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STORIA e WARGAME

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La Battaglia di AUGHRIM (12 VII 1691).

Guerra della Lega d'Augusta - Guerra dei Re (1691).

I Giacobiti.
Il generale francese Charles Chalmont marchese di Saint Ruth schiera 16-20-22.500-25.000 giacobiti, con 10 cannoni:


Gli Orange.
Gli orangisti sono guidati dal generale olandese Godard barone di Reecle-Ginkel, con il duca di Wurtemberg-Neustadt come secondo.
Sono presenti reggimenti inglesi, scozzesi, irlandesi, danesi, olandesi, ugonotti e brandeburghesi per un totale di 18-20-23.000 uomini con 24 cannoni, superiori numericamente agli avversari come cavalleria ed inferiori per fanteria.
La cavalleria ammonta a 14 squadroni (1.000 uomini), compresi i reggimento inglesi Laniers (dragoni), Peterborough (cavalleria) e Wolseley (cavalleria), ed il reggimento dragoni dell'Ulster di James Wynne di Lurganboy (muore in Fiandra nel giugno 1694).
È presente il reggimento di fanteria di Enniskillen di Gustavus Hamilton.


La Battaglia.

L’Attacco Orangista.
Le batterie d'artiglieria di entrambi gli schieramenti danno inizio alla battaglia (sabato, ore 11:00), seguite da alcune schermaglie all’imboccatura del passaggio attraverso la palude, all’ala sinistra dei giacobiti.
Al levarsi della nebbia gli orangisti attaccano (ore 12:00): contro l’ala sinistra sono inviati reparti di fanteria e cavalleria; Hugh Mackay attacca al centro l’altura di Kicommadan; gli ugonotti attaccano l’ala destra. Le due ali di cavalleria giungono al combattimento prima della fanteria al centro, ma sono respinte. Gli ugonotti nella palude subiscono gravi perdite.
Contro l’ala sinistra giacobita interviene anche il reggimento di cavalleria del conte di Portland (ore 15:00) ma gli attaccanti non riescono a superare la strettoia.
Al centro 3.000 inglesi e scozzesi conquistano il muretto (ore 18:00), ma scoprono che gli avversari hanno ripiegato su una posizione più arretrata e subiscono il fuoco di moschetteria.

Il Contrattacco Giacobita.
Gli orangisti ripiegano in disordine. I giacobiti contrattaccano e respingono gli avversari.
Il generale Dorrington invia in aiuto 2 reggimenti di fanti di guardia al passaggio a sinistra; Reecle-Ginkel invia altri 4 reggimenti di fanti freschi, ma i giacobiti proseguono la loro avanzata. Il colonnello Charles Herbert, che guida il reggimento del cugino lord Herbert (al battesimo di fuoco), è catturato e ucciso.
Da parte giacobita si distinguono il reggimento Guardie e la Brigata Reale. Il colonnello Gordon O’Neill ed il colonnello Cúchonnacht "Mór" Maguire, alla testa dei propri reggimenti, catturano una batteria orangista. O’Neill la inchioda, ma entrambi sono uccisi.
Saint Ruth esclama "Le jour est à nous, mes enfants" ("Il Giorno è nostro, ragazzi miei!").

La Morte di Saint Ruth.
Reecle-Ginkel lancia un nuovo attacco contro l’ala destra giacobita, guidato dal reggimento ugonotto di cavalleria di Henry de Ruvigny.
Saint Ruth ordina a 400 cavalieri dell’ala sinistra di spostarsi sulla destra per parare la minaccia ed avanza con la propria guardia (Blue Garde), per incitare la propria fanteria, ma dopo aver gridato "Fuggono, Inseguiamoli fino alle porte di Dublino", è ucciso da un colpo di cannone. La guardia lascia il campo di battaglia.

La Rotta Giacobita.
All’ala destra i difensori giacobiti, a corto di munizioni, scoprono che le riserve, di provenienza inglese, non sono adatte ai moschetti francesi in loro dotazione. La cavalleria ugonotta carica e conquista la posizione.
La cavalleria giacobita all’ala sinistra, guidata dal generale Sheldon, abbandona la battaglia verso Loughreagh, lasciando sul campo l’avanguardia guidata dal brigadiere Henry Luttrell.
Gli orangisti conquistano le fortificazioni e avvolgono il fianco destro della fanteria avversaria. La fanteria giacobita ripiega. Sarsfield ed il lord di Galmoy coprono la ritirata.
I giacobiti vanno in rotta, parte verso Galway e parte per Loughreagh verso Limerick, e subiscono una strage. Archibald Gillaspic lord di Murlogh (altro 7 piedi e 2 pollici), capitano del reggimento del conte di Antrim, è ferito ma protegge la ritirata dei suoi uomini. Sulla collina di Kicommadan 2.000 irlandesi sono accerchiati e massacrati; il luogo è soprannomimano "Bloody Hollow" (Cavità Insanguinata). Pochi sono presi prigionieri. La pioggia e l’oscurità pongono fine all’inseguimento.
A sera è preso il castello di Aughrim catturando il colonnello Bourk, il maggiore, 11 ufficiali e 40 soldati.

Bilancio della Battaglia.
È la più sanguinosa battaglia tra orangisti e giacobiti. Per gli irlandesi è "Eachroim an air" (Aughrim del Massacro), ed è detta anche "Gettysburg Irlandese".
I giacobiti lasciano 2-4.000 caduti (compresi un generale, 3 maggiori, 7 brigatieri, 22 colonnelli e 17 luogotenenti.) e 2.500-3.500-4.000 tra disertori e prigionieri. A Limerick giungono 600 feriti.
Tra gli ufficiali caduti ci sono il generale francese Charles Chalmont marchese di Saint Ruth, lord Bourk visconte di Galway (figlio del conte di Clanrickard), il brigadiere Henry Mac John O’Neill, i colonnelli Charles Moor di Kildare, David Bourk, Ulick Bourk, Constantine MacGuire, James Talbot, Arthur, Mahony, Felix Oneil, l’inglese Morgan, il maggiore Purcel, sir John Everard, Alexius Stafford ed reverendo Wexford. Il conte di Abercorn, sopravissuto alla battaglia, muore poco dopo in un combattimento contro un vascello olandese al largo di Brest.
Sono catturati i lords di Duleek, di Slane, di Kenmare, di Boffin (figlio del conte di Clanrickard), i generali Dorrington, John Hamilton (muore a Dublino per le ferite riportate), il brigadiere Tuite, i colonnelli Walter Bourk, Gordon Oneil, Thomas Butler, O’Connel, Edmund Madden e numerosi altri ufficiali.
Gli orangisti hanno 700 caduti, 2.000-2.500 feriti (5.000 caduti e feriti secondo i giacobiti), catturano gran parte dell’equipaggiamento e dei rifornimenti. Tra i caduti ci sono il generale Holstaple, i colonnelli Herbert e Mongats, i maggiori Devenish, Cornwall, Fox e Colt.
In premio Ginckel è nominato conte di Athlone ed Henry de Ruvigny è nominato conte di Galway.


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