pag. 7 Indice U.S.A. |
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venerdi', 8 agosto
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Nostra destinazione e' lo stato dello Utah, ricchissimo di bellezze naturali, tra cui una decina di parchi nazionali. La zona in cui siamo entrati, a sud-ovest dello stato, e' anche nota come 'Color Country', per la spettacolare colorazione che assumono le rocce e il paesaggio in molte aree. Dopo aver pranzato in un fornito ipermercato, la strada si inoltra in alcuni pittoreschi canyons formati dal Virgin river, torrente che ritroveremo piu' avanti. Nel pomeriggio arriviamo alla nostra prima meta in Utah, il Zion National Park, e ci sistemiamo in un bel campeggio situato a poche centinaia di metri dall'ingresso del parco.
Zion e' un parco caratterizzato principalmente dal Zion canyon, una zona di rocce spettacolari, scavato dal Virgin river, da diverse zone di wilderness ricche di fauna e, tra l'altro, dall'arco di roccia piu' grande del mondo, il Kolob Arch, di oltre 94 metri di ampiezza.
Il giorno seguente, dopo di aver fatto il bucato nell'attrezzata lavanderia a gettone del campeggio, leviamo le tende e ci avviamo verso il visitor centre del parco. La strada e' sempre costeggiata dal Virgin river, cha ha normalmente l'aspetto di un ruscelletto, ma che e' famoso per avere i 'muscoli' del piu' noto fiume Colorado, quando ci siano piogge o temporali. Nonostante l'altitudine, quasi 2000 metri, la temperatura diurna puo' salire anche parecchio, a causa della particolare esposizione della zona, e superare anche decisamente di 30°. Visto che la parte di strada al di la' del visitor centre ha delle limitazioni alle dimensioni dei mezzi che vi possono circolare, lasciamo parcheggiato il nostro mezzo e prendiamo un trenino su ruote per percorrere i pochi chilometri che mancano per arrivare alla fine del canyon. In questo punto la strada e' circondata da pittoresche e colorate formazioni rocciose, teatro di infiniti film western. Alla fine della strada, un sentiero conduce fino al torrente, che arriva qui scorrendo tra strettissime gole, larghe in alcuni punti non piu' di una decina di metri. E' possibile, rimboccati i pantaloni, risalirlo, volendo anche per parecchi chilometri (l'acqua arriva al massimo alla coscia), badando a non fare grandi ruzzoloni, a causa delle pietre scivolose presenti sotto l'acqua. Noi ne approfittiamo per rinfrescarci un po', facendo alcune centinaia di metri di questo percorso. Anche questo parco ha un'infinita' di sentieri e percorsi naturalistici, e a malincuore ci avviamo verso il nostro mezzo per riprendere la strada. Usciamo dal parco dalla parte a Est, attraversando il Zion - Mt Carmel tunnel, che e' una galleria di vecchia data e di ridotte dimensioni. Veicoli come il nostro deve avere una 'scorta' per attraversarlo, pagando un pedaggio di 10$. Questo consiste semplicemente nell'aspettare per una decina di minuti che si raduni un numero sufficiente di veicoli delle nostre dimensioni, e nel percorrere il tunnel a senso unico, dopo che il ranger all'ingresso ha avvisato il suo collega all'altra uscita. Il panorama dall'altro versante ha panorami mozzafiato, con formazioni dalle forme e dai colori veramente straordinari.
Nostra prossima meta e' il Bryce Canyon National Park, a sole poche decine di chilometri di distanza. La zona che attraversiamo, come buona parte dello stato dello Utah, e' quasi disabitata, a eccezione di qualche fattoria sparsa. Una carro in lontananza ci ricorda che siamo nello stato dei Mormoni, che sono la maggioranza della popolazione.
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