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I Giacobiti.
Il generale francese Charles Chalmont marchese di Saint Ruth schiera
16-20-22.500-25.000 giacobiti, con 10 cannoni:
L’ala destra (a sud), guidata dal generale Tessè,
presidia le colline presso il piccolo guado di Urrachree: è presente la
fanteria migliore, gran parte della cavalleria guidata e 5 cannoni. Ci sono i
reggimenti del duca di Tyrconnell, del conte di Abercorn, del colonnello Edmund
Prendergast, fiancheggiati dai dragoni.
Patrick Sarsfield conte di Lucan con il proprio reggimento forma la riserva.
Al centro è schierato il grosso della fanteria, guidata
dai generali Dorrington e John Hamilton, in due linee dietro un lungo muretto
sull’altura di Kicommadan (lunga 2 miglia da nord a sud, un quarto di miglia da est
a ovest, alta 400 passi), dietro ad una palude intransitabile alla cavalleria.
Sono presenti il reggimento Guardie, la brigata Reale, il reggimento di fanteria del
Fermanagh guidato dal colonnello Cúchonnacht "Mór" Maguire
(Costantino "Il Grande"), quello del colonnello Gordon O’Neill, e tre cannoni.
La riserva è formata da lord Galmoy con il proprio reggimento di
cavalleria.
L’ala sinistra (a nord), guidata dal generale Sheldon, è
appoggiato alle rovine del castello di Aughrim (chiamato anche Aghrim), che copre
uno stretto passaggio attraverso la palude, presso il quale sono schierati due
reggimenti di fanteria. Le rovine sono presidiate da 200 uomini e 2 cannoni guidati
dal colonnello Walter Bourk.
Su quest’ala sono schierati, i reggimenti di cavalleria dei colonnelli Henry
Luttrell, John Parker, Nicholas Purcell ed alcuni dragoni. La prima linea è
guidata dal brigadiere Henry Luttrell, la riserva da John Parker.
Gli Orange.
Gli orangisti sono guidati dal generale olandese Godard barone di Reecle-Ginkel, con
il duca di Wurtemberg-Neustadt come secondo.
Sono presenti reggimenti inglesi, scozzesi, irlandesi, danesi, olandesi, ugonotti e
brandeburghesi per un totale di 18-20-23.000 uomini con 24 cannoni,
superiori numericamente agli avversari come cavalleria ed inferiori per
fanteria.
La cavalleria ammonta a 14 squadroni (1.000 uomini), compresi i reggimento inglesi
Laniers (dragoni), Peterborough (cavalleria) e Wolseley (cavalleria), ed il
reggimento dragoni dell'Ulster di James Wynne di Lurganboy (muore in Fiandra nel
giugno 1694).
È presente il reggimento di fanteria di Enniskillen di Gustavus Hamilton.
L’avanguardia è formata dei reggimenti di Enniskillen dei
colonnelli Lloyd, Wyn (dragoni), Cunningham Cunyngham (dragoni) e Tiffin
(fanteria).
Il centro comprende la fanteria inglese e scozzese, guidata dai
generali Hugh Mackay e Talmasc, e la cavalleria guidata da Scavemore ed Henry de
Ruvigny.
Due batterie sono presso la palule, altre due in posizione avanzata contro
Aughrim.
L’ala sinistra, guidata da La Melloniere, Terrau, Nassau e dal
principe d’Assia, comprende i danesi, gli olandesi e gli ugonotti francesi.
La Forest, Eppinger e Portland guidano la cavalleria all’estrema sinistra.
L’Attacco Orangista.
Le batterie d'artiglieria di entrambi gli schieramenti danno inizio alla battaglia
(sabato, ore 11:00), seguite da alcune schermaglie all’imboccatura del passaggio
attraverso la palude, all’ala sinistra dei giacobiti.
Al levarsi della nebbia gli orangisti attaccano (ore 12:00): contro l’ala sinistra
sono inviati reparti di fanteria e cavalleria; Hugh Mackay attacca al centro
l’altura di Kicommadan; gli ugonotti attaccano l’ala destra. Le due ali di
cavalleria giungono al combattimento prima della fanteria al centro, ma sono
respinte. Gli ugonotti nella palude subiscono gravi perdite.
Contro l’ala sinistra giacobita interviene anche il reggimento di cavalleria del
conte di Portland (ore 15:00) ma gli attaccanti non riescono a superare la
strettoia.
Al centro 3.000 inglesi e scozzesi conquistano il muretto (ore 18:00), ma scoprono
che gli avversari hanno ripiegato su una posizione più arretrata e subiscono
il fuoco di moschetteria.
Il Contrattacco Giacobita.
Gli orangisti ripiegano in disordine. I giacobiti contrattaccano e respingono gli
avversari.
Il generale Dorrington invia in aiuto 2 reggimenti di fanti di guardia al passaggio a
sinistra; Reecle-Ginkel invia altri 4 reggimenti di fanti freschi, ma i giacobiti
proseguono la loro avanzata. Il colonnello Charles Herbert, che guida il reggimento
del cugino lord Herbert (al battesimo di fuoco), è catturato e ucciso.
Da parte giacobita si distinguono il reggimento Guardie e la Brigata Reale. Il
colonnello Gordon O’Neill ed il colonnello Cúchonnacht "Mór"
Maguire, alla testa dei propri reggimenti, catturano una batteria orangista.
O’Neill la inchioda, ma entrambi sono uccisi.
Saint Ruth esclama "Le jour est à nous, mes enfants" ("Il Giorno
è nostro, ragazzi miei!").
La Morte di Saint Ruth.
Reecle-Ginkel lancia un nuovo attacco contro l’ala destra giacobita, guidato dal
reggimento ugonotto di cavalleria di Henry de Ruvigny.
Saint Ruth ordina a 400 cavalieri dell’ala sinistra di spostarsi sulla destra per
parare la minaccia ed avanza con la propria guardia (Blue Garde), per
incitare la propria fanteria, ma dopo aver gridato "Fuggono, Inseguiamoli fino alle
porte di Dublino", è ucciso da un colpo di cannone. La guardia lascia il
campo di battaglia.
La Rotta Giacobita.
All’ala destra i difensori giacobiti, a corto di munizioni, scoprono che le riserve,
di provenienza inglese, non sono adatte ai moschetti francesi in loro dotazione. La
cavalleria ugonotta carica e conquista la posizione.
La cavalleria giacobita all’ala sinistra, guidata dal generale Sheldon, abbandona la
battaglia verso Loughreagh, lasciando sul campo l’avanguardia guidata dal brigadiere
Henry Luttrell.
Gli orangisti conquistano le fortificazioni e avvolgono il fianco destro della
fanteria avversaria. La fanteria giacobita ripiega. Sarsfield ed il lord di Galmoy
coprono la ritirata.
I giacobiti vanno in rotta, parte verso Galway e parte per Loughreagh verso Limerick,
e subiscono una strage. Archibald Gillaspic lord di Murlogh (altro 7 piedi e 2
pollici), capitano del reggimento del conte di Antrim, è ferito ma protegge
la ritirata dei suoi uomini. Sulla collina di Kicommadan 2.000 irlandesi sono
accerchiati e massacrati; il luogo è soprannomimano "Bloody Hollow"
(Cavità Insanguinata). Pochi sono presi prigionieri. La pioggia e
l’oscurità pongono fine all’inseguimento.
A sera è preso il castello di Aughrim catturando il colonnello Bourk, il
maggiore, 11 ufficiali e 40 soldati.
Bilancio della Battaglia.
È la più sanguinosa battaglia tra orangisti e giacobiti. Per gli
irlandesi è "Eachroim an air" (Aughrim del Massacro), ed è
detta anche "Gettysburg Irlandese".
I giacobiti lasciano 2-4.000 caduti (compresi un generale, 3 maggiori, 7
brigatieri, 22 colonnelli e 17 luogotenenti.) e 2.500-3.500-4.000 tra disertori e
prigionieri. A Limerick giungono 600 feriti.
Tra gli ufficiali caduti ci sono il generale francese Charles Chalmont marchese di
Saint Ruth, lord Bourk visconte di Galway (figlio del conte di Clanrickard), il
brigadiere Henry Mac John O’Neill, i colonnelli Charles Moor di Kildare, David
Bourk, Ulick Bourk, Constantine MacGuire, James Talbot, Arthur, Mahony, Felix Oneil,
l’inglese Morgan, il maggiore Purcel, sir John Everard, Alexius Stafford ed
reverendo Wexford. Il conte di Abercorn, sopravissuto alla battaglia, muore poco
dopo in un combattimento contro un vascello olandese al largo di Brest.
Sono catturati i lords di Duleek, di Slane, di Kenmare, di Boffin (figlio del conte
di Clanrickard), i generali Dorrington, John Hamilton (muore a Dublino per le ferite
riportate), il brigadiere Tuite, i colonnelli Walter Bourk, Gordon Oneil, Thomas
Butler, O’Connel, Edmund Madden e numerosi altri ufficiali.
Gli orangisti hanno 700 caduti, 2.000-2.500 feriti (5.000 caduti e feriti
secondo i giacobiti), catturano gran parte dell’equipaggiamento e dei rifornimenti.
Tra i caduti ci sono il generale Holstaple, i colonnelli Herbert e Mongats, i
maggiori Devenish, Cornwall, Fox e Colt.
In premio Ginckel è nominato conte di Athlone ed Henry de Ruvigny è
nominato conte di Galway.
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