Panini per Santiago
I santi
scolpiti hanno molto più influenza nel mondo che i santi vivi.
Lichtenberg
I due pellegrini
arrancano in bicicletta lungo il Camino
de Santiago. Sono stanchi. È la tappa più dura, quella che porta al passo
del Cebreiro, a 1.300 metri di quota.
Non è
lo Stelvio, intendiamoci, però la salita è arcigna e non dà tregua. È maggio, eppure
è quasi buio, anche se il sole non è ancora tramontato. E poi, chi lo vede il
sole? Il cielo è occupato da nuvole di piombo, che lasciano filtrare una
pioggia sottile. Ci pensa il vento dell’oceano a trasformarla in neve, con
andamento orizzontale, maligno, in faccia ai ciclisti.
¾ Guarda lassù. Che cos’è? Riesci a vedere?
¾ Sembra un ciclista. Sì, è un pellegrino. Ma come va
piano! Meno male che fra un chilometro siamo al passo e poi via, all’ostello, a
mangiare, a bere e a riposare un po’. Magari troviamo un gruppo allegro. E
potremo cantare, come l’altra sera.
¾ Altro che cantare! Erano fanatici di canti gregoriani.
Sai che barba. Ma, guarda. Sembra che si sia fermato.
¾ Oh, mio Dio. È caduto. Presto, corri! Cerchiamo di
aiutarlo.
¾ Fai presto a dire corri! Con questa pendenza, con questo
clima…
¾ Ehi, amico, come stai? Possiamo aiutarti?
¾ Grazie, grazie. Adesso sto meglio. Meno male che oramai siamo in cima. Ho
avuto un cedimento, sapete: sono due giorni che non mangio; ho fatto voto di arrivare
a Santiago senza soldi, vivendo di offerte, e non sempre ho fortuna.
¾ Ma adesso ci siamo noi. Guarda, non abbiamo denaro, ma
divideremo con te i nostri panini. Io ne ho 5, il mio socio ne ha solo 3, ma li
metteremo insieme e divideremo tutto in parti uguali.
I tre
si accomodano a un tavolo dell’ostello, mangiano avidamente i panini, bevono
gioiosamente l’acqua del rubinetto e ascoltano i Lieder intonati dai fanatici di turno.
Prima
di andare a dormire, il pellegrino soccorso manifesta la sua identità:
¾ Ricordate la storia di quei tali che avevano ospitato un
angelo senza saperlo? Ebbene, io sono un angelo. Il motivo per cui sono qui,
sul Camino de Santiago fingendomi un ciclista in difficoltà non posso dirvelo:
sono disposizioni imperscrutabili; tuttavia devo ricompensarvi per la vostra
generosità: ecco 8 monete d’oro per voi. Fatene buon uso. Buon viaggio.
Il
mattino successivo, i due pellegrini si rimettono in moto (pardon: in bici).
¾ Come possiamo dividerci queste 8 monete? Io avevo 5
panini e tu 3, pertanto io prendo 5 monete e tu 3. Mi sembra giusto.
¾ Questa non me l’aspettavo da te. È vero che sei un
ragioniere economista d’impresa, ma il ragionamento mi sembra da mezzemaniche.
Siamo amici, abbiamo fatto insieme il bel gesto e abbiamo fatto entrambi un
sacrificio. Mi sembra giusto che dividiamo a metà: 4 e 4.
In quel
momento li raggiunge un uomo alto, con passo solenne. È vestito con un saio e
si appoggia a un lungo bastone con legata in cima una zucca vuota, per l’acqua.
I due lo guardano perplessi.
¾ Ma quello… Vuoi vedere che…
¾ Ma sì. Ormai non mi stupisco più di niente. Ho visto il
suo ritratto mille volte da quando siamo in Spagna. Quello è san Giacomo, in
persona.
¾ Allora possiamo chiedere a lui. Con quella barba bianca,
chissà come è saggio. Lui risolverà la questione per noi, e noi accetteremo la
sua decisione.
Lo fermano e gli sottopongono il problema.
¾ E così, vorreste un giudizio di equità. Ma non esiste una sola giustizia,
dipende dai vostri valori, dai vostri sentimenti.
Converrete con me sul fatto che
non siete venuti fin qui per arricchirvi. Se ancora me ne intendo un po’ di
queste cose, l’angelo vi avrà detto di fare “buon uso” delle monete.
Pertanto, vi suggerirei questa soluzione:
comprate viveri per tutto il resto del viaggio, in abbondanza, perché dovranno
servire a voi e agli altri pellegrini in difficoltà che sicuramente
incontrerete.
Offrite loro del buon formaggio
e vino forte. Non denaro, mi raccomando: sapete come sono i pellegrini, lo
rifiuterebbero. E poi, lasciate una cospicua offerta agli ostelli che vi
ospiteranno: sono gestiti da volontari che meritano tutta la vostra
riconoscenza. E appena arrivati a Santiago, fate un’altra cospicua offerta al
mio santuario, e magari fate dire una messa.
A questo punto vi avanzeranno
senz’altro degli spiccioli. Allora andate a farvi una bella mangiata. Conosco
un posticino sulla strada per Cabo
Fisterra. Se volete, ve lo indico. Fanno certe grigliate miste, certi
peperoni al forno ripieni di frutti di mare, certi polpi alla galiziana,
sapete, quelli al forno col peperoncino. Mmmm… è un peccato di gola solo a
pensarci. Ma voi potete; ve lo siete meritato.
¾ È un bel programma, ma se volessimo altre soluzioni? In
fondo un po’ di denaro ci farebbe comodo.
Il
santo, con santa pazienza, traccia in terra, col bastone, la griglia di un
abaco; estrae da un sacchetto un po’ di quelle conchiglie da cui non si separa
mai, e con queste, sulle righe dell’abaco, incomincia a calcolare.
¾ Vedete: tra tutti e due avevate 8 panini. Li avete divisi in 3, ottenendo
24 terzi di panino, e ognuno ha poi mangiato 8 terzi di panino. L’angelo ha
quindi preso 7 terzi dai 5 panini tuoi e solo 1 terzo dai 3 panini suoi.
Pertanto, se vogliamo essere
fiscali, tu che hai messo 5 panini (= 15/3) prendi 7 monete e lui che ha messo
3 panini (= 9/3) ne prende solo una. Soddisfatti?
Il
santo se ne va. I due pellegrini riflettono su quanto hanno sentito.
È
meglio dividersi le monete 4 e 4, o invece 5 e 3, o magari 7 e 1, oppure farne
“buon uso” e poi mangiare un buon pesce?
Che cosa è giusto?
L’amicizia dura quando ciascuno dei due
amici
pensa di avere una lieve
superiorità sull’altro.
Honoré de
Balzac