IL CALIFFO DI BASSORA ATTO II° Canzone di EscherBosch L’uno tiene nelle mani flauti dal suono profondo, lavorati col tornio, e riempie tutta una melodia strappata con le dita, un richiamo minaccioso suscitatore di follia, un’altro fà risonare cimbali cinti di bronzo ...alto si leva il suono della cetra: da qualche luogo segreto mugghiano in risposta terrificanti imitatori dalla voce taurina, e la parvenza sonora di un timpano, come di un tuono sotterraneo, si propaga con oppressione tremenda. ( Eschilo ) Canzone di Angelica Io sono riarso di sete e muoio.-Ma bevi, orsù, dalla fonte sempre corrente, alla destra, dov’è il cipresso. -Chi sei? E donde sei? -Sono figlio di terra e di cielo stellante. Io sono riarso di sete e muoio.-Ma bevi, orsù, dalla fonte sempre corrente, alla destra, dov’è il cipresso. -Chi sei? E donde sei? -Sono figlio di terra e di cielo stellante. Io sono riarso di sete e muoio.-Ma bevi, orsù, dalla fonte sempre corrente, alla destra, dov’è il cipresso. -Chi sei? E donde sei? -Sono figlio di terra e di cielo stellante. Sono riarsa di sete e muoio.-Ma bevi, orsù, dalla fonte sempre corrente, alla destra, dov’è il cipresso. -Chi sei? E donde sei? -Sono figlia di terra e di cielo stellante. Io sono riarso di sete e muoio.-Ma bevi, orsù, dalla fonte sempre corrente, alla destra, dov’è il cipresso. -Chi sei? E donde sei? -Sono figlio di terra e di cielo stellante. Io sono riarso di sete e muoio.-Ma bevi, orsù, dalla fonte sempre corrente, alla destra, dov’è il cipresso. -Chi sei? E donde sei? -Sono figlio di terra e di cielo stellante. ( laminette trovate a Eleuterna ) Canzone di Herbert van Eyck Ben venga maggio e’l gonfalon selvaggio! Ben venga primavera, che vuol l’uom s’innamori e voi, donzelle, a schiera con li vostri amadori, che di rose e di fiori, vi fate belle il maggio, venite alla frescura delli verdi arbuscelli. Ogni bella è sicura fra tanti damigelli, che’ le fiere e gli augelli ardon d’amore il maggio. Chi è giovane e bella deh non sie punto acerba, chè non si rinnovella l’età come fà l’erba; nessuna stia superba all’amadore il maggio ciascuna balli e canti di questa schiera nostra. Ecco che i dolci amanti van per voi, belle, in giostra qual dura a lor si mostra farà sfiorire il maggio. Per prender le donzelle si son gli amanti armati. Arrendetevi, belle, a’ vostri innamorati, rendete e’ cor furati non fate guerra il maggio. Chi l’altrui core invola ad altrui doni el core. Ma chi è quel che vola? E’ l’angiolel d’amore, che viene a fare onore con voi, donzelle, a maggio. Amor ne vien ridendo con rose e gigli in testa, e vien di voi caendo. Fategli, o belle, festa. Qual sarà la più presta a dargli e fior del maggio? Ben venga il peregrino. Amor, che ne comandi? Che al suo amante il crino ogni bella ingrillandi, che li zitelli e’ grandi s’innamoran di maggio. ( A. Ambrogino ) |