pag. 21 Indice Sud Africa |
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Le vedute da questo punto sono splendide e grandiose, e ci alterniamo tra un versante e l'altro, mentre le prime avvisaglie della 'tovaglia' stanno gia' arrivando, sotto forma di banchi di nebbia che cominciano ad avanzare.
La vegetazione e' ricca, con centinaia e centinaia di specie di piante dalla forma di piccoli e medi arbusti, che spiccano tra le rocce per il loro verde intenso. Anche qui vediamo gli iraci, roditori grandi quasi come un coniglio che si aggirano tra le rocce.
Dal versante verso est si ha una vista dell'intera citta' e del porto, in modo particolare del centro con i suoi grattacieli, dove ci trovavamo poco prima e dov'e' il nostro albergo.
Dal versante ovest invece la vista spazia sulla costa atlantica da una parte, e dall'altra, proprio sotto di noi, sulle grandi spiagge di Camps Bay e Clifton, sulla ripidissima collina di Lion's Head ed il quartiere di Sea Point . In lontananza inoltre si vede Robben Island, isola che fu luogo di detenzione per molti anni, tra cui anche per Nelson Mandela, ed ora diventata un museo.
Prendiamo quindi ancora la funivia per tornare al nostro mezzo, e passiamo rapidamente per l'albergo. Mentre stiamo per entrare, si sente distintamente un forte tuono, che rimbomba nella piccola piazza su cui si affaccia l'ngresso; in realta' non si tratta di un tuono, ma della cannonata che viene sparata ogni giorno, eccetto la domenica, alle 12 in punto, e che si sente in tutta la citta', e che evoca immediatamente storie non lontane nel tempo di corsari e di pirati.
Ci rimettiamo quindi per strada, e dirigiamo verso un'altra delle attrattive di questa citta', i giardini Kirstenbosch, che supereranno largamente le nostre aspettative. Percorriamo rapidamente i pochi chilometri che ci conducono ancora nella zona di Constantia, dove si trovano i giardini, ai piedi del versante orientale della Table Mountain.
I giardini hanno l'enorme estensione di 36 ettari, e sono incastonati in una distesa di centinaia di ettari di fynbos, la tipica vegetazione molto diffusa in Sud Africa, costituita da un gran numero di specie, tra cui le ericacee e le protee. Per pranzo ci sistemiamo nell'accogliente locale situato poco oltre l'ingresso, e ci riscaldiamo al tepore di un grande camino acceso e scoppiettante.
Il tempo nel frattempo e' completamente cambiato, e dal sole del mattino e' passato ad una nuvolosita' sempre piu' intensa. Appena usciti dal locale, dopo non piu' di un centinaio di metri, inizia una pioggia intensa, che non ci lascera' per tutto il resto della giornata. Ci ripariamo comunque con le nostre mantelline, ed iniziamo la visita.
I giardini sono organizzati per aree tematiche, come le piante odorose, le piante medicinali, la sculpture garden, il water-wise-garden, l'arboretum con alberi giganteschi, ecc., con diversi percorsi che le attraversano. Assolutamente imperdibili, e forse al massimo del loro splendore proprio in questa stagione, sono il giardino delle eriche, il giardino delle protee e quello delle cicadine, rappresentando ciascuno un'autentico spettacolo.
Il tempo frattanto non da' tregua, e alterna una pioggia insistente ma sopportabile a rovesci brevi ma di grande intensita', durante i quali e' necessario trovare un riparo data la violenza degli elementi. Dopo aver girovagato per piu' di un paio d'ore, ritorniamo nella zona dell'ingresso, dove le sorprese non sono finite. Qui si trova infatti il Botanical Society Conservatory, una grande zona coperta e con il soffitto trasparente, che ospita molte specie sudafricane, in particolare piante grasse, ma non solo, che non potrebbero altrimenti sopravvivere qui, al clima di Citta' del Capo.
Si va dalle piante tipiche delle zone aride, come il Karoo o il Namib, alle piante che crescono sul sottosuolo delle foreste; poi si trova la zona del fynbos di costa, piante che crescono solo in alcune zone del Western Cape, in localita' non distanti dal mare, e di grande rarita'. E poi ancora la zona delle specie di montagna, che crescono solo al di sopra di una certa altitudine, come nel Drakensberg, e infine, forse le piu' spettacolari, le 'stone plants', piccole succulente dalle forme arrotondate come quelle di pietre.
Un piccolo gioiello da non perdere si trova a lato della grande superficie coperta : da qui si puo' accedere all'esterno, nel cosiddetto 'giardino del Gondwana', dove sono radunate piante che vivevano gia' molti milioni di anni fa, alcune in compagnia dei dinosauri, come l'unica specie che ben conosciamo e che si trova anche presso i giardini nostrani, la ginkgo biloba. La nostra visita, da raccomandare caldamente a chiunque si trovi da queste parti, volge quindi al termine, e attraverso il 'viale dell'incenso' , tra alberi giganteschi e profumatissimi, torniamo al nostro mezzo e facciamo rientro per la sera.
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