pag. 9 Indice U.S.A. |
|
lunedi' 11 agosto |
Sul percorso vi sono solo pochissime zone abitate, che sulle cartine compaiono come cittadine e in realta' sono solo poche case; il selvaggio West qui e' ancora una realta' che si puo' toccare con mano. Verso sera giungiamo al Capitol Reef National Park, un'altra zona di straordinarie formazioni rocciose erose dagli agenti atmosferici. Si dice che per qualche tempo sia stato rifugio del famoso bandito Butch Cassidy, e molte delle formazioni al suo interno si possono gia' vedere dalla strada che attraversa il parco. Giungiamo al visitor centre, ma i campeggi adiacenti sono completi, cosi' decidiamo di proseguire ancora un poco, visto che la nostra infallibile guida segnala ancora due campeggi poco piu' avanti. Il primo infatti e' pressoche' deserto, salvo un megacamper in stile americano, piuttosto diffuso, (le dimensioni sono quelle di un nostro autobus granturismo 58 posti), di un tizio di New York con la moglie, accanto al quale ci sistemiamo. Dopo una lauta cena abbiamo finalmente il tempo per una partita a carte, prima del meritato riposo.
Al mattino troviamo la casetta del gestore del camping circondata da colibri' che svolazzano intorno. Dopo di esserci riforniti di viveri nel micromarket, riprendiamo la strada per la parte orientale dello Utah. Dopo circa un'ora di strada, raggiungiamo la civilta', arrivando alla Interstate 70, su cui procediamo spediti verso est al limite delle 75 miglia orarie (circa 120 km/h). La meta di oggi e' il parco nazionale di Arches. In questa zona semidesertica, si sono conservati piu' di duemila archi di pietra, scolpiti nell'arco di milioni di anni dall'erosione e dal vento, in forme e colori straordinari. La strada panoramica che attraversa il parco porta nei punti piu' interessanti, da cui si puo' proseguire a piedi per brevi passeggiate.
Pranziamo sul camper, e subito dopo ci avviamo su di un sentiero che tocca a diversi archi bellissimi, tra cui il Landscape, con un'ampiezza di quasi 90 metri. La zona e' calda, ma comunque non in modo eccessivo. Verso meta' pomeriggio ci rimettiamo in marcia, e incontriamo, a pochi chilometri dall'uscita del parco, il fiume Colorado.
Con una breve deviazione, ci rechiamo quindi in una zona segnalata per la presenza di orme fossili di dinosauro. Dopo pochi chilometri avvistiamo il luogo, situato su di una piccola scarpata a poche decine di metri dal Colorado. Con una breve e facile arrampicata si raggiungono le rocce cercate, e con sorpresa scopro anche numerosi graffiti indiani. Alcuni altri graffiti li vediamo al ritorno, a lato della strada che costeggia il fiume. La presenza di numerose e fameliche zanzare ci fa comunque riprendere rapidamente la strada.
|