullek. I
reggimenti di cavalleria di Sheldon e di Berwick coprono la ritirata. Richard
Hamiliton ed i suoi dragoni smontano da cavallo ed occupano le rovine della chiesa
di Dunore.
Le Guardie Blue Olandesi e gli Inniskilliner attaccano da due direzioni la chiesa di
Dunore. Il reggimento olandese Montz von Dunop è respinto in disordine e
Guglielmo III è ferito per errore dai suoi, ma in breve le rovine sono
comquistate. Richard Hamiliton è catturato.
All’ala sinistra, Giacomo II è informato della ritirata dei suoi e decide di
attaccare Meinhard Schomberg, che è rimasto fermo per tutta la battaglia.
Lauzan ed altri ufficiali francesi appoggiano l’idea mentre Patrick Sarsfeld
sconsiglia l’attacco. Anche quest’ala si ririra verso Dullek (ore 17:00).
L’unico ponte presso Dullek è intasato dai fuggitivi. Il reggimento francese
Zurlauben apre il fuoco per aprirsi il passaggio; è la prima scarica dei
francesi.
La stanchezza impedisce agli orangisti di inseguire a fondo gli sconfitti.
Il giorno seguente Giacomo II raggiunge Dublino con 200 uomini (ore 10:00) e dice a
lady Tyrconnel: "Madame, i vostri connazionali sono fuggiti!", ottenendo come
risposta "Se è così, sire, vostra Maestà ha vinto la corsa".
Bilancio della Battaglia.
Da entrambe le parti le perdite sono concentrate in poche unità, la maggior
parte dei reparti ha subito perdite molto lievi.
I giacobiti lasciano 500 caduti, 1.000 feriti e 2.000 prigionieri (tra i quali
il capitano inglese James Gibbons). Tra gli ufficiali cadono gli irlandesi conte di
Carlingford, lord Walter Dungan, sir Neil O’Nneil, il colonnello James Dempsey, i
maggiori Frank Meara e Thomas Arthur, il capitano Richard Plunkett, e gli inglesi
colonnello Kirk, capitano Chaplain. Il generale Richard Hamiliton è inviato
alla Torre di Londra (passa poi con Guglielmo III e combatte a Steenkirk).
Gli orangisti hanno 500-1.000 caduti e 1.500 feriti. Cadono il maresciallo
Schomberg, il colonnello Caillemotte ed il reverendo George Walker. Sono catturate
numerose tende dei giacobiti.
Papa Innocenzo XI celebra la vittoria con un "Te Deum" nella basilica di San
Pietro. La battaglia è commemorata da numerose canzoni, come "The Green
Grassy Slopes", "The Boyne Water" (scritta da uno degli Enniskelleners),
"July the First".
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